Urania 1550: Rivelazione /1
Approda su “Urania” l’attesissimo Revelation Space, primo volume della serie con cui Alastair Reynolds si è imposto all’attenzione del grande pubblico. L’esplorazione proseguirà con la seconda e ultima parte del romanzo, in uscita tra qualche mese.
Giganteschi tracciati nel cosmo, macchine onnipotenti, alien dalla cultura incomprensibile. Molti sanno rimescolare ingredienti come questi, ma pochissimi autori hanno il coraggio di andare fino in fondo e domandarsi: quale macchinazione sta all’origine dell’universo? La risposta è nel gigantesco “puzzle” cosmico che costituisce l’ardita opera prima di Alastair Reynolds. “Urania” l’ha suddivisa in due volumi, il primo dei quali inizia con una domanda di pura fantarcheologia: che fine hanno fatto gli Amarantini, super evoluti abitanti del pianeta Resurgam, inghiottiti nell’abisso un milione di anni fa?
Alastair Reynolds è nato nel 1966 a Barry, in Galles, e Revelation Space (2000) è il suo primo, grande romanzo, e anche quello con cui esordisce presso il pubblico italiano. Un capolavoro della nuova space opera britannica che ha già avuto diversi e acclamati seguiti: Chasm City (2001), Redemption Ark (2002), Absolution Gap (2003) e The Prefect (2007).
[Visualizza la quarta di copertina.]
Posted in Urania Collana
agosto 31st, 2009 at 08:37
Promette bene!
Scusate mi sono perso: ma non doveva uscire anche un grandi saghe e un supplemento in giugno o luglio?
agosto 31st, 2009 at 09:03
Buona ripresa di lavoro…
agosto 31st, 2009 at 09:08
Grazie Ernesto!
@ Alessio: le Grandi Saghe si sono ristrette al solo fantasy. Per il supplemento, l’uscita prevista è fine anno.
Ciao!
agosto 31st, 2009 at 09:11
L’ho letto in inglese e lo consiglio vivamente a tutti.
agosto 31st, 2009 at 09:21
Nell’attesa di reperirlo nella mia edicola di fiducia, vi dico solo un GRAZIE MILLE!
Adoro la Space Opera. Di questo romanzo e di questo autore ne parlano un gran bene oltre i confini nazionali e quindi ben arrivato anche in Italia.
Io intanto faccio pubblicita’ anche agli amici che normalmente non leggono fantascienza. Chissa che…
Buone letture.
Gundam70
agosto 31st, 2009 at 09:53
Atteso a dir poco, sono 5 anni che io lo attendo…ricordo quando poco più di un anno fa ne sollecitai la pubblicazione qui a Blog appena aperto. Commovente. Grazie ai due boss per averci ascoltato e a Riccardo Valla per aver reso leggibile nel nostro idioma questo libro in tempi ragionevoli. Ho conservato il periodo di ferie per leggermelo…sigh…snuf…sigh
agosto 31st, 2009 at 09:55
(Adesso manca un bell’editoriale di inizio stagione, con annunci super di quelli che qui vanno di moda ultimamente, eh Lippi?)
agosto 31st, 2009 at 11:45
Le librerie del Regno Unito sono piene zeppe dei libri di questo autore (con bellissime copertine nere lucide)… mi chiedevo quando sarebbe arrivato in Italia.
Complimenti per la scelta. Bravi!
Alex
agosto 31st, 2009 at 12:27
Non vedo l’ora di poter mettere le mani sul libro di Reynolds!
L’unico dubbio riguarda la lunghezza della saga, riusciremo a veder pubblicata l’intera opera fino alla conclusione?
