giugno 29th, 2015
Nell’anno 1968 dell’Era Galattica il governo della Repubblica, in guerra con la Federazione Teroni, vuole riappropriarsi a tutti i costi della Theodore Roosevelt, la nave comandata da Wilson Cole.
Già ricercato per ammutinamento e pirateria, Cole ha tentato di dimostrare più volte che si tratta di false accuse: tutto inutile. Ora, a capo di cinquanta unità, è considerato un pericolo autentico, ma fosse per lui non combatterebbe
ancora. In fondo, contro le sue cinquanta astronavi la Repubblica può schierarne milioni… Quando scoppiano le ostilità, tuttavia, Cole è costretto ad accettare la sfida, anche a costo di allearsi con antichi rivali. E l’ultima parola spetterà alla Teddy R., l’astronave che ha già combattuto nei cieli più infuocati.
MIKE RESNICK Nato a Chicago nel 1942, ha vinto cinque volte il premio Hugo e una volta il Nebula. Di lui “Urania” ha pubblicato romanzi come Purgatorio: storia di un mondo lontano (n. 1253), Inferno (n. 1257), Il killer delle stelle (n. 1449), Gli ammutinati dell’astronave (n. 1579), I pirati e l’astronave (n. 1591) e Astronave mercenaria (n. 1614). È il curatore della nuova rivista “Galaxy’s Edge”, disponibile anche in formato e-book.
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giugno 29th, 2015
Esiste ancora un fantascienza “cosmologica”? Alastair Reynolds, connazionale di Olaf Stapledon, ha cercato di ricrearne una, descrivendo un universo ricco di storia e religioni; una tecnologia avanzata che permette di viaggiare tra le stelle senza infrangere la velocità della luce; entità che forse vengono dal futuro ed esseri post-umani. Ma la sua è anche una storia di conflitti, ed ecco entrare in scena gli Inibitori, creature inorganiche votate fin dall’antichità a una terribile missione di morte. È questo lo sfondo di Absolution Gap, il grande romanzo che conclude la trilogia di Rivelazione e Redemption Ark (già pubblicati da “Urania” rispettivamente nei nn. 1550, 1553 e nel “Jumbo” n. 41). La resistenza contro i nemici meccanici dell’umanità è affidata a due avamposti, uno dei quali è una luna messa sotto assedio dagli Inibitori. Neville Clavain, Khouri e sua figlia – la ragazza geneticamente modificata – dovranno giocare la loro partita sperando davvero nell’Assoluzione finale. Non solo per una specie vivente, ma per il nuovo universo che sorgerà.
ALASTAIR REYNOLDS “Sono nato in Galles nel 1966. Ho cominciato a pubblicare racconti nel 1990, ma dal 1992 al 2004 ho lavorato in Olanda come ricercatore per l’Agenzia spaziale europea (ESA), occupandomi in particolare della S-cam: la più avanzata macchina ottica del mondo. Il mio primo romanzo, Revelation Space, è uscito nel 2000 ed è stato segnalato al premio dell’Associazione britannica di fantascienza (BSFA) e all’Arthur Clarke. Il secondo romanzo, Chasm City, ha vinto il premio BSFA nel 2002. Altri miei libri sono House of Suns, apparso in Inghilterra nel 2008, mentre nel 2009 è uscito Terminal World, un ‘planetary romance’ con influenze steampunk.”
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giugno 29th, 2015
Le osservazioni condotte da Mars Express, Mars Exploration Rover e dalla sonda Phoenix hanno confermato la presenza di acqua sul pianeta, concentrata maggiormente attorno ai poli. E il protagonista di questo celebre romanzo di Clarke, che ha avuto l’onore di inaugurare i “Romanzi di Urania” e che oggi festeggia con un’edizione speciale il 150° volume della “Collezione”, non può certo dirsi stupito. Quando Martin Gibson sbarca sul pianeta rosso, infatti, lo trova già parzialmente
colonizzato dagli uomini: ma i coloni non hanno mai visto l’ombra di un marziano. Se dunque, malgrado tutto, i marziani ci sono, vuol dire che sono ben nascosti. E c’è poco da meravigliarsi che le immagini delle sonde, pur scattate dal suolo, non ne abbiano ancora rivelato l’esistenza.
