Oscar Vault – Una preghiera lanciata nello spazio
Oscar Vault
a cura di Beppe Roncari
Una preghiera lanciata nello spazio
«Quanto fa due più due?» È questa la prima frase che Ryland Grace si sente chiedere al suo risveglio, accanto ai cadaveri dei suoi compagni d’avventura, attaccato al supporto vitale di un’astronave in viaggio verso lo spazio profondo. Peccato che lui non ricordi affatto perché si trova lì. Anzi, a dirla tutta, non ricorda nemmeno di chiamarsi Ryland Grace…
Comincia così “Project Hail Mary” (letteralmente Progetto Ave Maria), il nuovo romanzo di Andy Weir, l’acclamato autore di “L’uomo di Marte”, che atterra in Italia sulle pagine dei Miti Urania di Mondadori. Anche quest’opera, come la precedente, parla di una situazione estrema e della lotta per la sopravvivenza di un essere umano rimasto solo nello spazio. Un novello Robinson Crusoe con a disposizione soltanto il proprio ingegno e le risorse contenute nella nave per salvare la pelle.
Man mano che affiorano i ricordi, tuttavia, grazie a briciole di indizi che spalancano finestre sulla memoria del suo passato sulla Terra, le cose cambiano e Grace si rende conto che la posta in gioco è molto più alta di quanto immaginava. Non è in ballo solo la sua, di sopravvivenza, ma quella dell’intera razza umana.
La Hail Mary, il vascello spaziale su cui si trova, è stato lanciato nello spazio per far fronte a una minaccia planetaria di dimensioni devastanti. Delle creature monocellulari chiamate astrofagi, in grado di viaggiare a una frazione della velocità della luce, hanno creato un grandioso ponte tra il Sole e Venere e si cibano dell’energia della nostra stella.
L’umanità ha ancora una manciata di decenni di tempo, forse meno, prima che la radiazione solare diminuisca tanto da causare un disastro ecologico di dimensioni colossali, portando a una nuova era glaciale.
Inoltre, c’è un altro gravissimo problema. Qual era il piano per salvare l’umanità per cui Grace e compagni sono stati spediti nello spazio? Lui non lo ricorda, e alla distanza a cui si trova dalla Terra servirebbero anni per spedire e ricevere una risposta.
Sa solo che lui se la cava bene con la matematica e con la scienza, e che deve essere stato una persona davvero eroica per offrirsi per quell’impresa disperata, dato che il carburante accumulato pare bastare per il solo viaggio di andata. Ma le cose stanno davvero così?
E soprattutto, è davvero solo là, nello spazio profondo?
Il romanzo di Andy Weir è un perfetto esempio di hard scifi, in cui la componente scientifica ha un peso determinante nel dipanarsi della trama, che tuttavia non appesantisce una narrazione adrenalinica e appassionante.
Parafrasando la prima legge di Brandon Sanderson, sostituendo “scienza” a “magia”: “La facoltà che ha l’autore di risolvere in maniera soddisfacente i conflitti utilizzando la scienza è direttamente proporzionale alla comprensione di suddetta scienza da parte del lettore”.
E Andy Weir in tal senso si dimostra non solo un ottimo narratore, ma anche un grande divulgatore scientifico.
Il “Progetto Ave Maria” è un inno alla resilienza, alla speranza e alla solidarietà tra i membri del genere umano davanti alle crisi più gravi e distruttive. I flashback in cui Grace scopre pian piano di aver avuto un ruolo di primo piano nella comprensione degli astrofagi, e nel delineare una strategia per utilizzarli a proprio vantaggio e contrastare i loro effetti nefasti, è un’epopea planetaria che non ha nulla da invidiare a quella de “Il problema dei tre corpi” di Cixin Liu.
Realpolitik, idealismo e inventiva si intrecciano in una grande metafora sul significato del coraggio e sul rapporto tra la generazione presente e quelle future.
C’è anche un altro punto di contatto tra opere di Weir e di Liu, ma non lo rivelo per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate solo che il romanzo appartiene a più di un solo sottogenere della fantascienza… lascio a voi il piacere della scoperta di un’opera davvero significativa anche sotto questo punto di vista.
“Project Hail Mary” è stato finalista al Premio Hugo 2022 e verrà presto adattato per il grande schermo in un film con Ryan Gosling.
Vi “prego”: non perdetevelo.
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