Dopo il successo del primo romanzo della trilogia “Yesterday’s Kin” di Nancy Kress, ovvero “Tomorrow Kin” pubblicato da Urania con il titolo “Nessun domani” (Urania n. 1656), che era il prolungamento del romanzo breve “Yesterday’s Kin”, vincitore del premio Nebula, siamo lieti di annunciare che Urania ha acquistato i diritti di pubblicazione in Italia degli altri due romanzi della trilogia, “If tomorrow comes” (book 2) e “Terran tomorrow” (book 3). Si tratta di volumi piuttosto corposi, che in originale si compongono entrambi di 335 pagine in grande formato, e dunque, vista la mole (ricordiamo che le traduzioni integrali in italiano allungano sempre le foliazioni dei libri, almeno di un buon 10-15%).
AGGIORNAMENTO: i due seguiti di “Nessun domani” di Nancy Kress, contrariamente a quanto annunciato in un primo tempo, usciranno in Urania tradizionale, non in Urania Jumbo. Questo nonostante si tratti di un grande sforzo economico per la collana, visto che si tratta di due romanzi di circa 400 pagine in italiano. Abbiamo preso questa decisione per mantenere la serie di Nancy Kress nella collana principale, dove è già uscito il primo volume, senza costringere gli appassionati ad acquistare i titoli della trilogia in collane diverse. I libri usciranno in traduzione integrale, il primo nel mese di maggio 2020 (titolo: “Se verrà domani”), mentre il terzo è previsto in tempi ragionevolmente brevi, intorno a fine 2020, o al massimo nei primi mesi del 2021, con il titolo “Un domani per la Terra”.
Valerio Evangelisti, “La luce di Orione”, Urania 1669, I capolavori, agosto 2019
“RITORNO ALL’ORIGINE”
di Valerio Evangelisti
Sono felicissimo di tornare su Urania, dopo anni di assenza. Non posso dimenticare quel giorno del 1994 quando, da un autobus, riconobbi esposto in un’edicola il mio primo romanzo, “Nicolas Eymerich, inquisitore”. Fu un’emozione forte. Quando scesi, lo comperai con voce che mi tremava.
Urania era stato uno dei capisaldi della mia adolescenza e, oserei dire, uno straordinario strumento formativo. I primi due testi che lessi, “Il lastrico dell’inferno” e “Il pianeta dei superstiti”, entrambi di Damon Knight, mi segnarono per sempre (il primo aspetta ancora una traduzione integrale e accurata, ma allora non lo sapevo). Erano intelligenza viva fatta narrazione. Si era nei primi anni Sessanta e la fantascienza era malvista. Trattava di frottole, faceva paura, aveva contenuti diseducativi. Un’insegnante di ginnasio telefonò addirittura a mia madre per segnalarle che mi dedicavo a letture perniciose.
Arthur C. Clarke, “Terra e Spazio” – volume 1, Urania Collezione 197, giugno 2019
TERRA E SPAZIO – VOLUME 1
Inizia a giugno la pubblicazione di un’opera davvero monumentale, a cui noi di Urania teniamo molto. Si tratta di “The Collected Stories” di Arthur C. Clarke, un libro che ha fatto storia e che ci pregiamo di proporre ai lettori suddiviso in quattro ponderosi volumi in Urania Collezione (questo è il primo), con uscite consecutive durante l’estate (luglio il secondo, agosto il terzo e settembre il quarto e ultimo), in modo da non lasciar passare i soliti tempi biblici prima di poter avere tutta l’opera al completo. Qualcuno si chiederà perché una suddivisione addirittura in quattro volumi. Il motivo è semplice: l’originale si compone di ben mille pagine in inglese, che nella traduzione italiana superano le 1500 cartelle dattiloscritte, un’opera, come detto, davvero monumentale. Non avevamo altro modo per proporla in Urania, se non suddividendola in più uscite.
