Urania Collana 1604: Lo spazio deserto
Anna Kearney vede la sua casa prendere fuoco, ma le fiamme sono statiche e non fanno fumo. L’esploratore illegale Vic Serotonin scompare in un’anomalia fisica che fino ad allora gli aveva permesso di vivere e prosperare. I suoi amici comprano un’astronave per raccogliere i bizzarri manufatti del circo di Sandra Shen, un avatar dell’elusiva creatura nota come Shrander, mentre una teoria di cadaveri apparsi dal nulla comincia a levitare verso i soffitti delle case. Poi una voce senza corpo annuncia: “Mi chiamo Pearlant e vengo dal futuro”. Questi fenomeni apparentemente dissociati sono riconducibili, peraltro, all’anomalia più spettacolare del romanzo: il Fascio Kefauchi, gigantesca “singolarità” astronomica popolata di soli artificiali e residui di antiche civiltà extraterrestri che abbiamo già conosciuto in due splendidi romanzi di Harrison, Luce dell’universo e Nova Swing, entrambi pubblicati su “Urania” con grande successo.
M.JOHN HARRISON Nato in Inghilterra il 26 luglio 1945, ha pubblicato il primo romanzo, The Pastel City, nel 1971: “Urania” lo ha tradotto nel n. 809 con il titolo La città del lontanissimo futuro. Luce dell’universo (Light, 2002, apparso nel n. 26 dei nostri supplementi) ha vinto i premi James Tiptree e Arthur C. Clarke. Nova Swing (2006) è un romanzo che si accompagna idealmente a Light, di cui Lo spazio deserto (Empty Space, 2012) condivide alcuni personaggi e il colossale sfondo galattico.
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Collana
febbraio 28th, 2014 at 17:42
Sembra molto intrigante, peccato che non avendo letto i due romanzi precedenti, non credo che lo comprerò. Domanda per la redazione: è pensabile (non conosco i costi, anche in termini di tempo) rieditare in ebook romanzi già pubblicati negli anni recenti e facenti parte di cicli (penso anche a Rivelazione di Reynolds, in vista della furuta pubblicazione di Redempition Ark)? In questo modo si permetterebbe ai nuovi lettori di Urania come me di potersi mettere in pari e acquistare le nuove uscite. grazie. e complimenti per la copertina…bellissima!
marzo 3rd, 2014 at 10:07
Ciao eUG, ti rispondo per i romanzi: i primi due di questa trilogia sono abbastanza slegati tra di loro (ne ho parlato piuttosto diffusamente, sia di Light che di Nova Swing. Condividono lo stesso sfondo, con le anomalie e i reperti del Fascio Kefauchi che incombono sulle storie e i destini dei protagonisti, ma a parte qualche richiamo si possono leggere in maniera del tutto indipendente.
Sono anche dei romanzi complessi, ambiziosi, ma credo che alla fine il sapore della lettura ripaghi dello sforzo. Per questo ti consiglio intanto di prendere Lo spazio deserto e poi di metterti sulle tracce almeno di Luce dell’universo. In ogni caso è l’occasione per scoprire (o ri-scoprire) un grandissimo autore.
marzo 3rd, 2014 at 15:29
Ciao X, dove ne hai parlato dei due romanzi di Harrison? su questo blog?
marzo 3rd, 2014 at 16:53
A proposito di Coyote.
Un ottimo libro, specialmente nella prima parte, nella descrizione dell’astronave e nell’arrivo su Coyote.
Ritengo troppo lunga la narrazione dell’avventura degli adolescenti alla scoperta di nuovi territori: il tutto forse dovuto a motivi editoriali e al fatto che il libro è in fondo l’unione di una serie di racconti.
