Urania Jumbo 3: Luna nuova

agosto 1st, 2018

Ian McDonald, "Luna Nuova"

“Luna nuova” agosto 2018, Urania Jumbo n. 3

Luna nuova

Urania Jumbo 3

Agosto 2018

Anno 2110. Il nostro satellite è stato colonizzato e industrializzato,
e cinque potenti famiglie, i “Cinque Draghi”, detengono il potere
sulle preziose risorse che vengono estratte ed esportate sulla Terra: l’elio-3,
il carbonio, il ghiaccio e i metalli rari. Ma il modello di governo ha riportato
la società spaziale al feudalesimo, perciò ciascuno deve combattere per
conquistare il proprio posto. Adriana Corta, a capo di uno dei “Cinque Draghi”, ci era riuscita sottraendo il controllo dell’elio-3 alla Mackenzie Metal Corporation. Adesso, ormai anziana, deve difendere la florida azienda di famiglia da tutti i nemici che si è fatta negli anni. Per sopravvivere, però, dovranno essere i suoi cinque figli a scendere in campo contro i numerosi
avversari. E per difendersi da loro stessi…

IAN McDONALD Metà scozzese e metà irlandese, Ian McDonald è nato nel 1960 e vive a Belfast. Con il romanzo King of Morning, Queen of Day ha vinto il premio Philip K. Dick (1991) e con il racconto La moglie del djinn lo Hugo (2007). I suoi libri più noti in Italia sono Necroville (un horror del 1994), Forbici vince carta vince pietra (1994, “Urania Collezione” n. 138), I confini dell’evoluzione (1995) e Il fiume degli dei (River of Gods, 2004, supplemento “Jumbo” n. 40), premiato dalla British Science Fiction Society e finalista allo Hugo. Luna nuova (Luna: New Moon, 2015) è il primo libro della celebrata
serie Moon, a cui seguiranno Luna piena (Luna: Wolf Moon, 2016) e Luna crescente (Luna: Rising Moon, 2017) che usciranno nei prossimi fascicoli di “Urania Jumbo”.

All’interno, il racconto “La guerra di Ain” di Enrica Zunic.

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URANIA JUMBO E OSCAR FANTASTICA Una sinergia vincente…

giugno 20th, 2018

Urania Jumbo è una collana da edicola, con un pubblico abbastanza diverso da quello che frequenta le librerie, ma soprattutto con una caratteristica un po’ penalizzante: le opere che pubblica restano in edicola per qualche mese, poi vengono ritirate dal mercato e non sono più disponibili.

È in quest’ottica che da qualche tempo abbiamo iniziato una vera e propria sinergia con la collana da libreria Oscar Fantastica, facendo acquisizioni di opere di grande valore che usciranno prima in Urania Jumbo, con la “vampata” di due o tre mesi di presenza in edicola, e poi verranno pubblicate in Oscar Fantastica, in modo da renderle disponibili molto più a lungo in libreria.

È in quest’ottica che acquisizioni come la trilogia “The Broken Earth” di N.K. Jemisin, la saga di “Binti” della Okorafor, la trilogia “Luna” di Ian McDonald e altri titoli che stiamo acquisendo, vedranno una doppia pubblicazione: prima in Urania Jumbo, poi in Oscar Fantastica.

Ma ecco alcune novità che Urania Jumbo proporrà ai lettori nei prossimi mesi, oltre ai titoli già citati:

– Abbiamo acquisito, in sinergia con Oscar Fantastica, la trilogia di Cixin Liu “Three-Body” (o “Remembrance of Earth’s Past”). In questo caso la pubblicazione dei volumi è prevista prima nella collana da libreria, e poi in Urania Jumbo.

– Abbiamo acquisito il romanzo “Provenance” di Ann Leckie (in sinergia con Oscar Fantastica).

– Riproporremo, in sinergia con Oscar Fantastica e con nuove traduzioni, i romanzi della serie “Ancillary” di Ann Leckie, ovvero: “Ancillary Justice”, Ancilllary Sword” e “Ancillary Mercy”.

– Abbiamo acquisito il romanzo “The broken land” di Ian McDonald.

– Siamo in trattativa per l’acquisizione del romanzo “The Medusa Chronicles” di Alastair Reynolds & Stephen Baxter.

– Siamo in trattativa per l’acquisizione del romanzo “Matter” di Ian M. Banks.

