I Capolavori di Urania 1627: Il Cabalista
Di fronte a una scettica assemblea di scienziati, a Ca’ Foscari, un matematico dalle idee poco ortodosse comincia un’insolita dimostrazione: farsi obbedire da una cavia usando un antico sistema tratto dalla Cabala. A molti potrà sembrare assurdo, ma per Joseph Kestler non c’è niente di più assurdo che negare qualcosa a priori: ed ecco perché, nonostante le evidenti resistenze dei professori, non esita a dare inizio al suo esperimento. Ma qualcosa che chiamano il Ghermitore era sulle sue tracce fin da quando Kestler aveva fatto un testamento molto particolare, e ora è venuto il momento di regolare i conti. La dimostrazione non va per il verso giusto; una forma di energia ignota sfugge al controllo e l’entità prende il sopravvento, ingaggiando con lui una lotta senza quartiere. Scienze “di confine” e forze imponderabili si affrontano per una posta che è molto più alta di una vita umana… Ricchissimo e con un finale sorprendente, questo romanzo sulfureo è stato la rivelazione di Amanda Prantera, una delle più inquietanti scrittrici inglesi contemporanee.
AMANDA PRANTERA Nata nel 1942 a Newmarket, nel Suffolk, è una raffinata autrice di romanzi storici, fantastici e thriller metafisici. In Italia è nota soltanto con una piccola parte della sua produzione: Cerchio segreto (Strange Loop, 1984), Il cabalista (The Cabalist, 1985), entrambi pubblicati su “Urania”, e La regina dei Fani (The Kingdom of Fanes, 1995), un fantasy basato su leggende alpine. Prantera, sposata a un medico italiano, vive tra Roma e l’Umbria; molti dei suoi libri riguardano il passato recente e classico del nostro Paese.
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Capolavori
gennaio 22nd, 2016 at 16:30
Il romanzo mi incuriosisce molto lo acquistero’. Tra l’altro il catalogo urania vanta spesso in passato sconfinamenti nel fantasy e nell’horror che speriamo vengano ripresi con traduzioni integrali.
gennaio 22nd, 2016 at 17:11
Trovo strano l’inserimento di questo romanzo in una collana come Urania solitamente dedicata alla fantascienza
Mi intrigano l’atmosfera veneziana e i temi sulla cabala ma sono abbastanza indeciso se acquistare questo volume
Aspetto di leggere qualche vostro parere
gennaio 22nd, 2016 at 17:15
forse non è l’uscita più attesa, ma la copertina è davvero bella!!
gennaio 22nd, 2016 at 20:58
Gran bel romanzo, inquietante, sottile, ben scritto.
gennaio 23rd, 2016 at 11:52
BRAMBILLA FOR PRESIDENT!
gennaio 24th, 2016 at 08:59
@ Alberto …
Anche la copertina di Oscar Chichoni dell’edizione 1996, tutto sommato, non era male …
http://www.mondourania.com/urania/u1261-1280/urania1280.htm
gennaio 24th, 2016 at 13:59
io ci riprovo.credete di poter pubblicare,prima o poi,almeno uno di questi titoli di David Gerrold?
blood and fire(star wolf)
leaping to the stars(dingillian)
method for madness(chtorr)
giusto così…per sapere se avete intenzione di concludere almeno un ciclo di questo scrittore…
gennaio 25th, 2016 at 00:00
Novità sul Millemondi di questo mese ?
gennaio 25th, 2016 at 20:26
A me era piaciuto parecchio, come l’altro romanzo della medesima autrice pubblicato su Urania, e lo consiglierei.
gennaio 26th, 2016 at 17:28
Passo…
gennaio 26th, 2016 at 19:51
@ ophiucus75
Come ti è sembrato l’altro romanzo che hai citato che se non sbaglio dovrebbe essere Cerchio Segreto?
gennaio 27th, 2016 at 10:35
@armando …
Io ho quella infatti. La versione restaurata è ancora più evocativa.
Il romanzo è molto carino e si presta a una piacevole lettura.Quindi chi è indeciso e non ha la prima edizione, non se lo lasci sfuggire!
gennaio 28th, 2016 at 21:51
Scusate gente, chiedo a Voi che siete più informati di me, magari ci sono anticipazioni che non conosco, ma Urania Horror??
