Roger Zelazny, “Doppia dimensione”, Urania Collezione n. 223, agosto 2021
Roger Zelazny, “Doppia dimensione”, Urania Collezione n. 223, agosto 2021
Doppio appuntamento con il maestro della science fiction internazionale Roger Zelazny.
Ad agosto, su Urania Collezione, arrivano in edicola due romanzi brevi vincitori del premio Nebula in una nuova traduzione integrale in un volume dal titolo “Doppia dimensione”.
Protagonista della prima storia, “Il Boia torna a casa” (Home is the Hangman, 1976), è un programmatore che si è cancellato dal mondo. In un futuro altamente computerizzato e regolato da una Banca Mondiale dei Dati, Alan è stato in grado di… sottrarsi dal gioco, e questo gli consente di collaborare con una delle più importanti agenzie investigative del pianeta.
Un giorno gli viene affidata una missione particolarmente delicata: rintracciare il Boia, un “telefattore”, ovvero un androide senziente adoperato come esploratore spaziale, dato da tempo per disperso. La sua capsula di rientro, precipitata nel Golfo del Messico, è stata ritrovata vuota. Ma uno degli suoi programmatori, poco dopo, è stato ritrovato ucciso, pestato a morte da qualcuno.
Che l’androide sia tornato sulla Terra per vendicarsi dei suoi creatori?
La seconda storia contenuta nel volume è “Il creatore di sogni” (He Who Shapes). Il protagonista è il dottor Charles Render, un Creatore o terapeuta neuropartecipante, ovvero uno dei duecento psichiatra in tutto il mondo in grado di entrare nell’inconscio dei suoi pazienti per alterare i loro sogni allo scopo di curarne i traumi e aiutarli a guarire da problemi mentali. Un vero e proprio signore dei sogni dal carattere freddo e distaccato… e dalla vita personale assolutamente disastrata.
Un giorno il dottor Render incontra Eileen Shallot, una giovane collega psichiatra che aspira a diventare a sua volta una Creatrice. La donna dimostra grande tenacia e forza di volontà nel sostenere la propria candidatura, nonostante un grave handicap sembra renderla del tutto inadatta a navigare fra le immagini oniriche dei pazienti: la dottoressa Shallot, infatti, è cieca dalla nascita. Una sfida all’apparenza impossibile ma alla quale, per un uomo come Render, sarà difficile resistere.
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