I volumi delle garndi saghe dovevano servire proprio a questo, secondo il mio punto di vista.
agosto 31st, 2009 at 12:28
Alastair Reynolds è sicuramente in questo momento uno dei più invidiati scrittori di FS: qualche mese fa ha firmato un contrattone col suo editore per la bonaventuriana cifra di 1 milione di sterline, per sfornare 10 libri!
agosto 31st, 2009 at 12:41
@ Gabry: per fortuna si tratta di un universo narrativo e non di una vera e propria saga. Gli scenari sono ricorrenti, il background storico è condiviso, ma i libri possono leggersi tranquillamente in autonomia gli uni dagli altri, come dimostrano le 3 novelle che sono già state pubblicate in Italia (Glaciale su un Millemondi di 4 anni fa, se non sbaglio; Diamond Dogs e Turquoise Days in Nova SF*).
Certo, avere la possibilità di leggere tutti i romanzi di Reynolds sarebbe una gran goduria per più di un lettore di SF, su questo non posso che concordare con te… Ma già si parlava tempo fa di provare un Reynolds estraneo al Revelation Space: vedremo i lettori come valuteranno l’attenzione dedicata da “Urania” all’autore gallese…
agosto 31st, 2009 at 14:24
L’attenzione sarà altissima lo spero, il libro extra Revelation Space che era stato nominato per l’esordio dell’autore su Urania è Pushing Ice e se era stato nominato prima di questo probabilmente sarà già opzionato da Mondadori. Che i titoli del Revelation costino di più?
In ogni caso il contratto, credo stellare, di Reynolds dà l’idea della considerazione di cui godono la SCI FI e i suoi autori nella Gran Bretagna..
A proposito di quanto già pubblicato su questo autore, oltre ai succitati Glaciale (favoloso), Diamond Dogs (affascinante ma deludente nel finale) e Turquoise Days (da estasi!) ricordo Beyond the Aquila Rift, bel racconto incluso nel Millemondi di questa estate. Dateci tutto e riportatewlo pure in libreria. Nessuno come lui oggi, secondo me riesce a coniugare tutti i rivoli della Sci FI in una narrazione altamente vertiginosa che tiene conto di avventura e speculazione.
Altra questione: trovo brutta la scelta del titolo. Perchè non lasciare l’originale Revelation Space o tradurlo alla lettera? In fondo l’ultimo libro di Macleod lo avevate tenuto come Engine City! Perchè non rendere uniformi questo tipo di scelte? Sono piccoli aspetti che rovinano un pò l’insieme. Comunque: gratitudine!
FRick
agosto 31st, 2009 at 15:12
@ Riccardof: be’, le cause che possono avere indotto il Curatore ad anticipare l’uscita di Revelation Space sono molteplici, non ultima l’altissimo livello di attesa maturato anche su questo blog. Come dicevo prima, non è detto che il ciclo venga pubblicato interamente (anche se lo auspico, come molti di voi), ma di sicuro era importante cominciare con il romanzo più rappresentativo dell’autore e per tutti ormai Reynolds è diventato “quello del Revelation Space“.
Non sono d’accordo con te invece sulla valutazione di Diamond Dogs: a mio parere, è proprio nel salto finale che raggiunge il suo culmine la storia narrata da Reynolds, una storia di ricerca e competizione ossessive. Impreziosita dall’esplicito omaggio all’immenso David Bowie.
Ciao!
X
agosto 31st, 2009 at 15:45
Ciao X, bentornato!
Infatti io sono stracontentissimo della scelta di cominciare dal ciclo RS, scelta che avevo già caldeggiato all’epoca, quado appunto fu proposto per iniziare Pushing Ice. Mi chiedevo solo perchè, se continuare a presentarre l’autore, non continuare con il RS. Ma son bazeccole…
Per Diamondo Dogs la cosa è dura: ne sono rimasto mesmerizzato al punto che le aspettative crescevano esponenzialmente a ogni pagina. Alla fine Reynolds secondo me si perde, elidendo i problemi sempre più complessi che si presentavano ad ogni porta, nella torre, la cui esposizione e drammatizzazione poteva rendere il racconto superiore. E si perde alla fine quando, di fatti, il personaggio principale di cui adesso non ricordo il nome non arriva in cima alla torre, mi pare a scoprire quel che vi si nasconde. Qui potrei ricordar male (dopo aver letto questo libro andrò a rileggere) ma se l’idea era quella di rappresentare con la torre (o guglia) l’alienità nella forma più assoluta e incomprensibile, allora l’autore poteva dotare la torre di altro che non fosse le armi da Gran Guignol per sottolinearlo. Queste sono le impressioni che ne ricavai all’epoca della lettura.
