Editoriale di mezzo inverno

gennaio 30th, 2012 by Moderatore

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La fantascienza, che in Italia compie sessant’anni, è per i comuni mortali quello che l’epica, un pizzico di rivoluzione copernicana e persino il surrealismo furono in passato per le classi colte e abbienti. Oggi che gli abbienti, parlando in generale, colti non lo sono più e che la massa continua a invocare nutrimento spirituale in pillole (i famosi “pasti concentrati” di cui parlavano i rotocalchi degli anni Cinquanta, quando immaginavano il 2000), si è dovuta inventare la pillola dell’immaginazione. Cinema, romanzi, fumetti, gialli e western non bastavano più. E’ vero, per lungo tempo quei generi hanno tenuto banco senza temere rivali, fornendo la dose quotidiana d’evasione, intrattenimento e narrativa, e senza ricadute sociali negative; forse per i consumatori più fragili vi sarà stato il rischio di una certa assuefazione, il protrarsi di un’immatura tendenza all’illusione, ma per i cervelli svegli il rischio è stato semmai quello d’intravvedere, sotto la patina della favola, il rapporto con la realtà, con chi veramente siamo quando abbandoniamo la maschera del dovere e torniamo a lavorare di fantasia.

Poi è arrivata la fantascienza. Senza volerne decantare la nobiltà a tutti i costi, ci si può accontentare di dire che rispetto agli altri generi abbia il vantaggio di una maggiore lucidità. Per capire cosa intendiamo dire, basta fare il paragone con la fantasy commerciale, categoria che, a cinquant’anni dal successo mondiale di Tolkien, si rivolge ormai soprattutto a un pubblico di adolescenti. La fantascienza invece, pur influenzata anch’essa dalle leggi di mercato, conserva sensibili tracce di razionalità-nell’-irrealtà. Ad esempio, nel rapporto con le scienze e nella capacità di descrivere l’ambiente che muta intorno a noi. Quest’anno, come abbiamo detto, per la science fiction pubblicata in Italia cade un importante anniversario, il sessantesimo da quando fu introdotta come categoria separata. Nell’aprile 1952 appariva a Roma, per i tipi dell’Editrice Krator, “Scienza fantastica”, il primo periodico ad essa dedicato in esclusiva. In ottobre uscivano da Mondadori “I romanzi di Urania” e in novembre faceva capolino la loro consorella, “Urania” (rivista chiusa dopo appena quattordici numeri ma destinata a lasciare il suo nome alla collezione sopravvissuta). In sessant’anni tre o quattro generazioni di italiani, lettori accaniti e non solo della domenica, hanno sperimentato quello che i più cinici chiamano ancora illusione, sogno ad occhi aperti, sottoletteratura. Ma i cinici non sanno quel che fanno, e nel caso specifico quel che dicono. Si tratta di un deficit d’eclettismo, male dello spirito che induce a dividere tutto in blocchi contrapposti: letteratura e no, scienza ufficiale e ciarlataneria, arte e kitsch. Il kitsch esiste, beninteso, ma pochi si rendono conto, al di fuori degli esperti di estetica, che è a sua volta un genere artistico. Come l’arte di massa non può essere liquidata in blocco, così è assurdo parlare di subletteratura senza fare i dovuti distinguo. La storia della fantascienza ha dimostrato, anche in Italia, che nell’orticello delle pubblicazioni più dimesse potevano essere ospitati, di tanto in tanto, meraviglie e capolavori. Meraviglie? Dell’inventiva, certo, una qualità fondamentale nella buona narrativa. Capolavori? Ma di ironia, costruzione, sagacia e qualche volta di contenuto speculativo. La forma stessa del romanzo è cambiata sotto la spinta di questi “potboiler” (polpettoni) che non erano più potboiler, bensì racconti ricchi di humour e paradossi, sguardi sul mondo tecnologico e le tre anguste dimensioni che solo il pensiero o il desiderio possono ampliare.

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La prima prova si ebbe con la mirabile serie di romanzi degli anni Quaranta e Cinquanta che inaugurò la nostra collezione. “I romanzi di Urania” curati da Giorgio Monicelli e poi l'”Urania” di Fruttero & Lucentini spalancarono un forziere la cui sintesi fu attuata nell’antologia einaudiana “Le meraviglie del possibile”, ininterrottamente in catalogo dal 1959. Poco dopo Umberto Eco si interessò di fantascienza e del mito di Superman, mentre Gillo Dorfles accompagnava la sua curiosità per il design industriale con quella per la science fiction, ennesimo segno del nuovo che avanza.

