Urania Collezione 233: James Blish, “Le mappe del cielo”

maggio 31st, 2022 by Redazione
“Le mappe del cielo”, James Blish, Urania Collezione n. 233, giugno 2022

“Le mappe del cielo”, James Blish, Urania Collezione n. 233, giugno 2022

“Le mappe del cielo”, James Blish, Urania Collezione n. 233, giugno 2022

 

 “Tutta colpa di quella stella esplosa trecento anni fa, si ripeté Jorn Birn al massimo dello sconforto. Che assurdità, però, attribuire i propri guai a un evento di tre secoli prima!”

In un mondo in cui i posti chiave sono tutti occupati da donne, anche uno in gamba come Jorn Birn, con la sua intelligenza fuori dal comune e la sua preparazione tecnico-scientifica, è costretto a starsene nel suo triste appartamento a ciondolare, amareggiato, scapolo e senza lavoro.

Ma proprio l’esplosione di una Super Nova, che tanto tempo prima aveva dato il via all’Era dell’Energia Siderale, subito seguita dalla cosiddetta Era delle Donne, gli darà un’occasione di emergere.

Siamo in un futuro lontano, il cielo è rischiarato da un accecante sole bianco azzurro, il mondo è sovraffollato, e persino la Luna è stata colonizzata.

Grazie all’elettroforesi spermatica, che permette la selezione del sesso dei figli, la popolazione del pianeta ha da tempo raggiunto una schiacciante prevalenza di uomini, e le rare donne hanno il potere di scegliere i propri compagni e collaboratori in veri e propri harem maschili, lasciando all’altro sesso un esilissimo margine di scelta.

Ma in un assolato giorno estivo, un annuncio alla televisione cambia tutto… almeno per Jorn Birn. Da Central City cercano un uomo – e non una donna, sottolinea il presentatore! – per una misteriosa missione. Deve essere giovane e dotato di preparazione tecnica, proprio come lui. Il compenso promesso è modesto, tuttavia c’è la possibilità di diventare famoso.

Giusto un piccolo dettaglio preoccupante: il lavoro può rivelarsi… letale.

Ma a Jorn non importa. E così, si getterà a capofitto in un viaggio interstellare alla ricerca di nuove terre da colonizzare insieme a un intrepido gruppo di pionieri.

Quello che ancora non sa è che da questo dipenderà il futuro del genere umano

James Benjamin Blish (1921-1975) Scrittore di fantascienza americano, laureato in biologia, ha pubblicato il primo racconto nel 1940. Dopo aver fatto il consulente scientifico per una casa farmaceutica è diventato scrittore a tempo pieno, vincendo il premio Hugo con il romanzo “Guerra al grande nulla” (Urania Collezione n. 196). Ha scritto il primo romanzo originale per la serie Star Trek (Spock Must Die!, 1970) e ha curato le antologie di racconti basati sulle sceneggiature degli episodi dell’amata serie tv.

 

All’interno, un approfondimento sull’autore dal titolo “James Blish. Il teatro delle stelle” a cura di Salvatore Proietti. Eccone qualche assaggio:

Autore, critico, promotore… sono molti i ruoli per cui la storia della fantascienza ricorda James Blish […].

C’è molto di teatrale nell’universo qui messo in scena, a partire dai colpi di scena, sommessi e graduali ma implacabili, ed è bene prepararsi a cambiamenti e inversioni di prospettiva radicali […]: questo mondo satiricamente “matriarcale” che deve abbandonare il pianeta a causa di un’imminente catastrofe globale, per dirigersi in cerca di salvezza attraverso l’universo riserverà molte sorprese. […]

C’è l’arca spaziale, l’astronave Javelin con il suo comandante, ammiraglia della flotta planetaria, con le sue scoperte, incontri e dissidi interni: non è difficile immaginare più di una stagione televisiva, ipercompressa in meno di duecento pagine […].

Chi è l’alieno? Chi siamo (chi siamo stati, chi saremo) noi? Nel palcoscenico della fantascienza di Blish, tutto è possibile.

 

E per i 70 anni di Urania, continua l’appuntamento con La storia del Premio Urania: i vincitori 2003-2005, a cura di Mauro Gaffo.

 

EBOOK DISPONIBILE A GIUGNO

Posted in Ebook, Urania Collezione

12 Responses

  1. L'Operatore Spaziale

    Copertina spettacolare!!