Ma i romanzo breve è assolutamente vertiginoso come tutto ciò che sin’ora ho letto dell’autore. Certo Turquoise Days è un testo fenomenale. Ma il vero Reynolds, ne siamo tutti consapevoli, dovrebbe cominciare da questo memorabile numero di Urania.
agosto 31st, 2009 at 16:51
A questo punto mi associo con Riccardof nell’richiedere un eidtoriale esplosivo del buon Lippi!
agosto 31st, 2009 at 18:24
Dopo aver letto tutti questi commenti positivi non vedo l’ora di scoprire che è realmente l’autore?
Chi lo ha già letto a quale grande della Sf lo paragona?
agosto 31st, 2009 at 18:57
Il mondo lì fuori è grande grande; è bello cominciare a vederne un pezzettino.
V.
agosto 31st, 2009 at 21:27
Per Diamond Dogs sono d’accordo con X. Reynolds vuole certamente rappresentare l’alienità, ma quella interna all’uomo, che in Richard Swift, il protagonista, si esprime all’esterno, nella sua trasformazione fisica. E tuttavia, le sue caratteristiche umane non si modificano affatto (come si vede nel finale). La guglia, peraltro, nella sua alienità, esprime una razionalità universale, e le sue ritorsioni crudeli non sono altro che applicazioni del principio del rinforzo aversivo (punizione). In altri termini, piùttosto che aliena, la guglia è solo neutra. Quanto più inumano e alienato il dottor Trintignant (e al tempo stesso “umano”, in un senso diverso, preda com’è delle sue sordide depravazioni).
agosto 31st, 2009 at 22:24
Sono entusiasta di leggere quest’opera
agosto 31st, 2009 at 23:48
Finalmente!!! Arriva in edicola… non vedevo l’ora…
settembre 1st, 2009 at 00:08
Bene..un ottima notizia…non vedo l’ora di avere quest’opera fra le mani… 😉
Piccolo OT: è prevista qualche nuova uscita di Greg Egan?
Grazie
settembre 1st, 2009 at 09:16
Sono molto contento di questa prossima uscita, non vedo l’ora di mettere le mani su questa prima parte di Revelation Space!
Mi aggiungo anche io con un piccolo OT: in passato sono stati pubblicati soltanto i primi due libri dei preludi a Dune (ognuno diviso in 2), è prevista la pubblicazione su Urania di House Corrino? O altri libri del figlio di Herbert …o magari (magari!) la stessa esalogia di Dune?
Chiedo più che altro per curiosità ed interesse…
Rincewind
settembre 2nd, 2009 at 09:19
Fresco fresco da edicola è già nella mia borsa…
Domandina.. ma era proprio necessario dividerlo in due? Mi toccherà aspettare a leggerlo sino all’uscita del 2…
Ciao
Alex
settembre 2nd, 2009 at 13:49
@Rincewind
Esiste un limite al masochismo.
Certo, nei paesi anglosassoni la serie infinita ha ancora successo, ma secondo me dobbiamo ringraziare Mondadori di aver fatto la scelta giusta: sospendere le pubblicazioni.
