Urania Collezione 098: Autocrisi
“Due sono i temi più cari a Prosperi: gli universi paralleli e le automobili. Autocrisi, come già il titolo indica chiaramente, s’inserisce nel secondo filone e svolge nella sua trama alcuni temi classici della science-fiction (la scoperta d’un’altra razza intelligente, i contatti con un altro pianeta), ma con un’angolatura tutta personale che non sapremmo definire altrimenti che automobilistica. Un’operazione piuttosto curiosa, che non ci risulta sia mai stata tentata da nessun altro autore; e risolta in una narrazione fluente, con precise scelte nell’impianto della sceneggiatura.” Vittorio Curtoni e Gianni MontanariPierfrancesco Prosperi, toscano, è nato nel 1945 e ha cominciato a pubblicare su “Oltre il cielo” fin dal 1960. Ha al suo attivo numerosi romanzi, dal celebre Autocrisi del 1971, vincitore della prima edizione del Premio Italia, alla Moschea di San Marco del 2007, e più di cento racconti, alcuni dei quali apparsi su “Millemondi” e “Segretissimo”. Nel n. 1533 di “Urania” abbiamo riunito il capolavoro del 1973 Seppelliamo re John e l’inedito Incubo privato, due romanzi di grande forza inventiva.(vai alla visualizzazione completa del volume)
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marzo 2nd, 2011 at 02:47
…per la serie, meno male che l’avete pubblicato in Urania Collezione! E’ sicuramente uno dei racconti di fantascienza che va annoverato nei migliori 100 di sempre. Ma vaaaaaaaa!
marzo 2nd, 2011 at 10:33
Non conosco l’autore, da quanto scritto sono curioso di leggerlo. Consueti complimenti a Franco per questa cover spettacolare, piena di luce e colori.
marzo 2nd, 2011 at 14:46
no! ancora un romanzo moderno.
Voglio roba più vecchia, è dal numero 93 che non compro più UC : (
marzo 2nd, 2011 at 15:44
Cover interessante, speriamo che lo sia anche il romanzo.
marzo 3rd, 2011 at 02:32
Felicissimo della pubblicazione di Prosperi su U.C. ho sempre letto con piacere le sue opere, e questa in particolare non l’avevo ancora letta.
Strepitosa la copertina del nostro Franco, molto bella anche quella di Urania, un mese particolarmente felice per il nostro artista.
marzo 3rd, 2011 at 09:57
Immagino che sia il primo romanzo e i racconti apparsi originariamente su Galassia, el lontano 1971.
A catalogo Elara ha Autocrisi 2020, che comprende il primo romanzo e un’altro scritto più recentemente, per saperne di più:
http://www.fantascienza.com/magazine/libri/12651/autocrisi-2020/
marzo 3rd, 2011 at 10:54
Seppelliamo Re John e Incubo privato mi hanno piacevolmente sorpreso, e questo libro non me lo perdo di sicuro!
marzo 3rd, 2011 at 13:48
Cercherò di non essere polemico, giuro non è nelle mie intenzioni.
Volevo capire se UC pubblica si o no i CAPOLAVORI della fantascienza…e se si con quale criterio.
Non conosco l’autore e nemmeno l’opera in questione, però mi viene un dubbio: possibile con in 100 e passa anni di sf non esistano 100 capolavori da ripubblicare PRIMA?
o_O
marzo 3rd, 2011 at 18:38
complimenti per la cover !!! straordinaria!
Spero che il prossimo romanzo pubblicato sia una “bomba” , dopo aver sfogliato la wishlist mi aspetto davvero tanto . Questo lo prendo per curiosità
marzo 3rd, 2011 at 20:11
Io lo comprerò lo stesso, anche se il precedente volume di Prosperi con i due romanzi brevi non mi aveva fatto venire voglia di strapparmi i dodici capelli che mi restano (Bellino quello su JFK, decisamente brutto quello sul Palio di Siena: una versione di “Non ci resta che piangere” che non fa ridere!). Ad ogni modo una ristampa meritoria, ma la quarta di copertina però promette qualcosina in più della pura archeologia letteraria.
marzo 4th, 2011 at 11:19
salve a tutti, dato che questo è il numero 98 volevo sapere se al 100 terminerà la collana, tempo fa avevo sentito che UC era stata pensata per 100 numeri, magari mi sbaglio e chissà cosa ho letto, è solo curiosità.. grazie mille
marzo 4th, 2011 at 16:05
Massimo rispetto per Prosperi, che non conosco, però – cavolo – ci sono fior di autori che da anni aspettano ripubblicazione… abbiamo qualche speranza di rivedere nel prossimo futuro Disch, Ellison, Lafferty, tanto per citarne tre che aspetto con trepidazione???
