Urania Collezione 113: Maestro del passato

giugno 4th, 2012 by Moderatore

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Ancora una volta l’umanità è a rischio, anche se adesso il declino della civiltà ha come sfondo il lontano mondo di Astrobe. Nel tentativo di salvare quell’ennesima utopia, si decide di giocare l’ultima carta e richiamare, con l’aiuto del viaggio nel tempo, il massimo esperto mondiale di società perfette: sir Thomas More. Ma il viaggio nel futuro del grande inglese riserva più di una sorpresa, perché nessuno può manipolarlo come un burattino e perché, soprattutto, è lui l’artefice dell’Utopia originaria…

Finalista premi Hugo e Nebula 1969

 

Raphael A. Lafferty Nato nel 1914 a Neola, Iowa, e morto nel 2002, Lafferty è stato uno dei più felici narratori di science fiction degli anni Settanta e Ottanta. Ricco di idee, irriverente, provocatorio, ma, soprattutto, dotato di un’inesauribile immaginazione, ha dato alla narrativa americana piccoli gioielli come Maestro del passato (The Past Master, il suo primo romanzo, 1968), Quarta fase (Fourth Mansions, 1970), Il diavolo è morto (The Devil is Dead, 1971) e Il 13° Viaggio di Sindbad (Sindbad, the 13° Voyage, 1989).

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42 Responses

  1. Giuseppe P.

    Bellissima cover.
    Non conosco il romanzo che acquisterò.

  2. Sandro

    …Brambilla è strepitoso come al solito e si vede!non ho mai letto nulla di Lafferty per cui la curiosita è tanta…

  3. Anacho

    Maestro del passato è un romanzo molto particolare, non so se piacerà a tutti.
    Lafferty, a parte due strepitose antologie e un romanzo minore, non è un autore uranico, e c’è un motivo.
    I suoi romanzi sono pieni di simbolismi e volti alla critica sociale in forma ironica e dissacrante, la società di Astrobia porta questi concetti al massimo grado, e la figura di Thomas More rappresenta bene l’opposizione al potere, ma sinceramente non avrei scelto questo romanzo, quando si poteva optare per lo spettacolare Cantata spaziale.
    Comperatelo a vostro rischi e pericolo. :-)

  4. andrea-tortellino

    bellissima Franco! Bravo!!

  5. franco brambilla

    Grazie, l’ho messa “in grande” anche sul mio sito:

    http://francobrambilla.com/section/48086_Book_Covers_And_Other_Sci_Fi_Images.html

  6. Massimiliano Pullo

    Un’ottima uscita questa, che propone un romanzo ormai introvabile di un autore che personalmente trovo molto stimolante, soprattutto per lo stile narrativo particolarissimo e per la sua capacità di inserire nelle sue trame un vero e proprio florilegio di camei e citazioni.
    Avendo letto ed apprezzato “Cantata spaziale”, “Le scogliere delle Terra” e soprattutto la geniale doppia antologia Urania “Associazione genitori e insegnanti / Come si chiamava quella città?” (trad. di “Nine Hundred Grandmothers”) non posso che applaudire questa uscita!

  7. Oscar

    Mi associo ai complimenti per la copertina

  8. franco

    Scelta interessante. Il romanzo è un po’ “difficile” e forse non piacerà a tutti, ma è molto bello. Garantito. Io ricordo la prima edizione con estremo piacere e lo ricomprerò senz’altro.
    Penso anch’io come Anacho che i primi romanzi di Lafferty erano i migliori: in particolare questo e “Space chantey” (Cantata spaziale – una versione laffertiana dell’Odissea: se mai lo voleste ristampare, recuperate anche i disegni originali!). Personalmente, trovo che Lafferty era molto più a suo agio nei racconti: provate a recuperare “Sky” oppure “Eurema’s dam”. Al contrario, i romanzi successivi da voi citati, come “Quarta Fase, Il diavolo è morto, Il 13° viaggio di Sindbad” non mi sono sembrati un gran che. Altro che capolavori. Intanto, non erano di fantascienza (fantasy, tutt’al più), poi non funzionavano nè sul piano narrativo nè su quello dell’umorismo e infine erano tradotti con difficoltà (al punto di essere in qualche pagina poco comprensibili). Molto meglio allora ristampare le antologie dei racconti di Lafferty…
    Ah, già. Dimenticavo. I lettori italiani non amano i racconti e non comprano nè riviste nè antologie.
    Peccato.

  9. lino

    Urania Collezione è una delle migliori collane di fantascienza al mondo (la migliore se quotiamo anche le sue spettacolari copertine) e invidio i giovani lettori che hanno la possibilità di avere una sfilza di capolavori assoluti in una unica collana; io no, da ragazzo leggevo parecchia fantascienza, molte cose le ho già e mi sembra uno spreco inutile avere doppioni sui miei scaffali, anche se per qualche titolo l’ho fatto. Questo di Lafferty mi manca, lo acquisterò.

