Urania 1555: I predatori del suicidio

gennaio 30th, 2010 by Admin Urania

A febbraio in edicola: il debutto su “Urania” di un nuovo cantore dell’Apocalisse, finalista al premio Bram Stoker. 

Chi colleziona i resti del genere umano? Chi sono i macabri pulitori che spuntano dal nulla ovunque c’è un cadavere, ovunque si piange un parente appena trapassato? E’ la domanda chiave di questo sorprendente romanzo, in cui l’umanità ha finito per soccombere al morbo della Disperazione. Di fronte all’avanzare della terrificante epidemia di suicidi, qualcuno comincia a chiedersi: è veramente suonata l’ultima ora? Da parte sua, l’autore non fornisce risposte facili ma si limita a ribadire il suo tema in grande stile: “Ho un’unica ossessione. La fine del mondo”.

David Oppegaard vive a St Paul, Minnesota, e The Suicide Collectors, il suo primo romanzo, è uscito nel 2008. Il secondo è apparso alla fine del 2009 con il titolo Wormwood, Nevada. Il presente The Suicide Collectors è stato finalista al premio Bram Stoker.

Il volume include il racconto “Prima della fine del mondo” di Antonino Fazio.

[Visualizza la copertina integrale.]

Posted in Urania Collana

140 Responses

  1. The Babe

    Non mi incuriosisce nemmeno un po’… vi prego, per Urania dateci FANTASCIENZA, ok? Evitiamo l’horror o pallide commistioni di generi… Quelle lasciamole a Epix (che non mi ha mai entusiasmato e di cui non possiedo nemmeno un numero, ahimè :( ) Ma Urania è sacra e non infanghiamola: dopo un gran romanzo di Haldeman, come si può scendere così bruscamente in basso??? Bà! :)

  2. RiccardoF

    Da quanto si apprende sul web Oppegaard è il nuovo enfant prodige della narrativa horror-scifi americana…staremo a vedere, scelta interessante…
    Quest’anno la redazione è proprio avara di belle nuove sul futuro di Urania mamma mia…
    Copertina in Thole mood, secondo me, bella! 😉

  3. The Babe

    E poi ultimamente di “fine del mondo”, tra cinema, tv e libri c’è un piccolo grande intasamento… del tutto spiacevole! Basta fine del mondo e catastrofi: parliamo di vita, grandi idee, sopratutto NUOVE idee… E poi questa cosa che la fine del mondo è l’ossessione dell’autore: insomma, mi puzza di trovata pubblicitaria da miglia e miglia di distanza :( Cos’è, non ci dorme la notte il ragazzo? Ma andiamo! :)

  4. Giovanni De Matteo

    Mi incuriosisce molto questo romanzo, che si presenta come un validissimo crossover di generi. Un titolo fantahorror, accolto molto bene dalla critica americana. E la copertina di Franco è semplicemente stupenda, molto meglio dell’edizione originale.

  5. Vincenzo Oliva

    E via, lo scetticismo di The Babe è giustificato. Viviamo un periodo in cui la commistione dei generi è così tremendamente di moda, signora mia! E l’horror, caro lei, declinato in tutte le salse lo è anche di più. Salse, in genere, molto elementari e di base, che poco si elevano al vero orrore, quello non della carne (e del gioco letterario) ma dello spirito messo di fronte a ciò davvero fa paura.

    E tuttavia una chance gliela si darà. Poi però una pausa, please, che se Oppegaard risulterà indigeribile come lo stilisticamente indigeribile E-Doll vi sarete guadagnati un sacco e una sporta di improperii :-)

    V.

    V.

  6. lino

    Piango quando sfoglio Locus nel vedere decine di romanzi notevoli pubblicati oltreoceano che non leggeremo mai. Urania è eimasto l’unico contagocce attraverso cui qualcosa arriva in Italia, ma ha limiti strutturali e formali. La fantascienza non è morta (checché ne dica Fanucci), basta guardarsi in giro (nei fumetti, nei film, nei videogiochi). Credo abbia ormai superato il ristagno di interesse ciclico a cui i generi sono soggetti. Tutto questo per chiedere: più fantascienza, meno horror!

  7. Giovanni De Matteo

    @ Vincenzo Oliva: Tra lo scetticismo e il pregiudizio il passo a volte è breve. Tendo a diffidare delle prese di posizione aprioristiche, sia quando si tratta di attesa smasmodica, sia quando invece c’è una chiusura senza riserve di fronte alla proposta. Questo atteggiamento è giustificato o devo domandarvi scusa perché sta per uscire un titolo che potrebbe piacermi? E’ giustificato, al contrario, pretendere che 12 uscite su 12 ogni anno incontrino al 100% i nostri gusti personali? Fatemi sapere, sono davvero curioso…

  8. Vincenzo Oliva

    Egregio Giovanni, hai anche letto quando ho scritto che ho tutte le intenzioni di dare una chance al volume, chiaramente comprandolo? No, perché ti invito assai caldamente a evitare di parlare di “chiusura senza riserve” visto che si tratta di un’affermazione palesemente inesatta. Potresti anche indicarmi dove io ti abbia chiesto di “domandare scusa” perché sta uscendo un libro che potrebbe piacerti? Visto che anche in questo caso si tratta di un’affermazione palesemente inesatta ti invito ugualmente a rettificarla.

    Ma forse tu ti rifervi a The Babe quando parli di scetticismo e pregiudizio, vero? Be’, allora ti invito a indirizzarti a lui e non a me. E a considerare che così come tu sei libero di prospettare le tue curiosità e aspettativa per il romanzo lui è libero di esprimere il suo – forte – scetticismo.

    Un blog di Urania ha senso se i lettori che vi partecipano hanno la possibilità di esprimere anche le loro – forti – perplessità. Altrimenti si faccia un blog nell’intranet di redazione.

    V.

  9. Giovanni De Matteo

    Cortese Vincenzo, la mia replica era a te, sul merito delle “riserve” (vogliamo chiamarle così, in maniera edulcorata?) espresse da The Babe. Il blog di una collana ha senso se si commentano le uscite della collana, i commenti sui commenti degli altri utenti lasciano un po’ il tempo che trovano, a meno che non siano intesi ad aprire un confronto. Il tuo mi pare proprio che non si muova in quella direzione, me ne stai dando conferma adesso. Non hai risposto alle domande che rivolgevo direttamente a te (con l’invito però a tutti di intervenire) nel mio intervento, in cui non trovo proprio un bel niente da rettificare.

  10. RiccardoF

    Quoto De Matteo (parente di quel De Matteis americano che fu grande su Spiderman? :) )

  11. AgenteD

    Horror e fantascienza?
    Ma benissimo! Mi sembra che la commistione di generi sia quanto di più nuovo ed interessante abbia prodotto di recente la letteratura di genere!
    E poi complimenti a Urania che, con grande tempestività, ha pubblicato il mese scorso un romanzo del 2007 e adesso uno del 2008!

  12. Vincenzo Oliva

    Egregio De Matteo noto con piacere che per voi “commentare le uscite della collana” significa limitarsi a dire “che bello, mi piace!”: perché è questo il senso vero e profondo di dire “i commenti sui commenti degli altri utenti lasciano un po’ il tempo che trovano”, visto che invece i commenti sui commenti sono il normale esplicarsi di una discussione su un blog, un forum, una ml, un newsgroup. Questo dopo avermi attribuito false affermazioni. A cui aggiungi la terza accusandomi di non averti risposto. L’ho fatto e te lo riscrivo anche: “Ma forse tu ti rifervi a The Babe quando parli di scetticismo e pregiudizio, vero? Be’, allora ti invito a indirizzarti a lui e non a me. E a considerare che così come tu sei libero di prospettare le tue curiosità e aspettativa per il romanzo lui è libero di esprimere il suo – forte – scetticismo.”

    Detto questo, buon proseguimento, se questo è il senso del blog di Urania non sono più interessato.

    V.

  13. FraS

    La “purezza” di genere mi sembra un argomento un po’ datato e noioso. Perfino il postmodernismo è ormai vecchio, quindi o si dà una nuova definizione di fantascienza (di cui non sento il bisogno, della definizione) oppure queste posizioni mi sembrano nostalgiche. Meglio la tensione di stare nella frontiera

  14. Bernardo Cicchetti

    Trovo la proposta molto interessante. Esprimere giudizi dopo la lettura, please…

  15. Quiller

    L’idea è intrigante, lo acquisterò senz’altro. Ben vengano queste proposte un pò fuori dagli schemi.
    Comunque il fantahorror su Urania è di casa, indimenticabile “La notte del Drive-In” di Lansdale ma anche cose come “Il ponte di 4 giorni” e “L’orrenda tana”, che molti anni addietro mi impressionarono non poco…e chissà quante altre opere che non elenco.

  16. Antonio F

    In effetti, a giudicare dalla quarta, il romanzo promette bene. Personalmente considero la contaminazione tra fantascienza e horror potenzialmente esplosiva. Il romanzo in sé, ovviamente, lo valuteremo dopo averlo letto, ma mi vien da pensare che, se è uscito su Urania, anziché su Epix, la fantascienza debba entrarci senz’altro. O no?