settembre 2nd, 2009 at 15:02
Piccolo OT anch’io, che ripete una mia vecchia richiesta (ho visto che le mie richieste vengono tenute in considerazione:): Il Ciclo della Strumentalità di Cordwainer Smith, da qualcuno indicato (per certi versi) come il vero precursore del Revelation Space… Ne parla anche Vincenzo Oliva nel suo bel blog…
Non tengo affatto a leggere i seguiti di Dune per completezza filologica. C’è così tanto da leggere in giro…
C’è il ciclo di Baxter sugli Xeelee, che è stato iniziato anni fa dalla Nord e non portato a termine. C’è un grande della short story che l’Italia ha appena sfiorato come Geoffrey Landis. Un altro grande canadese come Robert Wlson, i classici di Pangborn e Wolfe. Ci sono libri come quelli della Asaro e della McIntyre, autrici poco conosciute in Italia. Il mondo è grande lì fuori, davvero…
settembre 2nd, 2009 at 15:44
C’è anche Peter Hamilton, che nel suddetto mondo grande è senz’alro l’autore più grande!
settembre 2nd, 2009 at 15:51
Chi è già in possesso del libro di Reynolds mi sa dire cosa verrà pubblicato in Urania di ottobre?
settembre 2nd, 2009 at 16:11
La Chiesa Elettrica di Jeff Somers. More info here.
settembre 2nd, 2009 at 18:13
La prossima uscita è “La chiesa elettrica”(The Electric Church) di Jeff Somers
settembre 2nd, 2009 at 18:55
Ci sono tante, tantissime cose. Ci sono Green Mars (il romanzo) e Blue Mars mai apparsi in Italia. Insomma la trilogia marziana di Kim Stanley Robinson è inedita per due terzi. E credo che tra gli inediti dovrebbe avere la precedenza
V.
settembre 3rd, 2009 at 10:04
Concordo con Vincenzo Oliva sull’opinione di dare la precedenza alla pluripremiata trilogia marziana di Robinson!
Tra i classici che non si vedono da -enta anni, desidererei vedere ristampati
L’anno del presidente – di Pohl e Kornbluth
I guardiani del mare – di Clarke
settembre 3rd, 2009 at 11:34
Vedo che si parla molto della trilogia marziana di Robinson, esiste veramente qualche speranza di vederla pubblicata nei prossimi mesi da Urania?
settembre 3rd, 2009 at 12:55
Che ne dite invece di rilassarci un pò e di goderci un pò questo attesissimo libro? E di goderne un pò discutendoci su? Tanto quanto meno ve lo aspettate l’editoriale arriverà come un mastodonte…:) Urania è di nuovo fantasticamente in carreggiata. Godiamone!
settembre 3rd, 2009 at 16:52
Si gode, non temere, si gode :-). Ma si sogna anche 😛
V.
settembre 3rd, 2009 at 18:58
Congartulazione per la scelta di Reynolds.
Ho letto che dovete partire all’attacco per ottenere anche Chasm City, confido che farete il possibile per ottenerlo: a mio avviso è il migliore scritto per ora da Reynolds, superiore anche ai due seguenti Redemption Ark e Absolution Gap. Quest’ultimo forse sarebbe alla pari ma per me risente del finale “zoppo”. Comunque è una mia opinione, da confrontare con le altre dopo la stampa dell’intero ciclo.
A proposito, non esiste limite al masochismo: ho terminato il terzo volume delle Leggende di Dune (Dune: The battle of Corrin). Insulso, come gli altri due. Fatemi il piacere di non e ripeto non ottenere i diritti. Meglio altre scelte.
settembre 4th, 2009 at 11:55
Robinson… magari!!!!
settembre 8th, 2009 at 10:40
Ragazzi, volevo chiedervi un parere… Comincio a leggere Rivelazione 1, oppure è meglio leggerlo per intero una volta uscito il secondo volume? Voglio gustare al massimo questo capolavoro… Voi cosa ne pensate?
settembre 8th, 2009 at 11:30
Per Babe: se vuoi centellinarlo fin d’ora, fai pure, ma io consiglierei di aspettare dicembre quando uscirà il secondo tomo. Letti ognuno per conto suo accendono la miccia, ma gustati di fila ti sembreranno una bomba!
settembre 8th, 2009 at 12:17
Sì, credo sia meglio così… anche perchè non riuscirei mai a centellinarlo fino a dicembre… Grazie!
