Olaf Stapledon, “Il costruttore di stelle”, Urania Collezione n. 256, maggio 2024
Olaf Stapledon, “Il costruttore di stelle”, Urania Collezione n. 256, maggio 2024
È una placida notte del 1937 quando un professore inglese di filosofia, col cuore colmo di amarezza, esce di casa per volgere lo sguardo verso le stelle.
In cima alla collina, tra l’erica e l’oscurità, ha inizio un’incredibile storia in grado di spaziare per infiniti anni luce nello spazio e cinque miliardi di anni nel tempo.
“L’immaginazione aggiunse quello che la vista non poteva raggiungere.”
Presto la collina, la casa e il mare scompaiono, e la contemplazione del cielo notturno da parte del professore si trasforma in un viaggio psichico, lontano dalla Terra e dal Sistema Solare.
L’avventura immaginifica di una mente slegata dal corpo e libera di raggiungere le profondità più recondite del cosmo, tra i vortici delle correnti stellari e gli infiniti abissi dell’universo fisico.
Un viaggio, il suo, mosso dalla pura e semplice sete di conoscenza. Il desiderio di trovare la vita nell’universo, un “noi” lontano, diverso dall’umanità, qualcosa di più vasto e onnicomprensivo.
Tra innumerevoli mondi e creature, utopie cosmiche, società galattiche, il professore viaggierà in lungo e in largo per il cosmo alla ricerca del misterioso Costruttore di Stelle, il motore primo dell’universo, l’essenza stesso dello spirito primigenio all’origine della creazione.
Star Maker, scritto dal brillante Olaf Stapledon nel 1937, resta uno dei più ambiziosi romanzi della storia della fantascienza. Costellato di speculazioni di psicologia, sociologia, biologia, fisica e cosmologia, fu molto apprezzato da scrittori del calibro di Arthur C. Clarke, Jorge L. Borges e Virginia Woolf.
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