Tutto nacque da una donna urlante. No, non erano le grida di una partoriente, ma quelle di una donna incontrata in sogno: “Veniva verso di me con la stessa camminata dei duri dei blockbuster hollywoodiani – racconta Nora K. Jemisin – quei tipi tosti che avanzano a muso duro verso la cinepresa con un’esplosione alle spalle. Ma anziché un’esplosione questa donna si portava dietro una montagna. Mi guardò con un’espressione colma di rabbia, come se volesse scagliarmi addosso quella montagna.”
Nora si svegliò di soprassalto, sudata e con il batticuore, e subito la sua mente da scrittrice iniziò a porsi una raffica di domande: “Chi è questa donna che può controllare le montagne?”, “Come ci riesce?”, “Perché è così arrabbiata?”
AA.VV., “Strani Mondi”, Urania Millemondi, luglio 2019
“Strani Mondi”, la fantascienza italiana torna in orbita (e in edicola)
Fantascienza italiana? A volte ritorna. Anche in edicola, dove per decenni – almeno in casa Urania – è stata off-limits, bandita da quello storico “A Lucca mai” che ne decretò quasi la morte in culla. Ma i tempi cambiano, curatori ed editor pure, e di nuovi scrittori il genere ne sforna a getto continuo, con ritmi impressionanti. Anche nel Bel Paese.
“Sono cresciuta in biblioteca” racconta di sé Nora K. Jemisin, autrice della trilogia della Terra Spezzata, che Mondadori Oscar Fantastica porta in libreria da fine aprile 2019.
Quando aveva degli impegni, infatti, invece di affidarla a una baby sitter la madre, psicologa, la lasciava nella biblioteca locale. Le estati la piccola Nora le ha passate a New York con il padre, pittore e scultore, che le ha fatto conoscere e amare Star Trek e The Twilight Zone, e con suo cugino, il futuro comico W. Kamau Bell.
Scrive da quando ha nove anni, anche se all’epoca voleva fare la fumettista, e durante l’adolescenza ha divorato libri su libri di mitologia e ha sviluppato la passione per i giochi di ruolo.
Benvenuti alla seconda puntata di presentazione della trilogia della Terra Spezzata di Nora K. Jemisin, che Mondadori Oscar Fantastica sta traducendo per il pubblico italiano. Il primo volume, “La quinta stagione”, è previsto per metà aprile.
Siamo in un mondo in cui per oltre ventimila anni si sono succedute le “quinte stagioni”, gelidi inverni decennali causati da terremoti disastrosi che devastano senza sosta il crudele “Padre Terra”, spazzando via una dopo l’altra diverse civiltà.
“A tutti coloro che devono combattere per ottenere
quel rispetto che agli altri è garantito.”
Un terremoto. Questo è stata Nora K. Jemisin per l’establishment letterario del fantasy e della fantascienza contemporanei. Aggiudicandosi non uno ma ben tre Premi Hugo di seguito, la Jemisin, donna, di colore, e per di più attivista politica per i diritti della comunità afroamericana, ha messo la parola fine a un mondo dominato dagli scrittori maschi caucasici.
Un terremoto devastante è anche quello che incontriamo nel prologo de “La quinta stagione”, primo volume della trilogia della “Terra spezzata” che Mondadori Oscar Fantastica sta per pubblicare integralmente in Italia. Uscita prevista intorno alla metà di aprile 2019.
Che cos’è una “quinta stagione”? Ce lo spiega la Jemisin stessa: è un inverno innaturalmente prolungato, che dura da un minimo di sei mesi a un massimo di alcuni decenni, causato da sismi apocalittici o da altri cataclismi ambientali di vasta portata. Un inverno talmente lungo e oscuro da far impallidire quelli di George R. R. Martin. Un tema di agghiacciante attualità, dato l’incubo del cambiamento climatico che stiamo vivendo.
Giuseppe Lippi (Stella Cilento, 3 luglio 1953 – Pavia, 14 dicembre 2018), curatore di Urania dal 1990 al 2018.
Ci ha lasciati la scorsa notte Giuseppe Lippi, nostro storico curatore fin dal 1990. 65 anni di età, di cui 28 dedicati anima e corpo a Urania.