  2. Kronos H

    Possiedo il romanzo nell’edizione di un vecchio oscar Mondadori, spero che la traduzione sia integrale.
    Se è così, lo compro

  3. Redazione

    Ciao @Kronos H,
    la traduzione è quella classica di Giuseppina Limentani Pugliese rivista con cura dalla redazione.
    Buona giornata!

  4. Kronos H

    ok, grazie dell’informazione!

  5. Marco

    Copertina bellissima.
    Ma il protagonista di chiama Birn o Birm?

  6. Redazione

    Ciao @Marco,
    grazie della segnalazione, corretto.
    Buon pomeriggio!

  7. Anacho

    Un romanzo che rileggerò molto volentieri, Blish ha unito una situazione sociale molto strana (ma logica, basti pensare a cosa è successo in Cina con la legge sul figlio unico) con un pericolo (impossibile che il sole esploda ma serviva per la storia) tremendo.
    Una bella storia di solida fantascienza.

  8. Astrofilo

    Qualche volta i testi mi lasciano perplesso e mi è venuto spesso il dubbio che la traduzione, anche recente, non sia all’altezza (come ho già segnalato, ad esempio, con gli “oligoelementi” ne “Il coraggio di Geary”, Urania 1700).

    Un solo esempio in questo Urania Collezione 233. Leggo a p. 53: “La costante solare è aumentata di circa il mille per cento”. Dal contesto si capisce che l’asserzione è cruciale per l’intera vicenda, ma risulta del tutto assurda, tanto più che a p. 55 trovo, ben più ragionevolmente: “la costante solare aumenterà di continuo. Nel momento in cui avrà raggiunto un [ulteriore] incremento del cinque per cento, il nostro pianeta sarà inabitabile. Resisterà ancora per un certo tempo ma su di esso la vita sarà impossibile”.

    Ho verificato sulla prima edizione originale del 1971, p. 52: “the solar constant has risen by as much as a thousandth of a percentage point”. UN MILLESIMO DI PUNTO PERCENTUALE! Il che concorda con quanto scritto a p. 54: “the solar constant, too, is going to continue to rise. By the time it has risen just five per cent, this planet will be uninhabitable. It will still be here for a while, but there’ll be no life on it”.

    La fantascienza è, a volte, “SCIENZA fantastica”. Ammessi gli assunti inconcepibili ma necessari (es. motori che superino la velocità della luce), il racconto deve essere credibile nell’ambito delle conoscenze dell’epoca in cui l’opera è stata scritta. E il traduttore – e, come in questo caso, il revisore – dovrebbe avere le conoscenze necessarie per non tradirla. Altrimenti si fa un cattivo servizio sia alla letteratura che alla scienza.

  9. Redazione

    Ciao @Astrofilo,
    la traduzione è quella già uscita nei classici Urania, e purtroppo l’errore in questione è sfuggito alla revisione. Ti ringraziamo per la puntuale segnalazione, faremo il possibile per correggerlo in una eventuale ripresa futura del romanzo.
    Buona giornata!

  10. Kronos H

    Ciao @Astrofilo, a parte gli strafalcioni scientifici, visto che hai l’originale sottomano, pensi che la traduzione sia integrale?
    Grazie

  11. Roberto Tamaro

    @ Astrofilo,
    Credo che di queste incongruenze se ne possano trovare molte, e non solo attribuibili al traduttore o al revisore, ma anche a volte allo stesso autore, ed è più facile al giorno d’oggi in quanto la versione del romanzo in lingua originale è più facilmente disponibile.

  12. Astrofilo

    @Kronos H: mi sono limitato a confrontare quei passaggi e poco più. Chissà mai che URANIA non curi, prima o poi, “Meridiani” con testo originale a fronte? Suggerisco di iniziare con “La città e le stelle”, di A.C. Clarke, riproponendo la fantastica traduzione di Ugo Malaguti!

    @Roberto Tamaro: sì, l’autore può non avere alcuna competenza nella materia scientifica di cui fa cenno, ma credo che ciò indebolisca la narrazione. Viceversa, non ho competenze in biologia, ma mi ha molto colpito “Simbionti”, di Claudio Vastano: visto il curriculum dell’autore, penso che siano elucubrazioni plausibili… che abbiamo avuto la fortuna di leggere nella lingua originale!

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