settembre 8th, 2009 at 14:47
Non ci riuscirò ad aspettare dicembre… alla fine del primo tomo mi scrivo il riassunto! 😛
@LIppi: attendiamo con “interesse” (eufemismo) l’editoriale! 😀
settembre 8th, 2009 at 17:42
@ The Babe : Nonostante i buoni propositi ho resistito giusto il tempo di tornare a casa dall’edicola
settembre 9th, 2009 at 09:23
@ bibliotecario
Immagino! Anche io sono qui seduto, che provo a studiare e il libro, dall’ombra, mi osserva, mi osserva…
settembre 9th, 2009 at 17:46
Finito di leggere ieri … bellissimo !!! bravi !!!
settembre 11th, 2009 at 13:25
Non riesco a trovarlo da nessuna parte. Mi potete aiutare?
Grazie comunque
g.s.
settembre 11th, 2009 at 14:08
Ormai dovrebbe essere arrivato in tutte le edicole regolarmente servite. Se sei vicino a un capoluogo, Giuseppe, posso solo consigliarti di battere a tappeto le edicole nelle o prossime alle stazioni. Generalmente (non sempre però) lì “Urania” si trova.
settembre 11th, 2009 at 15:22
Mi trovo a Napoli. In quella decina di edicole che ho controllato è arrivato ed è anche finito, senza possibilità di ordinarne altri. Può darsi che riesca a trovarlo ma, in caso negativo, non si può ordinare direttamente a Mondadori?
settembre 11th, 2009 at 18:06
La possibilità di ordinare gli arretrati tramite l’apposito servizio Mondadori è contemplata, ma il libro verrebbe a costarti il triplo del prezzo di copertina. Ti consiglio di non arrenderti e cercare ancora: per lo meno fino alla fine del mese, qualche copia sfuggita all’assalto dei new-space-opera-fan potrebbe ancora trovarsi in giro… 😉
In bocca al lupo!
settembre 11th, 2009 at 18:24
Grazie mr. ics!
(i’am an old-space-opera fan)
settembre 12th, 2009 at 09:42
Letto…e molto apprezzato!! Grazie a Urania per la pubblicazione e a quei lettori che, avendolo letto in edizione originale, ne caldeggiavano la traduzione! Alla redazione di Urania dico che sono d’accordo nel pubblicare opere “corpose” divendole in più parti: dato che in libreria si trova poco…W Urania!!
settembre 12th, 2009 at 11:09
Urania questi giorni è praticamente sparito anche dalle edicole più fornite di Bari. Questi risultati spero siano buoni perchè dirigeranno le scelte dei curatori, nel futuro. Vogliamo opere nuove, anche l e opere corpose da dividere in più volumi, come si era detto quando Urania divenne mensile, visto tra l’altro che di non corposo nel mercato anglosassone dei generi adesso c’è molto poco.
E per favore cercate di migliorare sto servizio di vendita arretrati. Perchè darli al triplo del prezzo di copertina? Svecchiamo questi sistemi pluridecennali, please, che è un bel momento per le nostre amate collane e problemi come quello distributivo rischiano di rovinarlo.
settembre 12th, 2009 at 12:35
Secondo il mio parere lo spazio editoriale per la pubblicazione di volumi corposi esiste già nell’universo di Urania, basterebbe incrementare le uscite di ‘Urania Speciale’ e magari rispolverare ‘Le Grandi Saghe’, magari proponendo proprio opere inedite del livello di Revelation Space.
settembre 12th, 2009 at 12:50
Assolutamente daccordo con gli ultimi interventi di AgenteD e RiccardoF.
Bisogna proclamarlo ad alta voce: VIVA URANIA !
Un plauso a Lippi e Altieri e tutti coloro che lavorano con loro per Urania e sorelle.
Grazie per un annata che si stà rivellando magnifica. Giusto per un esempio, Urania per ora ci ha dato:
due Sawyer, due Macleod, Tonani, McDevitt, Niven e Reynolds
Non credo si potesse fare di meglio.
