Sawyer all’Italcon
giugno 2nd, 2011 by Moderatore
Robert J. Sawyer, storico cavallo di battaglia di “Urania” del quale pubblichiamo questo mese il nuovo romanzo WWW 1: Risveglio, sarà a Milano il 2, 3, 4 e 5 giugno. Sawyer, che incontrerà lettori e appassionati nell’ambito della Italcon-Delosdays-Uraniacon, annuale convention della fantascienza, vi aspetta numerosi e firmerà certamente le copie del suo nuovo libro. L’appuntamento centrale dela manifestazione è per sabato 4 giugno alle ore 16,00 in via Sant’Uguzzone 8, presso la Casa dei giochi. Robert J. Sawyer verrà introdotto al pubblico dal curatore di Urania, Giuseppe Lippi.
Posted in Dispacci
giugno 2nd, 2011 at 18:54
Ho acquistato questa mattina WWW 1: Risveglio.
Non mi resta che leggerlo.
giugno 6th, 2011 at 09:06
Fantastico conoscere di persona Robert ai Delos Days. Ha apprezzato molto la collana, la copertina e soprattutto la maglietta che gli ho fatto con l’illustrazione di Wake che ha indossato durante la sua presentazione.
giugno 6th, 2011 at 21:02
L’ho incontrato sabato mattina alla convention. WOW! E’ uno dei miei scrittori preferiti: finora non ha sbagliato un romanzo! Peccato non avere avuto in mano una copia dei suoi libri da farmi autografare. Una persona squisita, gentile, solo un po’ spaesata in mezzo a tutti quegli appassionati che quasi non gli parlavano. D’altronde, non tutti sanno l’inglese, e anch’io lo mastico poco…
giugno 7th, 2011 at 19:51
Credevo che i “letterati” ci trattassero da cretini solo in Europa (In Italia in particolare), ma a quanto pare è un problema che ha anche lui. Eppure devo dire che la qualità media di un Urania è spesso più elevata di tantissimi best seller (quelli italiani soprattutto sono davvero mortificanti). Sawer in particolare, anche quando non è al massimo, sotto un certo livello non ci va, le idee non mancano mai e neanche il mestiere. Un prodotto solido. Un tipo a posto. Mi ha fatto molto piacere incontrarlo.
giugno 20th, 2011 at 15:27
Gli ho annunciato la nostra intenzione di tradurre quanto prima a “Quintaglio Ascension Trilogy”: era entusiasta…
giugno 24th, 2011 at 11:49
A quando il ‘quanto prima’?
giugno 24th, 2011 at 11:54
Questa è proprio una bella notizia signor Lippi. Salutoni
luglio 2nd, 2011 at 10:43
Sawyer è una persona colta, gentile e preparata.
Peccato che non mi trovi d’accordo sulle sue posizioni espresse al DelosDay, sul ruolo della Sci-fi e su cosa sia la vera fantascienza.
luglio 4th, 2011 at 23:37
@ Akira Sasanishiki: neanche io condivido proprio tutto, però è vero che, soprattutto in Italia, nel calderone della fantascienza va a finire di tutto, anche roba che andrebbe considerata fantasy (A volte è valida a volte mi lascia perplesso, ma qui entrano in campo i gusti personali) e non basta un po’ di scenografia futurista per far diventare una cosa fantascienza (Puoi mettere le pistole laser in mano ai killer ma il tuo libro rimane un poliziesco!). Poi si può anche domandarsi che senso hanno queste etichette, dire che ci sono dei prodotti validi che si piazzano sul confine fra le due cose o che il confine è sempre più sfumato etc etc. Si possono contestare anche i parametri però è una riflessione che va fatta, soprattutto adesso che la fantascienza sta passando il suo momento peggiore, credo da quando è nata.
luglio 6th, 2011 at 12:32
E’ vero, hai ragione. Concordo con Sawyer ad esempio sul fatto che i “Letterati” tendano a snobbare e declassare la Sci-fi a letteratura di serie z.
Ma credo anche che quello che dice Sawyer sulla classificazione del genere sia sbagliato alla radice. Se non ho capito male, quel giorno, per Sawyer tutto quello che non è verosimile e quindi realizzabile e senza concetti scientifici, non è vera fantascienza, ma solo fantasy. Questo discorso può essere quindi abbracciato per affermare che tutto ciò che è stato scritto negli anni 40/50 è semplicemente letteratura fantastica. Io non credo. E’ secondo me fantascienza tutto ciò che ha un background tecnologico (la fantascienza ha dei canoni e dei topoi standard per definirsi tale (anche le pistole laser ne fanno parte)) seppur irrealizzabile. A parte il fatto che la scienza stessa ci insegna che tutto esiste e l’esistenza è solo questione di probabilità, io credo che la Sci-fi dell’epoca d’oro è comunque fantascienza, a prescindere dal fatto che sia vero simile o no. E’ una questione di “spirito del tempo” e di paradigma dominante di quegli anni. Tutto cambia, anche la fantascienza dello stesso Sawyer, tra mezzo secolo magari verrà derisa come semplice racconto fantastico di serie b. Proprio per il cambiamento di paradigma.
