Le Grandi Saghe di “Urania”: Tutti a Zanzibar
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Il futuro alla gola, tra multinazionali pronte a tutto per il profitto e uomini in lotta per la sopravvivenza, in un mondo sovrappopolato e retto dalle regole della competizione. La collana Grandi Saghe di “Urania” presenta un classico della fantascienza di anticipazione, firmato dal grande John Brunner.
All’inizio del XXI secolo, a.D. 2010, sette miliardi di esseri umani brulicano sulla Terra: un pianeta sovrappopolato, spaventosamente inquinato e mortalmente competitivo. In questo classico “futuro d’inferno” le nazioni se la giocano ai dadi e la politica sporca non fa sconti a nessuno, usando senza scrupoli scienza e tecnologia. Questa è la storia di Norman Niblock House, dirigente rampante della General Technics, e di Donald Hogan, la spia. Ma è anche la storia della Beninia, un paese africano disposto a vendersi alla GT pur di uscire dal Terzo Mondo, e dello Yatakang, lo Stato che non arretra di fronte al ricatto delle manipolazioni genetiche. Questa è la storia non dell’apocalisse ma di come si architetta l’apocalisse. Mattone per mattone, in uno spaventoso e realistico reportage dal futuro.
John Brunner (1934-1995) è tra i massimi autori inglesi di science fiction ed è noto per il suo impegno politico e sociale. Tra i suoi romanzi più celebri: La scacchiera (The Squares of the City, 1965), Tutti a Zanzibar (Stand on Zanzibar, 1968, premio Hugo 1969), L’orbita spezzata (The Jagged Orbit, 1969), Il viandante in nero (The Traveller in Black, 1971), Il gregge alza la testa (The Sheep Look Up, 1972), Impero interstellare (Interstellar Empire, 1976).
Il romanzo è preceduto dalle introduzioni dell’autore alla prima e alla seconda edizione italiana.
[Vai alla quarta di copertina.]
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