Lo comprerò, per carità, ma dateci un pò di soddisfazione!!!
marzo 7th, 2011 at 14:15
Non, non si fermerà a 100.
Lippi ha assicurato che proseguirà; al momento non se ne può prevedere il termine.
marzo 7th, 2011 at 19:26
Sono abbonato, per cui prima o poi leggerò pure questo…
ma non posso che concordare con le proteste di chi mi ha preceduto: con tutti i capolavori che si possono scegliere, perchè andare a prendere opere (mi sembra di capire mediocri) di autori semisconosciuti?
E’ tutta una questione di diritti?
marzo 8th, 2011 at 00:26
Beh, sicuramente i diritti c’entrano qualcosa. Gente beninformata mi ha detto che non è solo per nobiltà d’animo che si pubblicano così tanti autori italiani di SF: la ragione principale è che gli autori stranieri, specialmente quelli anglosassoni che sono abituati bene, chiedono cifre che per il mercato italiano sono astronomiche (Vabé che si sta parlando di fantascienza, ma questi per i soldi a cui siamo abituati noi non puntano neanche la sveglia per venire a mandarti a cagare!) e così rimangono al di fuori della portata degli editori medio/piccoli (Che sono quelli che principalmente si occupano di SF in Italia) e a volte persino di Urania, mentre gli italiani volano bassissimo (Infatti nessuno si è messo in testa di guadagnarsi da vivere scrivendo, in Italia poi! FANTASCIENZA POI!!).
Questo non toglie che ci siano opere italiane di tutto rispetto che nulla hanno da invidiare a nessuno (Tutto il giro dei connettivisti per dire, più ancora del fuoco di paglia del cyberpunk italiano che pure qualche bel colpo lo aveva messo a segno), però, col mio inglese che mi permette a malapena di non perdermi e non morire di fame se esco dai patri confini, continuo a sperare che un giorno potrò leggere comodamente in una bella traduzione un grandissimo come Ian McDonald (Quasi del tutto inedito in Italia) o Michael Moorcock (di cui è stata tradotta la classica punta dell’iceberg e quasi esclusivamente la produzione fantasy), anche se so che sono scrittori che per quanto eccellenti in Italia non venderanno mai abbastanza per giustificare cifre del genere (Di chi è la colpa non lo so).
marzo 8th, 2011 at 14:50
Suppongo che non sia solo una questione di diritti ( come nel caso di P.K.Dick) ma anche di politiche editoriali. Per esempio suppongo che se Cronache della Galassia uscisse su UC non sarebbe altro che un ennesima riproposta di un libro da sempre in catalogo Oscar.
Al di là dei gusti personali, Autocrisi è un romanzo di fantascienza italiana scritto quarant’anni fa. Giusto riproporlo alle nuove generazioni.
marzo 10th, 2011 at 00:26
UC propone quasi ogni anno un testo volto a “riscoprire” un grande autore italiano a beneficio dei nuovi lettori, e aiutare lo “zoccolo duro” a rinfrescarsi la memoria sul percorso della SF italiana. Dopo Aldani (2 volte), Miglieruolo, Sandrelli e la Rambelli, Prosperi era un nome obbligato e qui viene presentata la sua opera più celebre. Quindi tanto di cappello alle scelte di Lippi e totoscommesse aperto per chi sarà il prossimo maestro insignito di questo Ordine al Merito della Fantascienza Italiana.
marzo 10th, 2011 at 13:38
Con tutto rispetto per la fantascienza italiana e per gli autori sicuramente di meglio da pubblicare si trova ….
marzo 11th, 2011 at 17:17
Dei titoli annunciati da Lippi rimane solo “Racconti giapponesi del mistero” di Edogawa Ranpo…e per il numero 100? La Terra morente di Vance? Ma anche una Storia della fantascienza che occupasse 300pp sarebbe cosa gradita…
marzo 12th, 2011 at 14:54
Appoggio la Terra morente, un classico assente da molto tempo!
marzo 16th, 2011 at 15:39
Sono completamente d’accordo con Giovanni De Matteo… se non lo fa Urania Collezione, chi deve RI-pubblicare quelli che sono ormai dei classici della FS italiana ???
