Urania Collezione 101: Vita con gli automi
“L’automa è un personaggio molto discusso, e non solo da oggi, nella letteratura fantastica. Ci è stato presentato ora come un prezioso servitore dell’uomo, ora come un rivale insidioso, ora come uno strumento di progresso, ora come un implacabile, incontrollabile distruttore. James White aggiunge ora a questa vasta gamma di prospettive una sua originale, estremistica visione, fondendo al tema dei robot quello dell’immortalità e quello, inconsueto, di Robinson Crusoe.” Carlo Fruttero
Nel volume è incluso anche un secondo romanzo di White: Partenza da Zero (Open Prison, 1964).
James White scrittore di origine nord-irlandese, James White è nato nel 1928 a Belfast ed è morto nel 1999. Tra i suoi romanzi più noti, oltre allo struggente Vita con gli automi (Second Ending, 1961), candidato al premio Hugo 1962, si ricorda il ciclo della Stazione ospedale (1962-1999), uno dei classici della fantascienza medica. White fu un attivo pacifista per tutta la vita.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Posted in Urania Collezione
giugno 6th, 2011 at 11:12
Un volume con due romanzi, il primo splendido, il secondo buono, di uno degli autori che mi piacciono di più. Io non avrei scelto Partenza da zero, l’opera migliore di White per me rimane Il sogno del millennio, seguita a pari merito da Incontro nell’abisso e da Vita con gli automi, in ogni caso le opere peggiori di White sono comunque degne di essere lette, non posso che approvare il suo inserimento nella lista di autori di UC.
Molto bella, come al solito, la copertina di Brambilla (congratulazioni per il fresco premio Italia), interessante notare dove cade il riquadro con il titolo.
giugno 6th, 2011 at 14:00
Franco, sicuramente per te non sarà una novità i miei complimenti, ma cavolo, questa copertina è superlativa!
La storia mi intriga, credo che lo comprerò.
giugno 6th, 2011 at 20:55
Complimenti a Franco Brambilla per la copertina. E’ sempre bravo, ma a volte mi convince di meno. Stavolta ha superato Karel Thole, la cui copertina per questo romanzo non era un gran che (confrontare per credere). Quanto al romanzo, trovo ottima l’idea di farlo seguire al Williamson de Gli Umanoidi, dando un’idea diversa delle possibilità che offre la tematica dei robot.
giugno 7th, 2011 at 10:47
Vita con gli automi, oltre che fantascienza, è soprattutto poesia, veramente un capolavoro assoluto!
giugno 7th, 2011 at 10:50
@Anacho
perchè copre le braccia?
giugno 7th, 2011 at 11:11
@ tutti. Grazie dei complimenti e delle congratulazione per il Premio Italia! Partecipare ai Delos Days, incontrare altri artisti e autori e vincere il Premio Italia ha reso l’esperienza indimenticabile… sto ancora levitando
giugno 7th, 2011 at 11:13
@ Anacho… il tipo ibernato porta una tuta
http://francobrambilla.com/artwork/2000402_Vita_Con_Gli_Androidi_James_White.html
giugno 7th, 2011 at 21:05
@franco
Condivido, infatti sembra quasi che il Curatore Maximo abbia voluto ideare una linea d’ombra ben precisa:”robot & futura umanità”, dapprima “Korolev” di Aresi con il robot Tovarisch gli “Umanoidi” di Williamson, ora il robot “Infermiera 5B” di White…..
Egregio Dr. Lippi a quando un suo saggio sul tema ?
giugno 9th, 2011 at 11:32
in che data precisa uscirà? il secondo mercoledì del mese è passato ma nell’unica edicola che qui ha gli Urania ci sono ancora GLI UMANOIDI
giugno 9th, 2011 at 14:16
Voi metterste uno in una vasca criogenica con addosso una tuta?
Siamo seri.
giugno 9th, 2011 at 21:57
E’ possibile avere, anche una stima, su quando uscirà il terzo libro della saga Non-A?
giugno 10th, 2011 at 10:00
A proposito di robot&automi nella linea editoriale si potrebbe discutere sul fatto che gli alieni in “Dula di Marte” in fondo non sono che automi biologici…
giugno 13th, 2011 at 12:36
Si conoscono già i finalisti del Premio Urania 2010?
giugno 14th, 2011 at 11:30
Mi unisco alla richiesta di Giovanni. A quando indicativamente il terzo libro del Non-A?
giugno 15th, 2011 at 17:44
avvistato e acquistato,la traduzione di VITA CON GLI AUTOMI è di Bianca Russo quindi credo che sia la stessa uguale identica già uscita su Urania,mentre PARTENZA DA ZERO l’ha tradotto Beata della Frattina.