E moltre altre cose ancora…

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Urania Millemondi 80: Mondi senza fine

marzo 2nd, 2018

COP_urania_millemondi_80 cover“Come sempre” dice Gardner Dozois “il miglior acquisto per un lettore di fantascienza sono i vari Best of the Year, almeno nel campo delle antologie.” In America ne escono diversi, spesso sovrapponendo  i racconti, e senza contare le analoghe raccolte dedicate alla fantasy, all’horror e al weird. In Italia, “Urania” è l’unica a fare da anni un’operazione del genere: prima con le raccolte curate da David G. Hartwell e ora con quelle monumentali di Gardner Dozois, ciascuna delle quali deborda in tre corposi volumi del “Millemondi”. Anche quest’anno siamo fedeli all’appuntamento con oltre novecento pagine di science fiction e science fantasy, in compagnia di autori eccellenti e di rivelazioni fra cui Lavie Tidhar, Eleanor Arnason, Aliette de Bodard e Gregory Benford. A rappresentare la fantascienza britannica i grandi Alastair Reynolds, Ian McDonald, Stephen Baxter e Paul McAuley: incontrateli nei tre volumi di questa serie da biblioteca.

GARDNER DOZOIS Nato nel 1947, è uno dei più famosi editor americani di fantascienza. Ha diretto per anni la “Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine”, facendole vincere più premi Hugo di qualsiasi altra rivista. The Year’s Best Science Fiction n. 34, di cui diamo qui la prima parte, è uscito nel 2017 ed è una selezione del meglio dell’annata precedente.

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Un fantastico 2018

gennaio 2nd, 2018

Si chiude il 2017 e si apre un nuovo anno, che “Urania” vivrà all’insegna di alcuni cambiamenti e novità che speriamo possano essere apprezzati dal nostro pubblico, consentendoci di ampliare la base dei lettori che ci frequentano.

Prima di tutto, dai fascicoli di gennaio cambia leggermente la grafica di copertina di “Urania”, “Urania Collezione” e “Millemondi”, che viene ordinata per risultare più vicina alla storia stessa di queste collane, senza rinunciare all’evoluzione perseguita negli ultimi anni.

Del tutto nuova, invece, “Urania Jumbo”, che da febbraio diventerà una collana a se stante registrata in tribunale, non più un supplemento di “Urania”, con periodicità (per il momento) trimestrale, ovvero capace di offrire ai lettori un volume ogni tre mesi, per un totale di quattro titoli all’anno, che saranno in edicola a febbraio, maggio, agosto e novembre. “Urania Jumbo” si alternerà alle uscite di Urania Millemondi (marzo, luglio e dicembre) e affiancherà le tradizionali pubblicazioni mensili delle due collane principali, “Urania” e “Urania Collezione”.

“Urania Jumbo” avrà una nuova grafica di copertina, che speriamo vi sarà gradita, e che intende proporre qualcosa di nuovo ai nostri lettori, pur senza abbandonare gli elementi chiave che hanno fatto la storia di “Urania”, come il cerchio sul piatto di copertina. Un elemento di spicco della nuova grafica saranno le illustrazioni, che si estenderanno quasi a piena pagina, seppure leggermente oscurate nella zona al di fuori del cerchio, e porteranno la firma di grandi illustratori internazionali.

Nonostante il nuovo look, “Urania Jumbo” manterrà le prerogative di sempre, che ne hanno decretato un grande successo tra gli appassionati, e che ci hanno spinto a provare questa strada di rinforzo e crescita nel numero delle uscite annuali: a fronte di un prezzo comunque contenuto, la collana proporrà solo grandi opere internazionali inedite per le nostre collane e in traduzione integrale, senza farsi spaventare (finalmente!) dalle dimensioni dei volumi originali, che troppo spesso ci hanno precluso la possibilità di tradurli per Urania. “Urania Jumbo” darà ai lettori la possibilità di godersi in un volume ben tradotto e curato sotto ogni aspetto, le migliori opere del panorama fantascientifico mondiale, portando in Italia i romanzi più celebrati e le saghe di science fiction più entusiasmanti. Qualche esempio?

