Urania Jumbo 45: Greg Bear, “Fondazione: il caos”

luglio 1st, 2023 by Redazione
Greg Bear, “Fondazione: il caos”, Urania Jumbo n, 46,  luglio 2023

Greg Bear, “Fondazione: il caos”, Urania Jumbo n 45, luglio 2023

Greg Bear, “Fondazione: il caos”, Urania Jumbo 45, luglio 2023

[***AVVISO SPOILER: QUESTO ROMANZO È LA SECONDA PARTE DI UNA TRILOGIA***]

Col passare dei secoli si consolida sempre più la leggenda di Hari Seldon, uomo intelligente, saggio e triste che durante il vecchio Impero tracciò il corso futuro dell’umanità.

Così recita l’Enciclopedia Galattica, ma sul fondatore della Psicostoria esistono anche storie apocrife, che raccontano l’uomo prima della leggenda, espandendo un universo che continua a stupire per la sua vastità e profondità.

Come nei tre romanzi dalla  “Second Foundation Trilogy”, nati con l’autorizzazione della Isaac Asimov Estate, detentrice dei diritti dello scrittore, e dietro esplicita richiesta della vedova di Isaac Asimov, grazie alle penne di Gregory Benford, Greg Bear e David Brin.

In “Fondazione: Il Caos”, secondo volume della serie, troviamo Hari Seldon sotto processo per alto tradimento, mentre la tanto attesa migrazione dell’Impero Galattico verso Star’s End sta per avere inizio.

R. Daneel Olivaw, il brillante robot a capo della missione, inizia a sospettare che un potenziale nemico si nasconda… più vicino di quanto la sua mente positronica potesse mai immaginare, tra strani incidenti e tentativi di riprogrammazione che rischiano di generano più dubbi che certezze.

Come se non bastasse, una giovane donna dalle impressionanti capacità psichiche inizia a emergere dalle fila degli scontenti, fra cui oltre ai robot stanno crescendo in numero sempre maggiore anche gli umani. Una donna che rischia di diventare, volente o nolente, la portavoce di un cambiamento rivoluzionario dalle potenzialità altamente distruttive per entrambe le fazioni.

 

Traduzione di Nicola Fantini.

Greg Bear (San Diego, 1951-2022) – Prolifico autore di fantascienza, con le sue opere è andato dalla space opera all’apocalisse tecnologica. Vincitore di diversi premi Hugo e Nebula, ha lavorato anche a Hollywood per gli effetti speciali di Star Wars. Insieme a Gregory Benford e David Brin, Greg Bear ha raccolto l’eredità di Asimov, dando vita alle nuove avventure di Hari Seldon.

Insieme a “Fondazione: La paura” di Gregory Benford (Urania Jumbo n. 44) e Foundation’s Triumph di David Brin (ancora inedito in Italia, in edicola nella nostra collana il mese prossimo come “Fondazione: Il trionfo”), “Fondazione: Il caos” fa parte della Second Foundation Trilogy, ispirata alle avventure del ciclo della Fondazione di Asimov.

 

All’interno, appuntamento con la rubrica Gli imperdibili a cura di Mauro Gaffo e il meglio della sci-fi dell’anno 1958. 

E per Oscar Vault, il fantastico in libreria, “Una trilogia esplosiva” a cura di Beppe Roncari, dedicato alla Trilogia Atomica di Carlo Cassola.

 

Buona lettura!

 

EBOOK DISPONIBILE A LUGLIO

Posted in Ebook, Urania Jumbo

21 Responses

  1. Daniele

    Finalmente…
    Ma scusate, però, come ha fatto Asimov a dare il benestare per I libri se e’ morto nel 1992 mentre questi sono usciti a fine anni 90?
    Comunque grande iniziativa.

  2. L'Operatore Spaziale

    Ho decido di acquistare cmq tutta la trilogia nonostante i pareri discordanti…

  3. Gneo

    La prima parte della trilogia, quella scritta da Benford è praticamente illeggibile, come tutti i romanzi di questo autore.
    Speriamo che questa seconda parte (non conosco Bear) sia migliore.

  4. Redazione

    Ciao @Daniele,
    si trattava di un refuso: la trilogia ovviamente ha il benestare della Isaac Asimov Estate.
    Grazie per la segnalazione e buona lettura!

  5. Roberto

    Adoro Bear, e ho quasi tutti i suoi libri, almeno quelli pubblicati in Italia, quindi non mi perderò nemmeno questo. Stesso discorso per Brin. Quindi li prendo tutti e tre, questi libri, anche se sul volume di Benford ho letto opinioni scoraggianti. Possibile sia così brutto?