IL PROSSIMO URANIA COLLEZIONE SARA':
S
P
O
I
L
E
R
http://uraniamania.com/images/copertine/0000000004/4837.jpg
giugno 16th, 2011 at 12:11
ops il link non va,ecco il prossimo Urania Collezione:
http://img15.imageshack.us/img15/8729/4837d.jpg
giugno 16th, 2011 at 21:42
Non conosco il 3° libro del Non-A, ma la curiosità è tanta.
Chi l’ha letto che giudizio dà?
giugno 17th, 2011 at 12:57
Mi unisco anch’io al coro di lamenti per avere una riedizione di NON-A 3, in tempi che non siano biblici. Ma, per favore, ritraducetelo per bene: nell’edizione curata da Gianni Pilo, non si capiva niente! (E non penso che sia colpa di Van Vogt…)
giugno 18th, 2011 at 10:16
Cosa vedono le mie stanche pupille?
Il prossimo UC sarà INRI, di Micheal Moorcock, peccato, volevo pubblicarlo sulla mia rivista giapponese Kekka Gata.
Sarà per un’altra volta.
giugno 18th, 2011 at 11:18
Ho sfogliato in edicola il volume, ebbene, Vita con gli automi è lunga 128-11 = 117 pagine.
Qualcuno sa dirmi se l’edizione è integrale? Non vorrei fare polemiche, il romanzo (breve?) è straordinario, ma visto che ce l’ho nell’edizione originale, vorrei qualche info in più sulla traduzione. Grazie.
giugno 18th, 2011 at 16:37
Per il terzo NON-A, direi nel 2012. Le varie proposte recenti sui robot costituiscono un piccolo “saggio” di per sé, ma è probabile che nella mia nuova rubrica su Urania (di prossima inaugurazione e dal titolo “Storie immaginarie”) ne tratterò più diffusamente. Grazie a tutti e… occhio a Franco Brambilla! A breve il blog riparlerà di lui.
giugno 19th, 2011 at 14:14
Ciao Kronos in effetti è un bel peccato che un ottimo volume di UC come questo..è semplicemente una ristampa di 2 vecchi urania con le traduzioni vecchie di 40 anni ….mah
giugno 19th, 2011 at 16:04
I.N.R.I. SUL SERIO?!
Sono in molti (fra i pochi che l’hanno letto) a dire che è un po’ sopravvalutato, io invece aspettavo che qualcuno lo ristampasse da un sacco di tempo, spero solo di non rimanere deluso, come succede quando carichi troppo di aspettative un evento e poi magari scopri che quello che hai aspettato così tanto non ha retto alle ingiurie del tempo. Comunque Moorcock è sempre il benvenuto, indipendentemente dai generi frequentati e dai risultati letterari lo considero un grande figo della SF ed anche del rock’n’roll, quindi CORNA METAL!
giugno 19th, 2011 at 22:47
INRI: capolavoro assoluto
giugno 20th, 2011 at 19:36
A me non disturba il fatto che la traduzione di Vita con gli automi sia vecchia, vorrei però sapere se è integrale. Beh, ho dato un’occhiata in rete e sembra che l’edizione inglese sia lunga …100 pagine, dunque, forse ci troviamo in effetti davanti ad un romanzo breve. Qualcuno ha qualche informazione in più?
Del resto sono contento che ci si ricordi di White, un autore che ho sempre amato. Mi sono piaciuti molto anche i romanzi L’astronave del massacro, dove ho trovato magistrale la descrizione della tensione psicologica a cui sono sottoposti i protagonisti e Incontro nell’abisso.
giugno 20th, 2011 at 23:47
@Moderatore del sito
Chiedo scusa ma non so come comunicare la notizia, e soprattutto non so se è d’interesse….
Venerdì 17 giugno 2011, alle 21.00 c’è stata la prima del film italiano SU TEMA UFOLOGICO:
6 GIORNI SULLA TERRA
Che è stato recensito da “Repubblica” sempre in quella data a pag 51 con mezza pagina, e molto favorevolmente….
segnalo il sito :
:
6 GIORNI SULLA TERRA
Spero di “non aver fatto una sciocchezza…..
giugno 20th, 2011 at 23:51
ops !
link non funzionante..
speriamo che questo vada bene:
: 6 GIORNI SULLA TERRA
giugno 21st, 2011 at 00:00
Traduzioni e U.C.