  17. RiccardoF

    Un termine di paragone è “Io sono leggenda” qui, mi sembra, pietra di paragone ingombrante però…vedremo…

  18. The Babe

    Mi sembra che Vincenzo Oliva non abbia detto niente di così eclatante o scorretto, o sbaglio? Non capisco perchè nasce sempre una polemica… è ovvio che noi lettori esprimiamo i nostri pareri o le nostre sensazioni (anche a priori, che male c’è?) e non ci limitiamo a dire sempre “che bello, wow!”. Cerchiamo di non ammazzare il dibattito. Io, personalmente, credo di essere sempre obiettivo e non lo faccio mai per mettere in cattiva luce un autore o la collana stessa… nel caso di Haldeman, per esempio, ho detto che il romanzo “mi sembrava bello” e l’ho confermato dopo la lettura… stavolta mi sembra tutto il contrario e ho semplicemente espresso il mio parere: il romanzo non mi attira, il suo tema e trito e ritrito, vorrei sulla gloriosa Urania autori di fantascienza di qualità decisamente superiore, dato che ce ne sono parecchi e anche Urania ne ha pubblicati un bel po’… Rivolgo una “critica” a De Matteo, se così vogliamo chiamarla, ma ti giuro del tutto in buona fede: non dovresti, dal canto tuo, difendere SEMPRE a spada tratta un libro, ci sarà pure UNA VOLTA che noi lettori abbiamo ragione, no? Daltronde sei riuscito a difendere anche E-doll un romanzo, mi dispiace ribadirlo, davvero pessimo da tutti i punti di vista…

  19. Giovanni De Matteo

    Cortese Oliva:

    1. Il “voi” è inopportuno: io parlo a nome mio, non della redazione. Quando dico che aspetto con curiosità questo romanzo, non è la redazione di “Urania” ad aspettarlo con curiosità, ma il sottoscritto. D’altronde, se il curatore e l’editor hanno scelto questo titolo, avranno ritenuto che potesse interessare una certa fascia di lettori, no? In ogni caso, per favore, evita l’uso strumentale delle mie posizioni. Grazie.

    2. Quanto sostieni sul senso delle critiche e dei commenti, sul loro apporto per il dispiegarsi delle discussioni, in rete come altrove, è incontestabile. Diventa però un discorso campato in aria nel momento in cui si dà seguito a commenti che di fatto non commentano un libro. Un commento a un commento sul niente è inutile. Vale quanto il rumore di fondo che l’ha generato. O forse vuoi contestare anche questo?

    3. Non ti ho attribuito nessuna affermazione. Rileggiti il mio commento. Ti rivolgevo delle domande, a cui tu sostieni di avere risposto. Hai semplicemente ribaltato la questione ed evaso le mie domande, o forse mi chiedi di leggere tra le righe dopo che tu hai voluto leggere tra le mie le cose che più di facevano comode. In entrambi i casi, non mi pare che la discussione abbia fatto mezzo passo avanti, né grazie a me, né grazie a te. E’ l’effetto collaterale di confrontarsi sul nulla.

    @ The Babe: Nel tuo primo commento hai scritto:

    Ma Urania è sacra e non infanghiamola: dopo un gran romanzo di Haldeman, come si può scendere così bruscamente in basso??? Bà!

    Ritieni che un titolo possa “infangare” “Urania” solo perché propone una commistione di generi? Mi sembra proprio una posizione matura e posata, la tipica posizione di chi non si sognerebbe mai e poi mai di ammazzare il dibattito. Una posizione carica di oggettività e imparzialità, tant’è che viene da un commentatore che non ha nemmeno letto il libro. Più imparziale di così! E’ di questo che ha bisogno il dibattito. Una vera opportunità di crescita per il sottoscritto, di cui ti sono grato.

    Scrivi anche:

    noi lettori

    Benissimo. Io che cosa sono? Non sono un lettore di “Urania”? O forse sono un lettore che vale meno di te? Potresti indicarmi il perché, eventualmente? E già che ci sei, a chi ti riferisci quando scrivi noi lettori?

    e-Doll è anche un libro che è piaciuto a molta gente. I lettori hanno ragione? Sacrosanto. Dimmi quali lettori avevano ragione in quel caso… Quelli che lo hanno apprezzato o quelli che non lo hanno gradito?

    C’è una cosa che si chiama relatività dei gusti che tu e qualcun altro, qui dentro, troppo spesso dimenticate di rispettare e vi divertite a calpestare deliberatamente nell’inseguire la rigorosa assolutezza dei vostri gusti.

  20. luciano.comida

    Così, a istinto, mi par assai interessante. E la commistione di generi (quando non porta a baracconate costruite in laboratorio only for the money) è sempre stimolante.
    Comunque, se ne riparlerà meglio DOPO la lettura.

  21. Mario

    Sinceramente non posso non dare ragione a The Babe. Sono relativamente poche le uscite di usrania (12 in un anno) e se si cominciano a riempire di autori italiani(che già pubblicano altri editori specializzati) o a mettere romanzi in stile horror succede che non si vede pubbblicato più nulla di decente. Ho trovato molto bello l’Haldeman e ancora più La Rivelazione di Alastair Reynolds. Non ho soldi da buttare e quindi non comprerò ne questo, nè i vari romanzi italiani che propinate per capolavori. Dato che sono i dati di vendita quelli che devono dare indicazione se le scelte fatte nell’inserire un romanzo in questa collana siano stata scelte positive o negative, spero che anche gli altri eventuali lettori scontenti seguano la stessa politica. Son d’accordo per la relatività dei gusti di cui parla il Sig. Oliva, ma son anche propenso che una persona ha il diritto di evidenziare che la scelta fatta non è di suo gradimento e eventualmente nn prenderà il relativo volume. Se poi tanti la penseranno allo stesso modo sarà il curatore a effettuare scelte diverse. Per il resto comunque son contento di aver sentito che verranno aumentate il numero di antologie sul Millemondi, molto mi è piaciuta la superantologia di Dozois l’anno passato. Salutoni Ps: Ma quando\in che mese uscirà ROLLBACK di Sawyer a proposito?

  22. The Babe

    Cooooome no! Rimango sempre sbalordito nel leggere i commenti di De Matteo! A chi è piaciuto il libri di Verso? A lui, a te e a quelli del Connettivismo: ho letto ben pochi commenti positivi al libro, a quanto ricordo l’hanno tutti negativamente commentato… cerca di non rivoltare la frittata, De Matteo, grazie. E mi sembra anche ovvio che lo difendessi dato che fa parte della tua cerchia letteraria connettivista: e tu vuoi venire a parlarci di OBBIETTIVITA’? Ma non farmi ridere! E tanto per concludere, quando i commenti sono negativi (anche a priori, che significa? a priori nessuno può esprire un commento o una sensazione? sei a dir poco assurdo!) TU AMMAZZI REGOLARMENTE IL DIBATTITO: non è certo la prima volta che altri frequentatori del blog si lamentano di questo, o sbaglio? Vuoi RICOMINCIARE a cancellare i commenti che non ti vanno giù? Fallo pure: rimarrai solo tu a dire “che bello, vero?” e a risponderti “ma sì, bellissimo!” Questo, più che una vera opportunità di crescita mi sembra un tentativo di indirizzare l’opinione altrui e, se possibile, di mozzarla sul nascere… o sbaglio, caro De Matteo. So anche che non è solo la mia opinione. In più un appunto sui toni da te usati: mi sembra di essere stato piuttosto pacato e come ho scritto “in buona fede” e senza voglia di attaccare e offendere nessuno… la tua risposta, però, mi è parsa piuttosto aggressiva e strafottente: per un MODERATORE sei davvero POCO MODERATO… E ora basta così, hai stancato anche me dopo Oliva. Continuate pure questo meraviglioso dibattito unidirezionale (detto anche “vera opportunità di crescita”).

  23. Giovanni De Matteo

    @ The Babe: ti commenti da solo, al punto da credere di poter modificare i fatti a tuo piacimento pur di continuare a sostenere un ritornello che va avanti dall’apertura del blog.

    I fatti sono questi: e-Doll ha recensioni positive su Anobii, nei commenti alle schede di questo blog e su Fantascienza.com. Anche su UraniaMania, il bilancio dei commenti è 16 positivi vs 14 negativi. Questa unanimità che tu intravedi nel giudizio negativo dei lettori intorno al libro vive solo nelle tue opinioni personali ed è facilmente contestabile.

    Magari tutte le recensioni positive fanno parte di una manovra connettivista? Come no… Ancora una volta dimostri di non sapere di cosa parli: riportami il mio intervento in cui avrei espresso il mio gradimento per e-Doll. Avrai le tue difficoltà, visto che non è uscito né un mio commento né tanto meno una recensione a mia firma sul merito del valore letterario del libro di Verso. Se vuoi sostenere il contrario, devi essere anche capace di dimostrarlo, altrimenti faresti meglio a risparmiare le frecce per bersagli più facili.