Come Fruttero & Lucentini scrissero in seguito, la fantascienza vinse e stravinse la sua battaglia: da genere sottovalutato e disprezzato conobbe, tra la metà degli anni Sessanta e la fine del ventennio successivo, uno straordinario successo di pubblico e critica. Poi, intorno alla fine degli anni Novanta e soprattutto nei primi del XXI secolo, la sua sorte in Italia si appannò, le collane chiusero una dopo l’altra e solo poche sentinelle rimasero in piedi, fra cui “Urania”.

Il fatto si spiega forse con il trionfo del romanzo per tutti, quel macrogenere massimalista che è il thriller- verité-sentimentalité di cui ci nutriamo da mane a sera, perché riesce a contrabbandare abbastanza furbamente le sue fantasie domestiche per indagini sulla realtà. Sicché oggi il mercato è dominato dalla fantasy da una parte e dal thriller dall’altra, cioè dai due estremi della narrativa romantica; mentre non sembra rimanere molto spazio per un genere d’immaginario paradossale, spesso agnostico, lucido per mestiere e solo occasionalmente consolatorio com’è la sf. La quale, per giunta, parla di futuro, fisica delle particelle e universi a più dimensioni non per preconizzare la fine dei tempi o l’avvento dell’Anticristo, ma per riflettere, sia pur ludicamente, sul fatto che siamo seduti su una polveriera.

No, meglio gli esorcisti che risolvono tutto. Meglio gli eterni investigatori, specie se violenti, i serial killer, le indagini sul marcio di tutti i giorni. Meglio l’amore, la passione, la famiglia e via discorrendo. Come dar torto a quei lettori, a quegli spettatori? Ma un manipolo di fedeli la fantascienza lo conserverà sempre: sono gli imprescindibili (come diceva Brecht per altre ragioni), gli insoddisfatti della melevisione, gli scontenti della stampa periodica sponsorizzata e delle tre dimensioni. Tra i più anziani di loro c’è chi ricorda ancora come tuonassero i benpensanti negli anni Cinquanta: sulla luna non andremo mai! Ora la luna è alle nostre spalle, altre sfide ci aspettano. E’ a quegli imprescindibili che “Urania” è dedicata e a cui rivolge il programma di questa sua sessantesima annata. Avvertendo tutti gli altri che, a non coglierne nemmeno un assaggio, perderanno più di un bel romanzo e di una brillante raccolta di racconti tout-court.

Da parte nostra cercheremo di mantenere le promesse fatte a suo tempo, e quindi nei prossimi mesi usciranno i nuovi romanzi di Peter F. Hamilton (“The Evolutionary Void”, attualmente in traduzione da Riccardo Valla), Mike Resnick (“Starship: Pirate”), Robert J. Sawyer (“WWW Watch”) e John Varley (“Nel segno di Titano”) a continuazione dei rispettivi cicli inaugurati nel 2011. Avremo un romanzo straordinario a quattro mani per il numero di ottobre, quello del compleanno, già tradotto da tempo da Flora Staglianò. Il titolo italiano non è ancora definitivo, ma quello originale è “The Last Theorem”. Gli autori sono talmente grandi e famosi che vi lasciamo il piacere di comporre il puzzle ponendo l’ultimo tassello da soli. Speriamo di poter concludere la trattativa – lunghissma – per “The Windup Girl” di Paolo Bacigalupi, premio Hugo 2010, e di pubblicare il primo di due romanzi di Ian Watson cui teniamo molto, “The Martian Inca” (“Gli dei invisibili di Marte”), già tradotto da Salvatore Proietti. Più avanti uscirà un lungo romanzo di Ian McDonald, “River of God”, mentre è probabile che procederemo alla ristampa dei racconti completi di Fredric Brown in due volumi, richiestissimi da tempo. Stiamo studiando la possibilità di creare nuovi supplementi, o addirittura collane periodiche, per coprire i settori dell’urban fantasy e della narrativa dark. Nel secondo semestre dell’anno, infine, dovrebbe arrivare il tanto annunciato cambiamento di veste grafica, che in primavera sarà preceduto da quello della consorella “Segretissimo”. Nel corso del 2012 chi scrive pubblicherà un volume sulla storia di Urania con la Profondo Rosso di Luigi Cozzi: si intitolerà “Il futuro alla gola” e racconterà la vicenda completa della nostra collana dal 1952 al 2012, vista attraverso gli occhi del suo attuale curatore. Che dire ancora? Alle vostre domande risponderemo man mano che arriveranno e purché si rivelino d’interesse generale. A tutti, nel frattempo, buone letture.