A febbraio uscirà Entoverse di James P. Hogan, quarto capitolo del Ciclo dei Giganti, giò preceduto da Lo scheletro impossibile (“Urania” n. 739), Chi c’era prima di noi (“Urania” n. 765) e La stella dei giganti (“Urania” n. 931), tutti di recente raccolti nel “Millemondi” n. 74 (chiuderà il ciclo Mission to Minerva, 1995, in trattativa per una prossima uscita in “Urania Jumbo”).

A maggio sarà la volta di un altro seguito molto atteso, Coyote: Frontier (2005) di Allen Steel, tre volte vincitore del Premio Hugo con i romanzi brevi La morte di Capitan Futuro, … dove gli angeli temono d’avventurarsi e L’imperatore di Marte. Questo Coyote: Frontier è il terzo romanzo della celebrata serie di Coyote, che “Urania” ha già proposto ai suoi lettori con i primi due romanzi del ciclo, Coyote (Coyote, 2002, “Urania” n. 1602) e Coyote Rising (Coyote Rising, 2004, “Urania” n. 1634).

Ad agosto uscirà in “Urania Jumbo” un’altra opera di grandissimo rilievo, che sta riscuotendo grande successo in tutto il mondo: il primo libro della triologia “Luna” di Ian McDonald, ovvero Luna nuova (Luna: New Moon, 2015), che inaugura la straordinaria avventura della colonizzazione industriale della Luna. A questo primo volume faranno seguito in “Urania Jumbo” (in date ancora da stabilire) anche gli altri due titoli della trilogia, già acquisiti da Mondadori, ovvero Luna piena (Luna: Wolf Moon, 2017) e Luna crescente (Luna: Rising Moon, 2018).

Per quanto riguarda il “Millemondi”, le tre uscite del 2018 saranno dedicate al 34° volume della monumentale Year’s Best Science Fiction, che raccoglie il meglio della produzione breve mondiale di fantascienza, una raccolta che non può assolutamente mancare agli appassionati, per avere sott’occhio i migliori racconti delle grandi firme della science fiction e il più aggiornato panorama dei nuovi talenti che si affacciano in questo mondo.

“Urania Collezione” continuerà a proporre i grandi classici della fantascienza, con autori di rilievo come Ian watson, Ben Bova, Arthur C. Clarke, Rudy Rucker, Paul Di Filippo, Donald Wandrei, Gregory Benford, Ken MacLeod e molti altri, di cui stiamo trattando i diritti di ripubblicazione.

Per ciò che riguarda la collana madre, invece, ecco cosa offrirà il menu 2018 di “Urania”: oltre alla trilogia “dantesca” di Mike Resnick (Paradise, Purgatory e Inferno), usciranno inediti di Nancy Kress, C.A. Higgins, Charles Stross, Ian McDonald, Ted Reynolds e molti altri, per continuare a offrire la migliore proposta di titoli e autori internazionali, oltre al vincitore come ogni anno del Premio Urania, che designerà il migliore romanzo italiano di science fiction. Anche in questo caso con una novità, che darà a tanti scrittori italiani di racconti di fantascienza la possibilità di mettersi in gioco per essere pubblicati da “Urania”. Grazie al Premio Urania Short 2018 per racconti inediti, infatti, tre finalisti individuati dalla redazione di “Urania” saranno pubblicati in appendice al fascicolo di novembre con il vincitore del Premio Urania per romanzi, insieme a una scheda voto che consentirà a tutti i lettori di votare il racconto migliore, decretando il vincitore.

Insomma, il 2018 si preannuncia come un anno molto interessante per “Urania”, e ci auguriamo che i lettori continuino a seguirci e a tributarci l’interesse che ha fatto di questa collana e delle sue “sorelle” l’unica espressione continuativa e a prezzi ecnomici della migliore narrativa di science fiction mondiale.

Buon 2018 a tutti!

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Urania Millemondi 77: Tutti i mondi possibili (parte 3)

febbraio 27th, 2017

Millemondi-coverThe Year’s Best SF 31 si completa con questo volume, mettendo a disposizione dei lettori la più vasta antologia della science fiction contemporanea fin qui pubblicata. (I completisti vorranno tener presenti i due tomi precedenti, apparsi rispettivamente nei “Millemondi” nn. 75 e 76 e tuttora disponibili in ebook.) Anche in questo volume il cast è formato da star di prima grandezza con i loro temi preferiti: dalla promessa dello spazio di James Patrick Kelly alle stelle dure di Brendan DuBois, da una regina delle arie notturne (Ian McDonald) alla Terra 1 di Stephen Baxter, il novum è garantito. E per chi non sa di cosa si tratta, possiamo tradurlo benissimo con quello che è stato per anni il motto di “Urania”: grandi letture nell’universo e nel tempo.