Per gli autori giovani ( che ….ovviamente…. non possono campare scrivendo di FS ), forse si aprirà il nuovo mercato degli eBook, specialmente se in PDF…
marzo 17th, 2011 at 03:04
scusate, ma con autori come Effinger, Turtledove, Harris, no?
Prosperi cosa c’entra coi capolavori o coi classici?
marzo 18th, 2011 at 22:05
Acquistato “Autocrisi” di Prosperi con una cover bellisssssima.
Il prossimo Uc n.99 è:L’inferno degli specchi di Edgawa Ranpo, un autore che desta molta curiosità se si legge la presentaziuone a fine volume.
Ma UC festeggerà il numero 100 con un bellissimo classico o con qualcosa di speciale ???
marzo 19th, 2011 at 09:34
Autocrisi non ha nulla da invidiare a opere anglosassoni ben più blasonate.
Per quanto mi lamenti anch’io dell’assenza di particolari autori l’opera di Prosperi merita di essere letta, fantascienza sociale nella migliore tradizione di Wells e Pohl.
Qui la mia recensione di Autocrisi 2020:
http://www.fantascienza.com/magazine/libri/12651/autocrisi-2020/
marzo 19th, 2011 at 13:26
Scusa roseau, ma non ti capisco. Effinger e Turtledove sono tra i pochi che ancora si trovano nelle librerie! Di Harris autori di FS invece non ne conosco…
marzo 22nd, 2011 at 10:36
Sono anch’io d’accordo con quanto affermato da Giovanni De Matteo: gli autori italiani non avranno forse scritto capolavori, ma classici, da riscoprire quindi, questo almeno sì, ed è giusto che lo faccia Urania Collezione (che comunque non li pubblica certo tutti i mesi!)
marzo 22nd, 2011 at 17:00
Scusate ma chi è Edgawa Ranpo ? non sarebbe meglio tanto per citarne alcuni Williamson Vonnegut Pohl Ballard Dick Russul ecc ecc capisco che EPIX ha chiuso i battenti ma questo non significa che URANIA e UC devono risolvere la situazione e poi scusate ma se EPIX ha chiuso un motivo ci deve pur essere….
marzo 23rd, 2011 at 21:57
Sottoscrivo in pieno i commenti di Valis66 (Scusate ma chi è Edgawa Ranpo ? capisco che EPIX ha chiuso i battenti ma questo non significa che URANIA e UC devono risolvere la situazione e poi scusate ma se EPIX ha chiuso un motivo ci deve pur essere…) e aggiungo: un capolavoro della fantascienza giapponese? GIAPPONESE? E a quando la SF mongola, circassa e annamita? E poi, scusate, ma mi pare che siano racconti più che altro di fantasy. Comunque, va bene un po’ di eclettismo, va bene l’opera insolita o poco famosa (qualche spezia esotica per insaporire il solito piatto) ma da una collana partita con grandi squilli di tromba, che nei primi 3 numeri si era presentata con “Io, robot” “Neuromante” e “Cronache marziane”, francamente mi aspetto qualcosa di più. Per certi esperimenti, c’è sempre spazio sulla normale numerazione di Urania. O no?
marzo 24th, 2011 at 17:15
Edogawa Ranpo è uno degli autori-chiave del fantastico del 900, del giallo e (scusate se è poco) anche della fantascienza a sfondo misterioso. Il fatto che sia giapponese, credetemi, è un atout, non certo uno svantaggio.
Prosperi appartiene alla serie: un classico italiano all’anno, per ricostruire la galleria degli autori nostrani che hanno fatto la sf dagli anni Sessanta in poi. Il suo non è AFFATTO un “romanzo nuovo” ma pubblicato nel 1971 e scritto ancora prima.
Dick per ora non possiamo pubblicarlo per ragioni di diritti e così Ballard (appartengono ad altri editori).
Williamson tornerà nel n. 100.
Vonnegut non possiamo pubblicarlo per le ragioni di cui sopra: i diritti appartengono a Feltrinelli.
Nei prossimi mesi vi daremo Michael Moorcock e, spero, Raphael A. Lafferty. Abbiamo incontrato grosse difficoltà contrattuali per Disch e Malzberg, due autori irrinunciabili: spero di sdipanare la matassa quanto prima.