Non mi resta che attendere il seguito.
marzo 3rd, 2014 at 19:14
Ciao X e grazie per la tua (incoraggiante) risposta. A questo punto, visto che i romanzi non sono strettamente connessi e che la complessità é per me un valore aggiunto, credo che mi cimenterò con la lettura del romanzo. Sul discorso ebook continuo comunque a sperare in un “ripescaggio” di titoli già pubblicati solo in cartaceo per i motivi già detti (aggiungo a titolo di esempio i libri di Peter F. Hamilton precedenti a L’evoluzione del vuoto). Grazie anche per gli interessanti link che hai postato!
marzo 4th, 2014 at 06:09
Anch’io quando è uscito “Nova Swing” ero distratto (Quando si è iniziato a parlare di ebook si favoleggiava di recuperi strabilianti, anch’io avevo pensato subito a Reynolds, non so quanto sia fattibile la cosa sapendo -solo vagamente a dire il vero- quanto sono complessi i negoziati per i diritti, in attesa di sviluppi continuo ad aguzzare la vista alle bancarelle)… i commentatori che c’erano nel link non erano soddisfattissimi ma non è quello il problema, mi piacciono libri molto pretenziosi, insopportabili, mi sta simpatico chi mira in alto e piscia fuori dal vasino (forse anche più di chi centra sempre il buco… di DeLillo solo la”la stella di Ratner” sembrava girare a vuoto ma poi in fondo c’è scritto chiaramente che è un libro scritto per non essere capito, se non ti piace, ti annoia è giusto)… è che leggere di gente che finisce dentro un’anomalia fa colare a picco il mio interesse quasi quanto l’arrivo di un meteorite.
marzo 4th, 2014 at 14:52
Autore di non facile decrittazione (e, credo, traduzione), i suoi 2 romanzi precedenti hanno molto diviso i giudizi (in specie, Nova Swing), uno scrittore che (si) dà molto e chiede altrettanto al lettore, con idee ed immagini a profusione.
Un gran bell’inedito, imprescindibile in questo tempo di vacche magroline…
marzo 5th, 2014 at 10:59
Ma e’ uscito? Normalmente dalle mie parti esce il 1o martedi del mese, oggi (mercoledi) ancora niente.
marzo 5th, 2014 at 14:44
Non è ancora uscito neanche dalle mie parti ….. in compenso è invece già arrivato in edicola “Horror” …..
marzo 5th, 2014 at 17:13
@ Gabry: i link sono nel mio precedente commento, puntano ad altri siti: Continuum e Fantascienza.com.
@ eUG: allora sono certo che non te ne pentirai. E se proprio dovesse accadere, considerati in credito di un caffè!
@ Silver Apple: De Lillo e Pynchon sono due accostamenti letterari naturali per Harrison. Il livello postmoderno della sua prosa ha pochi paragoni in campo sci-fi. E la chiave di decrittazione, anche con lui, a ben guardare c’è sempre…
marzo 6th, 2014 at 10:21
L’ho appena comprato … bellissima copertina …e mi aspetto anche un gran bel romanzo !
marzo 6th, 2014 at 15:34
Uscito questa mattina anche dalle mie parti.
Non viene annunciato il prossimo ….. che è stato però segnalato sull’Horror.
Si tratta di “Ossa della Terra” ….. http://www.mondourania.com/urania/u1461-1480/urania1467.htm
marzo 6th, 2014 at 16:30
visto e preso stamattina !
marzo 7th, 2014 at 14:44
Qui da me ancora niente! Speriamo domani
marzo 7th, 2014 at 22:10
Preso questa mattina con la stupefacente cover.
Una grande sorpresa “Il Marziano in Cattedra”: subito divorate le 11 pagine.
Che idea formidabile, quanti ricordi e sorprese!
Molti leggendo le “QUARTE” avranno individuato i riferimenti ai titoli dei romanzi ma i giovani lettori o gli occasionali saranno rimasti con il desiderio di rintracciarli.
Basta navigare in internet.
Sarebbe stato bello indicare oltre il nome della collana e l’anno anche il titolo o i titoli dei volumi, forse non indicarli è stata una precisa scelta per stimolare il lettore al ricordo.
Mi auguro di leggere anche altre MERAVIGLIOSE “Quarte” di copertine.
Per adesso grazie per il dono.
marzo 8th, 2014 at 13:45
Anche stamattina niente!!
