Franci Conforti, “Spine”, Urania 1707, ottobre 2022
Franci Conforti, “Spine”, Urania 1707, ottobre 2022
Nell’anno 3959 l’umanità è più florida che mai.
Lo spazio è stato colonizzato con successo e la Terra è un tripudio di arbopoli, città fatte di accoglienti e gigantesche case-albero, la cui diffusione ha reso il mondo un paradiso verdeggiante. Grazie alla biomica, una nuova tecnologia molto più avanzata della ingegneria genetica, l’industria non costruisce più macchine, aerei, computer, robot o mobili, ma… li fa crescere.
La manipolazione genetica ha accelerato anche l’evoluzione umana e quella animale: l’umanità allargata si è liberata dalla schiavitù delle emozioni, distinguendosi in evoluti di vario tipo e in nativi, ovvero umani non modificati, costretti a inibire le proprie emozioni tramite dei dispositivi detti sten per poter stare al passo con gli evoluti; e poi ci sono gli animar, animali a cui è stata data un’intelligenza superiore e una vocalizzazione che consente il linguaggio.
Il lavoro di Eleonor Salgato, alias “Ellie Sal”, è proprio quello di difendere i diritti degli animali intelligenti che lavorano per gli umani.
La ragazza, nativa spaziale, è cresciuta sulla colonia di Probe, in viaggio perpetuo tra Marte e la Luna, e non ha mai messo piede sulla vecchia Terra. Ma dal vetro della sua Bolla può ammirare il pianeta d’origine del genere umano che risplende azzurro e bellissimo nel cielo.
Non desidera altro che respirarne l’aria almeno una volta nella vita: quell’aria fresca, densa di umori, “usata” da miliardi di anni…
Così, quando le si presenta l’occasione per coronare il suo sogno, non ci pensa due volte a partire, anche se dovrà viaggiare come clandestina. La sua missione ufficiale è mediare tra un folto gruppo di animar randagi e i nativi terrestri di una Riserva, che si ostinano a vivere con duemila anni prima.
Ellie ha anche un altro motivo per andare sulla Terra: un biomico si è misteriosamente guastato e accasciato sulla soglia della sua Bolla, lasciandola con un chip di credito riscuotibile solo sul pianeta madre. E quei crediti le fanno gola…
Ma le cose non vanno per il verso giusto. Sopravvive per miracolo al viaggio, e presto scopre di essere finita in qualcosa di decisamente più grande che una semplice rivendicazione territoriale, con tanto di scomparsa di un cucciolo animar dalle capacità fuori dal normale.
Qualcuno le dà la caccia.
Inizia a temere per la propria incolumità.
Ellie ha bisogno di tutto l’aiuto, anche… del più improbabile. Come quello di due ex poliziotti nativi terrestri dal passato torbido: Joe, burbero figlio di uno sciamano locale, e il suo affascinante amico Ivan, che iniziano a investigare con lei. Fidarsi non è semplice, e quando capirà che qualcuno sta davvero cercando di ucciderla, alla ragazza servirà molto più di uno sten per tenere a bada la disperazione.
Perché nonostante le meraviglie della Terra e delle sue arbopoli, anche il paradiso più bello… può celare una selva di spine.
Ecco cosa ci racconta l’autrice, Franci Conforti, sulla genesi del suo romanzo, vincitore del Premio Urania 2021:
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