Urania 1681: Mike Resnick, “Avorio: Una leggenda del passato e del futuro”

Mike Resnick, “Avorio: Una leggenda del passato e del futuro”, Urania n. 1681, agosto 2020

Mike Resnick, “Avorio: Una leggenda del passato e del futuro”, Urania n. 1681, agosto 2020

È l’anno 6303 dell’EG (Era Galattica) e Duncan Rojas, capo ricercatore per la Braxton Record, riceve una visita quanto mai inaspettata.

Un uomo alto più di due metri, Bukoba Mandaka, ultimo discendete dei guerrieri Masai, è alla ricerca di un cimelio perduto da oltre sei millenni: le zanne dell’Elefante del Kilimangiaro, il trofeo di caccia più grande dell’antico pianeta Terra.

La caccia all’avorio si rivela ben presto un rompicapo appassionante, che porta la ricerca di Rojas a toccare i luoghi più remoti della Galassia e le epoche più disparate dell’Universo Birthright.

Ma tra i pezzi del puzzle si cela un mistero ancora più intrigante: la vera natura della relazione di Mandaka con le zanne del possente animale, legato in qualche strano, incomprensibile modo alla sorte del popolo Masai.

Come in Birthright: TheBook of Man (1982, tuttora inedito in Italia), anche “Avorio: Una leggenda del passato e del futuro” è un romanzo mosaico. La storia si dispiega tramite una serie di appassionanti racconti incentrati sulle figure emblematiche – umane e aliene – entrate in contatto con l’avorio attraverso i millenni, e le cui vite da allora sono state cambiate per sempre.

Un giocatore d’azzardo, un archeologo, un politico, un signore della guerra, un’artista, una ladra… sono solo alcuni dei personaggi indimenticabili tratteggiati con fine ironia e grande introspezione da Resnick.

Un classico che sarà apprezzato non solo dai cultori della space opera, ma anche da chi ama i racconti di caccia grossa, con una trama appassionante come un giallo.

Mike Resnick (1942-2020), prolifico autore americano di science fiction, con all’attivo più di cinquanta romanzi e circa duecento racconti, è stato finalista trentasette volte al premio Hugo (un vero e proprio record, nel mondo della fantascienza), dove si è imposto per cinque volte. Nel 1995, con il romanzo “Nell’abisso di Olduvai” (Seven Views of Olduvai Gorge, 1994), ha conquistato, oltre al premio Hugo, anche il Nebula.

La trilogia dei Dead Enders (i ‘Senza Speranza’), ambientata come “Avorio: Una leggenda del passato e del futuro” nel Birthright Universe, è stata recentemente pubblicata sulla nostra collana:  “Orion: La Fortezza” (Urania n. 1662), “Antares: La Prigione” (Urania 1666), “Cassiopea: Il Castello” (Urania n. 1670).

Dello stesso autore ricordiamo anche il ciclo coloniale della ‘Divina Commedia’, in cui si ritrova in filigrana la stessa ispirazione africana di “Avorio”: “Paradiso remoto” (Urania n. 1650), “Purgatorio – Storia di un mondo lontano” (Urania n. 1652) e “Inferno” (Urania n. 1654); sempre ambientati nell’Universo Birthright.

Ivory: A Legend of Past and Future (1988) è stato finalista sia al premio Nebula che al premio Arthur C. Clarke come miglior romanzo e viene qui presentato in versione integrale.

Buona lettura!

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