Urania collezione 141: La scala di Schild
Fase 1: su una lontana stazione spaziale, Cass e altri scienziati creano una microscopica area dineo-vuoto, con particelle e leggi fisiche diverse da quelle della materia ordinaria. Fase 2: l’esperimento ha successo e il neo-vuoto si rivela più stabile non solo del previsto ma anche della materia ordinaria. Fase 3: sarà quest’ultima a soccombere. A poco a poco il neo-vuoto si allarga, divorando la stazione e i sistemi solari circostanti. Fase 4 (seicento anni dopo): l’umanità si è abituata
all’idea di vivere in una sorta di continua fuga da questo mostro del cielo. Ma non tutti vogliono scappare, tanto più che adesso esiste la “Scala
di Schild”, il sistema che permette il passaggio attraverso due universi…
GREG EGAN Il più famoso scrittore australiano di sf è nato a Perth nel 1961. Greg Egan è ritenuto uno degli autori scientifici meglio preparati e i suoi romanzi sono vere e proprie avventure ai limiti della conoscenza. Di lui “Urania” ha già pubblicato Distress (1995, n. 1437), Axiomatic (1995, n.1470), Diaspora (1997, n. 1460), i racconti di Luminous (1998, n. 1412) e questa Scala di Schild (prima ed. 2002, n. 1490).
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Collezione
ottobre 2nd, 2014 at 18:09
Buongiorno a tutti!
Continuo nella mia disperata richiesta di Non-A 3, di Van Vogt. Chiedere non fa male a nessuno.
“La scala di Schild” l’ho letto qualche mese fa, consigliato da un mio professore di Meccanica quantistica, dopo aver fatto l’esame di teoria quantistica dei campi. L’ho trovato, sinceramente, un po’ pesantuccio (Egan si inventa tutta una nuova fisica chiamata teoria quantistica dei grafi e il libro suppone che uno riesca a seguire tutte le elucubrazioni a riguardo…). Inoltre, la presentazione che accompagna il libro, che è la stessa della prima edizione (solo del 2002?!?), mi sembra un po’ fuorviante. Infatti, quando dice “tanto più che ora esiste la scala di Schild” sembra quasi che chi l’ha scritta non abbia letto il romanzo…
ottobre 2nd, 2014 at 21:50
Due bei romanzi sia in Urania Collezione che i Capolavori.
Peccato che li abbia già…
ottobre 3rd, 2014 at 09:42
Viene annunciato che il prossimo ‘Urania Collezione’ sarà “A noi vivi” di Robert A. Heinlein …..
http://www.mondourania.com/urania/u1501-1520/urania1505.htm
….. che è già stato pubblicato sul n. 1505 del Dicembre 2005 ….. dunque soltanto NOVE anni fa.
Che devo dire?
Sono letteralmente sconcertato.
E’ mai possibile che non si possano riproporre opere risalenti a tempi più lontani?
ottobre 3rd, 2014 at 14:32
Idem come heropass … questo mese passo
ottobre 4th, 2014 at 06:27
Mario, ma perchè, invece di insistere, non lo prendi nell’edizione della Newton Compton il Non-A 3 di Van Vogt: si trova facilmente nei reminder o bancarelle dell’usato, perfino io c’è l’ho, che manco mi piace Van Vogt. Chiederei alla redazione di pubblicare, integralmente, invece gli inediti di Sawyer e della Bujold
ottobre 4th, 2014 at 15:43
“Infatti, quando dice “tanto più che ora esiste la scala di Schild” sembra quasi che chi l’ha scritta non abbia letto il romanzo…”
Scusa, ma che ragionamento fai?
Una buona quarta di copertina la può scrivere solo chi non ha letto il romanzo.
Le quarte di copertina mentono.
