Dispacci

Un 2011 da fantascienza

ottobre 10th, 2010

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Il 2011 si avvicina, cosa c’è di meglio di un calendario per scandire lo scorrere del futuro? Franco Brambilla, acclamato copertinista di Urania e Urania Collezione, ha raccolto le sue migliori opere realizzate per le nostre collane e per altre iniziative nel campo della fantascienza in una serie di calendari per il nuovo anno. Ce n’è per tutti i gusti: dall’Urania 2011 Next Set all’Urania Collezione 2011, alle varie versioni alternative, fino all’Urania 2011 Super Calendar, in tre formati personalizzabili dal cliente. Le immagini scelte dallo stesso artista sono raggruppate per collana, provengono dal passato, dal presente e dal futuro, e a volte anche da qualche futuro alternativo visto che non tutte sono già state pubblicate e alcune potrebbero subire modifiche per adattarsi alle copertine che andranno a illustrare. Per prendere visione dei calendari realizzati da Franco Brambilla per il 2011, vi basta cliccare su Zazzle.

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Caesar & Jacono

ottobre 5th, 2010

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Esce un libro a colori sui primi maestri dell’illustrazione italiana di SF: meraviglie da riguardare

Mentre si avvicina il sessantesimo compleanno della nostra collana, la benemerita Fondazione Rosellini per la Letteratura popolare di Senigallia pubblica un importante volume di ricerca dedicato a Gli illustratori di “Urania”: Caesar & Jacono (a cura di Franco Spiritelli e Antonio Galassi, 152 pagine in grande formato, euro 35,00). L’opera contiene la raccolta completa e a colori delle copertine realizzate dai due artisti per la collana mondadoriana, oltre a numerosi esempi dei disegni in bianco e nero tratti dagli interni. In più, una serie di testi d’accompagnamento, cronologie e bibliografie permettono di inquadrare l’argomento a fondo: tra questi ultimi spiccano gli interventi di Giuseppe Festino, da anni considerato il massimo esperto nel nostro paese di Kurt Caesar (oltre che il suo diretto erede artistico).

Caesar e Jacono sono stati coloro che hanno dato un volto alle prime annate di “Urania” e Caesar, in particolare, è  l’uomo che ha permesso l’affermarsi in Italia dell’illustrazione di fantascienza. Fumettista, pittore, illustratore professionista, quel geniale visualizzatore di mondi e macchine, eroi e paesaggi remoti era nato nel 1908 in una località della Lorena allora appartenente alla Germania e sarebbe morto a Bracciano, vicino Roma, nel 1974; poco più di due anni dopo Festino ne avrebbe “continuato l’opera” sulle copertine di “Robot”, “Aliens” e le altre edizioni Armenia. Ma se il grande Giuseppe ha potuto ispirarsi a Kurt (e ai suoi ricordi d’infanzia), a che santo avrà dovuto votarsi Caesar quando gli è toccato il compito di introdurre la fantascienza in Italia, nel lontano 1952? Innanzi tutto al suo talento di prim’ordine nel dipingere figure umane, aerei e mezzi bellici: sganciatosi completamente dall’esempio dei fumetti, ha fatto una scelta pittorica che sta a metà fra il pulp evoluto e la migliore cartellonistica cinematografica. Eppure, se si fosse limitato a questo oggi Caesar non sarebbe ricordato che per motivi di nostalgia seconda. Invece, c’è in lui un’effettiva grandezza da illustratore che trascende sia il poster che il pulp, una qualità sopra tutte che chiameremmo nostalgia primaria. Qualcosa di completamente diverso dal sentimento anagrafico sfruttato dall’industria del collezionismo, e affine, piuttosto, a quello dell’esploratore di terre incognite che attraversando paesaggi remoti rivive impressioni e frammenti di altre vite.