ARTHUR C. CLARKE Nato in Inghilterra nel 1917, è lungamente vissuto in Sri Lanka dove è morto nel 2008. Da uno dei suoi racconti più celebri, La sentinella (1953), Stanley Kubrick ha tratto il film 2001: Odissea nello spazio, trasformato in romanzo dallo stesso Clarke nel ’68. Altri importanti romanzi: Le sabbie di Marte (The Sands of Mars, 1951), La città e le stelle (1952-’56); Le guide del tramonto (Childhood’s End, 1953). In “Urania Collezione” sono già apparsi Polvere di luna (A Fall of Moondust, 1961), Incontro con Rama (Rendez-vous with Rama, 1973), Terra imperiale (Imperial Earth, 1975) e Le fontane del Paradiso (The Fountains of Paradise, 1979).
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giugno 29th, 2015
Il suo nome è Horridge, qualcosa che suona vagamente come porridge ma con una dose di orrido. E in effetti, molte cose sono orribili nella vita di Horridge, a cominciare da una memoria
così selettiva che gli permette di dimenticare quello che fa (ma non dovebbe fare) e la gente che odia a vista, e che improvvisamente scompare.
Horridge dimentica persino chi uccide, anzi attribuisce la colpa ad altri inperfetta buona fede. E tutto questo a causa di un faccia terribile, di un’ossessioneche non lo lascia in pace un momento, nella Liverpool affogata nel sangue di vittime innocenti. Uno dei romanzi più agghiaccianti di Ramsey Campbell, una “confessione” spietata di abusi e ossessioni scrupolosamente documentate.
RAMSEY CAMPBELL È nato a Liverpool nel 1946 e ha cominciato a scrivere racconti horror sotto l’egida della Arkham House, casa editrice che ha pubblicato la sua prima raccolta nel 1964 (The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants). Sono molto noti in Italia i romanzi La bambola chedivorò sua madre (1976), La setta (1981), Sogni neri (1981), Luna affamata(1986) e Antiche immagini (1989). La faccia che deve morire (The Face that Must Die, 1979) è stato definito da S.T. Joshi uno dei migliori romanzi sultema dello slasherkiller.
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maggio 20th, 2015
Lo spazio è l’Abisso, il grande Vuoto; i comandanti delle astronavi sono Ufficiali del Vuoto. Questa è la storia di uno di loro: Genro Kane Gupta, capitano della Dragon Zephir e cacciatore sguinzagliato nella galassia. Ma un giorno Genro Kane incontra Dominique Alia Wu, splendida e misteriosa jump pilot – una delle bellissime donne che forniscono alle navi l’energia del balzo cosmico – e le cose cambiano. Perché Dominique non è un pilota come tutti gli altri; perché lo sfibrante esercizio necessario a muovere le astronavi non la consuma lentamente né la uccide; e soprattutto perché ha una richiesta senza precedenti da fare al comandante: permettere alla Dragon Zephir di fare il Balzo alla cieca, violando le regole più elementari della sicurezza nello spazio!
NORMAN SPINRAD Nato a New York nel 1940, è vissuto a lungo a Parigi. Oltre a Capitan Abisso, già uscito nelle nostre edizioni con il titolo Astronavi nell’Abisso, i suoi romanzi famosi sono Bug Jack Barron (Jack Barron e l’eternità, 1969), Il signore della svastica (The Iron Dream, 1972), ambientato in un universo parallelo in cui Adolf Hitler scrive romanzi di fantascienza, Deus X (id., 1993), dove il papa affronta l’era del cyberspazio, Ore 11: sequestro in diretta. Come occupare una stazione tv e vivere felici (Pictures at 11, 1994) e Greenhouse Summer (Condizione Venere, 1999), un libro catastrofico sulla Terra del futuro sconvolta dai cambiamenti ambientali.
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maggio 20th, 2015
Una tecnologia elettronica capace di mettere in contatto gli stati psichici di due diversi sistemi nervosi: da questa invenzione emerge una nuova disciplina, la Formazione neurocondivisa. Charles Render si è affermato da tempo come luminare nel settore ma continua a essere divorato dall’ambizione. Per questo non esita ad accettare lo strano incarico offertogli dalla psichiatra Eileen Shallot, cieca dalla nascita, che vuole imparare da lui l’arte della Formazione. Un proposito ambizioso come pochi, considerando che il lavoro dei neuroformatori consiste nel portare allo scoperto le nevrosi dei pazienti mediante il più immediato dei linguaggi di comunicazione: l’immagine. Il senso della sfida è il motore che spinge il Formatore ad accettare l’incarico, ma con il passare del tempo e con l’aumentare della bravura di Eileen nell’usare il nuovo canale, Render scoprirà a sue spese quanto rischiosa possa essere stata la sua decisione.