PS: come tutti sanno da un universo all’altro si passa con una scala, di Schild o meno non importa.
ottobre 4th, 2014 at 17:53
Caro Antonio,
ma ce l’ho anche io! È una questione di principio, però. Non capisco perché si possa pubblicare Un Egan del 2002 o un Heinlein (dicono che avesse cercato di distruggere quel suo primo romanzo perché non vi si riconosceva più) del 2005 e, invece, niente da fare per un Van Vogt che completerebbe quanto iniziato con i primi due volumi. Ma la vera domanda è: (1) con quale logica si pubblicano “Waldo” e “Il mestiere dell’avvoltoio” di Heinlein nella collana regolare e “A noi vivi” nella collana collezione? (2) che fine hanno fatto tutti quei titoli che pubblicava la Nord e che non si trovano più? Sono solo domande.
ottobre 4th, 2014 at 18:34
Idem come heropass e Giandomenico; mese di Ottobre senza (purtroppo) acquisti! E con “a noi vivi” di Heinlein previsto su UC di Novembre ci sarà un altro salto! Non so se all’editore conviene così…
ottobre 5th, 2014 at 00:03
Ma la serie di alex Benedict dì McDevitt continuerà ad essere pubblicata?
ottobre 5th, 2014 at 16:47
@Armando
…e come se non bastasse “A noi vivi” è stato pubblicato anche negli Oscar Mondadori non molto tempo fa, non si poteva ristampare altro? ma no, figurati.
Di questi tempi la gestione di Urania fa un passo avanti e dieci indietro, e i vari cicli lasciati in sospeso (Non-A, Titano ecc.) cadono nel vuoto.
Ci fosse poi una minima risposta al riguardo. No comment
ottobre 6th, 2014 at 16:20
Scusate se lo scrivo qua, ma non saprei dove altro scriverlo… qualcuno sa se c’è l’intenzione di pubblicare il quinto libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin sotto “Le grandi saghe Urania Fantasy” o se la collana è morta? Mi dispiacerebbe dover cambiare formato, per amore di uniformità, ma qua tutto tace e il libro è uscito da un po’…
ottobre 7th, 2014 at 18:11
Qui siete tutti a lamentarvi, a fare i saccenti, a dare le vostre magnifiche ricette per far viaggiare a gonfie vele la collana, ma… lo sapete che contrariamente alle vostre rancorose gufate Urania sta andando benissimo? Non lo dico io, basta informarsi. Qui c’è un recente articolo in proposito: http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/19223/sorpresa-urania-cresce-nelle-vendite/
A quanto pare, l’editore e la redazione sanno bene quello che fanno e le cose funzionano. Ma c’è chi continua a criticare tutto quello che viene pubblicato a prescindere, quasi si provasse gusto in questo, nel gettare discredito sulla collana. Ma allora perché siete qui, mi domando? Perché comprate Urania, se vi fa così schifo? Ignorate la collana e basta, no?
E lasciate a noi altri poveracci capaci solo di apprezzare schifezze il piacere di continuare a goderci la nostra Urania, che veleggia benissimo e finalmente è tornata a funzionare alla grande, nonostante certe cornacchie che se ne stanno tutto il giorno appollaiate sui rami a borbottare e lamentarsi.
ottobre 8th, 2014 at 17:40
@dyv
Anch’io lo sto aspettando. Ma mi sa che ce lo scordiamo.Sarò costretto a comprarlo in edizione Oscar, quando uscirà in singolo volume(adesso é disponibile sia in economica , sia in rilegata in 3 parti)
ottobre 8th, 2014 at 17:48
Ciao Mario, capisco il tuo punto di vista Urania tiene in sospeso tante serie, dopo averne proposto i primi volumi o anche che potrebbe ripubblicare romanzi non pubblicati da decenni, invece di ripubblicare romanzi già ristampati di recente, anche in altre nuove edizioni dalla Mondadori. Aspetto ancora il terzo volume della trilogia dell’ascensore lunare di Gerrold, ma anche la pubblicazione di romanzi inediti tipo la Quintaglio Trilogy di Sawyer. Ci spero sempre che Urania pubblichi romanzi importanti inediti, ma sinceramente nell’ultimo anno sono troppo pochi i romanzi che vale la pena acquistare e in edizioni curate. Spero ancora negli inediti della Bujold o di Sawyer. Non so se sono riuscito a spiegarmi a dovere.
ottobre 8th, 2014 at 18:17
Mi unisco a Dyv nella richiesta.
ottobre 9th, 2014 at 08:10
Le quarte di copertina servono a dare l’idea del romanzo in un lampo, e in modo suggestivo. Non è che mentano, come viene suggerito da qualcuno, ma alludono. E’ lo stesso procedimento di chi racconta di nuovo una storia: partendo dal nocciolo originale, la ricrea e la ripropone nel modo che più gli pare opportuno per agganciare l’attenzione.
ottobre 9th, 2014 at 12:15
Quella collana è morta da tempo, purtroppo.
ottobre 9th, 2014 at 20:44
@ VergaG …..
