Urania Collezione 166: Jack Barron e l’eternità
Trent’anni fa i giovani del ’68 sono diventati la classe dirigente, hanno avuto figli a cui trasmettere il potere e molti sono già andati in pensione o si apprestano a farlo, dopo aver ampiamente trasformato la civiltà occidentale. Ma siamo sicuri che siano disposti a uscire di scena, loro che hanno rappresentato la generazione più radicale dei nostri tempi? E d’altra parte, quale alternativa avrebbero visto che tutti dobbiamo morire? Norman Spinrad risponde con un romanzo dell’immediato futuro che parte dalla ricerca dell’immortalità (e dell’ibernazione artificiale) per arrivare alla definitiva mercificazione di ogni attività umana. Ambientato in un’America istupidita dai media, che accantona i suoi problemi dimenticandoli con la droga e il sesso, racconta una lotta occulta per il potere non limitata entro l’arco di una legislatura o di una vita umana: ma assoluto, esteso a tutta l’eternità.
NORMAN SPINRAD Nato a New York nel 1940, è vissuto a lungo a Parigi. I suoi romanzi sono Jack Barron e l’eternità (Bug Jack Barron, 1969), Il signore della svastica (The Iron Dream, 1972), ambientato in un universo parallelo in cui Adolf Hitler scrive romanzi di fantascienza, Deus X (id., 1993), in cui il papa affronta l’era del cyberspazio, Ore 11 sequestro in diretta: come occupare una stazione tv e vivere felici (Pictures at 11, 1994). “Urania” ha pubblicato la sua raccolta Vamps (id., 1994) e il romanzo Condizione
Venere (Greenhouse Summer, 1999), un libro catastrofico sulla Terra del futuro sconvolta dai cambiamenti ambientali. “Urania Collezione” ha ristampato nel 2015 il romanzo Capitan Abisso (The Void Captain’s Tale, 1983).
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Collezione
ottobre 20th, 2016 at 14:45
@Curatore Maximo Grazie ! Mancava un’opera cosi importante in Urania, anche se si deve riconoscere la Sua preveggenza quando già nel 1999 ( in calce ad Urania n°1376) scriveva : “….ma già nel 1969 arriva il il primo capolavoro, quel “Jack Barron e l’eternità” ( Bug Jack Barron) che pubblicato a puntate sulla rivista inglese “New Worlds” ne causerà il ritiro dalla potentissima catena di edicole-librerie “W.H.Smith”, con l’accusa di linguaggio osceno . In realtà il libro è una devastante satira dell’America televisiva e ruota intorno ad un programma ed al suo conduttore, impiegando tecniche narrative da romanzo, ed aggirando bellamente i vincoli di genere. La sferza di Spinrad si abbatte così su un’America ossessionata dal sesso e dal culto dell’immagine, dal potere e dall’influsso nevrotizzante dei mass media. Insomma, una magnifica occasione per Urania e per i suoi lettori più giovani….
ottobre 20th, 2016 at 22:33
Ha saputo prevedere praticamente in tempo reale molte derive del movement, la de-radicalizzazione dei leader in cambio di una sicura carriera politica o di un posto nell’industria culturale – per combatterla dall’interno, sì, come no – , questioni tuttora non risolte come quella del black power, la brutta fine dell’era psichedelica, l’influsso devastante dell’eroina.
A mio modestissimo avviso insieme a “Paura e disgusto a Las Vegas” è il libro che meglio racconta la fine dell’utopia.
Potrei parlarne per ore, è uno dei miei libri preferiti in assoluto.
ottobre 21st, 2016 at 09:44
Bella la copertina, un po’ “Tholiana”
ottobre 21st, 2016 at 18:54
La presentazione e il commento di un navigatore mi hanno incuriosito molto anzi moltissimo.
Acquisto sicuro.
ottobre 22nd, 2016 at 23:02
un’opera imperdibile|| Chi non l’avesse letta fa bene a non perderla. C fa capire cosa erano gli anni 60/70 e come la fantascienza fosse veramente, già allora, un genere avanti…
ottobre 26th, 2016 at 16:47
Per quando è prevista l’uscita?
ottobre 27th, 2016 at 17:51
@Massimo l’Urania Collezione esce il secondo mercoledi del mese, compatibilmente con la distribuzione nel caso dell’edizione cartacea.
novembre 10th, 2016 at 10:00
Quindi il secondo volume di Tschai e’ previsto per dicembre?
novembre 14th, 2016 at 19:14
“Bug Jack Barron” romanzo conosciuto universalmente come “Jack Barron e l’eternità” venne ritradotto nel 2002 come “Jack Barron Show”.Mi sto divertendo a confrontare i 2 testi: a volte sembrano 2 romanzi diversi.
Es.(vecchia traduzione)”Sparite ragazzi,vi dispiace?” Con la nuova interpretazione del testo diventa:”Sparite ragazzi,va bene?”.
E questo è ancora poco.
novembre 15th, 2016 at 10:05
Ottima scelta per la “collezione”. Certo che il passato è una miniera di romanzi da da riproporre.
novembre 17th, 2016 at 23:11
Sì, c’erano un po’ di neologismi e gergo da tossico che facevano un po’ l’effetto Austin Powers.
Mi rendo conto della difficoltà di tradurre certe espressioni gergali o parole inventante, ma certe volte il risultato era proprio così così.
Anche “Tutti a Zanzibar” ne aveva un po’.
novembre 18th, 2016 at 20:18
Per Ezio G. Sei un acuto osservatore, complimenti. Vedi, la prima edizione del romanzo fu tradotta da Roberta Rambelli, ma la traduzione fu accuratamente revisionata assieme a lei da De Turris e Fusco, allo scopo di rendere il più possibile il linguaggio della traduzione vicino a quello dell’originale. C’era un evidente tentativo, da parte di Spinrad, di imitare il linguaggio degli scrittori della “beat generation”, soprattutto Jack Kerouac.Il che si inquadrava negli esperimenti verbali della “new wave” di quegli anni, ma era legato al contesto degli ex- giovani ex-beatnik che avevano assunto il potere e creava quindi la giusta atmosfera. La seconda versione, curata da Gianni Pilo, è stata resa più “leggibile” rimaneggiando il testo. Ne è uscita una versione “ad usum delphini”.