Urania Collezione 128: Storie marziane
C’è un genere di fantascienza che gli specialisti chiamano planetary romance, e che si svolge su pianeti esotici ideali per ambientare magnifiche avventure. Al genere appartiene, per esempio, il ciclo di Tschai del compianto Jack Vance, ma la sua rappresentante più nota è Leigh Brackett, che dieci anni dopo aver raccolto in volume queste Storie marziane avrebbe scritto la sceneggiatura del secondo capitolo di Star Wars, L’impero colpisce ancora. Brackett ci trasporta su un Marte favoloso come i più lontani pianeti della galassia, forse improbabile eppure necessario. Risalenti all’epoca d’oro delle riviste americane, i capitoli di questa odissea a episodi possono fare concorrenza alle celebri Cronache di Ray Bradbury, ma i loro eroi ed eroine hanno una passione per l’azione e il pericolo che è seconda solo al loro amore per un mondo perduto.
LEIGH BRACKETT Nata nel 1915 e morta nel 1978, è stata romanziera, autrice di racconti nonché sceneggiatrice per il cinema (Il grande sonno, Rio Bravo, Il lungo addio di Robert Altman e L’impero colpisce ancora). È stata anche la moglie di Edmond Hamilton, un’altra star della fantascienza classica. Si può dire che i suoi romanzi abbiano inaugurato la nostra collezione, da La legge dei Vardda (The Starmen, 1952; “Urania” n. 26) a La spada di Rhiannon (The Sword of Rhiannon, 1953; n. 131) e La città proibita (The Long Tomorrow, 1955; n. 122).
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Collezione
settembre 4th, 2013 at 09:58
Adoro questa autrice, e il romanticismo dello Science Fantasy dei vecchi pulp, per quanto non mi sia mai filato Guerre Stellari. Oggi poi il genere é in gran spolvero come dimostrano tanti racconti nei Best of estivi e le uscite di diversi autori. Speriamo di averne di piú, una antologia completa di Eric John Stark per esempio.
settembre 4th, 2013 at 11:03
Possiedo l’edizione Galassia delle Storie marziane della Brackett. Si tratta dello stesso libro?
settembre 4th, 2013 at 12:25
E sempre un piacere leggere Leigh Bracket,scrittrice della prima generazione, quando la fantascienza era
considerata una faccenda da maschi.Qualche anno fa avevo letto un
commento spocchioso su di lei e il marito da parte di una frazione estrema
di reduci chiamati “ambigui utopisti”.
Liberi di leggerla o meno, non sanno cosa si perdono.
settembre 4th, 2013 at 14:15
@ Riccardo Larosa Falcetta: infatti preferisco ricordarla come sceneggiatrice di “Il grande sonno”, vuoi mettere: Howard Hawkes + Huphrey Bogart + Lauren Bacall + Raymond Chandler + William Faulkner + Leight Bracket + Max Steiner. MA QUANDO TI RICAPITA?!!!
(Alla fotografia non so chi c’era ma come minimo c’era Dio in persona e sfigurava pure.)
settembre 4th, 2013 at 17:47
vorrei sapere, se possibile, quando e’ prevista l’uscita di Demon, terzo e conclusivo titolo della trilogia di Gea di John Varley
settembre 5th, 2013 at 11:08
Bella la copertina col Monolophosaurus!! 😀
settembre 9th, 2013 at 23:40
@ Ezio G. : Sì ma guarda che quelli di Un’Ambigua Utopia erano fighissimi! Gran parte dei loro giudizi critici ed estetici non fanno una piega a distanza di trentacinque anni (E non era da tutti, in Italia la sinistra ha ignorato, travisato o capito con immenso ritardo forme d’arte e istanze sociali che non riusciva ad interpretare con la sua ottusa ordodossia e intanto la roba veniva dimenticata, rimossa quando non capitava che venisse cooptata dalla destra come i “poliziotteschi”). Bisogna contestualizzare, oggi puoi leggere di tutto a cuor leggero (A volte un po’ di revisionismo per riparare a certi torti ci vuole), ma probabilmente ai tempi muovere certe critiche era giusto se non necessario, a maggior ragione perché non esisteva una critica letteraria di fantascienza e bisognava piantare delle banderine.
Non liquiderei così una delle esperienze più interessanti e misconosciute della controcultura italiana.
settembre 10th, 2013 at 10:04
Ciao a tutti! Per caso qualcuno ha già comprato questo libro? Vorrei solo sapere se è già uscito in edicola…
settembre 10th, 2013 at 10:46
@Pasquale
Anch’io avevo il tuo stesso problema.(Io ho il bigalassia)
Un veloce confronto in edicola di questo
http://www.fantascienza.com/catalogo/volumi/NILF100792/storie-marziane/
con l’indice di urania collezione mi dice che e’ lo stesso.
Anche la traduzione corrisponde (Montanari)
settembre 10th, 2013 at 18:53
Il giudizio che hanno dato i signori
di Ambigua Utopia su Leigh Bracket e
sul marito Edmond Hamilton mi è sembrato
per usare una loro definizione ” una
sbrodolata galattica”. Per il resto il
discorso si farebbe troppo lungo, ad ogni modo certi giudizi di 35 anni fa
oggi fanno sorridere.
settembre 11th, 2013 at 07:45
a Firenze uscito (e preso) stamattina
settembre 11th, 2013 at 09:57
@Maspe
Grazie! Anch’io ho il biGalassia.