    Anche se per me tu resti fondamentalmente un troll (vedi la tua provocazione a farti cancellare il commento, emblematico), ho rimesso da tempo ai supremi di “Urania” l’ultima parola per quanto riguarda la cancellazione di un post offensivo o provocatorio. Non avrei difficoltà a far rientrare in questa categoria questo tuo ultimo commento, ma mi astengo dal proporne la rimozione, in quanto continuo a ritenerlo più squalificante per chi l’ha scritto che offensivo per il suo bersaglio. E quindi trovo inutile andare a disturbare chi ha cose più importanti da fare, piuttosto che seguire queste scaramucce in cui ti piace trasformare ogni nuova uscita di “Urania” che non incontra le tue preferenze.

  24. RiccardoF

    Ragazzi perchè non organizziamo una Salamacon Uranica e ci ridiamo un pò su? Siamo in un blog di letture mica in un’arena! Rilassiamoci dai…

  25. Nick

    Sono andato sul sito dell’autore,da quello che sembra si tratta di una delle promesse del fantastico.Giudichero dopo averlo letto.Se non mi piacerà non avrò scrupoli a dirlo..Riguardo ad E-DOLL credo di essere stato uno dei suoi maggiori detrattori,sicuramente sarà piaciuto a diverse persone.Ma bisogna ammettere che purtroppo la metà almeno dei lettori è rimasta altamente delusa.Forse sarebbe stato meglio aiutare l’autore con una maggiore cura nella revisione ormai…è andata così.Vorrei però che sia chiara una cosa a molti di noi non piace stroncare un testo,non è una cosa che si fa a cuor leggero,sopratutto se l’autore è giovane ed entusiasta come Verso.Ma essere ipocriti sarebbe peggio.

  26. Palmer

    Come molti – almeno credo – prima di procedere ad un qualsiasi acquisto mi informo. Questa è un opera prima di un autore, per cui da una parte è anche semplice trovarne. E da quanto ho trovato questo romanzo non rientra nei miei interessi. D’altronde la menzione del premio Bram Stoker lo colloca abbastanza bene: so bene che la definizione di genere puro è fuorviante ma chiaramente questo romanzo vira verso l’horror.
    Eppure.. tendo a fidarmi molto delle recensioni. E tra le quelle che reputo buone sono quelle di Amazon, che, detto a margine, assegna un ottimo voto di media e recensioni entusiaste.
    Però i sembra un po’ “i figli degli uomini” un po’ “flashforward” e un po’ Shyamalan’s “the Happening”.
    Insomma diciamo che ora come ora sono per il ni. Anche io sono molto più felice quando vedo pubblicato Reynolds o Hamilton :)

  27. Il Trasfigurato

    @ tutti i gusti …sono gusti

    Non mi piace proprio fare difese d’ufficio. :-(

    Ma debbo… 😀

    Quando Francesco Verso è sceso giù a Palermo, e si è trovato di fronte quasi 280 studenti di 16-17-18 anni ( e non erano “comandati” all’ascolto ), posso, debbo testimoniare che al di là dello stile della sua scrittura, egli li ha “catturati” per l’intreccio ed i temi del suo E DOLL.

    Forse il commento che ho ricevuto da uno studente che riportava in biblioteca il volume, qualche giorno dopo, riesce a dare meglio il senso di quale può essere ( forse ?? ) un prossimo futuro per la FS popolare ( FS pop ?? ): ” … io di fantascienza avevo letto solo i fumetti di Nathan Never che mi piacciono perchè sono pure thriller e non solo cose spaziali..”.

    Dobbiamo far sperimentare alla Redazione il tentativo di favorire un ricambio generazionale dei lettori di Urania, o no ?

  28. Antonio F

    Spulciando tra le recensioni, si trovano lettori entusiasti (come Stan Lee) e paragoni con I am Legend (Matheson) The Stand (King) e The Road (McCarthy). Se vi sembra poco… :-)

  29. Luigi

    In effetti, integrare horror e fantascienza è un’impresa molto ardua anche se non impossibile. Per come la vedo io, i due generi hanno entrambi a che fare con il programma di rendere reale lo straordinario, ma mentre il secondo persegue l’obiettivo mediante manipolazioni su nozioni scientifiche, il secondo adotta strategie diverse, se vogliamo diametralmente opposte nella misura in cui è interessato al soprannaturale (che per me è una condizione necessaria). Gli esperimenti nella direzione di una commistione dei due generi sono teoricamente interessanti. Il dubbio sulla loro riuscita è però lecito.

    È chiaro poi che nell’acquisto di un nuovo romanzo i pregiudizi giocano un ruolo importante, perché l’alternativa sarebbe quella di acquistare tutti i libri che ci passano per mano. Gli unici appigli sono le informazioni che non derivano dalla lettura del testo, pregiudizi appunto. Come regola personale, non metto sullo stesso piano la comunicazione dei pregiudizi positivi e di quelli negativi. Sto molto più attento ad emettere i secondi (lo trovo più giusto). Nella fattispecie, poi, mi permetto di suggerire che nei casi in cui si presenta un romanzo misto (chiamiamolo così), bisognerebbe stare attenti alla copertina, che nel nostro caso sembra comunicare più la componente horror che quella fantascientifica, e lo fa in una collana di fantascienza con lettori di quel genere. Forse la copertina non è stata una buona scelta, questo al di là naturalmente del giudizio artistico

  30. Antonio F

    Discorso ineccepibile, ma direi che conta soprattutto la propensione personale. Io amo sia la SF, sia l’horror, sia la loro contaminazione (talora, perfino, ne scrivo). Benché sia vero che l’horror è caratterizato dalla componente soprannaturale, la contaminazione può essere ottenuta dal puro trattamento. In questo romanzo di SF apocalittica la componente horror è data appunto dal registro. Quanto alla copertina, è vero che evoca più horor che SF, ma non diversamente da molte (e splendide) copertine del grande Thole.

  31. Antonio F

    Accidenti alle doppie: “caratterizzato”, ovviamente, e “horror”.

  32. bibliotecario

    Per la copertina concordo in tutto con quanto scritto da Antonio F.
    Per il romanzo non ho pregiudizzi, essendo un collezionista lo acquisterò a prescindere, e dopo averlo letto lo commenterò su UM.
    Tutti sappiamo che i numeri a disposizione in un anno sono purtroppo solo 12 ma un minimo bisogna pur variare tema per accontentare tutti.
    Mi par di aver capito che l’anno appena chiuso sia stato ottimo per tutti, diamo quindi fiducia alla redazione per le scelte di quest’anno.
    Due cose comunque immagino sarebbero gradite da tutti i lettori di questo Blog:
    Un bel editoriale del Sig.Lippi, da troppo assente che ci annunci le prossime uscite.
    Ed un angolino su queste pagine su quello che i lettori vorrebbero veder pubblicato. Se nè era parlato con grande che da poco ci ha lasciato.

  33. AgenteD

    Non faccio parte del Connettivismo e a me e-doll è piaciuto. E molto!!

  34. The Babe

    Non rispondo al “signor” De Matteo, anche se potrei scrivergli un libro intero (e lasciando da parte troll, hobbit e compagnia bella!). Voglio solo chiarire a tutti del blog che il mio commento nello specifico e i miei commenti nei precedenti argomenti non hanno mai avuto l’obiettivo di attacare o ferire nessuno come ho tenuto spesso a sottolineare (e De Matteo omette deliberatamente: ti sfiderei a confutare tutto ciò, avanti!) ma solo a esprimere un giudizio “personale” e “sincero” e in modo che la redazione possa saggiare il gradimento dei suoi lettori (il mio come quello degli altri: cos’è, il mio giudizio vale di meno del tuo???) e anche per discuterne con altri appassionati e sentire cosa ne pensano e anche se le nostre opinioni sono divergenti a me va bene lo stesso, anzi, il dibattito è più appassionato, no? Mi dispiace davvero che si dica che cerco ripetutamente di trasformare in scaramucce i dibattiti, spero che i lettori con un po’ di cervello tirino da soli le loro conclusioni… invito infine il signor De Matteo (sono costretto) a fare un giro nei post passati e a trovare le SUE SCARAMUCCE con un bel po’ di frequentatori del blog con cui regolarmente è venuto in contrasto: andiamo, se sei nel giusto ti sfido a dimostrarmi il contrario!!! La polemica fine a se stessa, caro signore, viene da te e te soltanto; se ho mai scritto commenti “provocatori” l’ho fatto solo per esprimere opinioni e stimolare il dibattito… cosa che non ho mai visto nel tuo caso!

    A ogni modo non voglio più fare polemica, altrimenti rischio davvero di omologarmi ad atteggiamenti altrui. Ribadisco il mio intento: voglio solo parlare con altri appassioanti di fantascienza che come me AMANO URANIA. Per il resto, non credi di aver tempo nè voglia.

  35. The Babe

    E per “parlare” intendo un confronto sincero e variegato: non uno stupido elogio a vuoto!… quello lo lascio ad altri.