Vorrai perdonarmi ….. ma non condivido quanto hai scritto.
Non è che qui si stiano facendo critiche rancorose e a ruota libera ….. e tantomeno col solo scopo di screditare la collana.
Se c’è una lamentela che ricorre con una certa frequenza ….. mi pare che questa riguardi la ri-pubblicazione di opere già apparse soltanto pochi anni fa ….. e questo, se ci hai fatto caso, lo ho anche scritto in un commento ad “Angelo Meccanico” che il Signor Lippi ha avuto la cortesia di non cassare.
Lo capiamo tutti bene che ha, evidentemente, le mani legate e che, se lo potesse, sarebbe il primo ad essere felice di accontentarci.
ottobre 9th, 2014 at 22:45
VergaG, prima di dare del saccente e del lamentoso, forse dovresti leggere quello che scrive la gente; noi non stiamo affatto criticando la qualità di quello che viene pubblicato ( anzi), ma il fatto che mentre fino a poco tempo fa Urania pubblicava quasi solamente inediti, adesso lo fa solo per sei mesi l’anno, e critichiamo il fatto che Urania Collezione pubblica ristampe di romanzi usciti da pochi anni. Il nostro ( mi sto permettendo di rispondere per tutti quelli chiamati in causa)rammarico è che noi lettori di vecchia data possediamo già questi titoli e quindi con grande dispiacere non potremo godere del piacere di ACQUISTARE e leggere Urania ( cosa che ti assicuro che per chi lo fa da trent’anni è DAVVERO un dispiacere); il nostro suggerimento all’editore è quello di diminuire un po’ questa politica commerciale. Il fatto che Urania stia aumentando le vendita mi fa enormemente piacere, a me come credo a tutti gli appassionati di sf in Italia, ed a maggior ragione a quelli pluridecennali!!! Cordiali saluti.
ottobre 10th, 2014 at 09:09
Molti interventi OT, altri pieni di acredine, qualcuno che avanza richieste: la nostra non è – non può essere – una collana juke-box e il grosso del pubblico ci dà ragione, ma agli scontenti promettiamo che col tempo soddisferemo tutti.
ottobre 10th, 2014 at 12:07
io voglio i romanzi di Jeffrey A. Carver! Solo “La stella che cambiò” (bellissimo) su un vecchio Urania, e poi niente altro!
ottobre 10th, 2014 at 17:10
Ho capito, a questo punto mi compro il volumone in inglese, almeno evito gli e(o)rrori di traduzione della versione italiana… peccato però, mi sarebbe piaciuto avere tutti i volumi nello stesso formato!
ottobre 10th, 2014 at 20:33
Per VergaG: nessuno sta gufando; se Urania aumenta le vendite è un vantaggio per tutti perché in questo caso esiste la probabilità di ottenere un più ampio ventaglio di proposte in futuro.
Le riproposte di Millemondi con inediti (Moorcock, Herbert) a me piacciono e le acquisterò.
Il discorso cambia per Urania collana ma non starò qui a parlarne.
Se si esprimono critiche lo si fa per far sentire il proprio dissenso in modo da poter stimolare e segnalare alla redazione che esistono lettori che preferirebbero un altro tipo di proposte o proposte strutturate in modo diverso.
Per quel che mi riguarda non posso fare a meno di notare che da quanto riportato nell’articolo i romanzi più venduti sono ristampe di classici o, in alternativa, autori nuovi che hanno avuto grande risonanza (autori che a me personalmente non piacciono ma il mercato ha sempre ragione, come si dice).
La mia opinione e posizione personale è quella di un ex abbonato che si è visto “costretto” a non rinnovare l’abbonamento per un motivo oggettivo: la riproposta di romanzi che avevo già con cadenza bi o trimestrale.
Con questa scelta, e non mi sembra di dire altro che un’ovvietà, si sono scontentati gli abbonati storici per perseguire una nuova strada che evidentemente sta dando buoni frutti.
Niente di male.
Continuerò ad acquistare le proposte Urania che mi interessano e che non ho già in biblioteca con la grande libertà di scegliere quel che mi piace.
ottobre 10th, 2014 at 20:35
Ma quante volte ho scritto: “Proposte”?….