Giuseppe era una persona poliedrica, oltre che redattore è stato autore, giornalista, saggista e traduttore. Andava particolarmente fiero di aver realizzato l’edizione di tutti i racconti di H. P. Lovecraft, usciti in quattro volumi tra il 1989 e il 1992 sugli Oscar Mondadori.
Ha collaborato anche con la rivista Robot dell’editrice Armenia, con Mursia, Arnoldo Mondadori Editore, Delos Books, Bonelli e molti altri.
Giuseppe ha fatto moltissimo per la fantascienza italiana, per esempio sostenendo e facendo crescere il Premio Urania, introdotto un anno prima del suo sbarco sul pianeta omonimo.
La malattia lo accompagnava ormai da vari anni ed era in ospedale da un paio di settimane.
Come scrisse Giuseppe stesso su Urania Millemondi n. 3 (ne L’uomo senza qualità): «L’esistenza è un affar pieno di senza, / Di rinunce, d’affanno e d’astinenza, / Ma io dico al lettor che ha sapienza / Quest’adagio ripeti: Pazienza e Fantascienza.»
Addio, Giuseppe, e grazie di tutto. A rivederci su un altro pianeta, su un altro piano di esistenza o, come sempre, nei nostri sogni che ci portano oltre il tempo e lo spazio, nel regno della Fanta(scienza)sia.
Il ricordo di Franco Forte
«Ho incontrato Giuseppe diverse volte nella mia vita. La prima è stata più di trent’anni fa, in un ospedale, quando io portavo mio fratello per delle cure per una malattia che lo aveva colpito, e lui era uno degli altri pazienti, affetto dallo stesso male di mio fratello. In quelle occasioni si parlava poco, i pensieri erano tutti per il travaglio che stavamo vivendo. Mio fratello non ce l’ha fatta, mentre Giuseppe sì, per fortuna. La seconda volta in cui ho allacciato relazioni profonde con Giuseppe è stato quando, verso la metà degli anni ’90, mi ha chiesto di scrivere degli articoli da mettere in appendice a Urania (curavo una rubrica chiamata “Cyberscopio”), di preparare le introduzioni a diversi libri e persino curare con lui una antologia tutta italiana, un Millemondi che uscì con il titolo Strani giorni. E infine, la terza tappa di questi incroci è avvenuta quando, nel 2011, sono diventato editor di Urania, di cui lui era curatore. Un’avventura intensa e piena di alti e bassi (Giuseppe non era certo una persona facile con cui rapportarsi, in certe situazioni professionali), che però mi ha insegnato molto. Immagino che ci sarà una quarta tappa, un incontro da qualche parte quando anche per me arriverà il momento di dire stop. Dove e quando non lo so, ma mi auguro di ritrovare un po’ di serenità nello sguardo di Giuseppe. E nel mio.»
Se volete, lasciate anche voi il vostro ricordo di Giuseppe Lippi nei commenti.
Il funerale si terrà a Pavia lunedì 17 dicembre alle ore 15.
Dario Tonani, “Naila di Mondo9″, Mondadori Oscar Fantastica
A tre anni di distanza dalla pubblicazione delle Cronache di Mondo9 su Urania Millemondi n. 72, veniamo di nuovo catapultati fra le sabbie ardenti del mondo creato da Dario Tonani, dove rincontriamo Naila. La ragazzina senza paura dai capelli rossi si è fatta donna, sta per diventare madre e, unica donna su Mondo9, è diventata Capitano di una nave, la Syraqq.
Di Mondo9 è già stato detto molto: una rinascita per la fantascienza italiana, un mondo coerente e spietato, un’opera pluripremiata, amata e tradotta anche all’estero, persino in Giappone.
Naila è stata definita una protagonista forte e determinata che non rinuncia alla propria femminilità, con la sua carica emozionale, passionale ed erotica.
Si è disquisito sul genere o sottogenere a cui apparterrebbero le storie di Mondo9. Fantascienza sì o no, con sfumature horror, steampunk, weird o new weird. Tutte “divise” che stanno strette a Capitan Tonani e che non colgono il fulcro, o meglio, il “giunto cardanico” della sua creazione.