  36. Giuseppe

    Chiedo anch’io l’editoriale di Lippi!
    Riguardo alla polemica tra Di Matteo e altri la mia posizione è semplice: mi piace la sf e, quindi, privilegio Urania che (storicamente) ha sempre PRIVILEGIATO questo genere. Normalmente non mi piace l’horror quindi non comprerò “I predatori”.
    Saluti.

  37. Nick

    Dico la mia:attendo con interesse la prova di Oppegaard,su Internet ne ho sentito parlare benissimo.Ne parlerò solo dopo averlo letto(mi sembra la cosa più corretta da fare).Ritornando ad E-doll sono leggittimi entrambi i pareri.A me personalmente non è piaciuto ma non criticherò mai qualcuno che ha un’idea diversa dalla mia.C’è spazio per tutti.
    P.sAppoggio la richiesta di un editoriale che parli delle prossime uscite.

  38. Bernardo Cicchetti

    Provo a riportare il confronto su un binario di confronto civile. Mi stupisce lo stupore di qualcuno sulla contaminazione sf/horror. Ricordo che la sf delle origini era in amplissima parte contaminata. Il concetto stesso di alienità era fortemente connesso a quello di mostruosità (vedi Campbell, Wyndham, Sohl e tanti altri). A parte rare eccezioni, gli alieni erano cattivi (e mostruosi) per definizione. Al cinema è stato in particolare Spielberg a sdoganare l’alieno buono e carino (Incontri ravvicinati, E.T.). In tempi più recenti ricordo con grande piacere gli ibridi fantaorrorifici di Marc Laidlow e, non dimentichiamolo, quelli di King in persona: per es. Mist, The Tommyknockers e, entro certi limiti, l’ultimo The Dome. Insomma, nulla di così nuovo… (Sottolineo che anch’io ho avuto modo di leggere giudizi su Oppegard particolarmente positivi). Buona lettura. :)

  39. Nick

    Quoto Bernardo Cicchetti.

  40. Bernardo Cicchetti

    Marc Laidlaw, ovviamente. :-t

  41. La terra silenziosa

    Da amante del genere catastrofico e di sopravvivenza faccio i miei complimenti a chi ha deciso di pubblicare questo romanzo che comprerò sicuramente,gli inglesi sono i maestri del genere vediamo come se la cava l’americano

    questo particolare genere ha da sempre regalato ai lettori romanzi memorabili

    in ultimo segnalo a chi fosse interessato al tema disperazione-suicidi con conseguente collasso della civiltà e suo imbarbarimento segnalo in bellissimo romanzo GLI ANNI DELLA FURIA di Edmond Cooper scritto tanti anni fa

  42. La terra silenziosa

    e comunque urania ha pubblicato spesso romanzi horror ad esempio

    nebbia
    i serpenti sugli alberi
    l’albergo sulla tana dei crotali
    phantoms
    gli uccelli (con un altro titolo)

    ve li ricordate

  43. Nick

    In tempi più recenti anche Dracula cha cha non era propriamente hard science fiction…

  44. Luigi

    Errata (luigi assolutista): il soprannaturale è una condizione necessaria per l’horror
    Corrige (luigi domenicale): il soprannaturale è una condizione fortemente caratterizzante l’horror

  45. Antonio F

    A proposito delle incursioni nella SF da parte di Stephen King, come non ricordare L’acchiappasogni?

  46. Giovanni De Matteo

    Caro signor The Babe, mi ritengo un lettore di SF che ama “Urania” e ribadisco un concetto semplice e già espresso, sia a te che al signor Vincenzo Oliva (che adesso è impegnato altrove a stendere veli pietosi su questo blog o sul sottoscritto, non ho ben capito, ma confido ripassi di qua): è chiaro che ogni lettore è libero di esprimere il proprio parere su un libro. Chi ha detto il contrario? Il problema nasce nel momento in cui si “pretende” di esprimere un parere di merito (povera Urania così sacra e amata, e ora infangata da un’uscita di così basso livello, per parafrasare il tuo primo intervento) su qualcosa che non si è letto. Non è un semplice “questa uscita non mi interessa e non la comprerò“, che già lascia un po’ il tempo che trova (quante volte, in fondo, ci è capitati di rimanere piacevolmente sorpresi da un libro a cui non avremmo riconosciuto 2 soldi di fiducia?), ma è molto di più: ha una pretesa di onniscienza che parla da sé (“io so che questo libro infanga “Urania” e non ho bisogno di leggerlo per sostenerlo a spada tratta!“).

    Quanti commenti negativi si trovano su questo blog sui libri di “Urania”? Un bel numero direi, ma tutti quelli che arrivano da lettori che hanno aspettato di leggere il romanzo per esprimere la loro critica non sono mai stati contestati, se non per i toni che a volte diventavano un po’ eccessivi. [Come non sarebbe stato contestato il tuo intervento se fosse stato scritto tra un paio di settimane, dandomi ragione/motivo/illusione di credere che tu lo avessi letto.]

    In effetti, è buffo, ma se andaste a rileggervi lo sviluppo di questa discussione, si vedrebbe come la scintilla è stata data dal signor Vincenzo Oliva, che contrapponeva le riserve di The Babe alla mia curiosità intorno a I predatori del suicidio. Ancora una volta, la domanda che vi pongo è: è più giustificato il pregiudizio negativo di un’aspettativa positiva? E ancora: in che modo può un’aspettativa positiva ammazzare la discussione, se si è forti dei propri argomenti?

    E infine, a The Babe e a tutti: possiamo pretendere, tutti noi lettori di “Urania”, che 12 uscite su 12 incontrino l’esclusività dei nostri gusti? Crediamo davvero che l’audience di “Urania” debba somigliare a una massa borg di gusti unificati e omologati?

    Mi dispiace che siano stati continuamente ignorati gli inviti a giudicare l’opera a posteriori espressi da altri utenti (sia quelli che da questa uscita si aspettano qualcosa, sia quelli che, come voi, partono prevenuti), ma sono contento di vedere come questi lettori siano anche riusciti in totale autonomia a incanalare il dibattito nei termini del rispetto reciproco.

    X

    PS @ The Babe: cosa c’entri poi il discorso sull’intento di non ferire nessuno continua a sfuggirmi. Il massimo che credo possa fare Oppegaard se mai passasse di qua, è una grassa risata. Ma durerebbe poco. Tornerebbe subito a preoccuparsi della Fine del Mondo, alla faccia mia e vostra.

  47. The Babe

    @ De Matteo

    Ok, guarda, basta così. Potremmo continuare in eterno: ribadisco, basta polemica, ti va? Qualcuno deve pure farlo.

  48. Luigi

    Indipendentemente dai soggetti che gestiscono un blog e dai loro potenziali “conflitti di interessi”, un blog è libero se non ci sono censure, punto e basta. A scatenare il flame war penso sia stata la diffidenza nei confronti del commento di De Matteo, che può sembrare “di parte”. Ma col giudicarlo di parte facciamo solo il processo alle intenzioni. Io credo che noialtri lettori faremmo bene a non fare il processo alle intenzioni e a giudicare i contenuti dei commenti. Insomma, meno dietrologie. E anche ipotizzando che De Matteo persegua obiettivi non esclusivamente relegati all’ambito degli interessi di un semplice lettore (ho detto “se”), a me la cosa pare del tutto legittima. Lo ribadisco: c’è censura sul blog di Urania? Se la risposta è no, allora possiamo tranquillamente concluderne che il blog è libero e favorisce il libero dibattito.

  49. Giuseppe P.

    A proposito di contaminazione SF/Horror, nel cinema abbiamo un capolavoro:Alien!
    Nella narrativa potrebbero esserci ottimi romanzi (oltre il “Io sono leggenda” di Matheson).
    Non sono un appassionato della narrativa Horror, del cinema si!
    Comprerò questo volume (il titolo e la copertina mi incuriosiscono molto)e poi darò un giudizio.

  50. RiccardoF

    Una cosa comunque si è capita da tutta sta discussione ed è un sintomo espresso più volte da molti lettori da quando questo blog esiste: vogliono-vogliamo SCIFI purissima. Vogliamo qui i libri che le liberie non ci offrono più. Le librerie oggi sono stracolme di roba ultracontaminata col thriller e l’horror e se ci sono vuol dire che vendono o hanno un pubblico e va bene. Ma l’intento di collane come Urania è quello di offrire quanto di meglio il genere offra ma che gli editori non si permettono di mandare in liberia. Le librerie sono scarne di nuova grande fantascienza pura e questa sete almeno allo stato attuale, può essere colmata solo da una collana di grande tradizione come Urania. La scorsa annata è stato un grande esempio di come i lettori se sono ascoltati rispondono alla grande. Continuate ad ascoltarci, voi lì al marketing e in redazione, credo ne valga la pena per tutti. Tutto questo, beninteso, al di là del ronmanzo di Oppegaard che magari ci piacerà tantissimo…
    Vogliamo in Reynolds, i McAuley, gli Hamilton, vogliamo il Grand Tour di Bova, insomma vogliamo la vertigine del vuoto e degli spazi della matrice…

  51. Quiller

    Sia messo a verbale che io Bova non lo voglio, nè lo vorrò mai :-)

    A parte gli scherzi, a me piacciono molto la fantascienza spaziale e anche la space opera, ma uno dei migliori aspetti della FS è la sua grande varietà.
    Io rimpiango opere come quelle di Silverberg, Zelazny, Disch, Brunner e tanti altri che, pur ambientando storie sul nostro pianeta e con un tasso scientifico e tecnologico molto basso, grazie alle idee e alla scrittura operavano uno straniamento paragonabile a un viaggio all’altro capo della galassia!