G.L.

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Posted in Dispacci

60 Responses

  1. bibliotecario

    Che dire…
    sono basito, sono senza parole dalla felicità.
    Ci aspetta una grandissima annata.
    Grazie. :-)

  2. xantio

    Il leggendario editoriale!!!! E da quanto annunciato, il 2012 si prospetta come un “annus mirabilis”!
    Forza Urania, avanti tutta!!!

  3. Bernardo Cicchetti

    Caro Lippi, credo stavolta di poter concordare in pieno con il tuo editoriale. Ora che tutti ci siamo venduto per un piatto di lenticchie televisive il sense of wonder e il desiderio di andare “oltre”, non ci resta molto. Ma il menu di Urania prossima mi fa ben sperare. Si attinge al meglio, e questa è cosa buona e giusta. Mi piace anche il meritato omaggio ai due “scavezzacolli” Fruttero e Lucentini, che operavano tagli, ma lo facevano a ragion (condivisa o meno) veduta. Loro i tagli li teorizzavano addirittura: ne sa qualcosa il buon Verne, che, per Einaudi addirittura, vide pubblicato uno dei suoi capolavori (Viaggio al Centro della Terra) in edizione rigorosamente tagliata. Come ben sai, io non sono dello stesso avviso, ma rispetto l’operato di chi si assume le respinsabilità delle proprie scelte. Inoltre, come hai ben detto, grazie a loro abbiamo aperto uno scrigno di inestimabile valore, che non finisce più di arricchirci. Auguri per il prosieguo e buon lavoro.

  4. Coeurl

    Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare… ma se le cose stanno come dite…
    ALLORA E’ UN’ANNATA PAZZESCA !
    SPLENDIDA !
    Sono contentissimo sopratutto per i 2 volumi di “Cosmolinea” di Brown.
    Benebravibis !!

  5. Lucky

    Grazie Giuseppe, da un anziano Fedele.

    Gianfranco Lucchi

  6. Heywood Floyd

    Ma certo! Ad ottobre, per il sessantesimo anniversario esatto (e se lo merita, la buonanima di Clarke, che con lui iniziò l’avventura).

    PER GIUSEPPE LIPPI: HIP! HIP! URRA’! HIP! HIP! URRA’! HIP! HIP! URRA’! URRA’!URRA’!

    ho parlato

    Heywood

  7. Heywood Floyd

    anzi…HIP HIP…URRANIA…

    E vabbé, e passatemela, orsù! E la felicità a farmi delirare…

    sic semper Urania

    Heywood

  8. Giulio Leoni

    Caro Giuseppe, hai perfettamente ragione. Anzitutto sul fatto che la sf, tra tutte le varianti della narrativa di genere, è quella meno rassicurante e consolatoria. E poi per quella funzione di ponte che essa ha spesso svolto tra le ricerche di élite delle Avanguardie della prima metà del 900 (soprattutto in America ma non solo, se si pensa a certe sue sintonie con il nostro Futurismo) e la cultura popolare. Sono proprio curioso di leggere la tua storia.

  9. Gabry

    “The windup girl” sarebbe un colpo sensazionale!!! “River of God” per quando sarebbe previsto??? quant’è che lo si aspetta!!! Grazie!!!

  10. Stefano

    @Heywood:
    direi Lip Lip, Urrania!
    :)

  11. Stefano

    Per caso è previsto anche qualcosa di Alastair Reynolds?