Argh!
ottobre 12th, 2014 at 00:34
@VergaG
In una sola parola: passione.
Non trovi lecito chiedere quando uscira’ il nuovo romanzo di un ciclo che ti ha coinvolto? beh, peggio per te.
Qui nessuno vuole il male di Urania, anzi…il futuro della rivista è nell’interesse di chi passa da queste parti tutti i mesi, stanne certo.
Amplia possibilmente il tuo spirito analitico-critico, evitando difese d’ufficio di cui, onestamente, nessuno ha bisogno.
ottobre 13th, 2014 at 00:44
Grazie per i contributi .
Vi invito a tornare in tema o sarò costretto a chiudere la discussione .
Buona lettura
ottobre 13th, 2014 at 15:38
Per quello che vale, e ammesso che ve ne freghi qualcosa, io sono uno di quegli acquirenti felici che Urania ristampi vecchi classiconi (Heinlein, Farmer, Clarke, Moorecock, Bester), per la semplice ragione che… mi mancano praticamente tutti. Ho iniziato a leggere fantascienza poco più di un anno fa (tranne Dick e Gibson), per qui non nulla di ciò che voi invece già custodite gelosamente. Posso capire che vi dia fastidio trovare nel numero (faccio un esempio qualunque) 167 di Urania Collezione una ristampa di quanto già pubblicato nel 12, ma il punto è che (per fortuna) non ci siete solo voi vecchi lettori. Io un libro come Nascita del superuomo non saprei proprio dove andarla a pescare, a prezzo di copertina, perché nel bel mezzo del Nulla dove sto non esistono mercatini né librerie dell’usato, il servizio arretrati Urania è carissimo e persino prenderlo su ebay mi costerebbe quantomeno 5 euro di spese di spedizione in più, rispetto ai € 5,90 di copertina. Ora, capisco che dei miei problemi personali giustamente non ve ne freghi nulla, ma tutta questa filippica serviva solo ad esporre una mia teoria, ovvero: là fuori non siete soli nell’universo, c’è un’intera razza di misteriose creature chiamate “nuovi lettori”.
ottobre 13th, 2014 at 15:40
Cavolo, ho scritto “cui” con la Q. Fucilatemi.
ottobre 13th, 2014 at 17:31
Bene, torniamo in tema…ho letto questo libro la prima volta che è uscito in Urania e, pur essendo laureato in fisica, l’ho trovato incomprensibile e illeggibile, oltre che noioso oltre misura. Ma, si sa, i gusti sono gusti.
ottobre 13th, 2014 at 18:58
@ Moderatore …..
Desidererei rimanere ancora per un momento OT per porre una domanda:
Dopo la pubblicazione dei primi sei titoli nella collana ‘OSCAR – I grandi della fantascienza’ ….. è prevista, in tempi ravvicinati, l’uscita di altre opere?
Ringrazio per la cortese attenzione …..
ottobre 14th, 2014 at 12:42
Io sono contento di queste ristampe di romanzi recenti e che ho amato, sono passato da poco alla lettura dell’amata Urania esclusivamente in e-book (a causa della mancanza di spazio a casa!) e mi fa piacere poter avere i a poco a poco i più bei romanzi di fantascienza altrimenti introvabili in formato digitale!
ottobre 14th, 2014 at 17:07
Romanzo carino. Per curiosità, e per parlare dato il blog esiste per questo, sarebbe interessante sapere perchè tale titolo non sia uscito sulla collana principale
ottobre 15th, 2014 at 12:05
Pigreco
“pur essendo laureato in fisica, l’ho trovato incomprensibile e illeggibile”
Nel senso che è infarcito di strampalate teorie fisiche incomprensibili e termini tecnici? O per lo stile di scrittura?
ottobre 15th, 2014 at 14:33
@lasec magari ristampano nella collana Collezione i romanzi i cui diritti costano di più perché il prezzo è un po’ superiore.
ottobre 16th, 2014 at 09:26
@lasec
Il romanzo è uscito sulla collana principale nel settembre 2004 (n. 1490)
ottobre 17th, 2014 at 09:38
@lasec
http://www.mondourania.com/urania/u1481-1500/urania1490.htm
ottobre 19th, 2014 at 14:21
@ Kolok e Kronos,
appunto perchè il romanzo uscì 10 anni mi sarei aspettato una sua ristampa su Urania come Capolavoro.
