Urania 1668: Jack McDevitt, “Codice Hercules”

giugno 28th, 2019

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Jack McDevitt, “Codice Hercules”

Jack McDevitt, “Codice Hercules”, Urania 1668, luglio 2019

Jack McDevitt

“Codice Hercules”

Urania 1668

Luglio 2019

 

Che cosa succederebbe davvero se il SETI dovesse captare un messaggio artificiale proveniente da un angolo remoto della nostra galassia? È la domanda a cui cerca di rispondere il romanzo di Jack McDevitt “Codice Hercules”.

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Urania Collezione 195: Murray Leinster, L’uomo che vedeva gli atomi

marzo 25th, 2019

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Murray Leinster, "L’uomo che vedeva gli atomi"

Murray Leinster, “L’uomo che vedeva gli atomi”, Urania Collezione n. 195, aprile 2019

Persone dal DNA alterato, mucche che cadono morte, erba che si rinsecchisce per chilometri all’improvviso. Potrebbe anche essere il giorno dell’apocalisse, ma Bud Gregory non se ne accorgerebbe, continuerebbe a lavoricchiare quel tanto che basta, andarsene a pesca e magari schiacciare un sonnellino.

Ma chi è Bud Gregory?

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Urania Collezione 188: Il divoratore di mondi

agosto 31st, 2018

COP_urania_coll_188_cover Gregory Benford

Il divoratore di mondi

Urania Collezione 188

Settembre 2018

 

 

 

 

Channing, ex astronauta e ora astronomo, moglie dell’astrofisico Benjamin Knowlton, sta morendo. Proprio quando stavano per fare la loro più grande scoperta. Qualcosa, infatti, è comparso sul bordo estremo del Sistema Solare: un buco nero con massa paragonabile a quella della Luna e un diametro di appena pochi metri punta dritto sulla Terra, “consumando” tutto quello che trova sul suo cammino.
Sembra un’anomalia del cosmo, eppure i suoi segreti più grandiosi e devastanti devono ancora essere rivelati… e temuti.

GREGORY BENFORD Nato nel 1941, Benford è un fisico statunitense che ha scritto grandi romanzi di hard sf. Tra le sue opere più note, il ciclo del Centro galattico: Nell’oceano della notte, Attraverso un mare di soli, Il grande fiume del cielo, Maree di luce. Nelle nostre collane sono usciti: Tra dieci mesi la fine del mondo (Shiva Descending, con William Rotsler, “Urania” n. 890 e 891), Se le stelle fossero dei (If the Stars are Gods, con Gordon Eklund, “Urania Collezione” n. 168) e Città di stelle (Beyond Infinity, “Urania” n. 1512).

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Urania Millemondi 77: Tutti i mondi possibili (parte 3)

febbraio 27th, 2017

Millemondi-coverThe Year’s Best SF 31 si completa con questo volume, mettendo a disposizione dei lettori la più vasta antologia della science fiction contemporanea fin qui pubblicata. (I completisti vorranno tener presenti i due tomi precedenti, apparsi rispettivamente nei “Millemondi” nn. 75 e 76 e tuttora disponibili in ebook.) Anche in questo volume il cast è formato da star di prima grandezza con i loro temi preferiti: dalla promessa dello spazio di James Patrick Kelly alle stelle dure di Brendan DuBois, da una regina delle arie notturne (Ian McDonald) alla Terra 1 di Stephen Baxter, il novum è garantito. E per chi non sa di cosa si tratta, possiamo tradurlo benissimo con quello che è stato per anni il motto di “Urania”: grandi letture nell’universo e nel tempo.

