Addio a Vittorio Curtoni
Questa mattina, 4 Ottobre, è morto a Piacenza, Vittorio Curtoni per un’improvvisa crisi cardiaca.
Stando alle prime notizie, la crisi, si sarebbe verificata mentre Vittorio faceva la sua consueta seduta bisettimanale di iniettorato all’ospedale, come previsto dal nuovo ciclo di chiemioterapia.
Nato in provincia di Piacenza nel 1949, Vittorio Curtoni è stato forse il masimo esponente della fantascienza italiana e il fondatore/direttore di “Robot”, la più famosa pubblicazione dagli anni settanta in poi.
Era appena uscito il suo nuovo libro per i tipi di Delos Books, “Bianco su nero”, che l’autore contava di presentare in novembre.
Curatore di “Galassia” con Gianni Montanari dal 1970 al 1975, traduttore apprezzatissimo e amico di “Urania” da decenni, lacia un vuoto incolmabile nel mondo della narrativa italiana, della critica militante, dell’editoria di fantascienza e del fandom.
GL
Posted in Dispacci
ottobre 4th, 2011 at 15:16
Nooo!
ottobre 4th, 2011 at 15:56
Tristissima notizia,
mi addolara ancora di più poiche nelle pagine di presentazione ai racconti di “Bianco su nero”, scritte dallo stesso Curtoni, trapela una personalità segnata dalla malattia ma piena di voglia di vivere.
Il libro comincia con una commovente dedica all’amico Vegetti…
mi consola il pensiero che adesso potranno rincontrarsi.
Sentite condoglianze alla moglie Lucia.
ottobre 4th, 2011 at 16:41
Terribile! Settembre è finito malissimo, e ottobre inizia anche peggio!
ottobre 4th, 2011 at 17:01
Non ho parole
Ciao, Vic
ottobre 4th, 2011 at 19:24
Addio, fratello.
V.
ottobre 4th, 2011 at 20:32
ciao, Vic.
ottobre 4th, 2011 at 20:56
La fantascienza perde una delle voci più forti, libere e stimolanti.
Grazie di tutto, Vic.
ottobre 4th, 2011 at 21:57
Caro Vittorio
voglio che tu sappia che ….. NON … mi hai mai …….ROTTO I COGLIONI ….
Anzi, grazie per l’intelligenza, la passione, la conoscenza, la provocazione, con le quali hai attraversato cinquant’anni di
fantascienza,facendomi ridere, riflettere, pensare, conoscere ed amare questa meravigliosa letteratura; questa è una delle volte in
cui spero proprio d’essere in errore nel mio ateismo e di poterti incontrare in un altro luogo ed in un altro tempo.
TRISTEZZA ASSOLUTA !!!!!!!!
ottobre 4th, 2011 at 22:44
Indubbiamente, uno dei protagonisti principali sia della FS italiana che della diffusione della SF internazionale in Italia.
Vittorio Curtoni è stato tra quanti, già negli anni 70, portò per mano anche il sottoscritto,(allora) giovane lettore di SF, fino ad oltre “le frontiere dell’ignoto”.
Nei semi dai quali in quegli anni fantastici crebbe il mio sentimento per la fantascienza c’era anche l’appassionata cura con cui Vittorio lì piantò per me e per tutti coloro come ma hanno profondamente amato il genere.
Grazie, Vittorio.
ottobre 4th, 2011 at 23:04
Addio Vic, fai buon viaggio.
ottobre 4th, 2011 at 23:10
L’ho incontrato una sola volta, a Trieste, ad una presentazione del nuovo Robot. Era un grande, e lascia un grande vuoto nella FS italiana. Addio, Vittorio.
ottobre 5th, 2011 at 08:12
Se ne va uno dei grandi della fantascienza, e proprio quando sembrava fosse uscito dalla zona pericolosa, accidenti.