GARDNER DOZOIS È nato nel 1947 ed è uno dei più famosi editor americani. Ha diretto per anni la “Isaac Asimov Science Fiction Magazine”, facendole vincere più premi Hugo di qualunque altra testata. The Year’s Best Science Fiction è un appuntamento con i lettori che si rinnova da più
di trent’anni

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Urania collana 1638: Terra incognita

dicembre 15th, 2016

coverTejendra Singh, il fisico che ha scoperto il modo di mettere in comunicazione le varie Terre del multiverso, viene rapito sotto gli occhi del figlio, il giovane Everett Singh. Everett è a sua volta un genio della logica e dell’informatica e decide di partire in cerca del padre. Ma partire per dove? Innanzitutto bisogna recuperare la mappa degli universi elaborata dal dottor Singh e trovare il luogo in cui tutte le realtà coesistono e le verità di ogni mondo si sommano. Everett scopre la porta che apre l’ingresso a n dimensioni e si avventura da un mondo all’altro in cerca di Tejendra. Un crocevia tra percorsi infiniti, dalla Londra che conosciamo a una teoria di città-labirinto ancora invisibili.

IAN McDONALD Nato nel 1960, per metà scozzese e metà irlandese, è vissuto quasi sempre a Belfast. Nel 1991 ha vinto il premio Philip K. Dick con il romanzo King of Morning, Queen of Day e nel 2007 lo Hugo con il racconto “La moglie del djinn”. I suoi libri più noti in Italia sono Necroville (un horror del 1994), Forbici vince carta vince pietra (1994, “Urania Collezione” n. 138) e I confini dell’evoluzione (1995). Il fiume degli dei (River of Gods, 2004), premiato dalla British Science Fiction Society e finalista allo Hugo, è uscito nella serie “Urania Jumbo”.

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Urania Collezione 138: Forbici vince carta vince pietra

luglio 2nd, 2014

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Ethan Ring è un esperto di grafica che incappa in un segreto così tremendo da non poter più es- sere tenuto nascosto. L’alfabeto di immagini generate al computer che lui ha contribuito a creare, ispirandosi alle Sefiroth ebraiche, possiede stra- ordinari poteri: i suoi simboli sono in grado di guarire, cancellare ricordi, provocare l’estasi e uccidere senza rimorso. Prigioniero di un contratto capestro con il governo europeo, Ethan intravede un’ultima possibilità di sfuggire alle forze distruttive che hanno occupato la sua anima. Ma dovrà affrontare un territorio pieno di insidie e un viaggio senza fine, forse senza ritorno. Riproponiamo il capolavoro di Ian McDonald nella traduzione inte- grale di Antonio Caronia.

IAN McDONALD Nato nel 1960, per metà scozzese e metà irlandese, è vissuto quasi sempre a Belfast. Nel 1991 ha vinto il premio Philip K. Dick con il romanzo King of Morning, Queen of Day e nel 2007 lo Hugo per il raccon- to “La moglie del djinn”. I suoi testi più noti sono Necroville (un horror del 1994), Forbici vince carta vince pietra, dello stesso anno, I confini dell’evo- luzione (1995) e Il fiume degli dei (River of Gods, 2004, uscito in “Urania Jumbo” n. 40), candidato allo Hugo e vincitore del premio assegnto dalla British Science Fiction Society.

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Il primo, il secondo e gli altri mondi