Probabilmente Massimo Luciani ha ragione, chissà.
ottobre 19th, 2014 at 21:47
@fortesque…entrambe oltre al fatto che, per me, non ha ne capo ne coda
ottobre 21st, 2014 at 12:04
La casa editrice Mondadori ha appena
pubblicato due romanzi fantasy e Urania?
ottobre 22nd, 2014 at 01:47
Sono tornato dopo un lungo silenzio…ogni tanto davo un’occhiata senza intervenire… comunque vedo che non è cambiato niente ma mi sarei stupito del contrario anzi mi ci sento a casa(Un certo astio può solo essere dettato dal troppo amore, basta vedere come parlano di Dario Argento quelli che sono cresciuti coi suoi film: lo odiano in un modo in cui io purtroppo non riuscirò mai ad odiarlo anche se mi ci metto d’impegno e solo iddio sa quanto mi ci applico).
Comunque a me ultimamente la collana sembrava sensibilmente risollevata: negli ultimi mesi: un McDonald d’annata introvabile da anni, uno dei pochi Sawyer che non avevo (Sempre solido, uno su cui puoi contare sempre), un premio Hugo anche se francamente non so quanto meritato (temo che il meglio di Scalzi se lo sia accaparrato la concorrenza, anche se non amo la fantascienza militarista – a parte che deve essere antimilitarista e a volte neanche basta se guardate l’increscioso caso di Joe Haldeman – si lascia leggere e almeno come individuo non è abietto come un Orson Scott Card qualsiasi… o almeno non fa vanto delle sue opinioni da cinghiale e oggigiorno non è da tutti) bei millemondi… mi ha fatto piacere persino la cafonata cyberpunk che era già fuori tempo massimo quando è sucita di R.P.Russo (L’eventualità che il tempo sia stato inclemente non l’avverto come così remota ma non si può mai dire… recentemente ho rivisto “Robocop” e l’ho trovato migliore di quanto lo ricordavo)… Greg Egan credo che sia l’unico al mondo a fare davvero fantascienza e non lo capiamo perché scrive per una forma di vita che ancora non esiste.
novembre 22nd, 2014 at 23:30
Ho impiegato molto tempo a leggere questo romanzo. A tratti è faticoso, infarcito di incomprensibili (per me) teorie matematiche e fisiche.
Però mi ha colpito tantissimo. Egan ha un’immaginazione davvero estrema che incute grande rispetto. Fa sembrare vecchio il futuro immaginato dagli altri autori che ho letto sino ad ora. Va talmente oltre che non si riesce a stargli dietro.
gennaio 28th, 2015 at 15:37
Ciao a tutti i lettori di urania. Devo fare una presentazione per un master e avrei bisogno di una serie di informazioni. Qualcuno potrebbe aiutarmi?
giugno 7th, 2015 at 23:57
Non l’ho finito uno dei rari cadi in cui non termino un libro.. Troppe teorie. Troppe cose di cui non capivo il significato. Dopo 40 pagine go capito che la presunta protagonista si e’ trasformata in un insetto per fare un esperimento. Il resto e’ stato un blah blah sconcertante..
agosto 25th, 2018 at 01:11
A mio parere, semplicemente osceno.
Lettore storico della collana, dall’inizio degli anni 70, quando da bambino, mentre andavo a scuola quel cerchio rosso magico con i suoi disegni fantastici mi attirava dalla vetrina della libreria dell’usato, e spesso mi fermavo a leggere quarte di copertina che oggi neanche sono lontane parenti di quelle di allora.
sempre di meno mi riconosco – salvo rare eccezioni – nella sf moderna, non parliamo poi delle raccolte di Racconti di Dozois (in gran parte grandemente deludenti). Non capisco come la sf possa affidarsi a racconti brevi che non hanno la capacità’ di stupire, andando a fondo nella disamina del carattere dei vari personaggi…Dal 2017 ho smesso di acquistare regolarmente tutte le collane Urania, inutile comprare 12/24 romanzi L’anno dei quali trovo poi soddisfacente la lettura di appena un quarto.
Lo dico con grande dispiacere, ma a mio parere la Sf è morta alla fine degli anni 80