  12. Antonio

    Salve, si sa nulla di una eventuale edizione in ebook parallela a quella cartacea? Tempo fa scriveste che si stava vagliando la possibilità, ci sono novità in merito?
    Grazie

  13. Cyberfede

    Titoli che non vedevo l’ora di vedere pubblicati, in particolare “Evolutionary void”!!
    Però nell’editoriale non si fa menzione di Urania Collezione… non la sopprimete mica??? O_O

  14. AgenteD

    Notizie bellissime, del resto il buon giorno si è visto dal mattino, vista la pubblicazione de “I due Vor”, non solo per l’opera in sè ma anche perchè è un volume di 514 pagine! Solo, vi prego, togliete il “probabilmente” ai racconti di Brown e pubblicateli assolutamente!!

  15. giuseppe

    Ottimo il “piano” delle uscite del 2012. Io, in effetti, sto passando all’ebook (malgrado abbia oltre 800 Urania) per evidenti motivi di costo e spazio. Inoltre i “classici” si trovano a costo mooooooolto basso……

  16. Andrea Franco

    Bene, a quanto pare sarà una grande annata per Urania. Mi sembra ieri, ma sono passati 20 anni da quando comprai il mio primo Urania in edicola. Asimov era morto da pochi giorni e avevo tra le mani l’inizio di una grande avventura da lettore…

  17. Riccardo

    Alla fine, dunque, il comunicato arrivò. Poche vere nuove ma bisogna dire di grande, grandissimo impatto: non posso che ringraziare.

    MacDonald E Bagigalupi, più volte e non solo da me richiesti sono notizie bomba, senz’altro.

    Ottima e salutare direi, l’idea di tornare a differenziare l’horror il fantasy e certo fantastico in pubblicazioni “a parte”, se ne sente un gran bisogno e penso che tutti le collane per prime ne trarrebbero sollievo.

    Resta, se mi è permesso, una riserva sulle traduzioni, sopratutto per i suddetti massicci capolavori annunciati . Dico di più: se il nuovo formato dovesse compensare la possibilità di una eventuale maggiore lunghezza dei romanzi da proporre (cosa non chiarita), permettendo opere di respiro più ampio ed evitando i tagli, lo accetterei di buon grado anche se non dovesse piacermi molto. Detto questo io spero in un cambio che non sia generalizzato su un unico standard (quello un pò angusto del Giallo), ma che rispetti le caratteristiche delle singole collane.

    Sono contento anche della pubblicazione di titoli d’annata come quelli annunciati di Ian Watson: se ripescaggi devono esservi, ben vengano ma da autori come lui! Rivedere poi in carreggiata il bravo Salvatore Proietti dopo la breve e intensa esperienza di Nuova Galassia, fa ancora più piacere.

    Infine, mi permetto qualche domandina ulteriore sui programmi che mi pare sia di interesse generale:

    – Si è annunciata giustamente la prosecuzione di certi cicli come WWW (di Sawyer dopo invoco la Quintaglio Ascension Trilogy!),IL Vuoto di Hamilton (quest’anno gli inglesi spopoleranno su Urania) e Titano su UC. Chiederei se saranno pubblicati anche gli altri capitoli del bel ciclo della Frontiera di Haldeman (Starbound, Earthbound), l’ultimo di Somers, le altre due parti di Storie dal crepuscolo di un mondo (chi non le vuole si arrangi, è dovere e diritto avere una raccolta completa, sopratutto se di qualità) e i successivi tre capitoli del prequel di Ringworld (Juggler of worlds, Destroyer of Worlds, Betrayer of Worlds) che è a mio avviso godibilissimo;

    – In un editoriale di un paio d’anni or sono si parlava di Pushing Ice di Reynolds, e di nuovi libri in lettura di Baxter e Stross. Si più avere qualche raggiaglio in merito? Faccende decadute o dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?

    Per il resto, vi faccio i miei auguri e attendo grandiosi sviluppi, perché anche se siete un pò parchi in fatto di presenza, che ci stiate ascoltando un pò si vede! 😉

  18. Antonino Fazio

    Uno splendido editoriale. Grande Lippi!

  19. il_presidente

    il volume di Watson sara’ ospitato in Urania Collezione?