L’ultimo numero risulta uscito lo scorso novembre….. da allora silenzio.
gennaio 30th, 2016 at 11:25
Le uscite di Urania Horror dovrebbero essere 3 all’anno: marzo, luglio e dicembre. Dei titoli annunciati nel 2014 mancano ancora all’appello Città vampira di Paul Féval (grande recupero di un testo introvabile in italiano), Videokill di Joanne Fluke e se la serie andrà bene, si diceva, The Rising di Brian Keene…
gennaio 30th, 2016 at 11:30
@Alberto
A quale versione restaurata fai riferimento?
gennaio 30th, 2016 at 15:29
@Fabio: a febbraio dovrebbe uscire un nuovo Millemondi, mentre a marzo il nuovo Horror. Dovrebbero, appunto 😉
febbraio 1st, 2016 at 01:41
Lo ricordo vagamente a distanza di una decina d’anni dalla lettura: riprendeva uno dei temi e personaggi tipici dell’horror classico, declinandolo in maniera intimistica e con una forte attenzione alla psicologia femminile. Questo è più interessante, seppure lento e meditativo, l’altro un po’ più gotico e “romanzesco”. Due letture un po’ eccentriche rispetto alla fantascienza ma entrambe stimolanti.
febbraio 1st, 2016 at 14:36
@ Antonio … “Novità sul Millemondi di questo mese ?” …
Allegria !!!!!
Cito la notissima esclamazione dell’intramontabile Mike per annunciare che il ‘Millemondi Inverno’ uscirà a Marzo col titolo “Le stelle dei giganti – Le origini dell’umanità” e comprenderà i tre romanzi di James P. Hogan … come già qui segnalato in data 22 Gennaio …
http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/2016/01/07/urania-collana-1626-orizzonti-infiniti/#comments
Gli faranno compagnia …
“I cacciatori di incognite” (“Transcendence”) di Charles Sheffield … terzo romanzo del ciclo “Heritage Universe” …
http://www.isfdb.org/cgi-bin/pe.cgi?557
… e, in ‘Urania Collezione’, “La guerra della pace” di Vernor Vinge … alla sua terza apparizione …
http://www.mondourania.com/urania/u1001-1020/urania1012.htm
http://www.mondourania.com/urania%20classici/uraniaclassici%20281-300/uraniaclassici291.htm
febbraio 2nd, 2016 at 13:14
La Prantera è effettivamente una bella scoperta di Urania nella vecchia gestione Lippi e “Il cabalista” è un buon romanzo di esoterismo proto-scientifico – è fantascienza nella misura in cui le pratiche magiche ed esoteriche come la Cabala e l’alchimia erano un tempo definite “scienze” e furono seminali allo sviluppo successivo delle scienze attuali – che (provocazione) siamo proprio sicuri che funzionino in maniera tanto diversa (o migliore o sicura) dalla magia? 😉
Sono contentissimo che si pubblichi finalmente il terzo romanzo inedito dell’Heritage Universe di Sheffield, adesso ne manca solo uno: “Resurgence” (2002) l’ultimo. Certo avrei preferito un titolo un poco più maturo de “I cacciatori di incognite” ma…
Quanto al Vinge in arrivo (anche qui, titolo reso in modo un pò goffo, meglio il vecchio “Quando scoppio la pace”, più geniale!) è il primo di tre romanzi, dei quali il secondo (The Ungoverned) resta a tutto’oggi inedito: speriamo dunque anche qui in un recupero e completamento. A proposito di Vinge… due suoi titoli a distanza di pochi mesi rendono abbastanza realistiche le voci che vorrebbero in dirittura d’arrivo “Orphans of the sky”, titolo conclusivo della trilogia iniziata con “Universo Incostante”, per alcuni il vero seguito del primo capolavoro. Forza Urania forza! Il nostro compito non è solo comprarti e gustarti, è anche migliorarti!
