Intervista a Elettra Aldani

dicembre 7th, 2024 by Redazione
Elettra Aldani

Elettra Aldani

Il numero 100 di Urania Millemondi è un numero rivestito d’oro (almeno come colore), ma con un interno altrettanto prezioso: una antologia di Lino Aldani, uno degli scrittori italiani di fantascienza più tradotti e apprezzati all’estero, una voce tra le più originali e significative della letteratura dell’immaginario del nostro paese.

Un volume che raccoglie una selezione dei suoi migliori racconti brevi, scritti tra il 1960 e il 2003, selezionati dal direttore di Urania, Franco Forte, insieme a Piergiorgio Nicolazzini, l’agente letterario che segue la gestione dei diritti di pubblicazione delle opere di Aldani e, soprattutto, di Elettra Aldani, la figlia di Lino.

Abbiamo fatto due chiacchiere con lei per approfondire non tanto questo volume, che andrebbe semplicemente letto, quanto la figura di Lino Aldani e le diverse sfaccettature della sua prosa.

Chi era suo padre? Come uomo, oltre che come scrittore?
Mio padre era un uomo stupendo, e difficile. È stato un padre tenerissimo, ma anche lontano. Da piccola intuivo ci fosse qualcosa che lo portava continuamente via, come qualcosa che lo spostasse sempre leggermente dal qui e ora. E non erano le ore che passava quotidianamente chiuso nello studio, da artigiano quale si definiva. Da adulta ho riconosciuto quel tipo di passione assoluta che abita chi scrive. E anche quello stare sempre un passo di lato rispetto alle cose, nella posizione di chi osserva. Poi, certo, mio padre inaspettatamente aveva un lato conviviale piacevolissimo. Gli piaceva cucinare, bere bene, cantare, avere gli amici a casa. Gli piaceva la politica (negli anni ’70 è stato sindaco di San Cipriano Po). Era un uomo di grandi passioni. Non ultima quella per mia madre, della quale era innamoratissimo.

Condivideva mai in famiglia le idee per le storie che voleva scrivere?
No, raramente. A casa si parlava tantissimo, di tutto, ma quasi mai di ciò che stava scrivendo o intendeva scrivere. È capitato che esclamasse: “su questa tal cosa dovrei farci un racconto”, ma più come battuta. Insomma, della parte più germinale del lavoro – della “cova”, come la chiamava lui – era molto geloso. Ed era sempre una sorpresa ritrovare poi nei suoi scritti tante cose molto familiari, dettagli, immagini. Non bisognerebbe mai fare il gioco ingenuo di cercarsi negli scritti di chi amiamo. Eppure mia madre – che è sempre stata prima lettrice delle cose di papà – si vedeva in quasi tutti i personaggi femminili. Gli diceva: ma io non sono così. E lui: infatti non sei tu. Le aveva solo rubato forse un gesto, un’espressione. Gli scrittori sono ladri, si sa.

Che lei sappia, che cosa pensava degli altri suoi colleghi scrittori, o comunque della SF italiana in generale?
Da che ho memoria ho ben stampate in mente alcune immagini: casa nostra piena di gente, lunghissime cene con amici scrittori, grandi discussioni e progetti, montagne di cicche di sigarette, esordienti che arrivavano in pellegrinaggio nelle campagne dell’Oltrepo’ , in motorino, per incontrarlo. Ho sempre avuto l’impressione che papà fosse molto generoso professionalmente, e credo che nell’idea di una SF peculiarmente italiana ci abbia messo l’anima, per tutta la vita. Era particolarmente attento ai giovani, per i quali si spendeva in prima persona. Spesso snobbava i convegni, i premi o le occasioni ufficiali e questo credo che, a volte, sia stato scambiato per altezzosità, mentre papà era solo schivo, persino con una lieve vena di timidezza. Penso anche che una certa litigiosità endemica dell’ambiente lo avesse, negli ultimi anni, un po’ stancato.

Secondo lei, suo padre si sentiva più uno scrittore di fantascienza, e quindi di narrativa popolare, o… scrittore e basta?
Mio padre si sentiva assolutamente uno scrittore di fantascienza. Io discutevo con lui perché per me, alla fine, uno scrittore è uno scrittore e basta. Ma lo ripeto, nella faccenda della SF, nel battersi per conferirle una dignità pienamente letteraria e una cifra espressamente europea e italiana, papà ha impiegato tutte le sue energie.

Posted in Fantascienza, Interviste

9 Responses

  1. Blancface

    Intervista piacevolissima. Complimenti ad Elettra che porta avanti il nome del padre, uno dei migliori autori italiani di SF. Acquisterò sicuramente il volume!

  2. Bibliotecario

    Grazie ad Elettra per aver condiviso con noi queste bellissime parole su suo padre.

  3. Matteo

    Che bella intervista! Credo non ci potesse essere modo migliore per celebrare l’opera e l’uomo, presentato da Urania questo mese (me lo sto gustando proprio ora!).
    La fantascienza, questo blog, e in generale la letteratura, è fatta di connessioni e relazioni.
    Complimenti ancora

  4. Joe from Braio

    Prenderò sicuramente il libro. Bello conoscere lo scrittore attraverso il racconto della figlia.
    Redazione, perché non fare un’altra intervista anche a qualcuno che ha conosciuto Giuseppe Lippi? Mi viene in mente perché a dicembre scade un concorso dedicato a lui.

  5. Redazione

    Ciao @Matteo,
    ti ringraziamo per l’apprezzamento e per la segnalazione.
    Buona giornata!

  6. Diego

    Ho già acquistato il Millemondi e l’intervista ne è un bellissimo, delicato completamento.
    Grazie Elettra.
    E grazie alla redazione per averla proposta.
    Buon pomeriggio :-)

  7. L'Operatore Spaziale

    Davvero complimenti!!

  8. Capitanklutz

    Curioso che questo momento topico riguardo la fantascienza italiana ( la celebrazione di uno dei suoi padri, col magnifico volume in oggetto ), venga a ruota delle mille discussioni, nate a seguito delle informazioni del buon Franco Forte, riguardo la scarsa vendibilità degli autori Italiani su Urania. Questo numero sono sicuro che avrà vendite cospicue, Lino Aldani se le merita e se appartenete alla categoria dei ” refrattari ” ai nomi Italiani, questo è il volume giusto che vi aprirà un mondo intero.

  9. Giuseppe de santis

    Si dovrebbe ripubblicare Asimov, partendo dai robot, sono arrivato all uomo bicentinaio, che non ho letto. Ho poi scoperto che con Silveberg lo ha ampliato e vi hanno il film con Robbie Williams

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