  6. VergaG

    Vorrei capire perché si deve attaccare in questo modo Gregory Benford, autore e scienziato di altissimo livello, che ha prodotto opere come “Timescape” o tutta la saga del Centro Galattico che tanti altri scrittori si scordano. I gusti personali sono diversi, questo è chiaro, ma a che serve continuare a gettare fango su Benford e su questa trilogia della Fondazione? Fatemelo capire. Quando convincete tanti a non comprare questi Jumbo quali risultati credete di ottenere, a parte mettere in difficoltà la collana? Io credo che si dovrebbe dare sempre il sostegno a Urania, se vogliamo che continui a esistere, e scagliarsi contro autori come Benford tanto per farlo non serve a un tubo, anzi, fa solo danno.

  7. Tom Sawyer

    @VergaG: parlo per me, ovviamente! Ho apprezzato moltissimo Asimov come saggista, ma assai meno come scrittore. Per le mie inclinazioni personali non digerisco un autore che – per quanto bravo e Asimov aveva mestiere! – non fa succedere praticamente nulla per decine o centinaia di pagine. Per parte mia chiedo che ci sia una vera trama e veri accadimenti, e questo in Asimov di solito manca quasi del tutto.
    Ora, se i tre autori B,B &B (che sono fra i miei preferiti, detto per inciso) devono scrivere libri sulla Fondazione (i primi tre li ho letti che ero adolescente, quindi so di cosa parlo) devono – di necessità – ricalcare le orme di Asimov, tanto nello stile quanto nella trama.
    Per questi motivi (e ribadisco che Brin, Bear e Benford sono autori di grandissima levatura) non acquisterò le trilogia.
    Non dico – e me ne guardo bene – che siano scritti male, ma la necessità – dal punto di vista narrativo e stilistico – di ricalcare le orme dell’autore originale non mi ispira alla lettura.
    Posso supporre che sia così anche per altri lettori. Questo non implica una – diciamo – pubblicità negativa o il desiderio di nuocere alla collana Urania, ma in un blog se uno la pensa diversamente…pazienza.
    Spero di essermi spiegato.
    Un saluto a tutti.

  8. Tom Sawyer

    Ah giusto per dire che conosco gli autori di cui parlo, di Asimov ho letto primi tre libri della Fondazione , Neanche gli dei, e diversi racconti.
    Di Brin: i 6 libri del ciclo delle cinque galassie, Il simbolo della rinascita, Nel cuore della cometa.
    Del compianto Bear: Egira, Le città vive, La musica del sangue, Eon, L’ultimatum, Marte in fuga.
    Di Benford: Nell’oceano della notte, Attraverso un mare di soli, Timescape, Nel cuore della cometa, Il manufatto.
    Questo per dire quanto stimi questi autori.
    Ma Asimov – nonostante i suoi meriti…no. E quindi se B, B, &B ricalcano le sue orme…allora sarà per un’altra volta. Non per la Fondazione.
    Ecco, tutto qua.

  9. Astrofilo

    Acquisterò i tre Jumbo per pura curiosità.
    Però il primo, di Benford, non mi è piaciuto: troppe parole (506 pagine!) per una trama poco interessante.
    Non ha seguito la regola aurea: la perfezione si raggiunge non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere.

  10. Alfeimur

    Asimov ha tratteggiato con sapienza e cura certosina nella scelta delle parole millenni di storia… può sembrare che non accada nulla perchè le battaglie sono sempre fuori scena, ma è più avvincente di GoT per gli amanti della storia. E quindi, pe curiosità, prendiamo questi che mamcano dalla collezione, anche se il numero di pagine non lascia troppo ben sperare.

  11. Gianle

    Anche a me non ha fatto impazzire il fondazione di Benford, ma le opere pessime sono altre. Concordo con quanto scritto da VergaG.

  12. Francesco Cantisani

    I libri di Asimov li ho letti tutti minimo 3 volte come un unico affresco del futuro partendo dai romanzi e racconti dei robot, proseguendo con quelli dell’impero e concludendo, ovviamente, con i romanzi della fondazione ed è proprio la loro struttura narrativa e descrittiva esaustiva e mai noiosa, con picchi come l’idea della psicostoria e di un androide millenario testimone praticamente della storia dell’umanità qui narrata, che permette il piacere della rilettura. E a questo proposito leggere altri tre romanzi ambientati nell’universo della fondazione, anche se scritti da altri 3 autori, penso sia fantastico e se non corrispondono ad attese, non so quanto fondate, che qualcuno si è fatto, visto che parliamo di un punto di vista e narrativo diverso, è naturale e da accettare, poi possono piacere o non piacere ma ritengo che siano comunque da acquistare, vista anche la caratura di questi autori, per leggerli e per tenerli come un complemento alla “Fondazione” originale.
    A questo proposito vorrei segnalare un altra trilogia scritta successivamente a questa e che ha ottenuto recensioni positive dai lettori scritta da Mark Tiedemann tra il 2000 e il 2002 i cui titoli sono “Mirage”, “Chimera” e “Aurora”, magari la redazione ci fa un pensierino essendo, almeno credo, inedite in Italia, questa trilogia è ambientata dopo “I Robot e l’Impero”, non né so molto di più.
    Saluti e che altro dire se non che questi tre Jumbo sono stati una super gradita sorpresa, grazie.