Ah, di questa trilogia di Hogan (era ora che Millemondi tornasse a pubblicare cicli completi!) devo ammettere che non ne sapevo nulla ne dell’autore ne di questi romanzi leggendo i pareri sulla rete sarebbero tra le cose migliori mai pubblicate da Urania. Penso che con questo doveroso recupero si intenda non solo colmare l’attuale sete di SciFi “high.concept” a base di misteri e intrighi spaziali (vedi l’attuale exploit di Expanse, non perdetevi la serie tv, è bellissima!) ma anche mostrare le origini di quella space opera britannica oggi tanto in voga con i vari Reynolds, Hamilton e compagnia. Dicono che si tratti di narrazioni molto riflessive, con poca azione e molta speculazione, per cui non vedo l’ora di leggerlo: sono le caratteristiche che se nutrono la mia ossessione per un certo tipo di science fiction, al contempo mi tengono lontanissimo da tante produzioni troppo cariche di fuochi artificiali.
Forza Urania forza!
febbraio 2nd, 2016 at 13:22
@steve rizzo
scusami, sono stato poco chiaro. Mi riferivo alla nuova copertina del presente volume, che ricorda molto la precedente, ma data la grafica migliore risultava più intrigante.
Ottime notizie per le uscite di Marzo!
febbraio 2nd, 2016 at 17:29
@ Riccardo …
“Ah, di questa trilogia di Hogan (era ora che Millemondi tornasse a pubblicare cicli completi!) devo ammettere che non ne sapevo nulla ne dell’autore ne di questi romanzi” …
Ho paura che, più di una trilogia, si tratti di una pentalogìa …
http://www.isfdb.org/cgi-bin/pe.cgi?831
https://en.wikipedia.org/wiki/Giants_series
febbraio 2nd, 2016 at 17:34
*Children of the sky – in un lapsus ho confuso il titolo del libro di Vince con quello di un gigantesco brano degli sludge-progsters Minsk. **Preciso che a quanto si legge su Wikipedia, i romanzi di Hogan sono parte di un ciclo completo di cinque romanzi stand-alone (che stanno in piedi anche da soli). Gli ultimi due restano inediti in Italia ma in ogni caso una raccolta dei primi tre (come fu fatto a suo tempo in Inghilterra) ci sta tutta.
febbraio 2nd, 2016 at 17:38
Millemondi interessante quello di Marzo di James P. Hogan..ma spero soprattutto di veder pubblicati gli ultimi due romanzi mancanti del ciclo:
“Entoverse”(1991) & “Mission to Minerva”(2005)
febbraio 2nd, 2016 at 19:17
@Riccardo:
concordo sul titolo.
Dato che “Convergence” era stato reso in modo abbastanza aderente all’originale con “Punto di convergenza”, si poteva tradurre “Trascendence” con un titolo che contenesse almeno la parola “trascendenza”. Mi piacciono poco questi titoli italiani un po’ troppo liberi. Rende meno immediata l’identificazione l’opera originale.
Lo stesso accade purtroppo a tanti film…
febbraio 3rd, 2016 at 19:55
@Stefano: d’accordissimo! Il problema è forse che spesso i traduttori cambiano tra un romanzo e l’altro e non credo che l’omogeneità con le opere precedenti sia sempre una priorità, mi si corregga se sbaglio. Sarebbe interessante anche vedere intervenire i traduttori ogni tanto a motivare certe scelte. Ma tenendo conto della considerazione che hanno di noi aficionados un po’ più puntigliosi della media…;) Trascendenza poteva andare benissimo, per esempio.
febbraio 4th, 2016 at 01:13
@ Armando
Grazie per l’anticipazione…”Millemondi” invernale davvero interessante !
febbraio 4th, 2016 at 11:24
@Riccardo
“Children of the sky ” in dirittura d’ arrivo ?
Magnifico !!!!!!
febbraio 4th, 2016 at 14:10
Bene la pubblicazione di “Trascendence” e speriamo nella conclusione dell’intero ciclo. I romanzi di Hogan li lessi quando furono pubblicati da Urania (santo cielo ero un adolescente) e mi piacquero molto, vediamo che effetto mi faranno adesso.
febbraio 4th, 2016 at 16:19
Ostaria! Possibile che Urania abbia ascoltato un mio suggerimento di oltre un anno fa riguardo il ciclo dei Giganti di Hogan? E bravi!
febbraio 4th, 2016 at 18:31
@ARMANDO
Interessantissimo il Millemondi!!! Al nome Sheffield mi è venuto un mini-infarto!
