Segretissimo 1677: Simone Faré, “Clausewitz. Portatrice di gelo”
Simone Faré, “Clausewitz. Portatrice di gelo”, Segretissimo n. 1677, maggio 2024
Clausewitz sta guidando piacevolmente tra le colline della Provenza quando riceve una chiamata dal direttore della Silent Corporation, segno che il suo relax ha i minuti contati.
Il Wassa, una piccola repubblica centrafricana da poco uscita da una feroce guerra civile, è stata pacificata grazie a colui che era stato il fiore all’occhiello delle operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite.
Il presidente Awago Ozela, capo politico della fazione vittoriosa, funge ormai da “buon padre” per la nazione, mentre il vero potere è concentrato nelle mani del figlio, il vicepresidente, e del primo ministro Leandre Devoille, ex braccio destra di Ozela Senior.
Alle Nazioni Unite, tuttavia, è giunto uno scottante dossier che dimostra nero su bianco come Devoille si sia macchiato di pesanti crimini di guerra, dalle torture ai massacri di civili. E come sia tutt’ora coinvolto in un traffico d’armi che usa il Wassa come sponda di rifornimento per le nazioni limitrofe.
Il problema è che se il primo ministro venisse consegnato alla giustizia, il fragile equilibrio di pace nel paese potrebbe incrinarsi e finire in malora.
È qui che entrano in gioco Clausewitz e i suoi. Il gruppo di mercenari dovrà entrare a Tirhaka sotto copertura e rapire il primo ministro prima che organizzi la sua reazione, disinnescando sul nascere il bagno di sangue che ne deriverebbe.
Un’impresa illegale, piena di rischi e dalle minime possibilità di successo. In altre parole, un lavoro perfetto per la Silent Corporation.
Ecco cosa racconta l’Autore, Simone Faré:
“Portatrice di Gelo” è in realtà un libro dell’orrore e come molti libri dell’orrore fa leva sulle nostre paure e, soprattutto, cerca di toglierci certezze. Cosa accadrebbe se l’elettricità scomparisse d’improvviso dalla nostra città, nel cuore della notte?
Alcune delle cose più semplici che possono venirvi in mente diventerebbero impossibili da fare, ma, soprattutto, emergerebbero dal buio tutti quei demoni che la luce dell’uomo tiene a bada.
Tirhaka è una città normalissima dove la gente vive la sua vita, cercando di lasciarsi alle spalle gli spettri di una sanguinosa guerra civile. Il buio, però, la trasformerà in un nuovo, spietato campo di battaglia dove l’esperienza militare della Silent Corporation e il sangue freddo di Clausewitz saranno fondamentali per sopravvivere e arrivare al nuovo giorno.
Simone Faré, nato a Milano nel marzo del 1979, ingegnere informatico, lavora come sviluppatore software, anche se non per la realizzazione di videogiochi, sua grande passione, che forse l’ha spinto a iscriversi all’università. Scrittore fin da giovanissimo, soprattutto di fantascienza. Considera se stesso un “nerd delle epoche antiche”, caratteristica che sicuramente gli è risultata molto utile nella stesura di romanzi di spionaggio. Si è aggiudicato nel 2021 il premio Altieri per la spy story con “Il pozzo dei soldati”, in cui ha esordito il protagonista della sua serie per Segretissimo, il mercenario Clausewitz.
Buona lettura!
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