UC non chiuderà affatto col n. 100, e anzi, se i veti relativi agli autori testè citati cadranno come mi auguro,potremo continuare tranquillamente insieme fino al n. 200. Ad majora!
marzo 24th, 2011 at 20:51
Ranpo mi incuriosisce molto e lo comprerò. Ben vengano classici non anglosassoni, a patto che si peschi nel meglio.
marzo 25th, 2011 at 18:44
Scusate ma non sarebbe più logico criticare un autore solo DOPO averlo letto? Ranpo è considerato tra i più importanti scrittori giapponesi di romanzi gialli, fantastici e misteriosi. Potrei capire, pur non condividendola, una critica sull’impostazione dell’antologia nel caso essa contenesse unicamente testi fantastico-avventurosi ma, senza aver letto neppure un testo nè la presentazione del curatore, mi sembra un ostracismo a priori. Meglio stampare un’opera inconsueta ma originale che le solite ristampe di testi “sicuri” e facilmente rinvenibili, a parer mio.
marzo 26th, 2011 at 09:57
è proprio vero, la qualità delle pubblicazioni di UC è molto altalenante, ti illude con due-tre ottimi romanzi di fila e poi arrivano immancabili opere non certo disprezzabili ma di medio livello e scelte poco comprensibili
spero che i pareri dei lettori siano tenuti in (maggiore) considerazione
marzo 28th, 2011 at 09:56
Caro cartacci, a ciascuno le proprie opinioni, per quanto mi riguarda, sono felice della pubblicazione di Prosperi, che è un romanzo che comunque stavo tentando di rintracciare nelle bancarelle dell’usato, e anche di Ranpo, un autore che non conosco, ma mi incuriosisce.
Dunque se i pareri dei lettori devono essere tenuti in considerazione… mica hanno tutti gli stessi pareri
marzo 29th, 2011 at 09:09
Giudicare un libro è una cosa, giudicare una collana è un’altra. Quando lessi “Stella doppia 61 CYgni” tanti anni fa, non mi piacque ed oggi, riletta la versione di UC, ho confermato il mio giudizio. Questo però non inficia minimamente l’ottima idea che mi sono fatto di UC. Non tutti i romanzi ci possono piacere. Non ho idea chi sia Ranpo e quindi è giusto ed utile che UC me lo proponga. E’ questo il suo scopo. Poi magari, una volta letto ne traggo un giudizio negativo. Ma è un’altra storia.
marzo 29th, 2011 at 14:18
Edogawa Ranpo sarà anche come dice il buon Lippi uno degli autore chiave del fantastico del 900 ma la nota stonata è che a differenza ad esempio di Lovecraft e affini non è mai stato sentito nominare quindi il dubbio resta….e poi è normale giudicare i libri proposti da una collana e anche la medesima visto che i libri fanno parte della medesima….
marzo 30th, 2011 at 08:50
Il lavoro che sta facendo UC non si discute. Non so quanto fosse nelle intenzioni dei curatori ma io l’ho presa come un “Come eravamo” della fantascienza…Poi uno può aggiungere l’aggettivo che vuole: “Ingenui”, “Scemi”, “In anticipo sui tempi” e così via. Forse è perché amo solo un certo periodo della SF (Indicativamente dalla new wave alle ibridazioni del postmoderno e avantpop, con possibili fughe all’indietro, comunque roba che fa strorcere il naso ai duri e puri), l’ho letta come un “Per arrivare qui siamo passati qui, qui e qui”. Poi molte volte capita che oltre ad essere importanti i romanzi finiti nella collana dei classici siano anche belli e godibili che ovviamente non guasta (Le anticipazioni per esempio fanno venire l’acquolina in bocca!)
Se mi è possibile avanzare umilmente candidature per l’ipotetica wall of fame della fantascienza italiana proporrei Lukha Kremo Baroncinji per lo strepitoso “Il grande tritacarne” che prendeva il meglio dei vari periodi della fantascienza, si vedeva che era scritto da un grande appassionato ed era molto meticoloso in quanto ad ambientazioni, mezzi di trasporto, sottoculture, slang ect. C’era bella roba anche se un po’ exploitation nella cyberpunkline della Shake, “Milano 2019, linea di confine” di Robeto Perego, sebbene non immune da qualche luogo comune tipico dell’epoca, ha personaggi molto ben caratterizzati ed una trama davvero ben congegnata.In casa Urania si merita di essere menzionato Francesco Grasso, che uno non ci fa caso ma col tempo forse sta diventando un piccolo classico che si meriterebbe di finire su UC. Sicuramente c’è qualcosa di precedente che mi sono perso e credo che il motivo per cui abbiano fatto Urania Collezione sia questo.
marzo 30th, 2011 at 19:03
Quindi Williamson per il numero 100…riusciamo ad indovinare il titolo? Quale classico manca?