  10. Guru

    Uscirà anche in ebook?

  11. Il Trasfigurato

    Sono d’accordo con Lino, UC è sicuramente tra le migliori sul pianeta ( “altrove”, chissà? ), compravo quasi solo Urania, nelle rivendite dell’usato, e quindi mi manca questo “Maestro del passato”, scritto peraltro nel 1968…
    Chissà se ne riporta i sogni e le utopie….

  12. Dancing Bonbons

    Non ho mai letto nulla di Lafferty quindi favorisco volentieri (E inserisco “Cantata spaziale” nella lista dei desideri).
    La copertina mi sembra un po’ fumettosa/bonelliana (tipo Nthan Never ma non disegnato da De Angelis che ha un bellissimo stile “postpunk”)… Non tutte le ciambelle riescono col buco.
    Propenderei per la carta perché UC mi piace così e perché la mia prepagata respinge sistematicamente le richieste di pagamento e mi devo attaccare al call cener (grande svantaggio degli ebook e della tecnologia in generale: NON FUNZIONA!)

  13. Dario pm Geraci

    Grazie a “Gaglioffo” che mi ha segnalato una svista nel titolo del post. Ora è stato corretto.

    Buon proseguimento.

  14. xantio

    Ottima scelta per questo mese!Spero solo che di Lafferty potremo avere altri volumi, ormai reperibili solo nel settore usato (speriamo in Cantata Spaziale!!!).

  15. Filippo

    Leggo fantascienza da anni ma non conosco questo autore.
    Comprerò sicuramente il libro che mi permetterà di conoscere un nuovo autore.

    Vorrei leggere su UC anche Rito di passaggio di Panshin!!

  16. sergio

    Devo ringraziare Urania per aver pubblicato negli anni ’80 tutti (o quasi tutti) i racconti di Lafferty. Parlo di 4 antologie in cui l’immaginazione bizzarra e un po’ stralunata di Lafferty riesce ad esprimersi al meglio: “Associazione genitori e insegnanti”, “Come si chiamava quella città?”, “Dieci storie dell’altro mondo”, “La banda di Barnaby Sheen”.
    Sul retro di copertina della prima antologia è riportato un commento di Harlan Ellison, che si chiedeva come mai questi folli racconti non erano mai stati raccolti in volume prima.
    Condivido l’opinione di Franco che vede Lafferty più a suo agio nei racconti che nei romanzi.
    Comunque sono contento che venga riproposto, dato che non sono in molti a conoscerlo.
    Mi rattrista un po’ che abbia vinto soltanto un premio Hugo, per “Eurema’s Dam”, racconto dal finale sarcastico e sconfortante, tradotto da Urania con il titolo “Sei miliardi di imbecilli”. I membri delle giurie che assegnano questi premi commettono spesso delle sviste madornali e rischiano di rientrare fra i 6 miliardi di cui parla Lafferty.

  17. Giovanni The Red

    Di opere lunghe di Lafferty ho letto solo “Il 13° Viaggio di Sinbdad”, che mi è piaciuto tantissimo ma è anche un esempio dei “rischi” che si corrano nel leggere qualsiasi opera di Lafferty: infatti bisogna arrivare almeno a metà romanzo per rendersi conto di come tutto abbia un senso e di come i nodi vengano al pettine (Harness era un dilettante, al confronto); lo sforzo che potrebbe essere necessario fare nel continuare la lettura sarà alla fine ampiamente compensato, ma qualcuno potrebbe fermarsi prima…
    Riguardo “Il 13° viaggio di Sindbad”, aggiungo che non condivido l’opinione di Franco: per me è un’opera di genere “strettamente fantascientifico”, che può sembrare fantasy solo interrompendone lalettura prima della fine. Detto da me, che bandirei totalmente le opere fantasy da Urania (soprattutto se di autori italiani).

  18. Saintjust

    Bella cover! Ho letto solo due racconti di Lafferty, attendo con molta curiosità questo romanzo! 😀
    Ovviamente continuo a sperare per Wyndham, Compton e Connie Willis 😀

  19. Giuseppe P.

    Vorrei leggere anche le antologie di Lafferty ma non dimentichiamoci, come promesso, quelle di Matheson: Shock.
    Non c’è dubbio che UC sia una bellissima collana, in tutti i sensi, anche se c’è un vuoto che prima o poi sarà necessario colmare:l’assenza di Asimov!
    Mi auguro che nella grafica e nel formato Urania faccia un salto di qualità:nei prossimi mesi vedremo!