GARDNER DOZOIS È nato nel 1947 ed è uno dei più famosi editor americani. Ha diretto per anni la “Isaac Asimov Science Fiction Magazine”, facendole vincere più premi Hugo di qualunque altra testata. The Year’s Best Science Fiction è un appuntamento con i lettori che si rinnova da più
di trent’anni

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Urania Collezione 170: All’ombra di Thycho

febbraio 27th, 2017

Collezione-Simak-coverSulla Luna c’è un cratere maledetto, in cui molti si sono avventurati e da cui nessuno è mai tornato. È Tycho, e ancora una volta qualcuno proverà a sfidarlo non perché particolarmente temerario, ma per sopravvivere su un mondo sempre più dominato dallo sfruttamento e dagli affari. Così, Chris Jackson e Amelia Thompson si avviano verso la loro missione: una ragazza che vuole finire il lavoro cominciato da suo fratello, ma che non sembra avere molto successo, e un giovane all’ultima occasione per sfondare. “Urania” festeggia il ritorno di Simak sulle sue pagine con un avvincente romanzo di esplorazione e un contorno di racconti tra cui spiccano “Onorevole avversario”, “Copia a carbone” e “Padre fondatore”, tutti concepiti in un’aurea stagione della science fiction americana.

CLIFFORD D. SIMAK È nato nel 1904 ed è scomparso nel 1988. Giornalista
per tutta la vita, Simak è stato considerato per anni il miglior scrittore di fantascienza umanistica insieme a Ray Bradbury e un convincente descrittore della grande provincia americana. Tra le sue opere ricordiamo Ingegneri cosmici (Cosmic Engineers, 1939), Anni senza fine (City, prima ed. in volume 1952; ed. ampliata 1981; “Urania Collezione” n. 157), Oltre l’invisibile (Time and Again, 1951), L’anello intorno al sole (Ring Around the Sun, 1952; n. 65), Pescatore di stelle (Time Is the Simplest Thing, 1961), La
casa dalle finestre nere (Way Station, 1963; n. 11), Infinito (Why Call Them Back from Heaven?, 1967). The Trouble with Tycho, uscito su “Amazing” nel 1960, era da lungo assente sul mercato italiano.

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Urania Collezione 168: Se le stelle fossero Dei

dicembre 15th, 2016

cover_1Bradley Reynolds è uno dei prescelti dalla sorte: è stato sulla Luna, è stato sui pianeti interni ma la ricerca della vita extraterrestre lo ha portato più lontano. Ora sa che non è il solo a studiare le propaggini del sistema solare; una razza di osservatori venuti dallo spazio si interessa alle stelle come il Sole e vuole studiarne l’atteggiamento – la responsabilità, addirittura – verso i suoi figli, cioè noi. Bradley deve impedire che gli osservatori si tuffino nella corona solare senza aver preso contatto con l’umanità, tanto più che il futuro della nostra specie può dipendere largamente dall’incontro con gli stranieri. Così, dall’enigma di una luna gelata a quello più grande della vita nel cosmo, Bradley compirà il lungo percorso per entrare in sintonia con un’intelligenza più vasta, più antica e persuasa che il Sole e le altre stelle siano dei.

GREGORY BENFORD – GORDON EKLUND Benford, nato nel 1941, è
un fisico che ha scritto grandi romanzi di hard sf. Tra le sue opere più note, il ciclo del Centro galattico: Nell’oceano della notte, Attraverso un mare di soli, Il grande fiume del cielo, Maree di luce. Eklund (nato nel 1945) ha scritto nell’ambito dell’universo di “Star Trek” e ha pubblicato su “Urania” La sfera di Dyson (n. 800).

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Urania Collezione 162: Le guide del tramonto

giugno 21st, 2016

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collezione-coverPer sei giorni le immense astronavi, silenziose e immobili, restano sospese sulle metropoli della Terra, poi arrivano gli ordini e ai terrestri non resta che obbedire. Ma per anni e anni nessuno potrà vedere gli esseri venuti con le astronavi, nessuno potrà scoprire chi siano. Per quale misteriosa ragione non vogliono essere conosciuti? Forse perché (ma nessuno lo sospetta) non vogliono essere “ri-conosciuti”? Arthur C. Clarke è uno degli scrittori di fantascienza in cui risuona più intensa la nota metafisica: il suo tema è l’avventura della razza umana fra i misteriosi fondali dell’universo, l’enigma del nostro destino nello spazio. È da lì, a pensarci bene, che viene il brivido dei brividi: Clarke ce lo dimostra con questa calata dal cielo di invisibili angeli del bene o del male.