Ma c’è qualcun altro che ancora non lo ha trovato in edicola (neanche l’horror), perchè se sono solo io comincio a pensare che probabilmente la distribuzione non lo porti più qui da me!
marzo 8th, 2014 at 15:04
Nemmeno io l’ho trovato…aspettiamo con pazienza…
marzo 8th, 2014 at 20:11
@Carlo C. È arrivato perfino nella povera Gorizia. Chissà che giri di distribuzione ci sono dalle tue parti…
marzo 9th, 2014 at 00:07
Le “QUARTE” …..
MM – inverno 1977 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs12.htm
MM – inverno 1976 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs10.htm
MM – 1973 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs3.htm
MM – estate 1974 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs5.htm
MM – inverno 1981 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs20.htm
I capolavori di Urania, suppl. al n.333 – 1964 …..
http://www.mondourania.com/bis/uraniabis333.htm
MM – 1971 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs1.htm
MM – estate 1975 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs7.htm
MM – estate 1977 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs11.htm
MM – estate 1979 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs15.htm
I capolavori di Urania, suppl. al n.321 – 1963 …..
http://www.mondourania.com/bis/uraniabis321.htm
MM – 1972 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs2.htm
Biblioteca di Urania n. 5 – 1980 …..
http://www.mondourania.com/bibliotecaurania/biblioteca5.htm
Biblioteca di Urania n. 1 – 1978 …..
http://www.mondourania.com/bibliotecaurania/biblioteca1.htm
MM – inverno 1975 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs8.htm
MM – estate 1981 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs1-20/millemondivs19.htm
Urania n. 976 – 1984 …..
http://www.mondourania.com/urania/u961-980/urania976.htm
MM – inverno 1985 …..
http://www.mondourania.com/millemondivs/umvs21-40/millemondivs28.htm
I capolavori di Urania, n. 323bis – 1963 …..
http://www.mondourania.com/bis/uraniabis323.htm
marzo 9th, 2014 at 23:35
@Massimo Luciani Qui siamo messi malissimo!! Non ti voglio dire i giri che ho fatto quest’estate per trovare Urania jumbo. Non esiste un giorno regolare per trovarlo in edicola ( una cittadina di 20000 abitanti ne arriva una copia, raramente due), qualche volta ( poche, per la verità) salta e così via…
Speriamo migliori.
marzo 10th, 2014 at 14:19
@Armando
Bella l’idea delle cover!
marzo 10th, 2014 at 18:07
@ Pinto …..
Grazie ….. 😉
marzo 10th, 2014 at 21:39
Presi!! ( tutti e due)
marzo 14th, 2014 at 15:52
Per curiosit°: ci sono solo io a trovare Harrison e Reynolds due riciclatori di stereotipi fantascientifici e non?
Iniziato Nova Swing con aspettative mi sono trovato di fronte il solito bar dei bassifondi con personaggi stereotipati talmente ripetitivi nella loro somiglianza con altri personaggi (quanto devono ancora a Hemingway questi scrittori? a partire da Gibson…) da rendermi impossibile continuare.
marzo 14th, 2014 at 16:20
Alla veneranda età di 43 anni scopro le collane da edicola di Mondadori, e rischiando di apparire come uno che ha vissuto sinora chissà su quale pianeta, confesso di essere semplicemente smarrito di fronte all’assortimento, alla cura e longevità di queste collane in un paese poverissimo di lettori. Ho appena finito Moorcock e Schiavo Campo. Che dire? Grazie di esistere!
marzo 14th, 2014 at 23:41
Beh, che dire .. Benvenuto a bordo Galions!
marzo 15th, 2014 at 17:16
Galions: non preoccuparti, in fondo con “Urania” sali su una macchina del tempo… Benvenuto anche da parte mia!