  20. sergio

    @Giovanni The Red
    In effetti anche nei racconti di Lafferty l’inizio non è particolarmente intrigante e richiede un certo sforzo: superato questo scoglio si viene catturati dalla trama e il finale a sorpresa è illuminante. L’ironia di Lafferty e i suoi finali beffardi e spiazzanti mi ricordano un po’ Sheckley.

  21. Giovanni The Red

    @Sergio
    Anche prima dell’inizio! Basti citare “All’Ombra delle Patate in Fiore”: chissà quanti potrebbero detestare Lafferty solo per un titolo del genere, senza nemmeno leggerlo, il racconto… e cosa si perderebbero!

  22. anacho

    Mi hanno iscritto a una prima elementare camiroi, devo preoccuparmi?

  23. ophiucus75

    Non mi risulta che sia un racconto di Lafferty, ma di James Sallis (Potato tree), pubblicato in appendice a Urania 1048. Il titolo italiano sembra effettivamente laffertyano ma si deve all’inventiva della traduttrice o della redazione. Mi associo per un prossimo UC con il meglio dei racconti di Lafferty e rilancerei con altre due antologie: la prima dedicata a Disch, da troppo tempo assente da Urania e con una raccolta dedicata a Varley, visto che i suoi racconti migliori sono dispersi ai quattro angoli della Galassia…

  24. Giovanni The Red

    @ophiucus75: come si dice sul mio pianeta “teghay rasoon tee!”
    Me lo ricordavo proprio in quanto molto “laffaertiano”!

  25. Valentino

    Per Giuseppe P.

    Asimov ha inaugurato questa splendida collana con Io, robot e più avanti con un’altra raccolta di storie robotiche. In libreria resta ben rappresentato da Mondadori con gran parte delle sue opere più note e importanti. Vorrei che UC ospitasse altri autori, ottimo Lafferty, a quando Budrys, Hamilton, Disch…

  26. Giuseppe P.

    Un conto è Urania Collezione e un conto sono gli Oscar di SF.
    Se UC vuole ospitare gli scrittori più rappresentativi, quelli che hanno reso grande la Fantascienza non può non avere, tra gli autori, colui che con il “Ciclo della Fondazione” ha creato un “Universo” che non teme confronti.
    Ciò non preclude l’immissione di altri grandi autori.
    Vorrei che UC ospitasse tutto il “Summa”della SF Classica.

  27. Valentino

    Ognuno ha i suoi desideri e le sue aspettative, più che legittime, per questa collana.
    Personalmente darei spazio a ben altri autori. Asimov è da sempre l’autore più ristampato, quante sue opere abbiamo già visto ne I classici di Urania, madre di UC? siamo sicuri che chi segue la collana sarebbe disposto a spendere dei soldi per avere delle opere che magari ha già in più edizioni? resto perplesso e giro la palla a chi segue questo blog. Il ciclo della Fondazione poi è troppo lungo da presentare, vedrei bene dei volumi speciali di UC, tipo Grandi saghe o Millemondi, ma con l’aria che tira in edicola…

  28. Dancing Bonbons

    Altro Asimov in giro, solo io non ne sento il bisogno?
    Per lunghi anni lo scaffale della fantascienza di tutte le librerie della Federazione era composto esclusivmente dall’opera omnia di Asimov, tuttora se ne trovano edizioni nuove e di seconda (Pure terza) mano di ogni foggia e misura e per tutte le tasche.
    A che pro?
    Che pure è sopravvalutatissimo.

  29. Massimo Luciani

    Secondo me sarebbe meglio continuare a ristampare romanzi introvabili da anni se non da decenni.

  30. xantio

    Che UC sia collana per riscoprire autori non più ristampati ma che abbiano dato vita a capolavori della Fantascienza (vedi Incontro con Rama o lo stesso Maestro del passato) e non scrittori straristampati e spesso sopravvalutati (Asimov o, il per me indigeribile, Van Vogt)!

  31. Giovanni The Red

    Credo che su UC debbano trovare posto opere di autori che si suppone possano raggiungere un minimo di vendite, pur nel rispetto dello spirito della collana; se (e non posso saperlo) Asimov continua a far vendere, sarà il caso di farsene una ragione. Del resto, potrebbe anche significare che vi sono nuovi lettori. Non si può far riferimento esclusivo alla propria esperienza o a quella della propria generazione.

  32. Giuseppe P.

    Non tutti i lettori di UC sono collezionisti che leggono SF da decenni e che hanno nelle loro biblioteche centinaia di volumi spesso con autori e opere stampate, varie volte (doppioni),o dalla medesima casa editrice o da altre.
    UC si rivolge anche a quelli che non comprano altre collane e vogliono vedere i grandi autori in questi bellissimi volumi.