Ma sono un tale debole per la Brackett che sarei tentato di prenderlo per avere una copia anche sul mio Kindle.
settembre 11th, 2013 at 13:39
@ Ezio G.: Vero, soprattutto per il cinema.
Se vuoi giudizi esilaranti ti consiglio “Sbatti Bellocchio in sesta pagina” di Steve Della Casa e Paolo Manera, si stroncava senza pietà con un oggi spassoso linguaggio da processo politico il meglio del meglio del cinema del tempo.
settembre 11th, 2013 at 14:46
E’ in edicola anche dalle mie parti è l’ho acquistato poche ore fa.
Vi si annuncia l’uscita di Ottobre: “Luna d’inferno” di John W. Campbell ….. romanzo già noto come …..
http://www.mondourania.com/urania/u21-40/urania30.htm
Il fascicolo conterrà anche tre racconti dell’autore dell’indimenticabile saga di Aarn Munro ….. “Sette milioni di anni”, “Notte” ed il celeberrimo “La cosa da un altro mondo”.
settembre 12th, 2013 at 17:25
Wow, dopo 60 anni ripropongono “Martirio Lunare”! :-O
settembre 13th, 2013 at 09:56
@Silver Apple:
Nel collettivo Un’ambigua utopia c’era molta gente preparata, altri da lasciar perdere, pochi in verità.
Tra la gente preparata c’era una parte arrogante e supponente, che dava giudizi trancheant senza pensarci un attimo.
Quello sulla Brackett e su Hamilton era comunque del tutto fuori luogo, fatto da uno impreparato e supponente.
Certo, tutti ci mettevano molto entusiasmo, ma a volte andavano decisamente sopra le righe.
E a trenta anni di distanza vengono ancora ristampati racconti e romanzi della Brackett e di Hamilton… vorrà dire qualcosa?
settembre 13th, 2013 at 14:41
Non avendo nè Galassia n. 132 nè Bigalassia n. 21 ho acquistato con curiosità questo romanzo.
Sempre straordinarie le cover di Brambilla.
settembre 14th, 2013 at 22:26
@ anacho: Guarda non ricordo nel dettaglio cosa è stato
scritto e da chi, ricordavo che era gente che parlava in tempo
reale di autori capiti dal “grande pubblico” (Fra virgolette grosse
così) solo dopo molti anni ed in generale li inserisco nel clima di
grande creatività di quelli che sono passati alla storia come gli
anni di piombo (Che non saranno stati certo una passeggiata ma
forse erano un pochino meglio di questi che passeranno alla storia
come anni di merda). In questo caso specifico forse sarebbe stato
meglio pensarci un po’ di più ma credo sia una caratteristica di
quegli anni, si scriveva d’istinto e l’arte suscitava grandi
passioni, si sente che si viveva davvero un disco, un film, una
performace, si parlava di roba grandissima ed automaticamente si
faceva la storia della critica, nel mucchio qualche cantonata ci
sta, per dire, Lester Bangs che dovrebbero farlo santo subito ha
scritto di “Kick out the jams” degli MC5 che era ridicolo,
prepotente e pretenzioso (?!) e gli voglio ancora bene. Nonostante
tutto, i giudizi lapidari, la supponenza, gli errori clamorosi, un
po’ mi manca questo gonzo journalism (Raccoglieresti mai in volume
dellle recensioni di adesso, così pallide e obiettive di
libri/film/dischi così… piccoli?), almeno quanto invidio quei
libri/film/dischi (Mi capita di recensire dischi, posso scrivere
quello che voglio solo dei dischi che voglio (e pago) ma mi capita
così raramente di trovare un disco che bruci di vita in quel
modo… Il mese scorso mi è capitato coi miei adorati Drones – dei
giganti in mezzo ai nani – chissà quanti anni di mediocrità mi
aspettano!)
settembre 18th, 2013 at 16:00
Lo sto leggendo ora, in genere non amo molto la “retro-SF”, però devo ammettere che è una lettura davvero piacevole, molto suadente nelle descrizioni, sullo stile “vanciano”, per capirsi.
Pollice su !
settembre 18th, 2013 at 23:50
@ Silver Apple
Ma chi sei ? Il mago Zurlì del Rock ? Non conoscevo i The Drones : spettacolari !!!!!!! Grazie !!!!!!
settembre 19th, 2013 at 12:33
@ Capitanklutz
Oh, ti ringrazio molto.
Non mi stanco mai di ripetere quanto ha regalato alla causa del roc’n’roll l’Australia, generosamente e senza mai ricevere niente in cambio (Ti prego, recupera il cofanetto quadruplo dei Feedtime, che erano in anticipo sui Chrome Cranks – tu non hai idea di quanto mi costa dirlo – e sono stati barbaramente ingorati… quante lacrime sul cuscino ho versato!)
Non so se posso permettermi (Casomai cancellerete questo post) comunque qui.
http://www.vivamag.it/PDF/ViVaMag_Settembre_2013.pdf
a pag. 39/40 una recensione con parole di miele sui Drones scritta con le mie manine.
Mentre qui http://www.vivamag.it/PDF/VivaMag_Maggio2012.pdf
a pag 28/29/30 una retrospettiva sui Feedtime sempre mia.
Scusate, sono sempre off topic!