  52. RiccardoF

    Infatti non parlavo di pubblicazione di sola Hard SCI FI (che personalmente mi provoca vertigini pazzesche) ma di pura e semplice fantascienza, che in liberia oramai è dimenticata…Io per esempio adoro Bradbury e Shepard (lui si dimenticato da Urania). Poi era stato annunciato per dicembre il romanzo di Vinge At The Rainbow’s End. Che fine ha fatto? :(

  53. RiccardoF

    E una possibilità al Tour galattico di Bova io gliela darei, perchè no…

  54. bibliotecario

    Approposito di Bova,
    ricordo con estremo piacere il ciclo di Orion.
    Urania a suo tempo pubblico:Orion,
    La vendetta di Orion, Orion e la morte del tempo, e Orion tra le stelle.
    Se non sbaglio si è perso un titolo della saga,il quarto dal titolo: Orion and the conqueror.
    Non mi dispiacerebbe vederlo pubblicato su Urania.

  55. The Babe

    D’accordo con RiccardoF… Il messaggio da me espresso era proprio quello!

  56. RiccardoF

    @The Babe: Scusami non avevo letto tutto, la fdiscussione è divenuta colossale…:)

  57. Beppe.A

    Concordo con quelli che non sono molto soddisfatti dall’annuncio di questo libro semi-horror… Urania è l’unica risorsa per chi come noi vuole un po’ di SF e basta. Ogni volta che entro in una libreria e guardo lo scaffale Fantascienza mi viene di piangere nuove uscite quasi nulle e sempre più spazio eroso da opere di genere Horror o Fantasy. Non dubito che questa scelta sia commercialmente valida, ma ciò non toglie che non possa piacermi, visto che l’horror non lo sopporto e di fantasy digerisco poco… Personalmente sono deluso dal vedere quanta fantascienza estremamente valida venga prodotta oltreocenano o oltremanica e che quanta poca arrivi a noi… Ci sono 12 Urania, la seconda dell’anno 2010 è un’occasione persa (ovviamente parere personale). Io non lo comprerò…

  58. luciano / idefix

    Scusate ma a me pare una discussione lunare. Disquisire (a tratti con accanimento) attorno a un romanzo che nessuno ha ancora letto è roba psichedelica: sembra di vivere in MINORITY REPORT (il racconto di Philip Dick dove si emettono sentenze prima ancora che l’eventuale crimine venga commesso). Ad alcuni dei lettori di Urania non piace la commisione sf-horror? A me sì ma altrettanto liberi loro di trovarla brutta e illeggibile. Però, in attesa di vedere cosa si cela realmente dentro le pagine di questi PREDATORI DEL SUICIDIO, suggerirei di non sbilanciarci troppo: nè i suoi pre-fan, nè i suoi pre-detrattori.

  59. Giuseppe

    Scusate, ma lo scopo di questo blog non è (anche) quello di informare i lettori delle nuove uscite di Urania & c.?
    Quindi trovo molto corrette le informazioni di De Matteo anche se è, ovviamente e giustamente, “di parte”. Trovo accettabili anche le “repliche” altrui anche se TUTTI potrebbero tenere i toni più bassi: siamo tra appassionati, no?

  60. RiccardoF

    infatti…

  61. Beppe.A

    Vorrei semplicemente ricordare che questo libro ha vinto il Premio Bram Stoker che è per la letteratura Horror, non un premio Hugo o un Nebula… Quindi non si tratta di prevenzione di ma di fatti, se una persona come me non ama il genere Horror questo libro non lo compra nemmeno anche se marchiato Urania.

    Un libro che viene recensito così:

    Oppegaard demonstrates a terrific sense of the macabre with absorbing sequences featuring feral children, a house papered in suicide notes, and other relics of a dying society. He also articulately ponders why such a plague might materialize

    No lo voglio manco vedere… Poi, ognuno ha i suoi gusti… Poi ovvio, se ci mettiamo d’impegno tutto può essere marcato come SF, ma a me piace un genere diverso, e non vedo perchè dovrei leggere questo libro…

  62. Akira Sasanishiki

    Beppe.A ha scritto:
    “Vorrei semplicemente ricordare che questo libro ha vinto il Premio Bram Stoker che è per la letteratura Horror, non un premio Hugo o un Nebula…”

    Io vorrei invece ricordare che gli ultimi premi nebula e hugo, sono stati assegnati ad opere fantasy e fantastiche.

    Gaiman, Rowling, Bujold…

    Per cui mi sembra molto più fantascienza i predatori del suicidio che gli ultimi acclamati premi.

    Bisogna solo essere oggettivi.

    Anche a me piacerebbe leggere pura SF, ma se i premi destinati a queste opere vengono assegnati a surrogati fantastici, mi viene da pensare che il vento della fs sia cambiato.
    E Urania cambia con la direzione del vento. Non può fare altro.

    Certo, potrebbe pubblicare Rainbow’s End di Vinge per rendermi felice ^^

  63. Dario Tonani

    Prendendo spunto da un’opera spuria (o contaminata) mi sembra che la discussione si stia incanalando verso un argomento molto interessante.

    Il mercato, anche nella SF, è espressione di due elementi: domanda e offerta, nessuno dei due univoco, a quanto sembra di capire. Come sottolinea Akira, è un fatto che in questo momento ci sia grande attenzione verso una fantascienza ibridata con altri generi (il fantastico o il noir).

    La domanda è: Urania deve seguire questo presunto “vento” o rimanere ancorata al genere duro e puro? Da queste stesse sedi abbiamo più volte auspicato che Urania ci scodelli opere recenti, in linea con quanto viene pubblicato in Inghilterra e negli Stati Uniti; onde, però, in alcuni casi storcere il naso, se quello che arriva non rientra nei canoni “classici” della fantascienza (ricordate il recente caso Somers con “La chiesa elettrica”?).

    A mio giudizio, Urania si muove oculatamente in equilibrio tra istanze anche molto diverse. Non c’è mercato in Italia per fare più collane con un’identità scolpita nella pietra: solo “speculative fiction”, solo “hard SF”, solo “space opera”, solo “cyberpunk”, solo “entertainment SF”. Bisogna pencolare. Ma alla faccia dei “pencolamenti”, direi che ce n’è per tutti i gusti, basta tutt’al più saltare un mese o due.

    Per cui, benissimo essere critici verso il sottogenere che non ci piace, ma evitiamo di tirare la coperta corta, dato che questo andrebbe poi a scapito di altri.

    Sul discorso degli italiani, francamente, mi sento parte in causa, per cui preferisco tirarmi fuori. Se non per dire al signor Mario: nessuno in redazione li propina come capolavori. Esistono anche loro, Urania potrebbe tornare a strangolarli nella culla, come peraltro ha fatto per decenni. Personalemnte mi dispiacerebbe moltissimo… :-)

    Ciao a tutti

  64. The Babe

    @ Dario Tonani

    Nessuno mette in dubbio che il libro possa piacere a una fascia di lettori, a me di certo no e non lo leggerei nemmeno se me lo regalassero… Il punto è sintetizzabile così, a mio parere: perchè non far uscire “I predatori del suicidio” in Epix e su Urania proporre un romanzo più consono e prettamente fantascientifico? Non è nato proprio per accogliere Horror e Fantasy la collana Epix? In modo da accontentare entrambi i tipi di lettori, senza deludere nessuno… come un lettore di Epix probabilmente storcerebbe il naso per un Simak, un Gibson e compagnia bella, io appassionato di Urania stoeco il naso (e non poco) per questo libro… è semplice, no? Non c’è molto da polemizzare.

    Per quanto riguarda la fs italiana, niente da dire: non ho pregiudizi, un autore italiano è in grado di scrivere un capolavoro tanto quanto uno anglosassone (e nel caso dei tuoi libri, Dario, ho già detto in passato che mi piacciono moderatamente)… solo che le ultime uscite di italiani (certo, non tutte: ho apprezzato molto per es. Aldani di UC) mi hanno deluso tantissimo!

    @ Beppe A.: “Poi ovvio, se ci mettiamo d’impegno tutto può essere marcato come SF”… Hai perfettamente ragione!!!