marzo 15th, 2014 at 20:14
@heropass è uno dei motivi per cui Nova Swing mi sembra il libro più debole nella serie del Fascio Kefahuchi. Intendiamoci, anche negli altri M. John Harrison non è sempre originalissimo ma almeno mischia un po’ più i vari elementi. 😉
marzo 15th, 2014 at 22:08
Beh a volte i lettori di lunga data non riescono più a meravigliarsi della grande varietà a disposizione, del prezzo ancora popolare e della longevità straordinaria, in un Paese di analfabeti di ritorno, delle nostre collane preferite. Senza piaggeria bisognerebbe fare un monumento a chi ancora investe in questo tipo di prodotti in editoria: un’edicola senza Urania, Giallo e Segretissimo sarebbe più desolata della più cupa visione wellsiana del futuro.
marzo 16th, 2014 at 12:46
Al nuovo amico Galions mi permetto di suggerire il sito specialistico http://www.uraniamania.com
Lì troverà tantissime notizie sulla “Sacra Collana”
marzo 16th, 2014 at 19:42
Ma, a dire il vero nell’elegantissimo Gibson, del rozzissimo Hemnigway non ci ho trovato proprio niente. Gibson sd in generale il cybeprunk l’ho pesantemente ridimensionato ma dargli del”Hemingway mi sembra francamente eccessivo.
Che poi sono gli ammiratori/imitatori che fanno più danni e ti fanno scadere gli scrittori, prendi Salinger che almeno si è tolto dalla circolazione, lui si è sentito un figo tutta la vita, noi non abbiamo dovuto vedere altri capolavoroni tipo “Il giovane Holden”… e vissero tutti felici e contenti, facessero tutti così… – Carver – un virtuoso dei pensierini delle elementari – Bukowsky – un neo su una chiappa di Henry Miller – ultimamente Palaniuk malgrado sia orrido ha generato un isterismo di massa così ingiustificato.
marzo 17th, 2014 at 02:41
Grazie per il caloroso benvenuto e per il suggerimento di Gianfranco.
Su Youtube c’è un bellissimo filmato dedicato alla storia degli illustratori di Urania, se non lo conoscete non perdetevelo.
Mi associo al commento di Ophiucus75, un’edicola senza quei volumetti bianchi, gialli, neri ed argento è un edicola spoglia.
marzo 17th, 2014 at 14:01
Benvenuto Galions, allaccia la cintura e assicurati alla sedia, il viaggio sarà lungo e molto bello!
marzo 17th, 2014 at 18:58
Caro galions, siamo in due. Io con un paio d’anni di anticipo … ma siamo lì. Son proprio contento però di aver scovato Urania!
Ho apprezzato tantissimo gli ultimi 3 romanzi pubblicati. Questo, onestamente (ma sarà sicuramente colpa mia e per questione di semplici gusti) non riesco ad entrare in sintonia con la scrittura dell’autore. L’ho abbandonato a pag. 50. Ho trovato un pò di vecchi Urania in un mercatino e mi dedicherò a quelli in attesa del prossimo mese. Saluti a tutti!
marzo 18th, 2014 at 21:54
@ Marco Sarti che dice:
“Ho trovato un pò di vecchi Urania in un mercatino e mi dedicherò a quelli”.
Non guarirai più.
Gli ultimi due li ho presi ad una bancarella trovata per caso sbagliando fermata del metro a Milano. Ne ho presi a Bologna, a Torino, ce ne sono che ci aspettano in ogni città.
marzo 19th, 2014 at 22:18
@Silver Apple
Non parlavo dello stile, ma dello stilema “lost generation” (questo vale più per Harrison mentre Reynolds si cimenta in trascendenze “larger than life” senza avere la “profondità necessaria; un po’ quello che accadeva con Rucker che però almeno non se la tirava e si divertiva; quando questi si addentrano nella quantistica/superbuconero/neutrinistica alla moda mostrano tutti i loro limiti).
Hemingway ha uno stile di tipo giornalistico e i suoi libri sono praticamente tutti resoconti di vita vissuta.
Il mio riferimento significava che questi scrittori (mi spiace ma dietro lo stile di Gibson vedo solo lo stile di Gibson, ovvero un esercizio di stile che oggi appare già vetusto).
Il mio appunto a questi scrittori sta nel fatto che rimasticano stereotipi stravecchi.