Questo è stato Caesar, su “Urania” ma non solo su “Urania”. Chi legga i suoi fumetti di “Romano il legionario”, chi possieda lo straordinario volume Vallecchi Uomini in guerra, zeppo di decine di tavole belliche, chi insomma lo frequenti come artista e non solo come fantascientista, ritroverà ovunque il gusto preciso del dettaglio, il colore trasognato, le luci che danno splendore alle tavole più diverse quanto a epoca e soggetto. Trascorrendo da un genere all’altro, da un paesaggio all’altro, il legionario scopre non solo nuovi pianeti ma nuove dimensioni, con tutto ciò che di psicologico il termine comporta. Ecco perché le copertine di Caesar non sono semplici visioni ma vite, non puro effetto ma, nei casi migliori, frutto di quelle che sembrano esperienze straordinarie. Al confronto Jacono, che pure è stato un personalissimo artista, sembra quasi un satirista del genere, un abile bozzettista che strizza l’occhio a convenzioni e avventure della fantascienza mettendole un po’ alla berlina. Jacono crede solo in quel che vede, Caesar è come se squarciasse un velo. Entrambi restano due maestri da ritrovare, in un volume che è un po’ la loro casa.

Giuseppe Lippi

Il libro non è distribuito in libreria ma può essere ordinato su internet o richiesto direttamente all’editore (email info@fondazionerosellini.it).

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La politica di moderazione del blog

agosto 31st, 2010

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Da oggi preghiamo i lettori che scrivono sul blog di volersi attenere alle regole di comportamento che abbiamo inserito qui e che tutti potranno trovare anche nella barra del menu sotto la testata, alla voce Moderation Policy. E’ una prassi comune, d’ispirazione anglosassone, e serve a evitare ogni fenomeno di censura o bavaglio. Le critiche potranno essere espresse ma secondo canoni civili e senza arrecare danno all’immagine delle pubblicazioni. Chi riterrà di non dovervisi attenere, nonostante il nostro richiamo, verrà certamente penalizzato. Concludo promettendo a breve un nuovo editoriale e saluto i lettori con viva simpatia,

Giuseppe Lippi

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Editoriale a caldo del curatore Giuseppe Lippi

luglio 9th, 2010

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Il titolo non si riferisce alla chiusura di “Epix”, notizia che ho avuto più tempo di digerire dei lettori di queste colonne. Allude invece al caldo atmosferico, all’umidità di luglio: tirare avanti è dura, per fortuna che l’uditorio è simpatetico e parlare un poco tra noi potrebbe addirittura darci refrigerio. Per quanto riguarda l’affaire del giorno, c’era poco da fare: “Epix” vendeva molto meno del previsto ed è stata cancellata non in seguito a una brutale decisione dall’alto, ma per evitare un dissanguamento insostenibile. Con rese al 70% e oltre non è possibile andare avanti per nessun periodico; del resto, i problemi non erano mancati fin dall’inizio di questa sfortunata iniziativa. Un anno fa la collana era nata come un esperimento congiunto degli Oscar e dei nostri libri di genere, poi l’iniziativa è rimasta nelle mani della redazione edicola, senza altri agganci. E senza un curatore ben definito (visto che al principio avrebbe dovuto essere un affare tra editor). In sostanza, “Epix” è andata avanti sotto la guida del direttore editoriale con un “weirdtalesman” che lo affiancava per quanto poteva, cioè poco, vista la partenza in un certo senso preordinata.

Nonostante questo, si  è presto distinta per la sua vocazione verso l’horror e la dark fantasy contemporanea, con la presenza di autori italiani anche non famosi. Il carattere sperimentale dell’iniziativa ha conquistato molti, ma evidentemente ha tenuto lontani altri lettori, poco desiderosi di misurarsi con l’incognita dei testi meno familiari. Gli amanti del classico, dal canto loro, hanno lamentato i criteri di edizione di alcune antologie date in versione parziale – vedi quella dei Miti di Lovecraft –, cosa su cui ci siamo già cosparsi il capo di cenere. Così, alla fine, l’avventura si è chiusa lasciando in molti un retrogusto amaro. Ma, attenzione: questo non è un editoriale triste! Ricordo sempre la fiducia dell’editor di qualche anno fa, Stefano Magagnoli, il quale diceva: “Ricordati che per una collana che chiude un’altra se ne apre. Finché noi saremo qui ci saranno sempre fantascienza e fantasy da pubblicare, e horror e gialli. Cambieranno le etichette, i settori di mercato, i prezzi, ma la sostanza non cambierà”. Dedico questo pensiero a tutti i nostri lettori, grazie ai quali andiamo avanti.

