Un maestro di idee (ma quali?)
Si deve a Michel Moorcock la riscoperta di Charles Harness, il cui capolavoro The Rose (1953, in italiano L’odissea del superuomo) era uscito soltanto su un’oscura rivista inglese, “Authentic SF”. Per uno scrittore americano il fatto era davvero insolito, e se tra i lettori della rivista il romanzo aveva fatto scalpore, nonostante la complessità del tema di fondo (se l’arte e la scienza potessero fondersi, dando luogo a un nuovo genere di esperienza), il testo non era mai uscito in volume. Di conseguenza, in America restava sconosciuto. Verso la metà degli anni Sessanta Moorcock lo fece ripubblicare e nel 1970 arrivò anche in Italia sulle pagine di “Galassia”, forse per gli uffici di Antonio Bellomi che a quel tempo leggeva e traduceva per la collana piacentina, insieme ai neo-arrivati Curtoni e Montanari. A Bellomi, conoscendolo, Harness sarà sembrato un bravo emulo di van Vogt e questo avrà raddoppiato il suo interesse, ma a rileggere oggi la sua pagina introduttiva si vede che ne aveva compreso il significato recondito (del resto ben illustrato dall’intervento di Michael Moorcock che segue immediatamente quello del traduttore, e presente anche nell’edizione italiana).
Per una coincidenza, nel 1970 sarebbe arrivato in Italia anche l’altro importante romanzo di Harness, Paradosso cosmico. La prima versione era apparsa con il titolo Flight into Yesterday nel 1949 su “Startling Stories”, la seconda in volume con lo stesso titolo (1953) e la terza, infine, come The Paradox Men (1955). Come poi Ritornello (The Ring of Ritornel, 1968), un romanzo dalle tematiche affini pubblicato in volume solo nel 1968, Paradosso cosmico “mette in scena vasti cicli del tempo ed eroi che vanno incontro a metamorfosi trascendenti per meglio manipolare il proprio destino e quello dell’intera razza umana” (The Encyclopedia of Science Fiction).
Sono libri indispensabili alla biblioteca dell’appassionato, sia per la freschezza e inventiva con cui rinnovano i temi classici, sia per le prospettive che aprono al futuro: Harness, più che un van Vogt aggiornato, è uno scultore di nuvole.
Ma non è neppure uno scrittore a tempo pieno. Nato a Colorado City, Texas, nel 1915 e vissuto a Fort Worth, i suoi impegni di studio e lavoro lo portano prima nel Connecticut e poi nella capitale federale, Washington. Laureato in chimica e in legge, si occupa a lungo di brevetti dal punto di vista legale. L’attività di romanziere si alterna a quella di avvocato e conosce anche lunghe interruzioni. Riprende a scrivere copiosamente alla fine degli anni Settanta e muore nel 2005 dopo una vita operosa in diversi campi.
I suoi libri, a parte i già ricordati L’odissea del superuomo, Paradosso cosmico e Ritornello, comprendono i racconti de Il futuro alla sbarra (1977) e Il lupo degli abissi (Wolfhead, 1978), una moderna discesa agli inferi. Successivamente, sono apparsi in edizione Mondadori i romanzi Se un nuovo orizzonte… (The Catalyst, 1980), storia di una droga che apre le porte di nuovi mondi; Astronave senza tempo (Firebird, 1981), sulla congiura di due computer telepatici per modificare l’equilibrio gravitazionale dell’universo; Corridoi del tempo (Krono, 1988), su un’intera città dispersa in un’altra epoca. Infine, Sogni pericolosi (Lurid Dreams, 1990) parla di un altro caso di dislocazione temporale, questa volta individuale e legato alla facoltà paranormale di uscire dal corpo.
Lo abbiamo definito scultore di nuvole, rubando un’immagine a J.G. Ballard, perché i racconti di Charles Harness sono visionari e al tempo stesso ricchi di idee. Vale la pena di approfondire quest’ultimo concetto, apparentemente tanto abusato quando si parla di fantascienza, con le parole di Michael Moorcock: “Gran parte dell’opera di Harness tratta l’argomento del superuomo o, più precisamente, l’argomento dell’umanità che si evolve verso uno stato super-umano, e in tutto ciò che ha scritto vi sono dei sopratoni metafisici.
Sono convinto che, senza rendersene completamente conto, abbia fatto uso di accorgimenti abbastanza convenzionali nella scrittura fantascientifica, per meglio incarnare i temi autentici che gli stavano a cuore. Temi che riguardano l’umanità quale essa è, non come dovrebbe o potrebbe essere… I suoi libri sono infarciti di piacevoli opinioni, quelle che alcuni lettori di sf chiamano ‘idee’, ma sono soltanto la glassatura sulla torta della narrativa di Harness. In realtà, essa rappresenta ciò che così poca science fiction è davvero: narrativa di idee complesse che affronta i problemi astratti dell’esistenza e tenta di gettarvi nuova luce filosofica.
Il pericolo è che la brillante inventiva del romanziere possa oscurare i temi più profondi e far sì che i racconti vengano considerati nulla più che piacevoli stravaganze. Che siano meravigliose, gustosissime sgtravaganze è indubbio, ma il lettore che si aspetta qualcolsa di più lo troverà in questo libro, perché, se Harness non ha più di tanto da dire sull’uomo come personaggio, ha invece moltissimo da dire sulla sua condizione”.