Hemingway aveva il pregio di vivere quello che scriveva allo stesso modo in cui questo aspetto emerge, ad esempio, da Shepard, uno che di sicuro ha avuto parecchie esperienze di vita.
Harrison, Reynolds mi sembrano produttori di libri.
marzo 20th, 2014 at 14:01
Ops ho lasciato una frase monca.
Intendevo dire che questi scrittori attingono a strutture stilistiche delineate “anche” da scrittori come Hemingway.
Sono pigri e meccanici.
marzo 21st, 2014 at 00:04
Ah, quello sì.
Fermo restando che vedo il(non) stile hemingwayano come un impoverimento (Ciò che va bene per il cinema non necessariamente va bene per la letteratura… e comunque il dirty realism non può essere l’unico modo di raccontare le cose) la “poca vita” nei libri è un problema che sento anch’io un sacco e ultimamente non si vede altro che bellimbusti che vengono bene nelle foto ed hanno studiato in una scuola di scrittura con qualcuno di figo per poi cominciare ad insegnare scrittura creativa. Come la vendita piramidale. Franzen, Chabon, Jennifer Egan si sarà sentita un genio a scivere le schede di Power Point? Una delle poche volte che ho trasgredito alla regola d’oro dei Public Enemy ed ho creduto all’hype, Rick Moody che forse è il meno peggio… ma temo di dover citare anche Jonathan Lethem che ultimamente è più tecnica che altro ma almeno ha scritto belle pagine vibranti sull’indimenticabile New York fine anni settanta ed ha fatto cose per cui il dio della biomeccanica lo farà entrare in paradiso tipo “Amnesia Moon” e soprattutto “Ragazza cn paesaggio”, questa gente ti fa sentire una fitta al petto, citando David Foster Wallace? Che sì era compiaciutissimo ma con quanto trasporto scriveva i suoi personaggi? Tutti messi insieme non valgono una riga che so di un Bolano.
Non è obbligatorio essere Melville o Jack London o William Burroughs per scrrivere, puoi farlo anche avendo avuto una vita normale però non si puù essere neanche così insapori.
Al di là dei songoli autori che possono piacere o no hai toccato un nervo scoperto e vale per tutto (Me lo chiami rock’n’roll questo, una volta si rischiava la vita)…
marzo 21st, 2014 at 01:40
Mi aggancio aal commento di Silver per segnalare la notizia della scomparsa di Lucius Shepard, letta poco fa. Solo a novembre, dopo anni di ricerca, sono riuscito a leggere l’eccellente AI CONFINI DELLA TERRA, valida summa della sua narrativa breve. Davvero poliedrico nel destreggiarsi tra fantascienza, horror e fantasy, sempre su ottimi livelli, questo grande “vagabondo” e spirito libero merita tutta la nostra stima, pur non condividendone a volte l’eccessiva urgenza ideologica. Speriamo Urania possa recuperarne qualche inedito e sottrarre SETTORE GIADA e la sopra citata raccolta dall’immeritato oblio o dall’ancor più molesto e rapace mercimonio di taluni venditori in rete.
marzo 21st, 2014 at 13:53
@Massimo Luciani: scusa il ritardo nella risposta.
Purtroppo col tempo sono diventato più esigente.
In passato leggevo un libro fino alla fine, costasse quel che costasse.
Adesso ho meno tempo e ancora più libri da leggere.
Non è solo una questione di incipit (altrimenti “Il nome della rosa” non lo avrei continuato); a me sembra che le aspettative di qualità (o anche solo: leggibilità, godibilità, capacità di stimolare l’attenzione o qualsivoglia pregio si cerchi in un libro) nei confronti della sf si sia abbassata di parecchio se si usano fanfare celebrative nei confronti di questi autori.
marzo 23rd, 2014 at 15:26
@ Silver Apple: purtroppo non ho letto quasi nessuno degli autori “mainstream” che citi (shame on me) ma il senso è quello.
Ho in nota Foster Wallace e Frenzen da tempo ma non basta una vita ad esaurire la lista…
Recentemente mi sono letto la raccolta de I Meridiani di R.L. Stevenson e sono rimasto affascinato dalla semplice bellezza e varietà tematica di questo scrittore; non a caso Calvino lo aveva inserito ne I Cento Pagine.