Un vuoto difficilmente colmabile.
ottobre 5th, 2011 at 11:19
Quando qualche giorno fa ho comprato la sua nuova raccolta ho letto tutte le introduzioni saltando i racconti… Doveva essere un tipo straordinario e divertente… Non ho mai avuto occasione di incontrarlo e non lo conoscevo personalmente se non per il suo lavoro (ottimo), ma mi piaceva sapere che c’era e beh, sì… sembra una frase fatta ma mi mancherà…
ottobre 5th, 2011 at 14:11
Rompo il silenzio che mi ero imposto su questo blog perche’ non posso fare a meno di esprimere tutto il mio dolore per la perdita irreparabile di Vittorio Curtoni. Vittorio era la fs italiana, nel senso che ne e’ stato il massimo rappresentante e interprete, il vate, oserei dire. Le sue battaglie, anche politiche, su Robot sono state memorabili e, grazie a lui, la fs nostrana ha recuperato dignita’ e credibilita’. Con lui e con il suo approccio sempre colto ma mai pedante la fs tutta ha acquistato in Italia la giusta collocazione letteraria che le era sempre stata negata. Grazie di tutto cuore, Vittorio.
ottobre 5th, 2011 at 19:22
Grazie per quanto hai fatto per la fantascienza.
ottobre 5th, 2011 at 19:38
Sono senza parole…i suoi editoriali, un concentrato di umanita’ e professionalita’, sono la cosa piu’ bella di Robot.
Era un grande, anche come scrittore.
Siamo tutti piu’ poveri.
Ma ci saranno “altri giorni e altri occhi”. Spero. Come sperava anche Platone circa l’esistenza dell’anima.
Ciao Vic.
ottobre 5th, 2011 at 19:45
che tristezza … mi ricordo ancora i suoi editoriali sulla versione classica di robot…
ciao vic
ottobre 5th, 2011 at 20:50
Ho appena postato un messaggio di cordoglio appena appresa la notizia sul Corriere della S F. Voglio ripeterlo qui, se permettete.
Un altro pezzo di storia della fantascienza italiana se ne va. Questi ultimi mesi mi sono sembrati un bollettino di guerra: Tarditi, Vegetti, Briatore, ora Curtoni… Io gli devo molto: ha pubblicato il mio primo racconto (proprio su Robot) e ha molto influenzato i miei gusti in fatto di letture Il mio ultimo ricordo di lui risale a questa primavera a Piacenza, quando lo avevo trovato in piena forma, allegro e lieto delo scampato pericolo. Scherzava persino sulla sua malattia. Almeno, ho avuto modo di ringraziarlo per quanto aveva fatto per me e per la fantascienza. Come medico, purtroppo, devo dire che la sua scomparsa non mi coglie del tutto imprepratao. Disgraziatamente, i chemioterapici sono tossici non solo per le cellule neoplastiche, ma anche per molti tessuti e organi del nostro corpo, cuore compreso. Evidentemente, le terapia che dovevano salvarlo hanno strapazzato un po’ troppo il suo cuore. Almeno, ci restano i suoi libri. Chi si offre per riunire tutti i racconti e il romanzo in un omnibus celebrativo? Sarebbe un bel modo di ricordarlo, no? Addio Vic.
ottobre 5th, 2011 at 22:08
Ciao Vic… non ti ho mai incontrato di persona e forse potrà suonare strano se dico che mi mancherai, ma qualche anno fa seguivo così assiduamente la mailing list di FS che una notte vi sognai tutti, te e Vegetti e Catani e Gielle e tutti gli altri, anche se non conoscevo nemmeno i vostri volti… Ora non avrò più la possibilità di incontrarti, ma le tue “sudate videate” non andranno perdute e tu non te ne andrai mai via davvero per me. Ciao Vic…
ottobre 5th, 2011 at 22:39
Una persona splendida. Sapeva sorridere di ogni cosa, anche del suo dolore; con un’umanità e una sensibilità che lasciavano il segno.
Ciao Vic!
ottobre 5th, 2011 at 23:54
Sono veramente addolorato, per me è stato una guida dai tempi di Galassia.
