Il re nero (1576)
Muore una squillo a Polis Aemilia, la città del prossimo futuro. Niente di straordinario, pensa Riccardo Mieli, una specie di investigatore privato con agganci nei servizi: la ragazza era una sacrificabile come tante. Ma chi sono i Dissonanti? Cosa è successo nel mondo? E chi muove i pezzi nella micidiale partita che ha per posta l’ultimo avamposto della civiltà sulla penisola? Una serie di enigmi che sembrano senza rapporto tra loro, a poco a poco convergono verso un centro. Ma al centro c’è qualcosa di oscuro, qualcosa che gli uomini chiamano con terrore: il Re Nero.
Maico Morellini Nato a Reggio Emilia nel 1977, scopre la fantascienza cinematografica grazie a Guerre stellari (anche se qualche anno più tardi). Dal 2003 al 2010 è presidente del club di fantascienza Yavin 4. Riceve varie segnalazioni al premio Lovecraft e tenta la via del romanzo con Il Re Nero, con il quale vince il premio Urania bandito nel 2010. Vive a Bagnolo in Piano (RE ) e lavora come consulente informatico.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Posted in Urania Collana
ottobre 30th, 2011 at 13:02
Ti rinnovo i complimenti!!!
ottobre 30th, 2011 at 22:50
Lo prendo.
Come faccio quasi sempre con i romanzi vincitori del Premio Urania.
Colgo l’occasione per segnalare ai lettori giuliani che il romanzo di Maico verrà presentato anche allo S+F, il Festival del cinema di fantascienza che si terrà a Trieste dal 10 al 13 novembre.
ottobre 31st, 2011 at 10:30
Non lo prenderò mai… manterrò la promessa fatta l’hanno scorso: la prossima volta che leggo di un investigatore privato invischiato in un noir al Premio Urania… è l’ULTIMA!
Premio Urania, arrivederci a tempi migliori!!!
novembre 1st, 2011 at 16:38
Premio Urania, autore emergente, ambientazione emiliana, inizia con uno strano omicidio…. Molto promettente.
La situazione fra l’altro mi ricorda il premio Urania 2009, “eDoll” di Francesco Verso, che ebbe un successo più che discreto e fece molto parlare di sé.
Io la mia copia me la sono già procurata, in bocca al lupo, Maico.
novembre 4th, 2011 at 15:42
Ho preso il romanzo. Complimenti per la copertina, davvero molto bella e suggestiva. Adesso voglio immergermi nella lettura, perché la trama pare MOLTO interessante, senz’altro più di quella degli ultimi italiani che ho letto su Urania, anche fra i vincitori del Premio Urania.
novembre 5th, 2011 at 19:20
quando esce WWW:2?
novembre 5th, 2011 at 21:08
Il vincitore del premio Urania lo compro per principio, ma la quarta di copertina scoraggia un bel po’.
Spero che non sia quello che sembra e sembra la cosa più esausta che la fantascienza italiana incapace di superare il cyberpunk possa proporre oggi, ma a dire il vero anche dieci anni fa.
Poi magari chissà…
novembre 7th, 2011 at 00:53
La prima parte è molto promettente, lo stile è scorrevole, intriganti i quesiti che si vanno accumulando.
novembre 7th, 2011 at 14:08
Mi unisco anche io al coro di complimenti per Franco Brambilla. Come ho detto anche a lui, la copertina mi ha lasciato assolutamente entusiasta!
E grazie anche a tutti coloro che hanno preso il romanzo: sono pronto a tutto!
E crepi il lupo.
novembre 8th, 2011 at 14:41
Ho visto che nell’Urania di dicembre verrà pubblicata almeno parte del ciclo di Retief ma esattamente quali romanzi e/o racconti ci saranno?
novembre 9th, 2011 at 12:59
E’ pur vero che al premio Urania ultimamente non vincono che romanzi noir, immersi in atmosfere di fantascienza, anche se in questo caso, la trama mi pare riservi risvolti particolarmente sci -fi. Vedremo…
Comunque Maico è bravo, con lui ho avuto il piacere di condividere l’antologia di Mahayavan, la prima, e la cosa mi inorgoglisce. Gli auguro tante soddisfazioni, a prescindere da questa sua prima prova, che cercherò di leggere quanto prima – pèerché sotto natale mi vien voglia di fantascienza??
novembre 9th, 2011 at 13:35
L’ho finito ieri sera e mi è piaciuto molto. La cosa più interessante, più ancora della trama, è l’ambientazione che ho trovato decisamente intrigante e originale. Anche la storia non è affatto male, il ritmo è serrato e convicente. Il difetto principale secondo me è il linguaggio usato che a volte sembra venire fuori da un poliziesco americano di quelli fatti in serie. Però nel complesso la cosa passa in secondo piano dal momento che ogni pagina mantiene viva l’attenzione. Del tutto fuori posto ho trovato la modalità con cui il killer (non dico altro per non spoilerare) rientrava nel suo rifugio. Un po’ troppo stereotipati certi personaggi e il finale con la torre forse avrebbe meritato qualche riga in più, ma non ne sono sicuro.
In definitiva lo considero un romanzo non troppo elegante ma sostanzioso.
novembre 10th, 2011 at 17:57
Ho visto che nell’Urania di dicembre verrà pubblicata almeno parte del ciclo di Retief ma esattamente quali romanzi e/o racconti ci saranno?
Se ho ben capito si tratta del romanzo Reward for Retief, che io sappia inedito in Italia.