  65. Dario Tonani

    @ The Babe: il mio intervento non aveva alcun intento polemico. Azzardo che probabilmente il libro di Oppegaard ha connotazioni fantascientifiche tali da renderlo più vicino a Urania che a Epix. Molti libri borderline partono da assunti fantascientifici per poi svilupparsi (anche) verso altre strade; un travaso tra testate attigue e consorelle ci può anche stare… :-)
    Non mi riferivo a te parlando di pregiudizi; anzi, Babe, ti ringrazio per la stima nei miei confronti che hai espresso anche in altri post che mi riguardavano direttamente…

  66. Bernardo Cicchetti

    Lippi? Se ci sei batti un colpo…

  67. The Babe

    @ Dario Tonani

    C’è stato un fraintendimento: non mi riferivo certo a te quando ho detto che non c’è molto da polemizzare… Comunque non so che dirti, la cosa non mi va giù: poi è chiaro che la decisione spetta Lippi e gli altri, io esprimo il mio parere e mi sembra che altri lettori in questo post ne abbiano espressi di analoghi…

    Cmq non c’è bisogno di ringraziarmi per la stima: il mio commento è sincero, se non mi fossero piaciuti i tuoi libri te l’avrei detto senza problemi… cosa che non è! :)

  68. Bernardo Cicchetti

    Beh, Tonani ha ragione. Ci sono anche altri lettori che hanno espresso pareri diversi. E la diversità è un valore, come i lettori di sf dovrebbero ben sapere…

  69. The Babe

    Ma chi l’ha mai, dico MAI, messo in dubbio? Qui parliamo di altro

  70. Bernardo Cicchetti

    Certo che anche fra terrestri è molto difficile parlare… :)

  71. Dario Tonani

    @ Bernardo: d’accordissimo, la diversità di opinioni è senz’altro un valore. A ciò si aggiunga la ricchezza (di temi, di approcci, di punti di vista), che rende unica la fantascienza e che tantissimi altri generi ci invidiano…

  72. Dario Tonani

    Avevo scritto il mio post senza vedere lo scambio di battute tra i due terrestri Babe e Bernardo. E’ il bello della diretta! :-)

  73. Beppe.A

    Diciamo però le cose con sincerità, spesso su Urania non si vede la SF migliore di scuola anglosassone ma quella con il miglior rapporto qualità prezzo perchè alcuni soggetti hanno diritti troppo costosi per il mercato italiano… Mi piacerebbe comunque conoscere i dati di vendità dei vari numeri di Urania per capire cosa preferisce il pubblico e deprimermi ancora di più…

  74. Il Trasfigurato

    @Riccardo F & Dario Tonani
    Ho trovato “sintomatico” quanto espresso da Riccardo F. , e che mi permetto di citare : “….l’intento di collane come Urania è quello di offrire quanto di meglio il genere offra ma che gli editori non si permettono di mandare in libreria. Le librerie sono scarne di nuova grande fantascienza ….”
    Mentre Dario Tonani afferma : ”… Il mercato, anche nella SF, è espressione di due elementi: domanda e offerta, nessuno dei due univoco…. “

    Contribuisco al dibattito con un piccolo spunto di riflessione sulla Casa Editrice Mondadori che con la collana Oscar e circa 4000 titoli pubblicati di fatto ha contribuito in modo significativo a far conoscere la letteratura di qualità ad un pubblico più vasto. Sappiamo che negli Oscar sono stati pubblicati molto spesso autori di FS, senza, però, spesso, identificarli come scrittori di “genere”.

    Recentemente è stato pubblicato di Audry Niffenegger, una nuova Autrice statunitense :

    La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo

    Dapprima nel 2005 su OSCAR SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI, poi nel 2006 su OSCAR BEST SELLERS, e poi ancora nel 2009 su OSCAR CONTEMPORANEA.

    Ma è un libro dichiaratamente di FS per come dichiara la stessa Autrice nell’intervista rilasciata sul sito :

    FANTASCIENZA E DINTORNI

    Perché non è stato pubblicato su URANIA ?

    Perché ha un “piccolo” difetto: è un bestseller mondiale !!!

    Si può usare il contenitore “Urania” ( che, e spero di sbagliare, estrapolando dalla diffusione palermitana dovrebbe aggirarsi sulle 12000-15000 copie in tutta Italia ), per un prodotto che il “mercato” citato da Tonani invece apprezzerà al meglio dei dati di vendita se NON identificato come libro di “genere” F ???

    Domanda retorica, lasciamo a Lippi il pesante fardello delle scelte editoriali, e speriamo che le nuove generazioni di lettori leggano più FS, non importa quanto ibridata , ma pur sempre e sempre , FS……

  75. Antonio F

    Acchiappati al volo i Predatori. Ho appena cominciato, ma posso già dire che il romanzo promette molto bene. A quelli che l’hanno comprato, o lo compreranno, suggerisco di leggere, o subito o dopo, anche il racconto finale… :-)

  76. Palmer

    @Antonio F, forse sei di parte?!
    :) 😉 :)

  77. GianniT

    Incuriosito dalla tenzone qui nata ho comprato il libro e l’ho iniziato. Anche io confermo che promette bene.
    Per il momento l’aria è più ballardiana che horror.

  78. RiccardoF

    Il titolo di Gunn anninciato per il prossimo mese è un inedito?

  79. luciano / idefix

    Condivido pienamente ciò che scrive Akira Sasanishiki: negli anni Duemila almeno tre Premi Hugo per il miglior romanzo sono andati a opere che nulla hanno a che fare con la fantascienza: Harry Potter (Rowling), American gods e Graveyard book entrambi di Neil Gaiman…il secondo fresco fresco…grande Gaiman ma con la sf c’entra come i cavoli a merenda).
    Insomma, il confine tra i generi pare sia saltato (almeno stando al Premio Hugo).

  80. Antonio F

    @Palmer.
    Mi hai beccato… :-)

  81. Palmer

    Antonio F,
    Puoi contarci che lo leggerò!
    Le appendici sono sempre molto ben scelte.

  82. Antonio F

    Palmer,
    Grazie della fiducia. Attendo commenti… :-)

  83. Palmer

    qui sarà un pò difficile ritrovarsi.. più probabile sul forum di Fantascienza.. 😉

  84. RiccardoF

    @Trasfigurato: ad oggi non avevo ancora letto il tuo commento. Le tue sono considerazioni molto interessanti e spesso di simili ne ho fatte anch’io. A queste e alle parole di altri ragazzi aggiungo solo che uno dei miei autori preferiti in assoluto (ma penso oggettivamente, uno dei due tre veri grandi) è James Ballard che di contaminazioni col mainstream soprattutto ne sapeva qualcosa. Quindi nulla contro le ibridazioni e l’evoluzione del genere in senso assoluto ci mancherebbe, solo la considerazione che Urania dovrebbe provare a colmare le lacune del mercato librario contemporaneo di SF che, se escludiamo proprio le contaminazioni, non esiste piu, di fatto. Lo scorso anno è stata una annata stupenda con MacLeod, Reynolds, Sawyer e la gente è andata in delirio di gioia non perchè questi sono gli unici autori che Urania dovrebbe pubblicare, ma perchè nessuno piu pubblica opere di questo genere ormai. (Delos fa romanzi brevi, Elara pubblica col contagocce e a prezzi a volte impraticabili per molti lettori e le iniziative Armenia e Nord abbiamo visto come sono finite). Come dicono nel marketing, cedo, sarebbe un buon vantaggio competitivo. O forse svantaggio! 😀
    Cmq a parte questa discussione vi dico che pur leggendo col contagocce, il libro di Oppegaard mi sta piacendo. I romanzi che escludo a priori sono le novelization e i ripescaggi forzati (e Urania in questo senso ha dimostrato di aver capito). Non capirò mai una scelta per partito preso, ma non trascuriamo che anche le reazioni più irragionevoli sono sempre sintomi, magari da non trascurare.

  85. bibliotecario

    Letto e digerito questo “I predatori del suicidio” e col senno di poi posso tranquillamente affermare che tutta la discussione su: in Urania si, in Urania no, non aveva senso.
    Se non doveva essere pubblicato su Urania Oppegaard, allora tutto il filone fs del dopo bomba o catastrofe, da Ballard a Christopher, da romanzi tipo “Tra gli orrori del 2000″ o “Crociera nella catastrofe” per non parlare di tutti i romanzi della collana ben più contaminati dal Horror di quello di Oppegaard non sarebbero dovuti essere pubblicati da Urania; quanto avremmo perso?
    Credo molto.
    Per la cronaca ho trovato il romanzo ben scritto e tradotto, piacevole da leggere intrigante al punto giusto, unica pecca il finale con poche risposte come già detto nella quarta di copertina.

  86. Valentino Colapinto

    Personalmente, io adoro il fanta-horror che ci ha dato tanti capolavori sia letterari che cinematografici (i primi che mi vengono in mente: Io sono Leggenda, La Cosa e Alien) e quindi questo urania l’ho comprato al volo…

  87. Antonio F

    Sto leggendo anch’io Oppegaard, e confermo che si tratta di fantascienza (sia pure “apocalittica”). Quanto alla “fine del mondo”, ci sono diverse maniere di trattarla, credo… :-)

  88. bibliotecario

    Scusate devo colmare una dimenticanza.
    Ovviamente oltre a Oppegaard ho letto anche il racconto in appendice di Antonino Fazio, molto assonante con un certo Antonio F di questo Blog, se non sbaglio.
    Il racconto “Prima della fine del mondo” è semplicemente una splendida chicca che ben riequilibra l’umore fosco del romanzo di Oppegaard.
    Bravo Fazio.