PS: nel modulo commenti mi compare il nome “Riccardo” con relativa mail, faccio notare il problema a chi gestisce il sito o la moderazione degli stessi 😉
febbraio 5th, 2016 at 19:24
Il primo libro della trilogia di Hogan l’ho letto sin dalla sua uscita ormai un po’ di decenni fa e lo trovai potente ed avvincente (meno, onestamente, gli altri due). Originale nella sua struttura, un vero enigma impossibile che si dipana passo dopo passo verso la sua avvincente conclusione, fu uno dei testi che mi fecero innamorare del genere. Sarà interessante rileggerlo adesso e vedere se quella magica alchimia di un tempo rimane inalterata anche oggi.
febbraio 6th, 2016 at 13:07
Le vecchie edizioni Urania di Hogan hanno collezionato molti commenti entusiastici. Il mio unico dubbio riguarda la traduzione, poiché vedo che sono stati tradotti da Beata della Frattina, che molte volte era associata ad edizioni tagliate. Dunque questa edizione dei millemondi sarà integrale?
febbraio 7th, 2016 at 13:17
Scusate, ma “trascendence” non è cronologicamente anteriore al già pubblicato ” Convergence” ( Punto di convergenza). Così non si riesce a seguire bene il filo narrativo.
Per carità, sono contentissimo che venga pubblicato, ma certo che così non è il modo migliore per apprezzare la storia e l’autore….
febbraio 8th, 2016 at 10:37
il modo in cui è concepito titolo del millemondi di marzo (le stelle dei giganti – l’origine dell’umaninità) mi fa pensare che ci possa essere un secondo Millemondi che finalmente completi il bellissimo ciclo di Hogan con i due romanzi mancanti. Sarà proprio così????
febbraio 8th, 2016 at 14:14
Hey Guys,per il Sommo Curatore voi filologi siete tutti “troppo scafati aka decadenti” 😀 😛
febbraio 9th, 2016 at 19:31
@carlo alberto si, i romanzi sono stati pubblicati su Urania nell’ordine errato.
febbraio 13th, 2016 at 12:59
Mi permetto di riportare qui, con alcune integrazioni, un parere in merito all’ordine cronologico nella pubblicazione dei romanzi facenti parti di saghe/universi, che ho già espresso ieri sul gruppo Romanzi di Fantascienza di Facebook.
“Vi sono storie uniche divise dagli autori in più libri. Vi sono saghe composte di personaggi e storie diversi all’interno del medesimo universo. E nel mezzo ci sono anche saghe con personaggi e luoghi ricorrenti che assieme compongono saghe uniche, ma che in fin dei conti son fatte di avventure diverse, a loro modo autoconclusive, leggibili dunque sia come stand-alone che come storie serializzate, più articolate.
Premesso che, quando possibile, l’ordine è sempre preferibile al disordine, a mio avviso i titoli dello Heritage Universe (come quelli della Rivelazione di Reynolds) fanno parte della categoria intermedia: si possono leggere bene indipendentemente l’uno dall’altro e in disordine. I personaggi tornano a ogni libro. Ogni libro è una tappa verso un affresco più complesso, ma ognuno ha le sue proprie conclusioni interne. Nei libri di questa saga di Sheffield (due parole qui sul blog per ricordarlo no, eh?)qualche riferimento ai vecchi episodi c’è sempre ma si può comunque sopportare senza rovinarsi la lettura.
D’altra parte, considerando che la fiction in genere va verso una massiva serializzazione dei suoi contenuti, gli autori (che stupidi non sono, sopratutto quelli di SciFi!) quando anche scrivano libri che sono capitoli consecutivi di una storia unica sanno che devono renderli digeribili anche ai possibili neofiti della saga riassumendo un po’ di quel che c’è da sapere dei vecchi episodi.
Va anche detto che letteratura e cinema in genere ci hanno da decenni abituato a narrazioni affatto lineari.
Quindi perché preoccuparsi troppo del punto in cui si comincia a leggere un storia?
Su questo punto ho personalmente smesso da tempo di farmi problemi, ritengo che sia un falso (e ingenuo) problema e spesso ritengo si esageri un po’ a proposito.