 

ARTHUR C. CLARKE Nato in Inghilterra nel 1917, è lungamente vissuto in Sri-Lanka dove è morto nel 2008. Da uno dei suoi racconti più celebri, La sentinella (1953), Stanley Kubrick ha tratto il film 2001: Odissea nello spazio,trasformato in romanzo dallo stesso Clarke nel ’68. Altri importanti romanzi: Le sabbie di Marte (The Sands of Mars, 1951, “Urania Collezione” n. 150) e La città e le stelle (1952-’56, n. 14). Nella stessa collana sono apparsi anche Polvere di luna (A Fall of Moondust, 1961, n. 143), Incontro con Rama (Rendez- vous with Rama, 1973, n. 112), Terra imperiale (Imperial Earth, 1975, n. 96) e Le fontane del Paradiso (The Fountains of Paradise, 1979, n. 123).

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Urania Collezione 152: Specie immortale

agosto 31st, 2015

WILSON Quale razza erediterà il sistema solare? L’umanità, sulla soglia di un “risveglio” che sta per cambiare la sua storia, o la temibile genia degli Anziani, giunta fin qui da stelle remote prima che l’uomo comparisse sulla Terra? Nel mondo si prepara una grande sfida con gli antichi padroni dell’universo, ma anche un’avventura della conoscenza come non avevamo mai ritenuto possibile. In questo ardito romanzo di idee, uscito per la prima volta in italiano con il titolo La pietra filosofale, l’autore de I vampiri dello spazio e I parassiti della mente affronta e scioglie magistralmente un enigma che da millenni affascina l’umanità.

COLIN WILSON Autore di una famosa Enciclopedia del delitto, del saggio Lo straniero, di romanzi e saggi sulla sessualità, l’occultismo e le civiltà misteriose, lo scrittore inglese è nato nel 1931 ed è morto nel 2013. Noto anche per i romanzi di fantascienza I vampiri dello spazio e I parassiti della mente, in questo Philosopher’s Stone (1969) riprende alcuni spunti classici e li trasforma da par suo, offrendoci un’inedita visione del mito degli Old Ones, gli esseri che popolarono l’universo ai suoi albori

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Urania Millemondi 70 : Il viaggio di Tuf

febbraio 3rd, 2015

martinHaviland Tuf è il viaggiatore delle stelle, ma non aspettatevi un baldanzoso astronauta dal fisico aitante. Altissimo, flemmatico, pallido e decisamente sovrappeso, Tuf è un vegetariano convinto amante dei gatti che, per uno scherzo del destino, si trova a comandare l’Arca, ultima nave inseminante dell’ex Corpo Genieri Ecologici. O forse non proprio a comandarla, visto che ne è l’unico occupante non felino… A bordo dell’astronave, lunga trenta chilometri, il nostro esploratore vaga per la galassia alla ricerca di mondi in pericolo cui offrire i propri servigi. E si trova ad affrontare alcuni dei più terribili “cattivi” che l’universo abbia mai conosciuto… In questo volume riproponiamo il ciclo scaturito dalla penna di George R.R. Martin, popolarissimo autore del Trono di Spade, e già apparso in edizione libraria Mondadori. Una profetica raccolta che affronta temi importanti come i pericoli del potere assoluto e la minaccia ambientale, con un sorriso strappato qua e là dal suo umorismo nero irresistibile.

 GEORGE R.R. MARTIN Nato nel 1948, è famoso per la grande saga fantasy Il Trono di Spade (o Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dal 1991), ma la sua carriera è cominciata negli anni Settanta come autore di racconti di fantascienza (Canzone per Lya, La luce morente) ed è proseguita nel campo dell’horror (Il battello del delirio), approdando alla sceneggiatura cinematografica e televisiva. Tuf Voyaging, il ciclo fantascientifico che qui presentiamo, è del 1988 e nell’89 ha vinto il premio Gilgamesh.