Non si può catalagore un’opera senza dare un occhio al periodo in cui è stata scritta.
Anche il fatto che “Puoi mettere le pistole laser in mano ai killer ma il tuo libro rimane un poliziesco!” è del tutto vero, ma l’opera in sè rimarrà sempre di stampo fantascientifico. Questa distinzione netta di genere non ha senso, proprio per il fatto che ogni storia è una commistione di sottogeneri, con, ovviamente, uno di questi dominante.
Concordo invece sul fatto che “però è vero che, soprattutto in Italia, nel calderone della fantascienza va a finire di tutto, anche roba che andrebbe considerata fantasy (A volte è valida a volte mi lascia perplesso, ma qui entrano in campo i gusti personali)” .
Ma come ha affermato Sawyer, non definire fantascienza ad esempio “Guerre Stellari” (che a dirla tutta a me proprio non piace, non lo digerisco), è una pura eresia. Se invece si parla di Fantascienza pura e di “fiction”, allora il tutto può anche quadrare. Per farmi capire, faccio un esempio: Fantascienza è “Accelerando” di Stross, documentario futuristico con un’infinità di spunti di riflessione. “Fiction” è invece “Lucky star” di Asimov, ad esempio.
La prima è un’opera che utilizza la FS come espediente narrativo per raccontare il nostro secolo e il possibile indirizzo che può prendere e perchè no, indagare anche il nostro presente, “Lucky star” o “Guerre stellari” è solamente Fiction, storia fine a se stessa.
Poi va bhè, non concordo neanche sui commenti di Sawyer sulla Singolarità tecnologica, Stross ecc.
Mi trovo invece assolutamente d’accordo sull’argomento “religione”.
luglio 6th, 2011 at 23:29
Per quanto riguarda la fantascienza del periodo d’oro sono sempre ben disposto a sospendere l’incredulità e la verosimiglianza non sono del tutto sicuro che sia un requisito per determinare la qualità di un’opera di S.F. (Casomai la ciliegina sulla torta) altrimenti dovrei eliminare quasi tutta la New Wave e gli anni settanta… Così su due piedi non ricordo un autore del periodo con una formazione scientifica solida in grado di descrivere scenari del tutto ineccepibili da questo punto di vista, ma questo non ha impedito a nessuno di dialogare col reale, anzi. Dico che quello attuale è il periodo peggiore della fantascienza perché credo che si produca in gran quantità quello che tu chiami “fiction” (Per quanto ben scritta e dilettevole si riduce a quello) e forse è un paradosso perché da qualche tempo (Facciamo dal cyberpunk verso il quale nutro un amore/odio) la preparazione tecnica di uno scrittore medio è decisamente più alta di uno scrittore di fantascienza di ogni altro periodo eppure continuano a sfornare detectives hard boiled con la pistola laser o al massimo dei fantathriller con un po’ di ingegneria genetica, giusto per dire che ci si occupa di attualità senza riflettere seriamente sulle implicazioni etiche/politiche/sociali/economiche etc. Io penso che sia lecito pretendere qualcosina di più da un’opera odierna e sia giusto interrogarsi su cosa sia e quale sia il ruolo della fantascienza oggi, senza dover rinnegare la propria storia solo perché certi canoni non sono più validi (Si chiama “Evoluzione” e Sawyer dovrebbe saperne qualcosa! Io ho pensato ce si riferisse al presente e non stesse facendo un processo politico a cento e passa anni di letteratura…almeno spero… E’ una cosa stupida e presuntuosa che fra l’altro non serve a niente e non è da R.J.)
Per quanto riguarda i “letterati” (Verso i quali nutro un odio/odio), se dopo Burroughs, Pynchon, Shea/Wilson, Spinrad, Delany etc. etc. non si sono accorti che la fantascienza va (andava?) tenuta seriamente in considerazione dobbiamo dedurre 1) che parlano di libri/autori/movimenti che non hanno letto oppure 2) che non hanno capito quello che hanno letto e in entrambi i casi non hanno alcunché da insegarmi e 3) che i lettori di fantascienza oggi sono dei tipi particolarmente svegli, sono consapevoli del punto 1 e 2 e si stanno cominciando ad infastidire seriamente (Un docente universitario strapagato perché potesse dare l’opportunità al suo assistente di parlare davanti a degli studenti, in uno dei suoi rari momenti di presenza, in data tragicamente recente, ha detto ad una mia amica che non c’era bisogno di approfondire molto l’argomento fantascienza perché era solo paraletteratura. Ma a me uno scrittore di fantascienza ha detto che gli atenei sono pieni di parainsegnanti).
La religione è fantasy pura e di quella peggiore e mi piacerebbe potermene liberare solamente cambiando scaffale.