James E. Gunn
Un profilo di questo decano della fantascienza, autore de Gli immortali e Gli ascoltatori, a cura di Giuseppe Lippi.
James E. Gunn è nato nel 1923 a Kansas City, Missouri, ed è stato professore d’inglese all’Università del Kansas. Ha pubblicato romanzi notevoli come Questo mondo inespugnabile (1955), Si garantisce la felicità (1961), Gli immortali (1962), Tempo di streghe (1970) e Progetto stelle (1972); insieme a Jack Williamson ha scritto Un ponte tra le stelle nel 1955. In seguito si è interessato attivamente alla diffusione della fantascienza in ambiente scolastico e universitario. Oltre ad essere autore di una notevole Storia illustrata della fantascienza (1975), la più ricca dal punto di vista iconografico, Gunn ha curato una serie in più volumi intitolata The Road to Science Fiction che costituisce una antologia della sf dalle origini ad oggi, inclusi tutti i precursori. Solo il primo volume della serie è stato tradotto in italiano, con il titolo Le vie della fantascienza.
La riproposta di The Listeners su “Urania collezione” restituisce al romanzo il suo titolo originale ― nella precedente versione italiana era stato ribattezzato Progetto stelle ― e appare in una traduzione completamente riveduta da Laura Serra, che lo aveva già reso in italiano la prima volta. Gli ascoltatori segue un altro importante testo di Gunn che avevamo ripresentato su “Urania” un paio d’anni fa: Gli immortali, offerto in una nuova edizione accresciuta dall’autore. Il desiderio, come nel caso precedente, è di rendere disponibili testi che ben rappresentano le qualità della fantascienza di ieri, e che per fortuna continuano ad influenzare quella scritta oggi.
Abbiamo rivolto all’autore alcune domande su Gli ascoltatori. Eccole, insieme alle sue gentili risposte:
Urania: Quando lei ha scritto il romanzo, il progetto di “ascoltare le stelle” suscitava molte speranze. Cos’è successo nel frattempo? Siamo stati delusi dal loro silenzio?
James E. Gunn: La ricerca di intelligenze extraterrestri (Search for Extraterrestrial Intelligence o SETI) continua, ma con finanziamenti privati. Tra coloro che sostengono il progetto vi è Paul Allen, co-fondatore della Microsoft. La più recente edizione americana degli Ascoltatori contiene due introduzioni di Paul Schuch, presidente della Lega SETI, e Thomas Pearson, presidente dell’Istituto SETI, nel riconoscimento del contributo che il romanzo ha offerto a quella lunga ricerca. Schuch mi ha confidato che Gli ascoltatori ha fatto per SETI più di qualsiasi altro libro.
U.: Il romanzo è scientificamente accurato e contiene personaggi interessanti. Può raccontarci qualcosa della sua genesi?
Gunn: Ho avuto l’idea dopo aver letto il libro di Walter Sullivan We Are Not Alone (tr. it. Non siamo soli, Garzanti 1966). Sullivan era responsabile scientifico per il New York Times e il suo libro raccontava la storia degli sforzi per comunicare con eventuali extraterrestri intelligenti, a partire da uno storico congresso tenuto a Washington, D.C., da cui la ricerca era uscita rafforzata e sarebbe culminata nel SETI. L’idea affascinante, per me, era quella di un progetto di ricerca che sarebbe potuto andare avanti per un secolo senza dare risultati, e la determinazione umana nel cercare la risposta a una domanda eterna, ma che avrebbe potuto fruttare continue delusioni.
U.: Lei ha insegnato all’università e pubblicato una Storia illustrata della fantascienza (tr. it. Armenia 1979). Cos’è cambiato dagli anni Settanta in qua, e come valuta oggi le fortune del genere?
Gunn: La fantascienza ha incontrato sempre maggior favore nel pubblico e presso i critici letterari, una situazione che è stata incoraggiata dalla maturità intrinseca del genere ma anche dal suo successo in altri mezzi di comunicazione: cinema, televisione, giochi, fumetti e una crescente popolarità ovunque, dagli articoli sulla stampa alla pubblicità. Gli scrittori mainstream si avventurano più di frequente nei territori della fantascienza, mentre gli autori di SF vengono letti anche dal pubblico generale e ne sono riconosciuti, accettati. Questa nuova popolarità e diffusione, tuttavia, comporta una maggior difficoltà nell’identificare le sue caratteristiche salienti e nell’individuare i libri migliori nella marea della produzione letteraria o affine; in questo modo, si è fatto più difficile rintracciare i capolavori che segnano la strada e da cui dipende l’evoluzione della SF. Ho la sensazione che in Europa la science fiction non sia mai stata ghettizzata come in America, per cui, forse, voi avete già trovato la soluzione del problema. Noi la stiamo ancora cercando, ma potrebbe venire dagli sforzi di studiosi e critici che hanno il compito di indicarne i valori e mostrare al lettore le opere più significative, quelle senza le quali il genere non può crescere nel suo tentativo di drammatizzare la condizione umana dinanzi al cambiamento.
