Urania Collezione 171: Il pianeta dimenticato
C’è chi dice che i ragni larghi come ruote di bicicletta e le vespe lunghe come sacche di aspirapolvere hanno fatto il loro tempo; in realtà, qualsiasi tema fantascientifico diventa nuovo nelle mani di uno scrittore che sappia il fatto suo. Così in questo affascinante romanzo vediamo come un essere umano, nudo e disarmato più di Robinson, impari a poco a poco a cavarsela nella più feroce e spettacolosa giungla che sia mai stata descritta, e come le sue peripezie finiscano per costituire un perfetto “manuale per sopravvivere su un mondo abitato da insetti mostruosi”.
MURRAY LEINSTER È uno dei fondatori della sf classica americana. Nato in Virginia nel 1896 e scomparso nel 1975, ha esordito in campo fantascientifico con “Il grattacielo impazzito” (The Runaway Skyscraper), un racconto del 1919. Popolare in molti generi di narrativa, ha dato notevoli contributi alla science fiction con Bivi nel tempo (Sidewise in Time, romanzo breve del 1934), Il pianeta dimenticato (The Forgotten Planet, 1954, ricavato dalla fusione di alcuni racconti precedenti), Piattaforma spaziale (Space Platform, 1953), Un dottore fra le stelle (Doctor to the Stars, 1964), L’incubo sul fondo (Creatures of the Abyss, 1961) e altri ancora.
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Posted in Urania Collezione
marzo 17th, 2017 at 09:08
Interessante fantascienza d’annata. La traduzione è quella di Malaguti?
marzo 18th, 2017 at 17:32
SF della Golden Age la cui trama mi pare accattivante.
marzo 22nd, 2017 at 18:42
@Kronos H stando a quel che si vede su un noto negozio on line dove l’ebook è già in prenotazione, è la traduzione di Bruna Del Bianco.
marzo 27th, 2017 at 20:31
Finalmente, il più bel romanzo di una colonna di Urania dei vecchi tempi.
marzo 31st, 2017 at 12:47
Mi rispondo da solo, dalla recensione di fantascienza.com, il traduttore è Malaguti.
aprile 5th, 2017 at 18:40
Lo consigliate vivamente?
aprile 12th, 2017 at 03:48
Ciao,
qualcuno sa se è già uscito?
aprile 12th, 2017 at 17:47
@Stefano Rizzo se ti piace la fantascienza molto avventurosa questo fa per te. Considera che è il risultato dell’unione di tre racconti e i primi due vennero pubblicati nel 1920 e 1921, nella prima era delle riviste pulp.
aprile 18th, 2017 at 14:02
…fantascienza.com riporta il traduttore sbagliato!!! Se sapevo non compravo! Sarà una di quelle vetuste traduzioni stratagliate…
aprile 19th, 2017 at 16:19
Preso e riletto con immenso piacere.
Trama assolutamente banale (anche se all’epoca non era così, probabilmente), personaggi ben poco delineati a parte il protagonista Burl, lieto fine scritto da pagina 1, accuratezza scientifica pari a zero… facciamo 0,1.
Però il diabolico Leinster riesce a mantenere la tensione dall’inizio alla fine ed evoca il senso del meraviglioso come pochi altri sanno fare.
L’articolo di Lippi sui romanzi di Leinster e sulle quarte di copertina è da incorniciare, veramente splendido.
Adesso aspetto Gli incappucciati d’ombra di Edmond Hamilton e de Il millennio dell’antimateria di Jack Williamson.
maggio 5th, 2017 at 20:53
Da un romanzo dell’età d’oro dello sci-fi statunitense e da uno dei suoi più famosi esponenti ci si poteva aspettare sicuramente qualcosa in più, in particolare per l’idea di base, ma Leinster si è fatto prendere un po’ la mano dal suo personaggio incentrando quasi tutto il racconto su di lui, mentre con un pizzico di impegno in più e aggiungendo qualche creatura diversa da aracnidi e coleotteri avrebbe potuto rendere la sua opera un vero gioiello del suo genere.
Da leggere senza troppe aspettative.