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Fritz Leiber, argentea testa d’uovo

giugno 26th, 2014

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Tra gli scrittori che hanno esordito all’inizio della prima Età d’oro della fantascienza americana, cioè intorno al 1939, Fritz Leiber è il più eccentrico. Anche lui ha pubblicato su “Astounding” e “Unknown”, allora riviste leader del settore, ma si è subito distinto per una voce dal timbro speciale. Rispetto alla pattuglia di autori che si apprestavano a inventare la sf tecnologica, Leiber ha cantato un lungo assolo, parlando di moderni sortilegi più in linea con il mainstream letterario che con il genere. E quando è passato alla sf ortodossa ne ha fatto un uso disinvolto e personale, ponendo quasi dal nulla le premesse della social sf. Anziché celebrare le conquiste di una tecnologia titanica, o il gigantismo dell’uomo che si espande in un universo di stelle e soprattutto di macchine, ha voluto mostrarne il lato in ombra. Leiber è stato un artista dei chiaroscuri, dei terrori che nasconde l’ignoto, delle società future stregate perché è stregata la mente degli esseri umani. Fertile e ossessivo, dotato di un macabro senso dell’umorismo ma soprattutto di una prosa ricca e anti-banale, tesserà negli anni un vero e proprio arazzo in nero dell’America, lasciando intravedere, oltre il tessuto, le meraviglie di un cosmo a più dimensioni che normalmente ci sfiorano soltanto ma che a volte prendono possesso di noi. Per Leiber non sono i razzi a collegarci intimamente allo spazio ma i nostri nervi. Le stelle nere, i vortici dell’assurdo, i mondi inesplorati non rispondono a un navigatore razionale quanto all’inconscio, di cui l’universo è un’immagine specchiata. Visto in quest’ottica, Fritz Leiber non è solo un originale autore del fantastico o un acuto antiutopista, ma una voce che parla con accenti riconoscibili dell’America di oggi e di ieri, della solitudine nelle sue città, dei molti ruoli che donne e uomini sono chiamati a recitare sulla scena della vita (figlio d’arte, è affascinato da un senso del teatro che risalta in buona parte della sua narrativa). Di più, è un uomo colto nel senso in cui lo sono di solito gli scrittori europei: mentre per gli americani quello che conta è il know-how, la cultura sul campo, per il nostro il lato umanistico è importante e le sue sfide sono anche, e soprattutto, sfide della mente.

Nato a Chicago nel 1910, da una coppia di attori come Poe (suo padre, Fritz Leiber senior, è riconoscibile nel ruolo dell’altissimo prete che accompagna Charlie Chaplin alla ghigliottina nel finale di Monsieur Verdoux), il giovane Fritz Reuter Leiber non ha avuto una vita avventurosa né premature esperienze amorose. La sua autobiografia giovanile, uscita anche in italiano nel volume La luce fantasma, si intitola Poco disordine e poco sesso precoce. Questo giovanotto alto, magro e affascinante come il padre, è alquanto solitario; scrive lunghe lettere a H.P. Lovecraft, dal quale riceve incoraggiamento per la sua vocazione letteraria, e gradualmente si sforza di trovare una propria voce. Pubblicherà i primi racconti fantastici su “Unknown” e “Weird Tales”, raccogliendoli più tardi nel volume dal titolo shakesperiano Neri araldi della notte (Night’s Black Agents, 1947). Non si accontenterà di spettri derivati né di imitazioni: c’è della fantascienza nei suoi terrori, ma soprattutto c’è la modernità della notte americana, l’eleganza del palcoscenico. In uno dei racconti più famosi della raccolta, “Fantasma di fumo”, lo smog e i residui tossici dell’industria materializzano uno spettro al passo con i tempi, paragonabile forse solo allo “It” di Theodore Sturgeon, e tuttavia più urbano; ne “I sogni di Albert Moreland” un uomo solo gioca, notte dopo notte, una partita a scacchi contro un avversario fantomatico che vede in sogno: dall’esito della partita dipenderà la sorte del mondo reale. Una scena semplice eppure di grande pathos, dove la tensione nasce dalla disperata solitudine del giocatore. In storie memorabili come “Ai raggi X”, la ricerca dell’ignoto va di pari passo con la rappresentazione di ambienti attuali e personaggi credibili, simili a noi.

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