  20. andrea-tortellino

    Mi unisco al coro di chi ringrazia, grande Lippi, in fondo noi tutti non facciamo altro che chiedere quello che -credo- voi volete proporre, ovvero ottime storie da leggere sul questa storica collana che è Urania. Senza dimenticare la sorella Collezione, che deve essere fortemente ‘spinta’ per recuperare romanzi ‘storici’ o magari, per uscite più lunghe. Di sicuro una delle cose a me piace moltissimo di Collezione è la copertina e il formato,entrambi di ottima fattura. La copertina è molto evocativa, cattura il lettore e lo invoglia a comprare il libro (il neofita che non conosce la sf o questa collena).
    Aspetterò quindi con curiosità il cambiamento stilistico di Urania, così come sttendo ovviamente le uscite che hai anticipato.
    Grazie

  21. Giuseppe P.

    Non ci posso credere:
    finalmente “The last theorem” e forse con la nuova veste di Urania.
    Questa notizia sembra vera!
    Che dire di Hamilton,Resnick,Sawyer,Varley,Mc Donald:eccezionale!
    Stamperete anche i 2 volumi di racconti di F.Brown: cosmolinea B1 e B2:impossibile li sto cercando da oltre 20 anni!!!
    E per finire mi volete far leggere una storia di Urania che ho sempre desiderato di conoscere!
    Qual cosa non va!
    Ma se tutto è vero mi darete un anno di letture senza paragone.
    Forza Urania e curatori della rivista.

  22. Jerome

    Un bel programma SF (che diamine !), direi.
    Per le questioni “salmastre e sparse”…:

    -1) Cambio formato…ormai è tutto deciso, quindi solo per dire, a me piaceva molto l’attuale;
    -2) Anch’io “voto” per la prosecuzione/conclusione di cicli&saghe, compreso l’amato/odiato “Storie dal Crepuscolo di un mondo”…e la “Chiesa Elettrica”…ecc…;
    -2) Auspico un utilizzo migliore (a parer mio, ovvio) per i MilleMondi, ora che le Grandi Saghe possono essere ormai date per defunte;

    Buona FantaScienza a Tutti !

  23. Jerome

    …2 punti 2…un paradosso…ortografico !..

  24. Dancing Bonbons

    1) Ian McDonald = Una vera bomba (Ma lo leggo con gli occhi dell’ammore e l’obiettività va un po’ a farsi benedire)
    2) “The last theorem” nel mese del sessantesimo = un gesto da vero signore.

  25. xantio

    Quoto in pieno Riccardo!Diamo un bel colpo ai cicli rimasti indietro!Se c’è una cosa, a mio parere, che più ha pregiudicato Urania, è stata la tendenza a pubblicare singoli volumi facenti parte di una trama (e per trama non intendo per forza la singola vicenda, bensì tutto l’universo immaginifico creato dall’autore, nel quale ha poi collocato e dipanato le diverse avventure) di ben più ampio respiro, rimasta invece troncata.

  26. Giuseppe Lippi

    Veniamo alle prime risposte, in ordine sparso: al Presidente rispondo che no, nonostante tutto Watson uscirà in Urania normale. A Riccardo rispondo che Storie dal crepuscolo di un mondo n. 3 e n. 4 usciranno senz’altro, uno all’anno; che per i cicli di Haldeman e Niven siamo in trattative, mentre Somers è per il momento in attesa. Di Sawyer dobbiamo finire il ciclo di WWW e intanto ci è già stato proposto il nuovo romanzo, TRIGGER, mentre per la Quintaglio Ascension avremmo in mente un Millemondi. Speriamo di poter mettere tutta la carne al fuoco! Ancora: Urania collezione rimarrà – a quanto sembra – immutata nella sua imbattibile veste tipografica. E no che non verrà soppressa, caro Cyberfede, sarebbe come tagliarsi un braccio. Grazie a tutti per l’incoraggiamento e l’affetto.

  27. g.

    Anche io mi associo alla richiesta di aggiornamento riguardo ad una edizione ebook.

  28. Fabio Novel

    Grazie Giuseppe per l’editoriale.

    Sono attratto soprattutto da “The Windup Girl” di Paolo Bacigalupi, romanzo che ormai mi ero quasi deciso a procurarmi in lingua originale.
    Confido che le trattative troveranno una felice conclusione. :)

    Credo prenderò anche MacDonald, Watson e Resnick, di cui ricordo ancora gli ottimi Purgatorio e Inferno (peccato venne meno la pubblicazione anche di Paradise… ma diavolo, quanti anni sono passati?) 😉 :)

  29. Il Trasfigurato

    Curatore Maximo, mi hai basito !!!