C’è un pianeta dimenticato, c’è Magnan, c’è soprattutto lui, Retief, il nostro diplomatico preferito, e in ottima forma.
Uno dei romanzi preferiti della serie, anche se non il mio preferito in assoluto.
Se state pensando che Laumer sia uno dei miei autori preferiti ebbene si, è esatto.
Comperate questo Urania, non ve ne pentirete.
novembre 11th, 2011 at 23:54
Cominciamo con i pregi, che per quanto mi riguarda sono la maggior parte: l’idea alla base è bellissima e, cosa ancora migliore, nemmeno troppo inverosimile. Da modenese non posso che approvare: il Policlinico, l’Acropoli, la Necropoli, davvero ottimo e ben pensato. Poi un ottima cosa è che si legge davvero bene, c’è un buon ritmo, a tratti anche mozzafiato, che non è cosa da poco. C’è una giusta dose di azione, giallo, fantascienza e quella capacità che avete voi autori italiani di rendere tutto – come dire? – leggero e al tempo stesso profondo. Non so, penso a certi momenti di Catani e di Curtoni, ecco. I personaggi mi sembrano tutti ben delineati, alcuni meglio di altri, com’è giusto che sia.
Poi i difetti, nessuno particolarmente grave: ho notato una certa ridondanza di eventi nella seconda metà del libro, in cui c’è molta azione, colpi di scena molto ravvicinati, tante scoperte che forse meritavano qualche rallentamento. Mi ricorda un po’ certi film tratti dai fumetti dei supereroi, dove tutto diventa rincorse, esplosioni, sparatorie, fino all’arrivo, un po’ improvviso del finale.
C’è qualche elemento un po’ banale, che non cito per non anticipare nulla a chi non ha letto.
Quanto sopra, posto che sia di qualche utilità, va letto considerando che sono un lettore assolutamente medio, tendente al mediocre, di fantascienza tendente all’hard e che comunque da lettore è fin troppo facile giudicare a posteriori, specialmente opere prime.
In conclusione un bel romanzo, letto molto volentieri, con la segreta speranza che si senta ancora parlare di te.
Non andrò mai più al Policlinico senza almeno un testimone di fiducia presente….
novembre 13th, 2011 at 19:27
Acquistato e letto non mi rimane che fare i complimenti a Maico.
Nonsotante abbia scritto una storia che non appartiene al mio genere preferito di fantascienza, amo lo spazio e le astronavi, scrittori come la Bujold e Hamilton tanto per fare un esempio; ho trovato “Il re nero” una lettura coinvolgente, dalla trama scorrevole e appassionante.
Pur con qualche difettuccio. Troppi i rimandi a fatti antecedenti la storia vera e propria, sembra quasi di leggere il secondo romanzo di una trilogia, visto anche il finale abbastanza aperto, il romanzo è più che godibile, con una ambientazione originale e coraggiosa, sono pochi i romanzi ambientati in Italia.
novembre 14th, 2011 at 10:31
Grazie dei primi commenti (soprattutto perchè sono positivi).
Scherzi a parte, mi fa molto piacere leggere le vostre opinioni perciò sono tutto orecchi!
novembre 22nd, 2011 at 13:23
Posto qui in mancanza di sede migliore (me ne scuso, Maico, ma cmq ho qualche diritto su questa pagina…ho comprato il tuo libro;)) !
Vorrei riportare l’attenzione su una questione annosa di Urania…la gran quantità di cicli “ammezzati”, incompleti od intermittenti pubblicati dalla NOSTRA rivista.
E non è una questione da poco, perché allontana ulteriori lettori (e sappiamo quanto invece servirebbero) dalla collana, senza certezze di vedere poi l’opera narrativa completata.
Sarebbe d’uopo un intervento dei curatori per fare il punto della situazione e dire “questo uscirà nel 201X”, “quest’altro non rientra nei nostri piani”, ecc…Meglio così che non sapere nulla (come al solito, spiace dire…).
Nei tempi di internet e del market online certi vecchi schemi vanno rivisti…
Amo questa collana e spero di leggerla ancora a lungo, nel Futuro.
Ed oltre.
novembre 26th, 2011 at 23:35
Urania del prossimo mese.
La quarta di copertina lo presenta esattamente come il tipo di fantascienza di cui non mi frega assolutamente niente, lo considero come l’ancien régime della S.F. pre New Wave (Vermi alieni?!! Siamo quasi nel 2012, scusa “Re nero” la cosa più stanca nel mondo della fantascienza non sei tu ma queste cose).
Ma magari Laumier che non conosco -Lo dico in ginocchio sui sassi – è in grado di farmi amare questo genere di cose compiendo lo stesso miracolo di Ian Banks che mi ha fatto piacere la space opera.
2) E’ un ciclo…Uffff almeno è l’inizio? Quanti me ne sono persi? Si può leggere anche se non?
novembre 28th, 2011 at 17:34
Dopo aver letto questo romanzo, che è evidentemente il meglio prodotto in Italia, mi accorgo che tra la nostra fantascienza e quella prodotta da autori come Peter F. Hamilton passano anni luce.
settembre 25th, 2012 at 17:03
Anche se in ritardo, ho avuto modo di recuperare questo volume. Complimenti vivissimi! Dopo i vari autori italiani incontrati in anni di lettura di Urania Collezione, questo è il primo a soddisfarmi pienamente e che, a parer mio, potrebbe dire la sua al di fuori dell’Italia. Punti di forza la commistione di stili, la scorrevolezza, il mistero ben delineato che avvince.