luglio 22nd, 2013

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“Fin dall’inizio della carriera di McDonald è stato evidente un certo interesse per i rapporti che intercorrono fra i paesi del Terzo mondo (o almeno, paesi che non sembrano paradigmatici del Primo) e gli abitanti di altri mondi in arrivo fra noi.  In Sacrifice of Fools (1996), un romanzo che dialoga piuttosto intimamente con le idee espresse nella Trilogia aleutiana di Gwyneth Jones, una razza di extraterrestri sessualmente ambigui  – ambiguità che appaiono più o meno trasgressive proprio a causa dell’ambientazione irlandese – è coinvolta in una serie di avvenimenti che potrebbero trasformare il pianeta.” Così scrivono Roz Kaveney e John Clute alla voce “Ian McDonald”della Encyclopedia of Science Fiction online. Così è anche per Il fiume degli dei (River of Gods, 2004, qui presentato in traduzione integrale), un lungo e impegnativo romanzo che segna il ritorno dell’autore sul mercato italiano dopo parecchi anni e affronta i problemi del prossimo futuro dal punto di osservazione dell’India. O meglio, degli stati che affollano e affolleranno con sempre maggiore indipendenza quel vivacissimo subcontinente. “River of Gods”, scrivono ancora Kaveney e Clute, “è ambientato nel 2047, anno del centesimo anniversario dell’indipendenza indiana. I numerosi stati che si sono staccati dalla madre federale sono alle prese con il terribile problema del cambiamento climatico e coinvolti nello sviluppo di nuove intelligenze artificiali, spingendosi ben oltre i limiti ‘consentiti’ dalla conservatrice America, una potenza che tenta invano di mantenere le sue antiche prerogative. Questo immenso e credibile teatro d’azione riesce a darci una visione del futuro di straordinario realismo.” Non a caso Il fiume degli dei ha vinto nel 2005 il premio della BSFA come miglior romanzo ed è stato candidato allo Hugo. Nella raccolta di racconti Cyberabad Days (2008) sono compresi alcuni testi ambientati nella stessa epoca e luoghi, tra cui un seguito alle vicende raccontate nel romanzo; ma anche il racconto “The Djinn’s Wife”, tradotto in italiano come “La moglie del djinn” su “Robot”.

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Urania Jumbo 40 – Il fiume degli Dei

luglio 3rd, 2013

donaldprevIL FIUME DEGLI DEI è il Gange, “che scorre dall’Himalaya al golfo del Bengala attraverso le pianure dell’India settentrionale. Dopo anni di siccità, nell’agosto 2047 la diga costruita illegalmente a Kunda Khadar è diventata il casus belli del conflitto tra l’India e uno degli stati confinanti. Nel frattempo, su un asteroide catturato dal campo gravitazionale terrestre viene trovato il messaggio inciso da un’intelligenza artificiale: e benché si tratti di un reperto più antico del sistema solare, contiene le immagini digitali delle tre persone che potranno decodificarlo, oggi… Un romanzo di fantascienza con profonde radici nella società del futuro, una sorta di Tutti a Zanzibar dell’era informatica”.

 Christopher Priest, “The Guardian”

 

IAN McDONALD Nato nel 1960, metà scozzese e metà irlandese, è vissuto quasi sempre a Belfast. Nel 1991 ha vinto il premio Philip K. Dick con il romanzo King of Morning, Queen of Day e nel 2007 lo Hugo per il racconto “La moglie del djinn”. I suoi libri più noti in Italia sono Necroville (un horror del 1994), Forbice vince carta vince pietra dello stesso anno e I confini dell’evoluzione (1995). Il fiume degli dei (River of Gods, 2004) ha vinto il premio della British Science Fiction Society ed è stato candidato allo Hugo.

 

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Editoriale di mezzo inverno

gennaio 30th, 2012

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La fantascienza, che in Italia compie sessant’anni, è per i comuni mortali quello che l’epica, un pizzico di rivoluzione copernicana e persino il surrealismo furono in passato per le classi colte e abbienti. Oggi che gli abbienti, parlando in generale, colti non lo sono più e che la massa continua a invocare nutrimento spirituale in pillole (i famosi “pasti concentrati” di cui parlavano i rotocalchi degli anni Cinquanta, quando immaginavano il 2000), si è dovuta inventare la pillola dell’immaginazione. Cinema, romanzi, fumetti, gialli e western non bastavano più. E’ vero, per lungo tempo quei generi hanno tenuto banco senza temere rivali, fornendo la dose quotidiana d’evasione, intrattenimento e narrativa, e senza ricadute sociali negative; forse per i consumatori più fragili vi sarà stato il rischio di una certa assuefazione, il protrarsi di un’immatura tendenza all’illusione, ma per i cervelli svegli il rischio è stato semmai quello d’intravvedere, sotto la patina della favola, il rapporto con la realtà, con chi veramente siamo quando abbandoniamo la maschera del dovere e torniamo a lavorare di fantasia.

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