È ancora molto più evocativo Stevenson oggi di buona parte degli ultimi scrittori di sf di cui parlavamo, a mio avviso.
Uno dei criteri che mi guida nel giudizio su uno scrittore (come su un musicista) è il fatto che mi rimane il “gusto” delle sue immagini, frasi, idee.
Mi fa venire voglia di scrivere (o di comporre, nel caso di un musicista).
In pratica, lascia un segno, stimola.
Grazie a Ophiucus per la segnalazione.
Shepard se ne va e si perde davvero qualcosa di unico.
marzo 25th, 2014 at 22:56
E’ stata una settimana tremenda, oltre al buon Lucious ci aveva già lasciato il chitarrista dei Monks.
“Settore Giada” è da sempre sul podio dei miei libri più desiderati, ho letto solo lo splendido racconto che lo ha generato. Lucious Shepard è stato insieme a Ian McDonald ed un po’ Lewis Shiner fra quelli che pur entrandoci pochissimo sono andati a finire a risollevaro il genere sul tramontare del cyberpunk.
Arte & Vita nella fantascienza sono ancora più difficili da abbinare, credo che il grande successo di Philip Dick stia anche qui, perché a parte i fiumi di parole della critica quando lo leggi ci trovi una vita.
Saper scrivere bene aiuta ma non è fondamentale, anzi quando ti passa per la testa “che bella frase!” è come vedere il microfono nei film.
Quello dell’artista maledetto è un cliché fra i più logori ma se uno è troppo ricco o sbaglia droga si vede, vuoi mettere guardarti un Basquiat, uno Schifano, ti sembra la stetta cosa che guardare Hirst o Cattelan? Ma daaaaai!
@ Heropass: avresti dovuto mollare “Il nome della rosa”, sai quanti gialli scritti da professionisti non laureati molto migliori di quello avresti trovato? L’unica cosa peggiore dell’indifferenza della critica è questo paternalismo. Il fumetto e la letteratura di genere non hanno bisogno di Umberto Eco per essere nobilitati perché sono già nobili. Dovremmo ricominciare ad essere più militanti in tal senso… ed anche in altri.
marzo 27th, 2014 at 18:59
Eh si @silver apple. Ho proprio paura che siano i sintomi di una malattia già in fase acuta. A presto!
marzo 30th, 2014 at 15:01
AI CONFINI DELLA TERRA, esasperato dai prezzi folli l’ho letto tramite il prestito bibliotecario (qualche copia in Lombardia la si trova), SETTORE GIADA l’ho recuperato tempo fa in una fiera del libro usato a un prezzo quasi accettabile. Meriterebbero entrambi una bella ristampa in Urania Collezione, speriamo che qualche inedito finisca su Urania o Urania Horror.
marzo 31st, 2014 at 14:22
@ophiucus75 e “Occhi verdi”? A suo tempo ebbe ben tre edizioni nelle varie collane Urania dell’epoca ma vedo che l’ultima è del 1995.
aprile 1st, 2014 at 20:40
@ Silver Apple: credo che la nobilitazione dei generi che ritrovi associata ad Eco derivi più che altro da chi gira intorno ad Eco che da Eco stesso.
Per quel che riguarda i gialli per me è un universo pressoché sconosciuto.
Purtroppo.
Mi unisco alla richiesta di ripubblicare Shepard e magari Dan Simmons.
aprile 5th, 2014 at 20:36
Ho letto sinora le prime 100 pagine e devo ammettere che, nonostante abbia saltato i primi due romanzi, trattasi di un vero capolavoro per capacità narrativa, contenuti, personaggi e il fascino della storia. Un mix originale ma dove si possono riscontrare elementi alla “Alien” e venature “soft-horror”.
Harrison propone al lettore una scrittura complessa e quindi un impegno nella lettura con raffinate tecniche descrittive.
Spero di riuscire a reperire il primo libro della saga… nuovo chiaramente…