    Attendo con ansia l’uscita del tuo volume “Il futuro alla gola” , spero di poterne comprare più di un paio di copie, specialmente se sarà con l’apparato critico che tutti ti riconosciamo essere uno dei “must” della tua curatela…
    Accidenti sono passati 60 anni, e se mi fermo a rifletterci su, leggo Urania da 51 anni…
    Non so se sono un “imprescindibile”, sicuramente URANIA lo è stata per me.

  30. Quiller

    L’editoriale è bello, ma gli annunci sono addirittura clamorosi, soprattutto se andasse in porto la trattativa per “The Windup Girl”, che è davvero bellissimo. Altrettanto bello è “River of Gods”: spero che si trovi il modo di pubblicare questi romanzi corposi in traduzione non condensata, per valorizzarli al meglio. Molto interessanti anche The Martian Inca e The Last Theorem. Bravi!

  31. Piero

    A me basta l’integrale dei racconti di F. Brown :-)
    Se poi qualcuno pensasse almeno ad una cernita di quelli polizieschi..

  32. Heropass

    I titoli annunciati mi risollevano un pò il morale. Credo che Watson sia un grande autore, Sawyer secondo me è andato in calando. Spero che selezionerete meglio gli autori italiani che mi stanno deludendo molto. Ripetitivi, prolissi, senza vere idee. Tonani proprio non lo reggo, mi tocca mettere via intonso il volume. Ma anche le nuove leve non mi convincono affatto, vedo che hanno più mestiere ma non è che con il mestiere vengono automaticamente cose da dire; ecco, mi sembra che non abbiano niente da dire ma che lo dicano in 250 pagine. Perché romanzi così lunghi? Perché scrivono ancora sotto l’influenza stilistica di certo ormai cyberpunk datato? Sarà che ero abituato bene… Sono andato, per curiosità a rileggere la raccolta di Sheckley “La variante di Carmody” e devo dire che a oltre 70 anni dà lezioni di profondità di idee, di ecletticità di temi e freschezza di stile che dovrebbero servire da riferimento.
    I nostri italiani (ed io sono stato un sostenitore della sf italiana) sono già vetusti, “arrotolati” su se stessi.
    Di Piers Anthony che ne dite? Si potrà rivedere su Urania?

  33. Matt

    Grazie per questi 60 anni di dedizione… e per i prossimi 60. Ho “riscoperto” Urania da poco… trovo fondamentale che nuove generazioni possano affacciarsi a questi libri grandiosi, ed è solo merito di Urania se è possibile e sarà ancora possibile in futuro. Grazie soprattutto per Urania Collezione, con cui ho riempito uno scaffale di autori “must”…

  34. laura

    Mike Resnick!!!!!!!!! Finalmente fantascienza!!!!!
    Ma prima o poi pubblicherete Colin Kapp?
    In italiano c’è pochissimo.
    Grazie.

  35. Saintjust

    Leggo molto entusiasmo, ma io non compro Urania, quindi non sono interessato a quelle uscite mentre invece compro Collezione Urania della quale non s’è detto nulla, devo pure io preoccuparmi? Oppure avremo finalmente Wyndham o la Willis o Ellison o Disch?

  36. gui

    posseggo già i Cosmolinea , ma li comprerei ugualmente .
    concordo col sign. Piero per quanto concerne i racconti polizieschi . the carnival of crime resta un sogno incredibile … verrà esaudito prima o poi ?? il sign. Lippi se non erro è una grande estimatore di Brown a sua volta..
    ringrazio anticipatamente