15 luglio 2008
(A cura di G.L.)
La bibliografia italiana completa è sul Catalogo SF, Fantasy e Horror a cura di Ernesto Vegetti.
Posted in Profili
settembre 22nd, 2008 at 15:42
Lasciare James Gunn senza commenti?
Giammai,ecco il mio!
Salve mr. Gunn.
Anche se ho letto solo “Lo spazio e la solitudine”credo che lei prometta bene.
settembre 22nd, 2008 at 17:34
Dato che qui si parla di Ascoltatori, lancio da qui il mio piccolo appello. Mister Gunn mi scuserà per l'”off topic”: buttò lì la proposta di coinvolgere Franco Brambilla per sapere da lui come nasce una copertina di Urania. A dire la verità, io qualcosina so, ma penso che le sue copertine meritino un discorso un po’ più approfondito… Che ne pensate Lippi e X? Au revoir
settembre 24th, 2008 at 11:29
Stefano, mi trovi perfettamente d’accordo. Gunn è un grande. Ne Gli Immortali, pubblicato nel 2005 da “Urania”, anticipava con un margine di diversi anni il collasso del sistema sanitario americano e altre inquietudini di attualità in questo periodo di crisi e campagna elettorale.
En passant, la riscoperta che “Urania” sta operando negli ultimi tempi di questi nomi di “seconda fascia”, ingiustamente trascurati, è importantissima, permettendoci di (ri)scoprire autori meritevoli di ogni attenzione come, tra gli altri, Galouye, Roschwald, Tucker, Beam Piper.
Dario, abbiamo subito messo in atto la tua proposta. Spero apprezzerai 😉
Un carissimo saluto,
X
settembre 24th, 2008 at 11:34
X, grazie, ho visto e apprezzato particolarmente…
A presto
Dario
settembre 24th, 2008 at 12:57
A Giovanni De Matteo,
infatti,pur avendo letto solo quel racconto,trovo che abbia rimediato ad una delle tante,secondo me,colpevoli,superficialità della fantascienza:ovvero,trattare un tema come quello considerandone le implicazioni tanto ovvie quanto complesse.
Mi sembra una specie di paradigma delle imperdonabili superficialità che la Fantascienza commetteva e commette,tanto nella forma che nei contenuti.
settembre 25th, 2008 at 12:57
Scusa Giovanni De Matteo,una precisazione doverosa e tanto peggio se ancora una volta polemica:
Il sistema sanitario americano è al collasso soprattutto per i più poveri e per la classi medio-basse;Queste dinamiche la Fantascienza,per ragioni che si possono anche affrontare,non le ha mai affrontate con la necessaria lucidità,temo.
Ciao
settembre 25th, 2008 at 13:00
Mi scuso per l’inutile ripetizione:un affrontare bastava e avanzava.
settembre 26th, 2008 at 08:59
Be’, ne Gli Immortali Gunn aveva dipinto proprio questo scenario di forte frattura sociale, tra le classi più alte che potevano permettersi l’accesso alle tecnologie mediche opportune (inclusa estensione della vita), e i poveracci tagliati fuori dal sistema.
X
marzo 2nd, 2009 at 01:03
[…] James E. Gunn è nato nel 1923 a Kansas City, Missouri, ed è stato professore d’inglese all’Università del Kansas. Ha pubblicato romanzi celebri come Questo mondo inespugnabile (1955), il presente The Joy Makers (1961, fusione di tre romanzi brevi usciti su rivista nel 1955), Gli immortali (1962), Tempo di streghe (1970) e Gli ascoltatori (1972, “Urania Collezione” n. 68, noto anche come Progetto stelle). E’ autore di una notevole Storia illustrata della fantascienza (1975). […]
marzo 13th, 2009 at 01:01
[…] ritorno di James Gunn su “Urania Collezione” ci offre l’occasione per passare in rassegna le sue opere […]