Giuseppe Lippi
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Bibliografia Italiana di Charles L[eonard] Harness
A cura di Andrea Vaccaro
(I titoli dei racconti sono in tondo, fra virgolette, quelli dei romanzi e delle antologie in corsivo. Le opere sono
indicate in ordine alfabetico di titolo italiano, senza tener conto dell’articolo)
Volumi
Astronave senza tempo (Firebird, Pocket Books, 1981)
Urania n. 1046, Mondadori, 1987
Classici Urania n. 247, Mondadori, 1997
Corridoi del tempo (Krono, Franklin Watts, 1988)
Urania n. 1111, Mondadori, 1989
Il futuro alla sbarra
Science Fiction Book Club n. 52, Casa Editrice La Tribuna, 1977
“Trappola Temporale” (“Time Trap”, Astounding Science Fiction, ago. 1948)
“Eredità” (“Heritage”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, aut. 1950)
“Professione Improbabile” (“Improbable Profession”, Astounding Science Fiction, set. 1952) (in collaborazione con Theodore L. Thomas]
“Figlia di Crono” (“Child by Cronos”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, giu. 1953)
“L’Alchimista” (“The Alchemist”, Analog Science Fiction – Science Fact, mag. 1966)
“Un Ornamento alla sua Professione” (“An Ornament to His Profession”, Analog Science Fiction – Science Fact, feb. 1966)
“Indizio Fondato” (“Probable Cause”, in Orbit 4, Putnam, 1968)
La legge della creazione (The Ring of Ritornel, Gollancz, 1968)
Cosmo. Collana di Fantascienza n. 273, Editrice Nord, 1996
Tascabili Fantascienza n. 48, Editrice Nord, 1998
Il lupo degli abissi (Wolfhead, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, nov-dic. 1978)
Fantascienza n. 4, Armenia Editore, 1980
L’odissea del superuomo (The Rose, Compact Books, 1966)
Galassia n. 112, Casa Editrice La Tribuna, 1970
Bigalassia n. 29, Casa Editrice La Tribuna, 1976
L’odissea del superuomo (The Rose, Authentic Science Fiction Monthly #31, mar. 1953)
“I giocatori di scacchi” (“The Chessplayers”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, ott. 1953)
“La nuova realtà” (“The New Reality”, Thrilling Wonder Stories, dic. 1950)
Paradosso cosmico (Flight into Yesterday, Bouregy & Curl, 1953)
Urania n. 552, Mondadori, 1970
Urania n. 900, Mondadori, 1981
Classici Urania n. 132, Mondadori, 1988
Ritornello (The Ring of Ritornel, Gollancz, 1968)
Galassia n. 171, Casa Editrice La Tribuna, 1972
Bigalassia n. 29, Casa Editrice La Tribuna, 1976
Se un nuovo orizzonte… (The Catalyst, Pocket Books, 1980)
Urania n. 1076, Mondadori, 1988
Sogni pericolosi (Lurid Dreams, Avon, 1990)
Urania n. 1203, Mondadori, 1993
Altre pubblicazioni
“L’Amore, il Tempo, il Tempo, l’Amore…” (“Child by Cronos”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, giu. 1953)
Pianeta n. 16, Compagnia Editoriale, 1967
“L’avvelenatore” (“The Poisoner”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, dic. 1952)
Galassia n. 234, Casa Editrice La Tribuna, 1978
“La caduta di Robin Arms” (“The Fall of Robin Arms”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, mar. 1984)
Millemondi n. [32], Mondadori, 1987
“Falene e anti-falene” (“Bugs”, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, ago. 1967)
Urania n. 489, Mondadori, 1968
“George Washington ha dormito qui” (“George Washington Slept Here”, Analog Science Fiction and Fact, lug. 1985)
Millemondi n. [29], Mondadori, 1986
“I-TEC” (“H-TEC”, Analog Science Fiction and Fact, mag. 1981)
Millemondi n. [34], Mondadori, 1988
“La nuova realtà” (“The New Reality”, Thrilling Wonder Stories, dic. 1950)
Le Grandi Storie della Fantascienza n. [12], SIAD Edizioni, 1985
I Grandi Tascabili Bompiani n. 351, Bompiani, 1994
“Il tetraedro” (“Tetrahedron”, Analog Science Fiction and Fact, gen. 1994)
Analog Fantascienza n. 4, Phoenix Enterprise Publishing Company, 1995
Bibliografia italiana:
– www.fantascienza.com/catalogo/autori/NILF12482/charles-l-harness
– www.catalogovegetti.com/catalogo/A0388.htm#2482
Bibliografia in lingua originale:
– www.isfdb.org/cgi-bin/ea.cgi?351
Posted in Profili
aprile 13th, 2012 at 19:54
@Dr. Giuseppe Lippi
Complimenti per la presentazione-recensione, senza piaggeria….
In effetti quando lo lessi negli anni ’70 non avevo colto lo sfondo metafisico che Lei ci ha attenzionato….
Merçi !