ROGER ZELAZNY Nato a Cleveland, Ohio, nel 1937, è uno dei grandi autori di sf americani emersi negli anni Sessanta e Settanta. Specialista di un genere di fantascienza centrata sui temi del sogno e della mitologia, ha pubblicato numerosi romanzi e racconti: Io, l’immortale (This Immortal, 1966), Signore dei sogni (Dream Master, 1966) e Signore della luce (Lord of Light, 1967), tutti apparsi in “Urania Collezione”; inoltre La pista dell’orrore (Damnation Alley, 1967, divenuto anche un film), Creature della luce e delle tenebre (Creatures of Light and Darkness, 1969), Deus Irae (id., 1976, in collaborazione con Philip K. Dick) e Voglio la testa del principe azzurro (Bring Me the Head of Prince Charming, 1991), in collaborazione con Robert Sheckley. È scomparso nel 1995.
All’interno, il racconto “YouWorld” di Giovanni De Matteo e Lanfranco Fabriani.
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maggio 11th, 2015
Non è la certo prima volta che Urania o Urania collezione vincono l’ambito trofeo assegnato dall’Italcon, l’annuale congresso degli appassionati e operatori di fantascienza che si svolge in primavera a Bellaria, ma ogni volta è una festa per i nostri lettori e noi. Il premio significa il riconoscimento tangibile di un’iniziativa editoriale, l’apprezzamento del suo “peso” sul mercato ma anche il gradimento per il suo stile e contenuti, che restano centrali all’esperienza del nostro genere. Così è stato anche quest’anno e Urania è fiera di poter condividere la nuova affermazione con il suo pubblico. Una collana che esce ininterrottamente da quasi sessantatre anni e che ha fatto storia nella fantascienza in Italia – inventandone persino il nome, fin dal primo fascicolo – non si identifica con questo o quello dei suoi collaboratori, né con uno scrittore a preferenza degli altri: ma con tutti insieme. Una folla variopinta di romanzieri e artigiani di cui, mese dopo mese, continuiamo a presentare le ultime scoperte o le pietre miliari, le raccolte di racconti o i capolavori moderni. Parallelamente a Urania, nel settore illustratori il Premio Italia è stato vinto dal nostro copertinista Franco Brambilla, sia pure con una tavola realizzata per altro editore. (Questo si deve alla particolare scelta introdotta dall’Italcon nell’ultima edizione: non si poteva votare l’artista nel suo complesso, ma soltanto una sua opera.) Del resto, l’illustrazione vincitrice si riferiva a un volume di racconti su Mondo9 curata da Dario Tonani, e proprio di Tonani offriremo, nel Millemondi di agosto, il ciclo completo delle Cronache di Mondo9 con una nuova e spettacolare copertina di Brambilla. Tutto rimanda a tutto, dunque, e il premio assegnato a una collana ha ricadute benefiche sulla fantascienza in generale. Che è quello che ci sta a cuore. Ad majora!
G.L.
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aprile 27th, 2015
Se il SSN (Servizio sanitario nazionale) non funziona, ci rivolgiamo alla ASL (Azienda sanitaria locale) per chiederneragione, e, in caso di controversie, facciamo intervenire il TAR (Tribunaleamministrativo regionale) affinché siano rispettati i nostri diritti di pazienti.
Ma nel futuro immaginato in questo romanzo i pazienti non hanno alcun diritto, perché la classe medica ha preso il potere e i cittadini si sono trasformati nei prigionieri del Caduceo. Per fortuna la rivolta fermenta sotto le lenzuola e tre ribelli, tre Anormali, prenderanno nelle mani le sorti dell’umanità per vendicarla… Un libro ricco d’azione e paradossi, l’ultimo inedito di Ward Moore sul mercato italiano, insieme al quale “Urania” ripropone due romanzi brevi ormai classici: Lot e La figlia di Lot.