  13. lz64

    Buongiorno redazione,
    sono abbonato a Urania jumbo e se non sbaglio il numero di questo mese dovrebbe essere il 45 e non il 46…
    Avrei poi una domanda, se possibile. Pensate di pubblicare in un prossimo futuro (nei prossimi mesi) opere di Dick in qualcuna delle vostre collane?
    Grazie per l’attenzione e buon lavoro!

  14. Redazione

    Ciao @Iz64,
    grazie per la segnalazione. Philip K. Dick è un autore presente nei nostri radar. Buona giornata!

  15. Giuseppe D.

    Redazione, farebbe piacere anche a me leggere qualcosa di Dick che non avete pubblicato di recente, tipo “L’occhio nel cielo” e di Heinlein, come “La tuta spaziale”.

  16. Stefano-B

    E anche in questo volume è sbagliata la data di copyright:
    il libro è del 1998, non del 1988.
    La volta scorsa il gap era di 20 anni, stavolta è di soli 10 anni.
    Con questa progressione in teoria nella prossima uscita l’anno dovrebbe essere giusto :)

  17. Redazione

    Ciao @Stefano-B,
    grazie per la segnalazione.
    Buona serata!

  18. TralfaRalfa

    Quest’anno ho preso solo 4 volumi di quelli pubblicati finora, a differenza dello scorso anno… Annata moscia scelte discutibili

  19. VergaG

    @TralfaRalfa il fatto che tu abbia preso solo alcuni titoli (io invece tutti) non significa affatto, come scrivi, “annata moscia” e “scelte discutibili”. Esprimi il tuo parere, non fare affermazioni come se dovessero contare per tutti. Le scelte a me sono sembrate ottime, l’annata molto stimolante, per cui dissenso del tutto da quello che scrivi. Impariamo a esprimere il nostro parere, magari motivandolo, non a fare sparate che non hanno nessuna valenza oggettiva.

  20. Silver Apple

    L’anno scorso è stata una stagione veramente eccezionale, un leggero calo era fisiologico, soprattutto per le novità ma secondo me è perché è proprio la fantascienza, soprattutto anglofona, ad essere in crisi e a non saper esprimere niente di veramente importante o almeno un po’memorabile sul momento, la rilevanza di un libro la si vede col tempo ma se devo essere sincero dubito che qualcuna delle ultime novità lascerà qualche segno. Ho comprato un po’ meno volte del solito la collana regolare, certe volte solo perché sono affezionato al brand Urania, cose che non è che sprizzino urgenza espressiva… le cose che fra queste ho letto nel migliore dei casi mi hanno intrattenuto più o meno bene per due o tre giorni, piacere della lettura poco perché lo standard attuale è settato su “compitino di scuola di scrittura creativa allungato allo spasmo fino a diventare una trilogia che conta lo stesso numero di pagine che sono servite a Thomas Pynchon per “L’arcobaleno della gravità manco stessi raccontando chissà cosa”, persistenza di quello che ho letto nella mia memoria ancora meno. Forse l’ultimo Urania ad essermi rimasto in testa, mio malgrado e per lo stesso meccanismo dei terrificanti tormentoni estivi è quello di tre o quattro anni fa di Serge Brussolo che prima avevo sempre difeso ma che in quell’occasione sembrava dare ragione ai suoi detrattori e paradossalmente un libro che ho trovato bruttarello, sgangherato, delirante, grossolano a livello di soluzioni narrative e pure piuttosto stupidino nella sua apoteosi trash è riuscito a spiccare, per i motivi sbagliati, rispetto all’anonimato degli altri concorrenti.
    Urania il suo compito lo sta svolgendo decisamente bene, non è colpa sua se il mio genere letterario preferito è purtroppo diventato obsoleto.

  21. Il Trasfigurato

    Ho letto il primo volume e mi è piaciuto molto, un piccolo capolavoro, piuttosto difficile da leggere, ma che trovo strutturato in modo molto abile. Indimenticabile il personaggio di Jeanne D’Arc rispetto alla angiography ufficiale. Insomma Benford non mi ha fatto rimpiangere Asimov. Grazie Redazione.

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