In questo caso particolare non posso dirlo perchè non l’ho ancora comprato, ma sinceramente negli anni non ho trovato tutta questa devastazione… In generale le trovo scorrevoli e neutre (Che in questo caso è un complimento), nonché prive degli arcaismi e dell’effetto “pronipoti di Hanna e Barbera” che caratterizzano molte traduzioni vecchie e ingenue. Quindi un lifting quanto meno glielo fanno. Non sarei in grado di fare confronti con gli originali però daaaaaaai!
giugno 23rd, 2011 at 13:23
Un libro che è autentica poesia;
si avvicina a “Solo il mimo canta al limitare del bosco”, di Walter Tevis, uno dei vertici della S.F.
giugno 24th, 2011 at 12:27
Micheal Moorcock è certamente un grande scrittore, ma vederlo su UC fa un po’ impressione, visto che è apparso su Urania esattamente 0 volte.
Mi pare di ricordare qualche apparizione su millemondi, con una manciata di racconti.
INRI è il suo romanzo più brutto, ed è veramente deludente che appaia su UC che, detto en passant, non ha ancora trovato spazio per autori come Leinster, Hamilton e Wyndham che, loro si, hanno fatto la storia di Urania.
luglio 1st, 2011 at 20:09
Riguardo a Moorcock il mio sogno inconfessabile è vedere completata la tetralogia di Jerry Cornelius che è un po’datata e puzza di anni settanta lontano un chilometro (Però per dire, che si senta così tanto che proviene dal decennio più figo della storia per me non è un problema, anzi), ma sarebbe un gran regalo anche il Pyat quartet (Che non è neanche fantascienza, ma vi sarete accorti che le case editrici non di genere non mancano e avrete notato anche la quantità di spazzatura con cui saturano il mercato), da noi tristemente noto solo per la censura subita neglu USA a causa di presunte offese alla religione islamica (Uff!), comunque mai come in questo caso ci si trova in una vera e propria opera-mondo, forse fin troppo complessa.
@ Anacho: Io sinceramente non trovo disdicevole che sia pubblicato su U.C. un autore mai apparso su Urania in precedenza. Non stanno celebrando la collana ma (ri)proponendo i romanzi più belli/importanti del genere (Ci siamo già impantanati su questo argomento qualche mese fa).
luglio 2nd, 2011 at 20:31
Anacho, è una fortuna che Urania Collezione pubblichi INRI così puoi rileggerlo e cambiare idea. Poi, sinceramente, visto che di Moorcock qualcosa ho letto, vorrei sapere in base a quali parametri puoi definire un romanzo come INRI brutto…Sono curiosissimo…illuminaci…
luglio 4th, 2011 at 08:14
INRI è un capolavoro, sarebbe stato bello pubblicarlo dopo Un cantico per Leibowitz, ma meglio tardi che mai!
Spero (ma non ne dubito) che la traduzione sia nuova rispetto alla vecchia edizione italiana, che per sgrammaticature e refusi era un disastro.
E non vedo l’ora di ammirare la copertina di Brambilla!
luglio 6th, 2011 at 23:43
Fra le altre ingiustizie che ha dovuto subire Moorcock per lungo tempo è stato tradotto male e questo anche a detta dei suoi ammiratori fantasy (Va moderatamente bene qualche refuso qua e la ma il cambio dei nomi NNO!)
luglio 7th, 2011 at 14:51
Atenzione, spoiler!
Infatti leggerò il romanzo, anche perché io mi baso sul racconto Ecce Homo, apparso ai tempi su Nova, e magari la forma lunga mette rimedio ai difetti del racconto (anche se di solito è il contrario). Innanzi tutto feci una fatica boia a leggerlo tutto, e questo predispone male, poi sin dall’inizio si punta sul concetto che Glogauer prenderà il posto di Cristo, vedi la scena di quando lo “crocefiggono” da bambino o il pistolotto iniziale, si insiste talmente tanto che ti aspetti la sorpresa finale… che non arriva, Glogauer si fa crocefiggere davvero e i dottori trafugano il corpo.
E perchè Glogauer si fa crocefiggere se ormai era evidente che il Gesù dei vangeli non esisteva?
Perché era ossessionato a tal punto da essere disposto a salire sulla croce, ma allora perché alla fine grida quello che grida?
Insomma INRI mi sa molto di manifesto ideologico, di romanzo con una “morale”, e di romanzo con una morale scritto male, che il tempo ha maltrattato, togliendogli anche la patina trasgressiva che poteva avere quando fu pubblicato.
Per dire anche White scriveva romanzi con la morale, ma scritti bene, Moorcock è stato un grande scrittore di fantasy, ma i suoi romanzi di fantascienza sono invecchiati presto.
Quanto al fatto che UC pubblichi anche opere di chi non è mai apparso su Urania può passare, ma allora perché non chiamare la collana Collezione Fantascienza o qualcosa del genere?