Ciao Vic
ottobre 6th, 2011 at 00:27
Ho un ultimo ricordo di lui a casa sua, con Lucia, e c’era anche Ernesto. Sia l’uno che l’altro sono scomparsi senza un vero preavviso, quasi in punta di piedi. Un’uscita di scena discreta, senza strepiti. A suo modo, un segno di distinzione.
ottobre 6th, 2011 at 08:39
Grazie di tutto Vic, all’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy ti piange la volpe che viene a trovarci di notte durante le osservazioni e ci osserva lei, ovviamente, stupita.
ottobre 6th, 2011 at 10:06
Grande perdita per tutti noi. Ci mancherà la sua passione, la sua umanità.
ciao Vittorio
ottobre 6th, 2011 at 10:32
Ancora una gran tristezza. Mi mancherai, non ti ho mai conosciuto ma ho amato i tuoi editoriali e i tuoi libri.Un’altra bella persona che ci lascia. Che Tu possa riincontrare Ernesto e divertirti come quando c’eravate. Mi continuerete a mancare.
ottobre 6th, 2011 at 20:00
Ricordo un mattino quando, sotto casa tua, con un gesto omnicomprensivo mi abbozzasti l’impressione che Piacenza avesse la forma di un’astronave e le sue strade la suggestione di corridoi alieni. Dapprima non capii. Ora si’.
Vola alto per quelle vie, amico mio…
ottobre 7th, 2011 at 12:41
Come sempre, la morte rende chiunque il più grande. ho conosciuto Vittorio, una persona validissima, ma da qui a celebrarlo come “il massimo esponente della fantascienza italiana” … bè, direi che altri personaggi (Monicelli, Rambelli, Malaguti, Aldani) hanno fatto qualcosa più di lui per far conoscere la fantascienza nel nostro paese. Comunque è stata indubbiamente una grande perdita. Ciao Vic
ottobre 8th, 2011 at 11:34
Addio Vittorio, che il lungo viaggio ti sia lieve… ah, magari fermati un attimo e aspetta Steve… probabilmente avrà un’app speciale anche per fare in modo che i tuoi scritti arrivino fino a noi da dove sei. Ci mancherai
p.s.: non sappiamo in quale luogo, spazio o tempo tu sia ma una cosa ci fa sentire un poco meglio… pensare che forse ora tu sai, finalmente. Mondi paralleli, terze dimensioni? davvero ognuno di noi ha attorno a sè le persone che ci sono state care? esistono veramente altre entità terrene o extraterrene che siano? altri mondi? Chissà… magari il prossimo editoriale da lassù….
mi piace ricordare una tra le tante cose più belle che la fantascienza ci ha lasciato:
“I’ve seen things you people wouldn’t believe…attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhauser Gate… and all those moments will be lost in time, like tears in rain….. it’s time to die”
ottobre 8th, 2011 at 11:56
Ci ritroveremo tutti lì Dove stiamo volando…..
Arrivederci Vittorio…
ottobre 8th, 2011 at 17:14
Goodbye, Vittorio, mio amico.
Vittorio Curtoni was a wonderful fiction writer, a blessing to international fandom, and the English-to-Italian translator of my stories and novels. My wife and I shall always treasure our memories of visiting Vittorio and Lucia in Piacenza: glorious days of laughter and literary conversation—plus eating, drinking, and sightseeing (not to mention Lucia’s famous peaches).
As a translator, Vittorio was brilliantly imaginative and completely dedicated to his craft. In my novel “Blameless in Abaddon,” the protagonist is called upon to decipher the anagram ARID APES. He tries IS A DRAPE, followed by A DESPAIR, and then suddenly he realizes the solution is PARADISE. Vittorio told me he at first was perplexed by this challenge, but then he woke up one morning crying, “I’ve got it!” The anagram became ARIDO SAP, and so my protagonist tries SPARI ODA, then DIO SPARA, and finally, of course, PARADISO.
Well done, Vittorio! We’ll never forget you!
Love, Jim and Kathy
ottobre 8th, 2011 at 18:37
Ho perso un amico con il quale negli ultimi due anni avevi ripreso i contatti. Una persona speciale. La sua morte apre un vuoto incolmabile nella FS italiana.
ottobre 8th, 2011 at 22:27
Ciao Vittorio
ora mi piace immaginarti nella luce di una luminosissima galassia, da qualche parte nell’universo ..
ottobre 31st, 2011 at 01:39
Una notte altrove.
dicembre 9th, 2011 at 18:23
Ho scoperto la notizia della tua morte con colpevole ritardo, e ora ho il rimorso di non averti scritto come mi avevi esortato a fare mesi fa durante una lunghissima telefonata in cui mi hai raccontato con leggerezza delle tue dolorose terapie e con speranza del tuo ritorno come scrittore.