  33. Capitanklutz

    Asimov ! Asimov !

    Ma possibile che la trilogia galattica di Asimov sia in giro da cinquant’anni con la stessa, probabilmente tagliata, traduzione …….

    Possibile che a nessuno in Mondadori sia mai venuto il dubbio di ripresentarla in un edizione filologicamente corretta ?

    Urania Collezione non era nata con questo scopo ?

    Romanzi che andrebbero ritradotti:

    1) Le guide del tramonto
    2) Le sabbie di Marte
    3) I figli dell’invasione
    4) Il risveglio dell’ abisso
    5) Uomini e androidi
    6) La porta sull’estate
    7) Il Pianeta dell’esilio

    qui mi fermo, ma altri ci sarebbero …..

    Giuseppeeeeee !!!!!!!!

  34. Filippo

    Concordo con quanti chiedono la publicazione di bei libri che mancano dal mercato da anni. Non mi metto certo comprare un libro che ho già letto.
    Mi ripeterò ma spero di vedere su UC “Rito di passaggio” di Alexei Panshin: vincitore del premio Nebula e candidato al Premio Hugo.

  35. xantio

    La Porta sull’Estate in primis!!!Volume introvabile, considerato un caposaldo!!!

  36. Giuseppe P.

    @CapitanKlutz
    D’accordo con te con la trilogia galattica di Asimov: d’altronde anch’io ho il sospetto di aver letto un’opera non integrale e quindi una sua nuova edizione non sarebbe un doppione.
    Quando ne auspicavo la pubblicazione,la intendevo editata EX NOVO!
    Ai romanzi da ritradurre aggiungerei:
    Le fontane del paradiso.
    Forse il curatore di Urania potrà darci una risposta?

  37. gui

    secondo me in redazione sanno che Asimov non sarebbe del tutto gradito dai seguaci della collana , e non per meri motivi di gradimento .
    Nessuno ricorda l’annuncio della pubblicazione di “Paria dei cieli” ? mai visto in edicola , un motivo ci sarà.

    p.s. fu però sostituito dal brutto romanzo di Haldeman “Al servizio del TB II ” …

  38. Dancing Bonbons

    Anch’io voto per “Riscoprire capolavori ingiustamente dimenticati”.
    Non spiacerebbe se si facesse un po’ di archeologia e si riportasse alla luce la protofantascienza italiana che è un territorio quasi del tutto inesplorato (Siamo stati pur sempre la culla del futurismo che diamine!).
    Le probabilità che una simile operazione si traduca in un successo travolgente immagino siano proprio pochine ma sarebbe interessante.

  39. Ariete'70

    Volume agguantato in’zona Cesarini’!é parecchio che non leggo niente di Lafferty ma ho un bellissimo ricordo della sua picaresca e iperbolica’Cantata spaziale'(credo proprio che meriterebbe la ripubblicazione)e di un paio di sue splendide antologie di racconti.La ‘Fondazione’ di Asimov non vorrei dire una sciocchezza ma mi sembra sia stata ritradotta una decina di anni fa(io ho letto quella vecchia,non so se mutilata,di C.Scaglia).Comunque Asimov è uno dei pochi di cui si trovano edizioni delle principali opere in tutte le salse meglio secondo me che UC continui a puntare su autori o romanzi più trascurati.KtF!

  40. andrea-tortellino

    In effetti Asimov è un autore -per me grandissimo e non sopravvalutato, ad ognuno il suo parere- che si trova con facilità, d’accordo col discorso che UC debba rivolgersi anche alle nuove leve o a chi in effetti non lo ha mai letto, è pur vero che UC ha -credo- davanti a se un bel catalogo di autori ancora da editare, magari meno pubblicati di Asimov. Io di questo autore ho quasi tutti i suoi libri, negli anno 80 li compravo a dozzine, quindi e dovesse uscire su UC un titolo che già terrei non lo andrei a comprare, ma certo non storcerei la bocca, anzi sarei più che contento per la collana!

  41. Anacho

    Paria dei cieli è uscito da poco per Elara, in una nuova traduzione decisamente ben fatto, per cui non sarebbe stato saggio uscire in edicola poco dopo con la vecchia traduzione, per cui niente Asimov.

  42. Giovanni The Red

    Parlando da un punto di vista strettamente editoriale… Elara mi sembra davvero microscopica, esiste più che altro per i super appassionati, cioè proprio quelli che ricomprerebbero un romanzo che già posseggono per via della nuova traduzione; dal punto di vista della concorrenza, per UC l’uscita di Paria dei cieli per Elara credo sia irrilevante e comunque abbiamo visto negli anni scorsi casi analoghi ben più clamorosi.

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