marzo 31st, 2011 at 13:23
Non conosco Ranpo, ma così come ho fatto per l’urania ‘cinese’ di sicuro lo prenderò, sono molto curioso di vedere come scrive. Appoggio quanto scritto da Quiller, basta che siano i migliori. Altro che 200, sig. Lippi, noi vorremmo che UC andasse ad oltranza…
aprile 1st, 2011 at 10:51
Per Williamson tiro ad indovinare: un classico che manca da tempo e che potrebbe essere accorpato in un UC più voluminoso del solito (in fin dei conti è il n°100) è il ciclo della Legione dello spazio.
aprile 2nd, 2011 at 16:04
beh, penso che dopo 98 numeri un parere lo si possa dare anche se non si è letto il novantanovesimo
quello che, almeno al sottoscritto, appare ancora poco definito (dopo 98 numeri) è il quadro generale della collana, lo spirito o il filo conduttore
cos’è Urania Collezione? forse una raccolta dei romanzi che hanno “fatto la storia del genere” (però con l’obbligo di inserire ogni tanto un autore italiano, come da indicazioni del WWF)?
e poi ci si potrebbe chiedere: a quale pubblico è rivolta?
all’appassionato “storico” di sf, che legge urania e simili da 20 anni o a chi si è da poco affacciato al genere (come il sottoscritto)?
è evidente che al primo genere di lettore può fare più piacere riscoprire autori in parte dimenticati, non ci vuole un genio per capirlo
capisco le difficoltà legate ai diritti, ciononostante mi sembra che il problema del filo conduttore non sia ancora stato risolto (o forse non lo si vuole risolvere, in modo da accontentare tutti, seguendo la politica dell’alternanza..)
aprile 3rd, 2011 at 09:35
Mah, mi sfugge poi perchè Urania Collezione dovrebbe avere un rigido “statuto”. Già si devono sorbire parecchie rampogne così…
aprile 4th, 2011 at 13:10
Secondo me una collana come UC è rivolta e al collezionista, a cui potrebbe interessare una traduzione moderna, e al neofita che può conoscere i capolavori del passato. In ogni caso, al di là delle opinioni validissime che ognuno di noi ha rispetto al filo conduttore di UC, vorrei sottolineare il fatto che per la prima volta abbiamo una collana di testi integrali. Molti di noi (parlo di coloro che hanno vissuto gli anni 70 e 80 di Urania) sono legati affettivamente alla serie cerchio rosso e ai relativi classici di Urania di quell’epoca, ma ricordiamoci anche che moltissimi testi erano rimaneggiati. Diciamocela tutta, quello che ci affascinava sopra ogni cosa erano le meravigliose copertine di Thole. Oggi abbiamo copertine stupende ( Brambilla) e testi integrali.
aprile 11th, 2011 at 11:18
Concordo con coloro che rimangono basiti dalla scelta di dedicare un UC a Prosperi della serie “Caeneade chi era costui?”.
Arriverò per sfizio e per collezionismo sino al n° 100 dopodichè sceglierò mese per mese se premiare o meno la scelta editoriale.
Faccio notare e corregetemi se sbaglio che non c’è un titolo di Dick in tutta la collana ed in compenso ci siamo dovuti sciroppare un impresentabile “come un ladro di notte” di Miglieruolo.
Da premiare la Rambelli e Caino
nello spazio di Aldani.
aprile 19th, 2011 at 16:39
Cicalone, non rimpiangere i due o tre romanzi che al momento rimangono introvabili di Philip Dick. Sono illeggibili e imbarazzanti anche per un fan di ferro come me. Non chiediamo agli amici di Urania di sprecare carta preziosa costata la vita di alberi innocenti solo per ristampare cose come “Vulcano 3″ o “Utopia andata e ritorno” solo perché sono di Dick.
aprile 26th, 2011 at 11:54
@Dancing Bonbons
Certo non rimpiango i romanzi da te citati (che ho letto) ne rimpiango “la città sostituita” (che ti sconsiglio) dico solo che se facciamo un rapporto tra i romanzi di Vance pubblicati e quelli di Dick pubblicati in UC direi c’e’ un certo squilibrio, se poi nelle mie parole leggi un invito alla ristampa del peggiore Dick devo essermi espresso male evidentemente.
Rimane mia opinione che meglio un Dick con il mal di testa fatto di roipnol e whisky che tanti altri in forma smagliante!
aprile 27th, 2011 at 10:29
certo raschiamo il fondo eh…. se questa è roba da collezione non so’ cosa sia anderson, niven, phol, ecc ecc