Sei stato un amico generoso aiutandomi con la mia tesi sulla fantascienza italiana e introducendomi in quel mondo di scrittori di cui tu eri uno dei perni, e che seguo ancora oggi seppur a distanza.
Buon viaggio Vittorio
giugno 17th, 2012 at 18:04
Vittorio Curtoni
17 giugno 2012
Ho saputo della morte di Vittorio soltanto ieri sera, da Fabio Calabrese, col quale ho parlato al telefono, dopo quasi 30 anni. Faccio parte di una generazione precedente e mi sto rioccupando di SF ora, 29 anni dopo che ho gettato la spugna in attesa di tempi migliori. A quel tempo non c’erano i computer e c’era la ricerca disperata di una fanzine o di altro mezzo per emergere. La metà di quelli della mia generazione sono passati a miglior vita, compreso l’insostituibile Vegetti, che incontrai a casa sua poco prima che morisse. Sono un SOPRAVVISSUTO, solito a parlare delle persone alla stessa maniera, senza adattarmi alle circostanze. La sera in cui l’Italia vinse il mondiale in Spagna eravamo nell’Hotel Jolly, a Trieste. Davanti al televisore c’era in quell’albergo una formazione da Nazionale Italiana di fantascienza. Io ero il meno noto tra tutti i presenti. Con me e Curtoni c’erano il mitico Sandrelli, a cui, se ricordo bene, il giorno dopo diedi un passaggio in macchina fino a casa sua, in Venezia. C’erano anche Lippi, Pestriniero, Cozzi, Mongini, Gasparini. C’erano anche altri che non nomino, a causa di una eccessiva antipatia reciproca, o perché non ricordo le loro facce. Forse c’era anche qualche scagnozzo supponente di Bologna, gente da evitare scrupolosamente. Benché con Lippi e Curtoni non avessi alcun debito di riconoscenza, visto che ce l’avevano messa tutta per impedirmi di affermarmi come autore, dopo il goal di Altobelli ci abbracciammo. Avevamo trovato un modo per andare d’accordo. Di entrambi non potevo avere una buona opinione, ma obiettivamente dovevo ammettere che erano gentili, educati, puntuali, privi di sentimenti ostili. Credevano in quello che facevano e non erano dei pennivendoli. Meglio 1000 nemici come loro, che 10 amici che puntualmente ti deludono e ti tradiscono, si negano e si vendono.
Curtoni era un personaggio molto discusso, ma storicamente occorre ammettere che verso di lui covava l’invidia, anche da parte mia, di non trovarmi al suo posto. Fossi stato io il direttore di riviste, collane e premi avrei fatto le cose in maniera assolutamente diversa, ma forse sarei durato poco, non sarei stato capito, mi sarei fatto tanti nemici, mentre avrei dovuto rivolgermi ad un pubblico molto più maturo, che non esiste. Vittorio mi disse personalmente che considerava la SF un sottogenere e che l’Horror gli era superiore. Avrebbe quindi dovuto farsi in disparte molto prima, prendere le distanze, lasciare spazio a chi credeva solo nella fantascienza pura, ammettere che esistono altre opinioni e altri mondi. Eppure non era passionale, non parlava male di nessuno e capiva che il pubblico non è maturo. Ammetteva che doveva scrivere e assecondare cose nelle quali non credeva. Era certamente una persona ideologicamente onesta e di ottima compagnia.
Di Curtoni non mi piaceva nulla di ciò che scriveva, ma era preparato e laborioso e nulla faceva per dispetto, o disattenzione. Chi ha vedute ristrette e sinistroidi, ora come allora, lo celebra e lo incensa, ma io ho un altro metodo: lui non leggeva me ed io non leggevo e non leggerò lui, per il quale mantengo tuttavia un rispetto assoluto, perché lui non si sarebbe permesso di dire, né di pensare: “Io sono io e tu non sei nessuno”.
Non lascia un vuoto, come afferma qualcuno. C’era il caos e resterà il caos.