BRAVI BRAVI, avanti cosi grazie
settembre 12th, 2009 at 12:54
L’euforia per quanto scritto sopra mi ha offuscato la mente e oltre ad un elle di troppo in “rivelando”, mi ha fatto compiere un errore ben più grave di omissione.
Ovviamente si tratta della bellissima antologia del grande Joe Haldeman.
Perdonatemi.
settembre 12th, 2009 at 14:18
Chissà cosa covano lì in redazione. Quando fanno i silenziosi per troppo tempo qualcosa bolle… Questo mese manco l’editoriale su Reynolds hanno inserito, come per altri autori…
Non rilassiamoci troppo please! : )
C’è il volumone di Dozois da completare in tempi ragionevoli, c’è UC da svecchiare con autori più recenti, come promesso…
settembre 12th, 2009 at 14:47
Non l’ho ancora letto, ma un autore come Reynolds (con un traduttore come Valla) non può che essere al top. Sulla questione del titolo, francamente non mi pare che Revelation Space (o, volendo, Lo spazio della rivelazione) sia meglio del sobrio “Rivelazione”. Qualcuino chiedeva a chi può essere paragonato l’autore. Direi che somiglia semplicemente a se stesso. Ma, se dovessi fare un paragone, lo accosterei a Cordwainer Smith. Non per una somiglianza specifica, ma per il fatto che Reynolds mi pare abbia prodotto, nella space opera contemporanea, uno scossone analogo a quello operato da C. Smith nella space opera degli anni ’50 e ’60.
settembre 12th, 2009 at 15:07
“Qualcuino” è, ovviamente, “qualcuno”.
settembre 12th, 2009 at 15:14
Mi associo ai complimenti per la qualità attuale della collana. Fra l’altro, per il 2009 fra annunci (Jeff Somers a ottobre), seconde parti e Premi Urania i giochi son già chiusi. E’ già tempo di bilanci!
settembre 12th, 2009 at 15:32
@RiccardoF
In parte sei già stato accontentato
Devi essere molto ascoltato!
settembre 12th, 2009 at 15:46
@Bibliotecario: è che sono un tipo carismatico 😉 😛
MANCO HO FATTO IN TEMPO A PREMERE IL TASTO INVIO che è apparso l’articolo su Reynolds! 😀
settembre 12th, 2009 at 15:49
@Antonino F: io dico che un precursore più recente di questo autore è Paul McAuley de La torre aliena e La stella dei precursori, come tematiche siamo lì, fantarcheologia, misteri cosmologici, tecnologia, entropia etc…quelli sono libri da riscoprire! Ma anche Cordwainer Smith prima o poi dovranno salvarlo dall’oblio…
settembre 12th, 2009 at 18:49
mi associo al mitico riccardo sia su cordwainer smith sia per l editoriale di Lippi.Dai Lippi ormai siamo in tanti a chiedertelo…
settembre 15th, 2009 at 17:23
Verranno mai pubblicati i due cicli di Julian May, editi anni fa dall’editrice Nord e ormai introvabili?
settembre 19th, 2009 at 09:58
@Riccardof, nick, Straniero
Abbiamo dietro cento anni di storia (davanti, magari meno). Spero che Altieri, Lippi e X inaugurino quanto prima la pagina dei desideri. Ci sono romanzi importanti mai pubblicati. Per esempio il capolavoro giapponese Nihon shombatsu (spero che i filo-giapponesi non mi lincino se dovessi aver sbagliato la translitterazione)
settembre 19th, 2009 at 16:45
@Ernesto.Non ti lincio per la translitterazione, don’t worry.Ammetto che qualche volta innondiamo la redazione di richieste non sempre fattibili,ma è solo la maledetta passionaccia che ci fa agire così.Anche se,ad essere sinceri,più che ai Giapponesi mi piacerebbe vedere pubblicati su Urania di tanto in tanto AUTORI Europei.CIAO
settembre 19th, 2009 at 16:59
P.S. e per Autori Europei non mi riferisco agli ottimi Inglesi e Scozzesi che sono meritoriamente di casa su Urania.Ma a scrittori di paesi poco esplorati come la Francia o altri.Qualcosa di tanto in tanto appare su ROBOT O per la Fanucci.Urania qualcha anno fa pubblicava il Francese Wagner che non mi sembrava male,ma DE GUSTIBUS…Riciao.
