Peter F. Hamilton
Un profilo bibliografico di Peter F. Hamilton, a cura di Giuseppe Lippi.
La SF britannica continua a sorprenderci con una fioritura straordinaria di ottimi autori e grandi testi: grandi in tutti i sensi, come avviene nelle colossali avventure spaziali di Peter F. Hamilton. Autori di indiscutibile qualità letteraria hanno scritto cose eccellenti: Iain Banks ne è in qualche modo il capostipite, ma dopo Banks e le sue vaste “space opera” a sfondo culturale sono apparsi gli ottimi romanzi di Stephen Baxter (tanto consapevole della tradizione letteraria britannica da imporsi con un seguito della Macchina del tempo di H. G. Wells) e Ian McDonald, Paul McAuley e Ken MacLeod, ormai diventati autori di punta; mentre altri hanno continuato ad affacciarsi sulla scena senza soluzione di continuità. Hamilton, che rappresenta il rinnovamento della space opera, condivide quest’onore con Alastair Reynolds, appena tradotto anche lui nelle nostre collane.
Peter F. Hamilton, nato il 2 maggio 1960 a Rutland, in Inghilterra, ha esordito con un racconto pubblicato sulla rivista “Fear” nel 1989 e all’inizio del decennio successivo ha scritto i tre romanzi del ciclo di Greg Mandel: Mindstar Rising (1993), A Quantum Murder (1994) e The Nano Flower (1995). La sua fama è stata tuttavia decretata dal successivo romanzo, il massiccio The Reality Dysfunction del 1996 che, insieme a The Neutronium Alchemist (1997), The Naked God (2000) e al romanzo breve “Escape Route” (1997), forma uno dei più grandi cicli avventurosi della storia della fantascienza, la “Night Dawn Trilogy” (l’Alba della Notte). Lo sfondo è noto: nel XXVII secolo la razza umana si è diffusa tra le stelle e vive accanto a varie razze extraterrestri, cercando di evitare che i conflitti presenti nei sistemi solari minori dilaghino a macchia d’olio in tutta la galassia. Su questo scenario, dominato da grandi centrali di potere che cercano di sottomettere e sfruttare interi mondi per il loro profitto, è in corso una prolungata indagine su una civiltà misteriosamente spazzata dalla faccia del cosmo duemila anni prima. Tutto sembra indicare che a quell’epoca qualcuno o qualcosa avesse messo in moto un esperimento di immensa portata, il cui fallimento (o il cui scopo, secondo i punti di vista) avrebbe portato all’aprirsi di una “crepa”, un guasto nel continuum dello spazio-tempo. La crisi che ne segue è una vera e propria Crisi nella Realtà le cui conseguenze, portate agli estremi da una guerra micidiale, rischiano di inghiottire le civiltà della galassia. Da queste premesse familiari per il lettore di fantascienza, pur sapientemente aggiornate, Hamilton sviluppa una delle più veloci, emozionanti macchine narrative degli ultimi anni, il cui interrogativo fondamentale (non è poco, nemmeno per una space opera colossale) si può riassumere in questi termini: si possono sovvertire le leggi fondamentali dell’universo?
La carriera dell’instancabile Peter è continuata con la Web Series per ragazzi inaugurata da Lightstorm (1998); i racconti di A Second Chance at Eden (1999), i romanzi Fallen Dragon (2003) e la “commedia” del prossimo futuro Misspent Youth (2002), ambientata nell’Inghilterra del 2040. Sono quindi seguiti i due romanzi Pandora’s Star (2004) e Judas Unchained (2005), che formano il dittico del Commonwealth e sono collocati nell’universo in cui già si svolgeva Misspent Youth. Nello stesso scenario saranno ambientati i tre romanzi della trilogia del Vuoto: The Dreaming Void (2007), The Temporal Void (2008) e un terzo romanzo che uscirà tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, The Evolutionary Void. A parte è uscito nel 2000 il fanta-saggio The Confederation Handbook, un vero e proprio vademecum dedicato alle culture, ai popoli e agli ambienti della trilogia l’Alba della Notte.
G.L.
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maggio 5th, 2010 at 21:37
“Oltre 500 pagine!” annuncia la copertina del Millemondi. Ma il conteggio è un po’ impreciso: sono più di 570…
maggio 5th, 2010 at 22:48
Vero che ci darete Pandora’s Star, Judas Un leashed e l’Handbook de L’Alba della Notte? Si chiede troppo?
maggio 7th, 2010 at 18:08
Pubblicherete River of Gods e Brazyl di Ian McDonald?
maggio 8th, 2010 at 12:18
Mi associo a Marcello nel chiedere informazioni sulle opere di Ian McDonald! e ovviamente vi invio i miei più sinceri complimenti per tutto quello che Urania rappresenta in questo momento!
maggio 8th, 2010 at 22:34
@Antonino
c’è una mozione Luigi/Quiller per una presentazione dei numeri di Urania includente il numero di pagine dei volumi. Sottoscrivila!!!
maggio 9th, 2010 at 14:41
Per Luigi
Sono d’accordo!
Non credo che sia difficile indicare anche il numero delle pagine oltre che vedere la copertina e il prezzo.
maggio 10th, 2010 at 10:32
Mi associo alla mozione di Luigi/Quiller.
Un saluto
Andrea
maggio 10th, 2010 at 16:43
Scusate, OT flash per gli appassionati.
L’editrice Houghton Mifflin Harcourt ha annunciato che a partire dal 2011 pubblicherà – in due volumi – “Exegesis” di Philip Dick, la raccolta di riflessioni dello scrittore sulle sue dibattute esperienze “mistiche”. Circa 8.000 pagine che “pochi hanno letto e quasi nessuno ha capito”.
maggio 22nd, 2010 at 18:13
Finito la settimana scorsa. Bello, ma per chi non l’ha cominciato, sappiate che la trilogia è tale in senso stretto, nel senso che il primo volume si conclude sul più bello. A voi la scelta di iniziarlo o posticipare la lettura quando è disponibile il ciclo completo.
dicembre 27th, 2010 at 00:12
ho acquistato in economia tutta la serie italiana che urania ha pubblicato sulla space opera di p.f.hamilton, purtroppo mi sono accorto che manca il n°4 della “crisi della realta” con il titolo ” contrattacco”,
sapete dove lo posso trovare in cartace/e-book oppure qulcuno ne ha una copia in più. per imfo mandare risposta ad : curioso@gmail.it Auguri e grazie in anticipo….