  89. Antonio F

    @bibliotecario,
    grazie dell’apprezzamento. La scelta di accoppiare il racconto a Oppegaard è ovviamente di Lippi, e non sembra casuale, a dire il vero… :-)

  90. bibliotecario

    @Antonio F
    Apprezzamento meritato :-)

  91. Dario Tonani

    Ho letto finora una sessantina di pagine e devo dire che la storia mi piace parecchio, come pure lo stile di Oppegaard, decisamente scorrevole e accattivante. Un dopobomba ben costruito. Sono anche molto curioso del “primabomba” di Antonio… :-)

  92. Giuseppe P.

    Ho finito di leggere la prima parte del volume di D. Oppegaard e devo dire che fino ad ora mi piace come scrive (cosa molto importante)e inoltre trovo la storia interessante.
    Aspetto la fine del romanzo per dare un giudizio complessivo.

  93. La terra silenziosa

    Se non fosse stata pubblicata la fantascienza catastrofica per partito preso ci saremmo persi bellissimi romanzi come una ruga sulla terra,l’orlo della voragine,terremoto grado XIII,tra gli orrori del 2000,Virus cepha,la spedizione degli angeli,il vampiro del mare,morte dell’erba,la carovana,gomorra e dintorni,i libri di Ballard,il popolo dell’orlo,il giorno della nuvola e tanti altri

  94. Pigreco

    Scusate la domanda…
    Si tratta di fantascienza del dopo catastrofe o di fantascienza contamita con l’horror? Non è esattamente la stessa cosa.
    Mi interessa la risposta di chi ha letto il ibro perchè in base ad essa potrei decidere l’acquisto. Grazie

  95. GianniT

    Pigreco, ti do la risposta più asettica che posso.
    Il libro termina a pagina 244, io mi trovo a pagina 173. Fino ad ora scene di horror non ce ne sono state e non ci sono state nemmeno atmosfere di tipo horror. Rilevo invece, all’interno di uno stile già maturo a accattivante, un’clima ballardiano da the day after. Magari le ultime 50 pagine mi smentiscono e mi ritrovo in piena atmosfera horror. Di più non vorrei aggiungere altrimenti vi rovino la lettura.

  96. GianniT

    Se proprio vogliammo dare ua etichetta, per il momento è un libro di fantascienza di tipo catastrofico.

  97. GianniT

    Scusate i refusi

  98. bibliotecario

    @Pigreco
    Io l’ho letto, decisamente fantascienza del dopo catastrofe.

  99. Palmer

    Bene! dopo questi chiarimenti sono più propenso all’acquisto.

  100. Giuseppe P.

    Ho finito di leggere “I predatori del suicidio” e lo pongo, come altri lettori nel genere SF -dopo catastrofe-
    L’autore, promette bene, ha uno stile scorrevole e piacevole e con i suoi interrogativi ti costringe ad arrivare alla fine per scoprire….ma lascia Lui stesso al lettore la risposta e l’interpretazione della storia.
    Perchè Urania non doveva pubblicarlo?
    Ha fatto bene Urania a pubblicarlo.

  101. Giovanni De Matteo

    Giuseppe P., mi sono permesso di editare il tuo penultimo commento rimuovendo la ridondanza dell’ultimo.

  102. Antonio F

    Anche secondo me si tratta di fantascienza catastrofica; dai toni un po’ dark, ma comunque si tratta di fantascienza. In ogni caso un bel romanzo.

  103. Nick

    Segnalo che sul sito personale dell’autore Oppegaard ha messo un link su cui mostra,orgogliosamente, il numero di Urania con la sua opera.Un lettore Americano si è anche complimentato per la bellezza della copertina,credo che a Brambilla farà piacere saperlo.

  104. Palmer

    si, peccato che abbia tradotto la quarta di copertina qui reperita con un traduttore online.. Pessimo!

  105. Giuseppe P.

    @iovanni De Matteo.
    Grazie.

  106. GianniT

    Terminato. L’impressione generale è molto buona. Un viaggio al centro delle nostre paure più inspiegabili. In un’atmosfera tra l’allucinato e l’onirico. E’ un libro che richiede al lettore un ruolo interpretativo notevole. Se non si coglie questo aspetto rischia di essere addiritttura deludente. Bravo Oppegaard. Alla via così.

  107. RiccardoF

    LO avevo detto: scrivere sotto il segno di mostri come Ballard e Matheson può essere un buon segno. Poi Oppegaard mi pare abbastanza personale… buona scelta dai.
    Ma la lista delle uscite di quest’anno? :)

  108. Nick

    @PALMER
    Ecchettiaspettavi?

  109. Nick

    Sono arrivato a pagina 165 quando il protagonista arriva a Seattle.Il Romanzo si lascia leggere bene.Oltre Ballard mi sembra di trovare anche qualche eco di A BOY AND HIS DOG di Ellison.Fino a questo momento la trovo un ottima scelta.

  110. Antonio F

    Prima che il post vada finire sulla faccia nascosta della Luna, qualcuno ha altro da dire su questo numero di Urania (a mio modesto parere uno dei migliori dell’ultimo periodo)?

  111. Luigi

    Non ho preso questo numero di urania. Ieri ho invece letto il racconto pubblicato in appendice a Luce Nera di Ken Macleod (romanzo scritto molto bene, a mio modesto parere), Istinto sopito. l’ho trovato apprezzabile.

  112. Giovanni De Matteo

    Antonino: sono ancora a metà lettura, ma per il momento è una piacevole scoperta. E mi manca ancora il racconto in appendice 😉 A presto per un aggiornamento!

  113. Antonio F

    A Luigi: grazie per l’apprezzamento. Quel racconto in appendice a Luce nera era passato un po’ inosservato. Mi fa piacere che qualcuno lo abbia letto… :-)
    A Giovanni: sono certo che il romanzo ti lascerà pienamente soddisfatto. In alcuni tratti a me ha ricordato certe performance di Stephen King (che non è poco). A proposito di King, ho letto che Carrie, prima della pubblicazione, era stato difiutato da qualcosa come 30 editori diversi (!)

  114. Antonio F

    “difiutato” è ovviamente un “rifiutato” un tantino nasale… :-)

  115. tortellino

    Ho terminato ora di leggere tutti i post, complimenti per la disponibilità e la libertà di espressione che esiste.
    Sono un ‘vecchio’ lettore di sf, non vecchio per età (sono un quarantino e poco più) ma vecchio in quanto ho leggevo urania 20/25 anni fa. Devo essere onesto dicendo che non li leggo da ormai troppi anni, ma sono intenzionato a riprendermi il piacere di leggerli la sera sdaraiato sul letto. Sono incuriosito dal libro di Oppegaard, spero di poterlo trovare in quanto le edicole della mia zona (roma zona acilia) non sanno nenache cosa sia un urania…

  116. Antonio F

    Un’edicola che non sa che cosa sia un Urania??? Non ci posso credere! In pratica, un ossimoro… :-)

  117. tortellino

    ..confermo ‘l’ossimoro’, nel senso che ho girato 4 edicole per trovare l’unico volume del millemondi, e ogni volta che ho chiesto dell’urania collana mi hanno risposto picche…certo un grande incentivo per la lettura della fantascienza…magari se qualcuno prendesse nota che ad Acilia (parliamo di Roma quindi) urania non si trova…oggi se riesco (pioggia permettendo) cercherò presso l’edicola vicina al mio ufficio, magari mi riesce il colpaccio!
    Saluti a tutti

  118. la terra silenziosa

    Bellissimo,complimenti a chi l’ha scritto ma anche a chi l’ha selezionato

    ora mi manca il racconto

  119. Antonio F

    Ragazzi, che dite, ce la facciamo ad arrivare a 120 post? Coraggio, ormai ci siamo… :-)
    Scherzi a parte, mi pare che il romanzo, malgrado alcuni dubbi e apprensioni iniziali, sia piaciuto parecchio. Insomma, l’anno è iniziato bene, con Haldeman e questo Oppegaard, no?

  120. tortellino

    eccomi AntonioF… l’ultimo ad arrivare nel blog lo chiude a 120, ok??
    Comunque come avrò terminato di leggere i predatori lascerò un commento, mi mancano 60 pagine del precedente romanzo… un altra notte che spengo la luce dopo le 24 e 30… e la mattina alle 6 e 15 la sveglia fa male!
    ciao a tutti

  121. Alessandro

    a me questo romanzo è sembrato un po’ naif, non in senso negativo (non del tutto, almeno), con un finale un po’ deludente (che stranamente assomiglia a quello di Inferi on net, che però era un libro bruttissimo, a differenza di questo)
    un autore da tenere d’occhio, direi

  122. Nick.

    Facciamo così chiudo così col commento 122?Si il romanzo è davver naif,in senso positivo,certo il finale lascia davvero perplessi,però dobbiamo considerare che si tratta del primo romanzo di un giovane autore,con tutti i margini di miglioramento.Personalmente mi ha ricordato certa fantascienza anni cinquanta-sessanta da leggere giusto per divertirsi senza cercare messaggi nascosti.