LOT – LA FIGLIA DI LOT L’esodo dalle città è cominciato subito dopo lo scoppio delle prime bombe, in auto e con ogni altro mezzo a disposizione. Una famiglia americana è in fuga, ma sulla strada si ripete un dramma dei più antichi, il cui simbolo una volta era la sfinge…
WARD MOORE Nato nel 1903 e scomparso nel 1978, è uno scrittore americano noto per eccellenti romanzi come Più verde del previsto (Greener Than You Think, 1947), Anniversario fatale (Bring the Jubilee, 1953) e Joyleg (id., 1962, scritto in collaborazione con Avram Davidson). Celebre il dittico composto da Lot e La figlia di Lot, rispettivamente del 1953 e ’54.
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aprile 27th, 2015
Una spedizione interstellare disastrata, un remoto sistema solare colonizzato dai discendenti dei terrestri, una cultura refrattaria a ogni contatto con l’esterno e isolata nei gusci di dodici vecchie astronavi… “The Ballad of Beta-2 è un’opera avventurosa nel senso più completo della parola; ma ricca, piena, intensa. Il mondo complesso e multiforme delle dodici astronavi è ricostruito con intelligenza dall’interno, senza risparmiare le frecciate polemiche verso il mondo contemporaneo (il dibattito sui rituali, ad esempio). Qualche brano è, a nostro parere, niente di meno che un capolavoro di perfezione: l’incontro di Leela con il Distruttore, o le poche pagine finali del diario di Hodge, tanto intense quanto assolutamente virili. La soluzione è di un’estrema originalità, con la chiave di volta rappresentata dalla solitudine di un essere.” (Vittorio Curtoni e Gianni Montanari)
SAMUEL R. DELANY Nato a New York nel 1942, è stato il primo scrittore di fantascienza afroamericano a raggiungere un successo mondiale. Dei suoi romanzi più celebri abbiamo già ristampato Nova (1968) nel n. 285 dei “Classici Urania” e Babel-17 nel n. 56 di “Urania Collezione”. Maestro della sf a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, ha pubblicato anche I gioielli di Aptor (1962), Le torri di Toron (1964), La città dei mille soli, La ballata di Beta-2 (entrambi 1965), Babel-17 (1966), Einstein perduto (1967), Dhalgren (1975), Triton (1976),
la raccolta di racconti Storie di Nevèrÿon (1979) e Neveryòna (1983).
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aprile 27th, 2015
Dopo i corposi volumi dedicati ai racconti di Fredric Brown (Cosmolinea B-1 e Cosmolinea B-2) e a quelli di Robert Sheck ley (AAA Asso decontaminazioni interplanetarie), è la volta di un altro maestro della short story fantascientifica. In questo volume, tradotto da Vittorio Curtoni, Fritz Leiber vi accompagnerà per i sentieri insidiosi e sorprendenti della sua
più vasta raccolta organica, dove scoprirete gemme come “Cercasi nemico” (Wanted An Enemy, 1945), “L’uomo che non ringiovaniva” (The Man Who Never Grew Young, 1947), “Le maschere” (Coming Attraction, 1950), “Un secchio d’aria” (A Pail of Air, 1951), “La luna è verde” (The Moon Is Green, 1952), “Anche i duri piangono” (The Night He Cried, 1953), “Che cosa sta facendo là dentro?” (What’s He Doing in There?, 1957). La seconda e ultima parte della selezione uscirà nei prossimi mesi, ma il presente volume è arricchito dal romanzo Il verde millennio.
IL VERDE MILLENNIO (1953) Trovare un gatto verde sul davanzale della propria finestra è un fatto molto strano, pensa Phil Gish. Per ben altri motivi è allarmato il governo degli Stati Uniti, che si prepara a prendere eccezionali misure di sicurezza, quando…
FRITZ LEIBER È nato nel 1910 ed è scomparso nel 1992 dopo aver lasciato un segno indelebile nella sf, nella fantasy e nell’horror americani. Ha vinto il premio Hugo con Il grande tempo (1958) ed è famoso per la serie fantasy che ha come protagonista il lontano mondo di Nehwon (il ciclo delle Spade, 1939-’88). Tra i suoi capolavori, tutti ristampati da Mondadori: L’alba delle tenebre (1943), Scacco al tempo (1950-’53), Il verde millennio (1953), Le argentee teste d’uovo (1961), Novilunio (1964) e Il fantasma del Texas (1968). Il libro dello spazio (Cronache dallo spazio nella precedente edizione) è una raccolta organica del 1990.
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