Sulla Luna con Apollo: c’eravamo anche noi
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Dal 3 al 7 agosto 2009 si terrà a Milano il primo laboratorio estivo di scrittura creativa, con docenti d’eccezione del calibro di Sergio “Alan D.” Altieri, il nostro Editor, che sarà protagonista della giornata dedicata alla scrittura di genere noir, thriller e hard boiled.
L’iscrizione è a numero chiuso e il termine ultimo è fissato per il prossimo 20 luglio. Maggiori informazioni potrete trovarle sulla pagina web predisposta per l’evento, al seguente indirizzo: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/laboratoriodiscrittura.
Segue il programma completo:
3 agosto: ROMANZO STORICO. Le audaci imprese io canto… Relatore: Valerio Massimo Manfredi
4 agosto: NOIR, THRILLER, MYSTERY e HARD BOILED. Tutti i colori del nero… Relatore: Alan D. Altieri
5 agosto: SCRIVERE PER LA PAGINA, SCRIVERE PER LO SCHERMO. Amici o nemici? Relatore: Margherita Oggero
6 agosto: DALLA REALTA’ ALL’INVENZIONE. Io lo so, ho le prove e lo racconto. Relatore: Antonio Franchini
7 agosto: IL MONDO DELLA POESIA. Una verità obliqua. Relatori: Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi
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L’intervento del nostro Direttore Editoriale in merito allo spiacevole assalto telematico tentato ai danni del blog. La parola a Sergio “Alan D.” Altieri.
Riguardo alle “incursioni” con il blog di Urania, ho ben poco da aggiungere al cartesiano intervento di Giuseppe Lippi. Come ogni singola espressione collettiva umana, Internet, offre dal sublime al ripugnante, passando per l’intero spettro intermedio.
Veniamo quindi agli assortiti troll, avatar, elf, imp, nani, veline, ballerine e/o marinai che, ballando il can-can degli storpi mentali, hanno sprecato tempo-macchina, potenza elettrica e tariffe di connessione per tentare di esibirsi — sottolineo “tentare” — in modo fraudolento sul palcoscenico del ridicolo.
Bene, trolls: al fallimento del vostro semi-umoristico ragliare, latrare e berciare contro Urania, va ad aggiungersi l’ulteriore fallimento della vostra incompetente frode informatica. That’s right, suckers: you’re BUSTED!
Contro l’umana stupidita’ gli dei stessi sono impotenti. Ma, come ogni grande massima, anche questa consente eccezioni. Nel caso dei troll falliti del web la contromisura esiste. Si chiama oblio.
Sergio Altieri
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Editoriale di servizio del nostro curatore Giuseppe Lippi.
Come saprete, ultimamente il blog di Urania si è trovato sotto attacco. In gergo informatico, ciò significa che uno o più utenti hanno bombardato questo forum libero e aperto a tutti con messaggi provenienti da IP sospette e indirizzi e-mail abusivi. I troll in questione – altro termine di gergo con cui dobbiamo convivere – hanno assunto diverse personalità fittizie, allo scopo di moltiplicare i loro interventi critici o insultanti senza pagarne le conseguenze.
Naturalmente, in questo caso il blogmaster Giovanni “X” De Matteo ha cancellato gli interventi dei troll appena si è reso conto che erano tali. Sottolineo che la colpa non è del loro contenuto, anche se qualche volta un messaggio può essere stato volgare o virulento: la prova è che i post in questione erano regolarmente passati e in un primo momento sono apparsi sul blog. Il problema è che alcune delle firme non corrispondevano a persone reali e indipendenti, ma erano semplicemente “avatar” del troll. Chi legge dall’esterno non può rendersene conto, ma un blogmaster vede gli identificativi di provenienza di ogni computer ed è in grado di tirarne le somme.
Nella mitologia nordica il troll è uno spirito selvaggio, un umanoide odioso o quantomeno dispettoso. E a questo si sono ridotti alcuni sapientoni che volevano così far passare le loro iperctitiche a “Urania”, nella fattispecie alla traduzione del numero di maggio. Del resto, ultimamente si sono scatenate polemiche anche sulla pubblicazione di un autore come L. Ron Hubbard in “Urania collezione” (dove, peraltro, era già uscito un precedente romanzo, Ritorno al domani) e polemichette sui trenta centesimi di aumento del prezzo.
Tirando le somme di tutto questo, vorrei dire tre semplici cose prima di ricavarne le conclusioni.
1) Critiche sulle traduzioni o il contenuto editoriale possono sempre essere fatte, ma è evidente che perdono ogni rilievo e qualsiasi interesse se provengono da personalità fittizie o dallo stesso vigliacco che si nasconde sotto pseudonimi di comodo.