  123. la terra silenziosa

    A me il finale è piaciuto molto,ha fatto benissimo a non spiegare niente così ognuno si fa un’idea…anche se poche righe prima la “sua” interpretazione sembra darla

  124. Antonio F

    D’accordissimo con l’ultimo post. Se Oppegaard avesse tentato una spiegazione più dettagliata, avrebbe rischiato di rovinare il finale e l’intero romanzo.
    p.s. Si accettano scommesse sul numero finale dei post… :-)

  125. Giuseppe P.

    Leggendo tutti i post, vedo con soddisfazione, che oltre che a me, anche a tanti altri il romanzo è piaciuto.
    Attendiamo Oppegaard ad una nuova prova per confermare il suo talento.

  126. Giovanni De Matteo

    Ed eccomi qua a commentare finalmente questo libro. Nutrivo grandi aspettative, come si era capito. Malgrado I predatori del suicidio non le abbia rispettate tutte, si è rivelato comunque un libro soddisfacente.

    Dopo una partenza a razzo, la mia lettura ha subito una battuta d’arresto a causa della sovrapposizione con altri libri, ma mi sembra comunque che la parte centrale della storia di Norman, Pops e Zero, grosso modo tra Kansas City e l’approdo a Seattle, subisca un forte rallentamento. Il deus ex machina del Dottor Briggs forse è un po’ troppo evidente, ma nel complesso assolve bene al proprio ruolo di far ripartire il meccanismo narrativo verso il rush finale. La prima e l’ultima parte sono quelle che mi hanno convinto di più, e probabilmente sono proprio quelle in funzione delle quali Oppegaard ha costruito il suo romanzo. L’Isola della Morte è decisamente efficace come rappresentazione e trae la sua forza dall’essere delineata proprio al minimo. Ma è l’intero lavoro di Oppegaard a essere sintonizzato su questa frequenza: I predatori del suicidio è una storia sussurrata, nel silenzio che ha preso il posto dell’umanità sull’orlo dell’estinzione.

    Razionale e irrazionale, in questo romanzo, si legano alla perfezione, ridimensionando i (comunque pochi) difetti. Una lettura originale e più che sufficiente.

    “Prima della fine del mondo” è la ciliegina sulla torta di questo mese. Un racconto gustoso, che fonde l’ansia sempre viva per il disastro imminente (paventato da scienziati un po’ naif allo start up dell’LHC del CERN) ai topoi della SF classica (la capsula temporale). Veloce e dissacrante, si fa perdonare un refuso sulla trascrizione dei TeV 😉 Complimenti ad Antonino!

  127. Antonio F

    “si fa perdonare un refuso sulla trascrizione dei TeV”
    che non sono TeraWatt, ma TeraelettronVolt, infatti. Di quello non mi ero accorto, mentre ho visto un refuso sull’ultima pagina (ponche, anziché ponce, o punch).
    In ogni caso, grazie davvero dei complimenti… :-)

  128. la terra silenziosa

    notevole anche il racconto,l’ho molto apprezzato.Scritto in modo leggero e intelligente

  129. Antonio F

    Che dire, ringrazio la terra silenziosa (a proposito, nick molto poetico)… :-)

  130. tortellino

    Ho terminato di leggere i predatori, devo diree in tutta onestà che di ‘fantascineza’ ci ho visto poco, comunque il libro si è fatto leggere; non mi ha entusiamato l finale, o almeno io l’ho visto come finale amaro, suppongo che zero non lascerà mai l’isola, visto che da sola non riuscirà a far partire la nave, e suppongo che si ricordi sempre di dove erano state lasciate le pillole… posso pure sbagliare, eh? Comunque credo che un suo futuro libro lo prenderò sicuramente.
    Stasera sono ansioso di leggere il racconto di AntonioF, per poi dedicarmi o all’uomo stocastico o ai nostri autori italiani.
    un saluto

  131. Dario Tonani

    Anch’io a fine lettura sono più che soddisfatto, e concordo con le valutazioni di Giovanni. Pochissimi romanzi di questo tipo possono sostenere un paragone con “La strada” di McCarthy e rimanere in “stato di grazia” per chilometri e chilometri.

    Oppegaard, qua e là, ha fatto però riflessioni molto struggenti sul mal di vivere e trovo che il suo libro ce le abbia dispensate con sensibilità, intelligenza e un’ottima scrittura.

    Ora mi butto sul racconto di Antonino! :-)

    Ciao

  132. Dario Tonani

    Ovvio che Oppegaard rimane parecchi gradini sotto McCarthy, non vorrei essermi espresso male. Intendevo dire che “La strada” – e solo “La strada” – è inarrivabile…

  133. la terra silenziosa

    Condivido in pieno,la strada è inarrivabile è uno dei migliori romanzi castastrofici mai scritti

    X Antonio F
    La terra silenziosa è un film di fantascienza della nuova zelanda del 1985,un uomo si sveglia una mattina e non tova nessuno,l’umanità è scomparsa…

  134. Antonio F

    E’ di Geoff Murphy, se non erro. Comunque, malgrado il collegamento “catastrofista”, il nick rimane poetico… :-)
    Per Dario e Tortellino: buona lettura!
    P.S. Interessante questa coda che prosegue oltre l’orizzonte degli eventi…

  135. Dario Tonani

    Ottimo il racconto di Antonio Fazio, una declinazione tutta italiana di certe atmosfere in bianco e nero dei primi “Ai confini della realtà”…

    Incontri urbani “casuali” ai margini di quello che si profila come uno sconvolgimento cosmico. Compliments!

    Ciao

  136. tortellino

    Eccomi AntonioF, letto e MOOLTO apprezzato, in onestà hai scritto su una notizia che, quando l’ho letta sul gionrale, mi aveva lasciato molto perplesso… mi ero detto, ma chi ha ragione? e perchè la ragione di alcuni o il torto di altri l’avremmo poi dovuto pagare tutti noi (buco nero buco nero)??
    Comunque compimenti, molto carino, e sopratutto hai di fatto inventato la compressa per il dopo pasto… è come giorno e notte, no?? ehehe
    Bravo!

  137. X

    L’autore potrebbe smentirmi, ma personalmente ho letto il racconto “Prima della fine del mondo” come una presa di posizione ironica proprio nei riguardi dei millenaristi (e dei soliti ignoti a caccia di visibilità mondiale) che prima dello start up dell’LHC godettero di un’attenzione immeritata sulla stampa internazionale.

    L’effetto dissacrante dell’opera di Antonino risalta proprio per il modo brillante in cui disinnesca la presunta minaccia da loro paventata… :mrgreen:

  138. Antonio F

    Un grazie molto sentito a Dario e tortellino… :-)
    Per rispondere alla brillante interpretazione di X, il racconto, pur nella sua brevità, ha (almeno) tre livelli di lettura. Nella prima è un divertissement giocato su una variazione paradossale del topos del mad doctor; nella seconda è una dissacrazione giocata sull’ironia, come ha colto perfettamente X (spero abbiate apprezzato la citazione, autentica, di Bethke:”a diffondere il panico è gente che ha evidentemente letto troppi libri di fantascienza”); nella terza è una metafora sull’etica (in un senso diverso da quello esplicitamente suggerito dalla querelle sugli esperimenti del CERN).

  139. Quiller

    Avevo ottime aspettative per questo libro, in parte sono state disattese. Sul piatto “negativo” della bilancia metterei una certa imperscrutabilità del protagonista, la cui crescente determinazione non è ben motivata; coincidenze per niente accettabili; la difficoltà a materializzare un nemico credibile, le cui azioni sono del tutto imperscrutabili; il disinnescare qualsiasi fattore di suspense (confronti evitati, fuori scena, addirittura al protagonista è negata anche l’obbligatoria conquista sessuale…) Sul piatto positivo, qualche buona scena (il flashback della chiesa, il finale decisamente onirico), una certa bravura nella descrizione della desolazione in cui si muovono i protagonisti.
    Per quanto riguarda lo stile, il giudizio è neutro: mi sarebbe piaciuto qualche guizzo stilistico in più, ma in realtà il tono “medio” e privo di eccessi è probabilmente adeguato alla materia.
    Insomma, un 6 di incoraggiamento l’autore se lo merita, aspettiamo il prossimo…

  140. Danilo Arrigoni

    Romanzo decisamente intrigante, con aperture lovecraftiane e carpenteriane. Non sarà un capolavoro assoluto ma la lettura prosegue stimolante ed enigmatica fino alla conclusione. C’è qualche speranza di veder tradotto il secondo romanzo?

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