
Gérard de Villiers, “Una presa d’Afghano”, Segretissimo SAS n. 72, febbraio 2021
Gérard de Villiers, “Una presa d’Afghano”, Segretissimo SAS n. 72, febbraio 2021
Una missione della massima segretezza reclama Malko Linge a Peshawar, nel Pakistan.
La città, torrida e polverosa, con i suoi asini e le capre in libertà, un traffico convulso e rumoroso e rare oasi di lusso con l’aria condizionata al massimo, è vicina a uno dei fronti più infuocati dello scacchiere internazionale.
Proprio Peshawar è il luogo prescelto dalla CIA per riunire i capi dei vari movimenti di Resistenza che combattono contro l’esercito sovietico in Afghanistan… nonostante la città pulluli di agenti del KGB e del KHAD.
Purtroppo, alcuni contatti non hanno fatto ritorno. E l’agente Bruce Kearland, incaricato dell’operazione, è stato ferito gravemente a sud di Kabul.
Solo il Principe delle spie può sperare di riportalo a casa tutto d’un pezzo e recuperare le vitali informazioni sul piano del KGB per sabotare la conferenza.
La pista parte da Yasmin Munir, la fidanzata di Bruce, una giovane afghana di una bellezza sconcertante, l’unico canale attraverso il quale la CIA riceveva notizie sull’agente scomparso.
Peccato che per il KGB una spia del calibro di SAS sia un obiettivo a cui danno la caccia da tempo. La presenza di Elko Krisantem, fidata guardia del corpo di SAS, servirà ben poco a rassicurarlo, quando verrà catapultato in una polveriera dove tutto è possibile.
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