Alcuni titoli previsti per la collana morta verranno recuperati: stiamo pensando alla seconda metà dell’antologia lovecraftiana per “Urania collezione”, ai due bei romanzi di Michael Swanwick per “Millemondi”, a uno speciale per Robert E. Howard. Vedremo: il punto è non intasare collane ben definite come quelle che già possediamo con titoli spuri; evitare di alienare il pubblico che cerca in noi proposte ben definite con ibridi o “contaminazioni”. Una soluzione una tantum la troveremo; in altri casi, dovremo lasciar cadere senza rimpianti.

A parte eventuali recuperi, quella che ci si prospetta è una seconda metà dell’anno ricca di titoli affascinanti. In luglio il tradizionale “Millemondi” estivo con l’antologia dello Year’s Best di Hartwell e Cramer; in autunno un altro “Millemondi”, stavolta con il meglio della science fiction europea. A novembre un’antologia d’eccezione sulla fantascienza cinese, la seconda che proponiamo in pochi anni (unici in Italia!). Il volume accompagnerà una rassegna del festival di Trieste Science + Fiction ed è stata curata e tradotta appositamente per noi dall’espertissimo Lorenzo Andolfatto. Dunque, a differenza della precedente Onda misteriosa (“Urania” n. 1511, una ritraduzione dall’inglese), questa è un’antologia lavorata direttamente dai testi cinesi e sposterà il focus ad anni più vicini a noi.

Antologie a parte, gli autori in serbo per i prossimi mesi di “Urania” sono calibri come Greg Egan (Incandescence, settembre), Robert J. Sawyer (Rollback, ottobre), Alberto Cola premio Urania 2009 (Lazarus, dicembre), Allen Steele (Galaxy Blues, gennaio 2011), Mike Resnick (Starship: Mutiny, febbraio), Jack McDevitt (Cauldron, marzo), Paolo Aresi (Korolev, aprile: con un numero speciale sui cinquant’anni dal volo di Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio). Molti altri testi nei mesi a seguire, tra cui il monumentale secondo volume della Trilogia del Vuoto di Peter F. Hamilton.

Per ora mi fermo qui, ma entro pochi giorni seguirà una nuova puntata dedicata a riflessioni su… “Urania collezione”. Sintonizzatevi, come si dice in gergo. Ricche sorprese anche per i classici.

Buona settimana a tutti,
Giuseppe Lippi
Curatore Urania Mondadori

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La sorte di Epix: il comunicato del Direttore Editoriale Sergio Altieri

luglio 5th, 2010

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Gentili Lettrici, Cari Lettori:

Come avrete notato, nelle anteprime relative alle uscite del mese di luglio apparse su Urania Blog non è presente l’uscita Epix. A tutti effetti, Lupo nelle Tenebre di Nicholas Pekearo, uscita Epix di giugno, chiude la collana Epix medesima.

La decisione di rinunciare a questo marchio è di natura prettamente editoriale. In futuro, la storica collana Urania curata dal grande Giuseppe Lippi non rinuncerà affatto a pubblicare testi horror e fantasy. Essi verranno integrati nelle uscite di Urania e opportunamente indicati in copertina.

Un affettuoso saluto a tutti voi che continuate a seguirci,
Sergio Altieri
Editor Urania Mondadori

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George R.R. Martin & Sergio Altieri su Radio 2 (e in podcast)

giugno 21st, 2010

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Da oggi è disponibile sul sito di Radio 2 la puntata del 20 giugno 2010 di Tutti i colori del giallo. Luca Crovi intervista George R.R. Martin, autore delle celebri Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e il suo traduttore italiano Sergio Altieri, editor della Divisione Categories Mondadori. Per avere accesso alla registrazione, potete cliccare qui. Buon ascolto!