Un altro punto sul quale si esagera è la necessaria pretesa di completezza delle saghe, di TUTTE le saghe. Anche facendo finta che tutto possa trovare spazio in un mercato così anoressico come il nostro (ma dove…), dove sta scritto che si debba leggere tutto di una saga? Si spera sempre che uno non solo legga, ma che non legga solo un certo tipo di storie. Se si è appassionati anche di mainstream, noir, horror, etc.come anche di musica e cinema e serie tv, teatro o qualsiasi altra cosa, vorrei capire dove troverai mai il tempo di sorbirti tutti i romanzi di una saga? Quanti sono i lettori veri di questo tipo? Se li si contasse in italia non supereremmo il centinaio…
Ho visto che già in tanti auspicano la pubblicazione dei restati romanzi della saga di J.P. Hogan, i cui primi tre, tradotti anni fa da Urania, saranno riproposti il mese prossimo sul Millemondi (a proposito: uscirà col supplemento Horror, o anche questo verrà fatto slittare?). Se poi vai a leggerti i commenti, noti che già dal terzo romanzo la gente comincia a storcere il naso. Perché allora si dovrebbero pubblicare o tanto meno leggere anche gli ultimi due per forza? Con ogni probabilità, personalmente mi stancherò al secondo e passerò a leggere le tonnellate di roba che ancora giacciono in attesa di essere consumate. Con Martino sono fermo da anni al terzo libro (Tempesta di Spade) e chissà se riuscirò a riprenderne la lettura: quanto ho letto forse mi è bastato, sono già soddisfatto,l’esperienza è per me completa.
Guardate, l’unica cosa su cui continuerò sempre a non transigere è l’onesta quindi l’integralità dell’opera singola, senza tagliuzzamenti, sopratutto se non dichiarati e reintegrazione/ritraduzione delle vecchie laddove ce ne fosse bisogno. sarò anche “scafato e dunque decadente” come pretestuosamente ha detto il Curatore, ma è la base dell’offerta, qualsiasi sia il suo prezzo e lui lo sa benissimo. Il resto, permettetemi è fuffa da spiriti nerd ossessionati, che inquina il dibattito, lo inaridisce, lo disperde. Poi ci lamentiamo se il Lippi e compagnia non si prendono più la briga di rispondere nemmeno alle considerazioni/domande più sensate e ragionevoli…
Se non cresciamo noi lettori, cosa abbiamo poi da pretendere che siano gli editori a trattarci da persone adulte e mature?
Ciò detto, non mi dispiacerebbe vedere conclusi i due cicli di Haldeman e Somers 😛 😀 (entrambi pubblicati in sequenza, a breve distanza ed entrambi mancanti dell’ultimo tassello)
febbraio 16th, 2016 at 01:39
“Quindi perché preoccuparsi troppo del punto in cui si comincia a leggere un storia?”
Quando non capisci perché l’elemento che ti manca per capire sta in una storia non pubblicata.
“Un altro punto sul quale si esagera è la necessaria pretesa di completezza delle saghe, di TUTTE le saghe.”
In teoria potrei essere d’accordo, visto che non tutte le saghe percorrono un filo che parte da un inizio ed arriva ad una fine e parlo di quelle saghe in cui quello che conta è lo scenario/sfondo.
Ma quelle che hanno una conclusione devono essere completate.
Parli di serialità: prova ad immaginare di non poter vedere gli ultimi espisodi di Lost (per fare un esempio).
La redazione (e qui rischio che mi cancellino il post…) non è che non risponde alle domande più seccanti: non risponde proprio più a nessuno.
febbraio 16th, 2016 at 10:02
L’inizio del quarto libro di Sheffield è direttamente collegato alla fine del terzo. Leggendo si percepisce un po’ la mancanza di qualcosa… però poi si prosegue spediti e non ci si fa più caso.
Però a mio avviso si potevano coordinare un po’ meglio le due collane. L’ideale sarebbe stato aspettare la pubblicazione dell’inedito terzo prima di ristampare il quarto, o no? Magari poi proseguendo col quinto…
Comunque sono fatti loro, la collana non è mia, che pubblichino come e cosa vogliono, ovvio.
Sta di fatto che mi son davvero goduto la lettura del quarto. Però non ho intenzione di tornare indietro al terzo e poi fare due passi avanti al quinto, quindi semplicemente non li acquisterò, una decina abbondante di euro risparmiati : )
febbraio 16th, 2016 at 14:09
@ Riccardo
Rispetto i tuoi pareri ma personalmente preferisco la cronologia delle cose..non partirei mai dal secondo volume di una trilogia..e ti risulterà strano ma non ho mai abbandonato una lettura a metà
febbraio 17th, 2016 at 11:01
Niente Millemondi col terzo romanzo dell’Heritage Universe di Sheffield (Transcendence, 1992) visto che su Play store è prenotabile l’Urania di marzo che, presumibilmente, ne è la traduzione. Bella notizia comunque, visto che è un inedito e risolve il pastrocchio di aver pubblicato prima il quarto: Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991), Urania 1606.
