John Scalzi , “Il tesoro di Zarathustra”, Urania 1695, ottobre 2021
John Scalzi, “Il tesoro di Zarathustra”, Urania 1695, ottobre 2021
L’unico collega di Jack Holloway su ZaraXXIII è Carl, fedele amico e compagno più o meno… addestrato. Carl infatti è un cane, il solo essere vivente con cui Jack abbia il piacere di trascorrere la sua giornata lavorativa, specie ora che si trova a 178 anni luce dalla Terra…
Dopo aver piazzato delle cariche esplosive sul crinale di una montagna, Jack e Carl fanno accidentalmente saltare in aria una parete rocciosa. Una di troppo, dato che qualche incidente con gli esplosivi lo avevano già avuto in passato.
La Zarathustra Corporation, stanca delle bizzarrie di Jack, decide seduta stante di revocare il suo contratto da prospettore. Tuttavia, la detonazione ha portato allo scoperto anche un ricchissimo giacimento di eliolite, uno dei materiali più preziosi dell’universo su cui Holloway, ormai libero da vincoli contrattuali, potrebbe vantare tutti i diritti di estrazione.
Di fronte alla scoperta la compagnia fa dietrofront, dimostrandosi all’improvviso bendisposta e premurosa nei suoi confronti, e Jack, da ex avvocato, approfitta della suo posizione di vantaggio per farsi assegnare una grossa fetta del tesoro. La ZaraCorp promette a Holloway una valanga di soldi, e tutto sembra andare per il meglio… almeno fino a quando un curioso bipede peloso si presenta a casa di Jack, seguito a stretto giro da un’intera famiglia di adorabili “tuttopelo”.
Grazie al contributo di Isabel, biologa residente sul pianeta (e sua ex fidanzata), Jack scopre che i piccoli bipedi pelosi potrebbero essere esseri sensienti di cui nessuno era a conoscenza, e questo crea un piccolissimo intoppo: i diritti di sfruttamento delle risorse del remoto pianeta da parte della ZaraCorp si basano interamente sul presupposto che il pianeta sia privo di forme di vita intelligente!
La comparsa degli adorabili esserini metterà Jack di fronte a un terribile bivio: pensare come al solito solo al proprio tornaconto personale, o difendere la vita di un’intera, pelosissima nazione?
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