  37. sergio

    Ottima scelta Ian McDonald, grande aspettativa per Paolo Bacigalupi e – colpo di scena insperato – tutti i racconti di Fredric Brown!
    A parte i racconti di Brown, le antologie purtroppo non sono molto richieste dai lettori, eppure i racconti (soprattutto i racconti?) hanno reso grande la fs. Chi può dimenticare quelli di Sheckley (citati da Heropass)? E quelli di Dick e di Ballard? o di Sturgeon? o di Ellison? Un mio sogno sarebbe avere riuniti in un volume (tipo “I massimi della fantascienza”) tutti i racconti di Greg Egan (malauguratamente le sue antologie pubblicate da Urania mi sono sfuggite – mea culpa). Mi chiedo anche perché un autore come Gene Wolfe viene pubblicato in modo così frammentario. Un’antologia del meglio dei suoi racconti (molti dei quali credo siano ancora inediti) non potrebbe apparire a sorpresa direttamente in Urania Collezione? E James Tiptree Jr? E’ da troppo che non sento più parlare di lei. Dopo la sua triste uscita di scena, nessuno sembra più ricordarsi dei suoi folgoranti racconti.
    Capisco la necessità di tenersi costantemente aggiornati e di non lasciarsi sfuggire le novità, però ci sono autori di calibro che meriterebbero di essere periodicamente rispolverati (Saintjust cita addirittura Wyndham). I loro racconti sono davvero così poco richiesti? Voi non ne sentite la mancanza?

  38. Dancing Bonbons

    Dicono che Harlan Ellison chieda cifre fuori da ogni logica (E in molti aggiungono che sia un vero st***zaccio).
    Comunque, a proposito di racconti, le mie raccolte di culto sono le “Dangerous visions”, ma questa volta me lo spiego perché mancano dagli scaffali.

  39. The Babe

    Caro Lippi, nessuna novità allora per un ritorno su Urania di quel vecchio geniaccio di Ron Goulart? Nemmeno un pensierino? 😉

  40. sergio

    @ Dancing Bonbons
    A proposito di Harlan Ellison, fortunatamente non lo conosco, ma temo che l’aggettivo sia calzante. Ci sono autori di talento che purtroppo lo sono. La tragedia è quando diventano così anche quelli mediocri.

  41. Giuseppe P.

    Non conosco “quanto vendono” le antologie di racconti ma a sentire i responsabili, esse non sono molto accolte dai lettori di Urania e sorelle.
    Ma forse sarebbe diverso se un’antologia contenesse “tutti i racconti di uno stesso scrittore” e nella patria della SF ne hanno pubblicate tante.
    Per ora accontentiamoci di Brown.
    Qual’è il parere di chi scrive sul Blog?

  42. Uccio

    per quanto riguarda le anticipazioni, mi associo agli altri post.
    girovagando sugli altri blog mondadori mi sono imbattuto in questo ( http://blog.librimondadori.it/blogs/iromanzi/2012/02/01/modalita-di-richiesta-dei-numeri-arretrati/ ) messaggio e automaticamente mi sono chiesto del perchè per i “romanzi” ci sia questa modalità semplificata e senza alcun sovraprezzo e per noi “poveri uraniani” non ci sia nulla di tutto ciò (sappiamo tutti come funziona per un arretrato, e per chi non lo sa meglio così!).
    che ci sia così tanta differenza tra una lettore di “romanzi” e uno di “urania” proprio non lo capisco.
    io personalmente con un tale servizo farei manbassa di libri arretrati cosa che ora non posso proprio fare con quei prezzi!
    chiedo dunque al “curatore maximo”, o a chi per lui, di pensarci e magari di spiegarmi/ci come mai questa differenza.
    grazie
    P.S. notate che il servizio telefonico previsto per gli arretrati di “romanzi” è utilizzabile anche dai lettori che pagheranno in più le sole spese di spedizione rispetto all’edicolante (come scritto in una commento)

  43. Dancing Bonbons

    @ Uccio.
    Io una volta o due li ho chiesti all’edicolante e me li hanno portati (La spedizione non l’ho mai provata… anzi sì ma è stato molti anni fa… C’era ancora il logo argentato da band di metallari). A Varese ci sono due edicole che fanno questo servizio per certo, non so se lo fanno tutte.
    La vera ingiustizia è che come dice Federica possono telefonare al numero verde solo le lettrici. Devi farti aiutare da un’amica.

  44. Thx 1138

    Ottimi programmi, comlpimenti!!!

    Raccogliendo l’accenno a supplementi o collane urban fantasy e territori limitrofi… ma… la fantasy “non urban” invece? Farà capolino sotto qualche forma? Io sono ancora orfano nostalgico della fantastica Urania Fantasy!!! :((

  45. Marcello Mori

    Grazie Urania per River of Gods (anche se avrei preferito un’edizione diversa, ad essere onesto) e in culo alla balena per Wind Up Girl.