settembre 19th, 2009 at 20:37
Qualcosa è uscito anche altrove. Futuro Europa (il nome è programmatico) ha pubblicato francesi, tedeschi, cechi, russi, romeni, spagnoli, danesi, bulgari, norvegesi, polacchi, svedesi, e pure un ungherese (chi ha preso il numero 50 ha trovato le accurate statistiche di Ernesto). La fantascienza europea, comunque, è certamente interessante, e merita che qualcuno se ne occupi. Urania, intanto, si sta occupando degli italiani (che sono anch’essi europei, no?) e quindi un plauso!
settembre 19th, 2009 at 22:49
La buona fantascienza va sempre bene: dal Giappone, dalla Bulgaria, dall’Italia o da ovunque sia.
Dopo aver letto Stelle Morenti di Ayaerdhal&Jean-Claude Dunyach sarei davvero curioso di poter leggere altro di entrambi gli autori.
V.
settembre 19th, 2009 at 23:37
Oltre al romanzo Stelle morenti, di Dunyach sono usciti una manciata di racconti: su Futuro Europa (nn. 3, 4, 15, 17) su Nova sf* 26, su Millemondi Estate 2000 e 2008, su Robot n. 4, e su un Urania (del 2004). Speriamo che arrivi qualcos’altro.
settembre 20th, 2009 at 09:16
Anche di Ayerdhal si è visto qualche raccontello, ma i due hanno scritto parecchio. E non esauriscono che una frazione della fantascienza francese, e men che meno europea. A parte un romanzo di Viktor Pelevin che ho letto, ignoro del tutto, ad esempio, cosa ne sia della fantascienza russa dopo la caduta dell’Urss e la morte di Arkadij Strugatskij che ha interrotto la produzione narrativa della coppia dei fratelli.
V.
settembre 20th, 2009 at 17:09
@Vincenzo Oliva In Russia esiste una Rivista di nome Esli che pubblica ScienceFiction, un autore Russo è stato recentemente tradotto da Robot uno o due numeri fa,altro non ti so dire per il momento.So che invece in Ungheria esiste un buon mercato grazie alla storica rivista Galaktika,mi informerò meglio c omunque.@AntonioF:sono d’accordo con te sul plauso ad Urania per gli Autori Italiani.
settembre 20th, 2009 at 17:45
Grazie, Nick.
V.
settembre 20th, 2009 at 21:27
Finito questo Rivelazione, parte 1. Mantiene quel che promette, per ora. Adesso aspettiamo il seguito, che per fortuna è già annunciato. Quest’idea della Rivelazione, che ha prodotto una piccola diatriba sul titolo, è certamente intrigante. Ci starebbe bene, in proposito, qualche osservazione di dhr, che credo sia rimasto sulla faccia nascosta della Luna…
settembre 21st, 2009 at 08:57
@AntoninoF: se ho ben capito chiederesti considerazioni al traduttore. Il romanzo però è tradotto da Valla!
settembre 21st, 2009 at 18:07
No: Valla è libero di intervenire ovviamente (come traduttore o in altra veste) ma io stavo invitando dhr a postare qualche considerazione “filosofica”…
febbraio 16th, 2014 at 16:12
Salve,
verrà mai fatta un’edizione ebook?
Grazie,
Emanuele
agosto 10th, 2014 at 19:02
Ho cercato ovunque Rivelazione 1 e 2 e non l’ho trovato (cartaceo), non potreste ristamparlo ??