2) In questa redazione non esistono pregiudiziali ideologiche contro nessun autore. Da parte mia, come curatore di “Urania” non ho mai applicato censure e non lo farò in futuro. Nel caso di L. Ron Hubbard, sia ben chiaro che noi pubblichiamo la sua fantascienza classica che non ha nulla a che vedere con i successivi insegnamenti delle discipline dianetiche o scientologiche. Il tenente è un romanzo che nella sua forma definitiva porta la data del 1948 e la cui concezione è ancora antecedente. Accusarci solo per aver fatto circolare il nome di questo autore classico della sf è demenziale e sa di Index librorum prohibitorum, una istituzione che la stessa chiesa cattolica ha abolito nel 1966.
3) La querelle sull’aumento del prezzo (30 centesimi, da euro 3,90 a 4,20) è l’argomento che mi sconforta di più. Pur di prendersela per qualcosa, questi incontentabili – uno dei quali invoca il diritto a “farci lamentare”, sacrosanto quando non è per futili motivi – si attaccano ai 30 cent in più che in tempi di congiuntura farebbero lacrimare. Lo nego! Chi mi dicesse che trenta poveri centesimi fanno una differenza nel suo budget, fosse pure sommato al prezzo delle altre collane da noi pubblicate ogni mese, si sentirebbe rispondere che è un depresso cronico e più specificamente un tormentoso, abitante in qualche buio girone della vita dal quale voglio invitarlo a uscire porgendogli una mano. Come? Comprandogli “Urania” di tasca mia e chiedendogli solo il disturbo di venirlo a ritirare. Già mi pare di sentirlo rispondere: “Ah, ma il biglietto del tram o della metro costa! Un viaggio di andata e ritorno sono ben due euro, scherziamo? Il gioco non vale la candela”. Ed ecco chiuso il cerchio dell’incontentabile. Ripeto: un conto sono trenta centesimi (o dieci, o cinque) sull’aumento del prezzo della benzina, un conto sono quelli che si spendono per un bene come un libro. E’ tutta qui la fondamentale differenza. “Urania” costava fino a un mese fa meno di quattro viaggi in autobus, oggi costa quattro viaggi e una spanna. Vi domando: c’è un solo altro libro in Italia che costi meno, o altrettanto poco? La risposta è no: siamo la collana più economica del mondo sviluppato, o quello che sembrava tale. E per essere un genere superfluo, non di prima necessità, lottiamo per mantenere un prezzo che invece è quasi da bene primario. Un prezzo politico, se volete, che solo un grande editore può permettersi di offrirvi. Se c’è qualcuno che protesta lo stesso, gli rispondo con Totò: “Ma mi facci il piacere!”.
Da tutto questo, Sergio Altieri ed io abbiamo tratto una conclusione sconfortante. Che c’è gente alla quale piace sempre e comunque attaccare, blaterare, distruggere. Non è una novità, per “Urania”, la quale non è pubblicata da una casa editrice minuscola (vivaddio, sarebbe costata il triplo), non è recensita dalle riviste snob e per sua fortuna non rientra nel Gotha delle letture obbligatorie, ma vuole accontentare il suo pubblico di appassionati e collezionisti, lo stesso che legge fantascienza da sempre e resta lo zoccolo duro del mercato. A questo pubblico si sovrappone, di tanto in tanto, una categoria di biliosi che pretendono di avere la ricetta del futuro tra le mani. Non ce l’hanno: sono solo dei disturbatori, deboli-di-pensiero che a volte si nascondono persino dietro nomi falsi. Lo scopo è evidente: insinuare il dubbio, l’acredine, mostrarsi più bravi di chi fa questo lavoro per mestiere.
Stavolta ci siamo limitati a smascherarli, ma la prossima dimostreremo come di professorini non ci sia alcun bisogno. Semmai, di professionisti.
Giuseppe Lippi
Posted in Antigravità, Dispacci | 18 Comments »
Negli ultimi giorni qualcuno si è divertito a scatenare una guerra segreta contro Urania, la sua redazione e i suoi collaboratori. Da queste parti il livello del confronto è stato solitamente piuttosto alto e ha spesso richiamato l’attenzione del Curatore della collana, intervenuto in prima persona per discutere delle scelte editoriali e delle loro motivazioni, a riprova di quanta considerazione venga riconosciuta al feedback dei lettori. A qualcuno questa apertura non deve essere piaciuta. Approfittando di una mia leggerezza e del mio eccesso di fiducia, il soggetto in questione ha assunto un certo numero di identità diverse per accendere gli animi e inquinare il dibattito. Questo spiacevole episodio è andato a sommarsi a un’azione di trolling ai danni di almeno uno dei nostri utenti più assidui. Dopo la campagna anti-hubbardiana alimentata da un sentimento di intolleranza del tutto fuori luogo rispetto alle offerte proposte da “Urania”, ci siamo così trovati alle prese con il primo significativo caso di attacco sistematico al nostro blog. A dimostrazione che la spazzatura elettronica non viaggia attraverso la rete informatica solo sulle ali dei bot, ma si serve anche di ignari ospiti umani.