A questo punto il Millemondi potrebbe ospitare il quinto e ultimo romanzo della serie??? Ok, chiedo troppo…
febbraio 17th, 2016 at 11:14
@ Riccardo
L’integralità delle opere non dovrebbe neppure essere oggetto di discussione, e invece… il bollino “I grandi romanzi in EDIZIONE INTEGRALE” sulle copertine dei “Jumbo” qualche dubbio lo fa venire. (si pubblicano ancora Urania in edizione non integrale?).
Le vecchie edizioni tagliuzzate dovrebbero essere riproposte perlomeno in versione reintegrata (anche se traduzioni riviste e aggiornate – come nel caso dell’ottimo lavoro di Giuseppe Lippi in “Cronache Marziane” Urania Collezione 003 – sarebbero ancor più auspicabili).
febbraio 17th, 2016 at 13:37
Niente Millemondi col terzo romanzo dell’Heritage Universe di Sheffield (Transcendence, 1992) visto che su Play store è prenotabile l’Urania di marzo che, presumibilmente, ne è la traduzione. Bella notizia comunque, visto che è un inedito e risolve il pastrocchio di aver pubblicato prima il quarto: Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991), Urania 1606.
A questo punto il Millemondi potrebbe ospitare il quinto e ultimo romanzo della serie??? Ok, chiedo troppo…
UPDATE: Millemondi: tre romanzi completi di James P. Hogan: LO SCHELETRO IMPOSSIBILE, CHI C’ERA PRIMA DI NOI, LA STELLA DEI GIGANTI
Urania collezione: La guerra della pace di V. Vinge
febbraio 18th, 2016 at 02:28
Sì ma fra le due cose c’è un abisso e in un caso noi commentatori del blog non abbiamo tutta questa ragione.
P.Es prendiamo “Revelation” di Reynolds se la pubblicano parzialmente e in disordine non succede niente, per me il problema della completezza resta ma è un problema mio. “Breaking bad” è conclusa anche senza guardare “You’d better call Saul” (Che guarderò comunque e di corsa)
P.Es “Dune” va letta tutta in ordine cronologico e (a parte questa luminosa eccezione) non amo molto anzi per niente questo tipo di serie, Dune stessa era scritta bene ma pensata male (OK non è colpa tua se muori ma pubblicare qualcosa di così tronco fra le altre cose è esteticamente brutto.
La vera richiesta è non di pubblicare interamente le serie (Che è come chiedersi come va a finire Beautiful) ma di smetterla di pubblicare serie.
La serialità esasperata a mio avviso è uno dei motivi per cui il livello della narrazione si è così abbassato (Parlo di letteratura come di cinema, come di serie televisive e in tal caso “Lost” ha fatto danni incalcolabili, roba che forse non basta neanche mandare un robot indietro nel tempo ad ammazzargli la madre per evitare “Prometheus”), si ragiona a multipli di tre…”Il risveglio della forza” che diventa primo episodio di altre tre trilogie quando una volta si toglievano chilometri di pellicola da “La signora di Shangai”.
E dai.
febbraio 19th, 2016 at 10:09
@Silver Apple:
esagerato
febbraio 24th, 2016 at 11:35
@Silver Apple
Uno dei commenti più belli della storia!
A parte gli scherzi sono d’accordo, la tanto lodata serialità (lodata anche da parte di certi critici che pronunciano frasi geniali da anni come “il miglior cinema ormai sono le serie TV”) sta facendo molti danni, soprattutto quando la serie non è pensata come un unicum ma si va avanti anno per anno…
marzo 11th, 2016 at 12:30
letto alla fine degli anni novanta.Buona storia di mistero in una affascinante Venezia.Il cerchio segreto letto nel settembre 97 mi piacque ancora di più:non riuscì a staccarmi dalle pagine fino al finale.Non è però un’ autrice fantascientifica;è mistero ,
sul genere dell’affascinante “le quattro ore di Satana” di Hubbard per interderci.