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Il futuro nel cerchio

maggio 11th, 2010

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L’arte fantastica di Franco Brambilla sarà in mostra a partire da venerdì prossimo 14 maggio presso la Libreria Mursia di via Galvani, 24 a Milano. A partire dalle 18.30, con la partecipazione di Giuseppe Lippi, Dario Tonani e Paolo Aresi, Franco presenterà al pubblico le illustrazioni originarie che in questi anni hanno impreziosito le copertine di “Urania”, “Urania Collezione” e altri lavori dedicati alla fantascienza. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 20 maggio. Cliccando sull’immagine qui a lato potrete vedere la locandina ufficiale dell’evento.

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La trilogia del Vuoto

maggio 2nd, 2010

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Il Curatore ci parla dell’imminente ritorno di Peter F. Hamilton sulle pagine di “Urania”. 

Il primo “Millemondi” a romanzo unico, The Dreaming Void di Peter F. Hamilton, sarebbe dovuto uscire a fine 2010 ma è stato anticipato per motivi contrattuali. Buon per i fans del grande scrittore inglese, la cui precedente saga, L’alba delle tenebre, ha suscitato vivo interesse tra i lettori di “Urania” nonostante la suddivisione del testo in ben dieci volumi italiani. In questo caso invece, complice l’elefantiaca “gabbia” della nostra collana speciale, contiamo di poter pubblicare ciascun romanzo in un solo volume. E speriamo che l’operazione soddisfi le aspettative di tutti gli appassionati.

Per fare un po’ di storia, preciseremo che dopo L’alba delle tenebre (1996-1999) Peter F. Hamilton ha pubblicato il grosso romanzo Fallen Dragon (2001). Quindi ha messo mano all’ambizioso Misspent Youth (2002), altro progetto a sé stante non ricevuto troppo positivamente dai critici, e alla cosiddetta Commonwealth Saga (2004-2005). Gli avvenimenti del Commonwealth si svolgono nello stesso universo di Misspent Youth e della trilogia del Vuoto, la quale, inaugurata nel 2007, dovrebbe concludersi nel 2011. E’ questa la serie che cominciamo a presentare oggi, per aggiornare i lettori sull’ultimo Hamilton ma anche per offrire subito la sua impresa più gigantesca.

La trilogia del Vuoto è composta da The Dreaming Void (2007), The Temporal Void (2008) e da un terzo romanzo che uscirà tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, The Evolutionary Void. Come abbiamo già detto, la sequenza si svolge nello stesso universo della precedente Commonwealth Saga. The Dreaming Void si apre milleduecento anni dopo gli avvenimenti descritti in Judas Unchained (cioè il secondo e ultimo romanzo del Commonwealth).In Pandora’s Star (2004) e Judas Unchained (2005) Hamilton ha raccontato la terribile guerra fra l’umanità e gli extraterrestri che vivono su due stelle misteriose a mille anni luce dal Commonwealth. Le stelle, battezzate Dyson Alpha e Dyson Beta perché erano letteralmente scomparse dallo spazio e inglobate in una sfera di Dyson, sono cadute in mano ai Prime, intelligenze immobili che si servono di schiavi deambulanti per assoggettare gli altri mondi. La bellicosissima razza dei Prime, infatti, ritiene potenzialmente pericolose tutte le altre forme di vita e le combatte. La scoperta è stata fatta dall’astronomo Dudley Bose che, esplorando i due sistemi stellari catturati, espone a rischio l’intero Commonwealth: infatti, quando gli alien-Prime scoprono l’esistenza dei mondi dell’uomo, progettano di invaderli con forze soverchianti. In Judas Unchained il Commonwealth è stato attaccato e decimato, ma esistono sacche di resistenza umana che si battono contro il nemico. Dotatasi di nuove armi quantiche in grado di trasformare la materia inerte in energia (e quindi distuggere interi pianeti), l’umanità passa al contrattacco e sgomina non solo le forze degli invasori, ma anche quelle dello Starflyer, un leggendario alieno che era riuscito a sfuggire dall’isolamento delle stelle prigioniere. Questa impresa, in particolare, viene compiuta dai Guardiani del Sé, ingiustamente sospettati dal Commonwealth di essere una setta terroristica. Provocando un’immensa perturbazione, i Guardiani sconfiggono lo Starflyer e liberano la razza umana dal giogo alieno. Il dittico è arricchito da personaggi e situazioni cui si farà cenno anche nel ciclo del Vuoto, che invece è centrato su un’inconcepibile anomalia al centro della galassia: ad esempio lo High Angel, un’immensa astronave senziente di origine sconosciuta; o le razze extraterrestri dei Silfen e dei Raiel; o ancora l’investigatrice Paula Mayo che è stata la prima a nutrire sospetti sull’identità aliena dello Starflyer.