Tutti i commenti espressi dal disturbatore sono stati rimossi dalla tavola dei commenti all’articolo dedicato a Urania 1546: Seeker. Per questo non spaventatevi se troverete nelle repliche degli utenti alcuni riferimenti alle parole di tali Alessandra Beni, Tina Marlun, Nenno Baldani e del fantomatico Lettore, di cui non vi sarà invece possibile ritrovare traccia. Abbiamo dato un colpo di scopa e la camera è adesso un po’ meno sporca, per quanto possa apparire comunque disordinata.
Porgo le mie scuse agli utenti del blog che giungono su queste pagine con l’intento di informarsi e discutere sulle uscite di “Urania”. E’ stato un incidente increscioso, di cui tutti ne hanno fatto le spese, a partire da G.L. Staffilano, traduttore del romanzo di McDevitt. L’episodio mi costringe a prestare d’ora in avanti maggiore attenzione agli interventi più acrimoniosi e sospetti di parzialità.
Ringrazio tutti per l’attenzione e mi scuso per la temporanea interruzione. Adesso torniamo pure a parlare di fantascienza.
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Come gli utenti più attivi in sede di commenti ai post del blog di “Urania” avranno già avuto modo di sperimentare, nei giorni scorsi è stato abilitato uno strumento di controllo e verifica dell’autenticità dei commenti che vincola l’inserimento del proprio intervento alla convalida di un codice alfanumerico. Niente di troppo sofisticato, il CAPTCHA è un plug-in più facile da usare che da spiegare, ma per qualsiasi inconveniente siamo a vostra disposizione.
L’intervento si è reso necessario da parte della redazione web per arginare l’ondata di spam che si è riversata sui nostri blog negli ultimi tempi. Vi chiediamo quindi questo piccolo sforzo aggiuntivo per far fronte all’emergenza. E confidiamo in voi nell’utilizzo più costruttivo possibile del canale diretto con “Urania” e la sua redazione. Grazie come sempre per la vostra preziosa collaborazione.
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A chi è stato al gioco e a chi non smetterà di crederci, a Franco Brambilla per avere ispirato e sostenuto lo scherzo fin dall’inizio e a Giuseppe Lippi per averlo appoggiato, a Salvatore Proietti per averci contribuito e a Ernesto Vegetti per averlo alimentato con la forza del Catalogo (perché quod non est in Catalogo non est in mundo), e al salmone che ispira dubbi e incertezze ogni giorno delle nostre vite, ma alcuni giorni più di altri, grazie per tutto il pesce. E al prossimo primo aprile…
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Il nostro autore di marzo ospite martedì prossimo della trasmissione di Francesco Gatti.
Prosegue l’attenzione dedicata alla fantascienza italiana da Tempi Dispari, il programma di Rainews24 condotto da Francesco Gatti. Martedì prossimo, nel corso del consueto appuntamento settimanale con la letteratura e i libri, il conduttore intervisterà Dario Tonani in collegamento dallo studio di Milano. L’intervento dell’autore è previsto verso le 22.10. Gli spettatori potranno così approfondire la conoscenza del suo Algoritmo bianco e dell’Agoverso che ne fa da sfondo.
Per i più impazienti, invece, è già disponibile sulle frequenze web di Fantascienza.com il booktrailer del libro, ideato e diretto da Antonia Romagnoli. E, sempre nella sezione Video del portale web italiano della fantascienza, i lettori potranno recuperare la scorsa puntata della trasmissione, dedicata a Lino Aldani, con ospiti Giuseppe Lippi e Ugo Malaguti. Buona visione!
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Si torna a parlare di fantascienza sulle frequenze di Rainews24, con un ricordo del grande Lino Aldani.
Domani sera “Urania” tornerà in TV con il suo storico curatore Giuseppe Lippi. L’occasione è rappresentata dall’appuntamento settimanale con la letteratura della trasmissione di Rainews24 Tempi Dispari, condotta da Francesco Gatti. Lippi interverrà intorno alle ore 22.00 per tracciare un profilo e un ricordo di Lino Aldani, il padre della fantascienza italiana scomparso lo scorso 31 gennaio. Alla trasmissione parteciperà, da Bologna, anche l’editore Ugo Malaguti.
L’appuntamento, come di consueto, potrà essere seguito anche on-line, in streaming sul sito web della Rai, a partire dalle ore 21.30.
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