Quella che è stata trascurata, almeno in Italia, è la dimensione “simbolica” delle storie di Dario, che trovano in Naila la loro figura messianica.
D’altronde, il deserto è lo sfondo per eccellenza delle storie messianiche. È lì che Mosè ha la visione del roveto ardente. È fra le dune di Arrakis che Paul Atreides viene riconosciuto dai Fremen come il tanto atteso “Muad’dib” (Frank Herbert, Dune). È nel Mare della Putrefazione che Nausicaä incontra gli Ohmu, il cui sangue tingerà di blu la sua giubba, come nelle antiche profezie (Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del Vento). È sul pianeta desertico di Tatooine che Luke Skywalker incontra Obi Wan Kenobi e il proprio destino (George Lucas, Guerre Stellari).
Naila di Mondo9 non è da meno. Ha un destino, questo lo sa, o meglio, lo sente, ma riuscirà a portarlo a compimento? È davvero lei il messia destinato a cavalcare e domare la Grande Onda e a portare la pace su Mondo9, “come predicevano le Scritture”?
C’è un solo modo per scoprirlo, leggere il libro e farsi contagiare dal Morbo.
Intervista a Dario Tonani
Dario Tonani, “Cronache di Mondo9″, Urania Millemondi n. 72, luglio 2015
“Dune.” È questa la prima parola del tuo libro. È solo una parola o un omaggio voluto?
Curioso come la mente lavori quando crea. Non ci crederai, ma sei la seconda persona che me lo fa notare, a dimostrazione che l’omaggio non era né consapevole né tantomeno voluto. Anche se questo non mi stupisce, e ti dirò che mi fa pure molto piacere perché ho adorato il ciclo di Herbert. Se poi vuoi un piccolissimo aneddoto, l’incipit sono le ultime righe che scrivo di un romanzo, e come sempre, anche in questo caso sono state tra le più tormentate.
A proposito, quali sono le tue fonti di ispirazione?
Ogni autore ha debiti di riconoscenza più o meno consci con opere e autori, che hanno finito per entrare in quel tritacarne che è una testa in piena tempesta creativa. Provo a dire qualche nome altro nome: Jack Vance, Brian Aldiss, Philip Reeve. I grandi classici dell’avventura marinaresca: Melville, Conrad, Stevenson. Con una spruzzatina di sabbia alla Mad Max… Insomma, un amalgama decisamente eterogeneo di suggestioni.
Il romanzo può essere apprezzato anche da chi non ha mai letto altre storie di Mondo9?
Naila di Mondo9 sta in piedi in modo indipendente rispetto alle storie che l’hanno preceduto. Di fatto, riprende a distanza di trent’anni – no, dico, trenta! – alcuni personaggi e una protagonista, che possiamo tranquillamente considerare come nuovi, anche se li abbiamo magari incrociati da giovani (o da ragazzine) in un Millemondi di tre anni fa. Vogliamo ragionare in termini di saga e spin-off? Le Cronache possono essere considerate un prequel, un antefatto, tutto qui.
Dopo Naila, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mondo9 è un cantiere aperto, credo che ormai non sia un segreto per nessuno. Non posso ancora entrare nei dettagli, ma fidatevi… Il progetto è di arricchirlo e possibilmente renderlo il più multipiattaforma possibile.
Grazie, Dario, un’ultima domanda. Come diversi lettori ci chiedono, credi che Naila di Mondo9 potrà uscire su Urania?
Credo che sulla questione sia nato un equivoco di cui un po’ mi sorprendo: Naila non arriverà (o se preferisci, non tornerà) in Urania. La redazione Oscar – e per questo torno a ringraziarla con tutto il cuore per l’attestato di stima – ha dato al progetto di Mondo9 un palcoscenico più ampio, complesso e ambizioso, quello degli scaffali della libreria. Il punto, se mi permetti, è che semmai vengano ripescate da Millemondi le Cronache di Mondo9. Grazie della chiacchierata, e stay tuned!
Illustrazioni Franco Brambilla.
Booktrailer Diego Capani (Studio Wabbit).