  46. Marcello Mori

    Spero in un’edizione integrale e non tagliata (quando gli autori migliori passeranno alla Mondadori? Come Evangelisti)

  47. dante52

    DOVETE pubblicare Cosmolinea B1 e 2
    togliete le parole “è probabile”, è DOVEROSO

  48. Dancing Bonbons

    River of gods: sono sempre stato uno dei più comprensivi riguardo alle… “limatine” dei testi pubblicati su Urania, ma su Ian McDonald effettivamente mi provocano delle fitte di dolore.

    Inoltre le poche cose tradotte di Ian McDonald sono fuori catalogo e irreperibili, pubblicarlo su una collana che rimane in circolazione un mese destinerà all’irreperibilità istantanea anche questo libro e mi sembra un peccato. Mi sembra strano che verso le vette brumose della gerarchia non si siano accorti che è un autore al livello di un Gibson, uno Stephenson in grado di portare il genere, già rispettabile all’inizio sia chiaro, ad un altro livello.

  49. claudio

    Associandomi ai doverosi complimenti che sono piovuti un pò da tutti,vorrei sapere esiste la speranza di veder pubblicato “The shores of tomorrow” il terzo e ultimo romanzo del ciclo “Chronicles of solace”di MacBride Allen.

  50. Giuseppe P.

    A proposito di libri “SCOMPARSI” che fine hanno fatto “L’anello di Caronte” e “La sfera spezzata” di R. MacBride Allen, degni di comparire in Urania Collezione?

  51. Giuseppe Lippi

    Cosmolinea B1 e B2 usciranno, l’aggettivo era solo scaramantico! Ian McDonald non starà in edicola un mese ma tre, perché apparirà in Millemondi. Prometto che indagherò sulla disparità di trattamento tra gli arretrati dei Romanzi e i nostri e vi farò sapere su queste colonne. Per le richieste troppo specifiche, invece – singoli titoli, preferenze isolate di questo o di quello – è più difficile starvi dietro! :-)

  52. Stefano

    Ma su Alastair Reynolds allora non si vuole anticipare nulla?

  53. Dancing Bonbons

    Di Brown ho letto solo “Marziani andate a casa” che non mi era sembrato così pazzesco e da più parti mi è stato detto che per quanto riguarda la fantascienza i racconti siano molto superiori ai romanzi, ma anche la fazione che sostiene che tutta la produzione poliziesca sia superiore a quella fantascientifica ha molti sostenitori (Almeno alla bancarella di polizieschi usati dove ho comprato tre libri di Horace McCoy). Io aspetto a schierarmi… Fra l’altro nei gialli hanno appena ristampato quello che è ritenuto uno dei suoi libri migliori.

  54. xantio

    Mi associo a Claudio, vedremo mai la conclusione (manca solo il terzo e ultimo volume!!!!) di “Chronicles of solace”di MacBride Allen?

  55. The Sign of the Vor

    @claudio
    mi fa piacere sentire qualcuno chiedere il ritorno del comandante Koffield. Anch’io l’ho fatto in passato. Ma temo che Oskar De Silvo sia troppo potente per noi. 😉

  56. Jerome

    Firmo anch’io la…petizione…per MacBride Allen !
    Chiudere i cicli…almeno quelli belli, eh…

  57. Berna

    Aspetto anch’io novità sulla pubblicazione delle altre opere di Alastair Reynolds e notizie su eventuali edizioni (uscite singole o abbonamenti) e-book di Urania. Da quando ho scoperto la comodità dell’ebook reader sto facendo tutto il possibile per non prendere più edizioni cartacee di libri

  58. xantio

    Non si potrebbe reintrodurre la serie degli urania speciale per poter chiudere i cicli interrotti (almeno quelli a cui manca un solo volume,e i cui romanzi non sono a se stanti!!!)?

  59. ziovax

    Nessuna novità sulla pubblicazione in ebook?

  60. Nova

    @ The Babe
    Ti quoto in toto, pure io vorrei nuovamente leggere Ron Goulart, è veramente molto che non leggo più nulla, se non erro l’ultimo titolo tradotto per Urania non è stato I pericoli di Hellquad ???

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