E’ da questo quadro complesso che sboccia, dodici secoli più tardi, l’azione di The Dreaming Void.

Giuseppe Lippi 

Il sito dell’autore si trova all’indirizzo http://www.peterfhamilton.co.uk/.

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I premi Italia di Urania

aprile 18th, 2010

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Annunciati all’Italcon/Deepcon di Fiuggi i vincitori del premio Italia 2010. 

Ieri sera, nella serata di gala dell’annuale convention italiana di fantascienza, sono stati annunciati come da tradizione i premi Italia. L’edizione 2010 ha visto l’affermazione di “Urania” in tre delle categorie più prestigiose: i votanti l’hanno giudicata migliore collana di fantascienza dell’anno, il premio per il miglior curatore è andato a Giuseppe Lippi, mentre Il Quinto principio di Vittorio Catani si è aggiudicato il primo posto nella rosa dei romanzi finalisti (con L’algoritmo bianco di Dario Tonani in terza posizione).

Da segnalare l’affermazione di Giuseppe Festino tra gli illustratori, con la piazza d’onore occupata da Franco Brambilla. Meritato riconoscimento anche per il miglior sito web amatoriale, categoria che ha visto imporsi il Catalogo SF, Fantasy e Horror creato e curato fino alla sua prematura scomparsa da Ernesto Vegetti, ormai da tempo punto di riferimento per ogni appassionato.

La lista completa dei premi è consultabile su Fantascienza.com e nell’Albo d’oro del premio sul sito ufficiale della World SF Italia.

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Infect@ opzionato per il cinema

marzo 22nd, 2010

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Interessanti sviluppi sul fronte cinematografico della fantascienza: Infect@, il romanzo d’esordio di Dario Tonani pubblicato in “Urania” nel 2007, è stato ufficialmente opzionato per diventare un film.

Un futuro al cinema per Infect@? E’ quello che noi tutti, lettori di Dario Tonani, ci auguriamo! Intanto il primo passo è stato fatto. L’indiscrezione è circolata negli ultimi mesi e ci è stata confermata dallo stesso autore milanese: un intraprendente regista italiano, che è stato anche docente alla New York Film Academy, ha opzionato i diritti cinematografici del romanzo pubblicato nell’aprile 2007 (“Urania” n. 1521). Prima di lui soltanto Valerio Evangelisti, tra gli autori italiani di “Urania”, era arrivato a vendere l’opzione per il cinema di una sua storia. Dopo Infect@, Tonani ha pubblicato lo scorso anno l’acclamato dittico L’algoritmo bianco e si appresta a tornare nel 2011 con il seguito proprio del suo romanzo d’esordio.

Vi terremo informati sugli sviluppi del progetto. Intanto auguriamo a Dario di vedere presto realizzato il futuro in cui le sue visioni, con il loro distillato di anticipazione e immaginario, finiranno impresse sulla celluloide.

[Nell’immagine, un’illustrazione alternativa realizzata da Franco Brambilla per la copertina di Infect@.]

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