“Strani Mondi”, la fantascienza italiana torna in orbita (e in edicola) – di Dario Tonani

aprile 19th, 2019 by Redazione
AA.VV., "Strani Mondi", Urania Millemondi, luglio 2019.

AA.VV., “Strani Mondi”, Urania Millemondi, luglio 2019

“Strani Mondi”, la fantascienza italiana torna in orbita (e in edicola)

 

Fantascienza italiana? A volte ritorna. Anche in edicola, dove per decenni – almeno in casa Urania – è stata off-limits, bandita da quello storico “A Lucca mai” che ne decretò quasi la morte in culla. Ma i tempi cambiano, curatori ed editor pure, e di nuovi scrittori il genere ne sforna a getto continuo, con ritmi impressionanti. Anche nel Bel Paese.

Ventidue anni fa arrivò lo Speciale di Urania “Tutti i denti del mostro sono perfetti” curato da Valerio Evangelisti, un omaggio ai 45 anni della storica testata mondadoriana (14 grandissimi nomi, tra i quali Niccolò Ammaniti, Daniele Brolli, Enzo Fileno Carabba, Sandrone Dazieri, Franco Forte, Michele Mari, Luca Masali, Tiziano Scarpa, Dario Voltolini, e una sola donna, Nicoletta Vallorani. Quasi tutti autori che hanno avuto gloria e fortuna… altrove!); un anno dopo fu la volta di “Strani Giorni”, un Millemondi a cura di Franco Forte e Giuseppe Lippi. Qui i racconti erano addirittura 22, di 23 autori provenienti in molti casi da ambienti estranei o quasi alla science fiction, o migrati poi verso lidi attigui e più remunerativi (l’immancabile Valerio Evangelisti, e poi Remo Guerrini, Giampaolo Simi, Roberto Barbolini, Vittorio Curtoni, solo per citarne qualcuno. E – udite udite – tre donne). Un’operazione che contribuiva a colmare un vuoto, se non proprio un buco nero, destinata a sdoganare molto timidamente un sottobosco che agli stessi lettori di Urania era pressoché sconosciuto. In Italia, guarda un po’, c’erano (bravi) autori che si cimentavano nel genere (magari provenendo anche dalla “scrittura seria”, il giornalismo). Insomma, una scoperta…

Oggi, a oltre vent’anni da quell’ultima uscita, l’operazione di riportare la fantascienza italiana di qualità in edicola, tocca uno stadio successivo, una sorta di “consacrazione definitiva”, con “Strani Mondi”, in calendario per luglio: 17 scrittori di nuova generazione (o quasi), per un totale di 15 racconti, e addirittura cinque autrici.

In queste tre missioni in orbita, i nomi ricorrenti – i veterani o i reduci, come li si voglia chiamare – sono davvero pochissimi, solo quattro, apparsi almeno in due volumi, chi in qualità di curatore, chi nel ruolo di autore o di saggista, chi in quasi tutti: il Valerio (Evangelisti) nazionale, il compianto Giuseppe Lippi, Franco Forte e il sottoscritto, che nel 1998 fu della partita, tra tanti mostri sacri, con una sorta di “wild card”, il racconto “garze”, vincitore nel 1994 del Premio Lovecraft.

Ovviamente, qualcuno ricorderà anche lo Speciale Horror “In Fondo al nero”, curato da Gianfranco Nerozzi nel 2003: altra infornata di grandissimi autori (Carlo Lucarelli, Eraldo Baldini, Luca Masali, Isabella Santacroce. Luigi Bernardi… E poi, piccolino, pure io), ma a parte il collante orrorifico, a rigore di logica la raccolta non era composta da sole storie italiane per la presenza di un racconto di Douglas Preston.

AA.VV., "Strani giorni", Urania Millemondi, Primavera 1998

AA.VV., “Strani giorni”, Urania Millemondi, Primavera 1998

Emozionante, permettetemi di confessarlo, far parte dell’equipaggio anche questa volta, nel 2019. Del mio “Picadura” non dirò nulla, anche se sono in tanti a chiedermi se si tratta di una storia in qualche modo legata all’universo narrativo di Mondo9 e di Naila. Leggerete e vedrete. Mi importa invece, menzionare l’introduzione di Franco Forte e soffermarmi sulla postfazione di Silvio Sosio, intitolata “L’età dell’oro della fantascienza italiana”, un’autentica radiografia dello stato attuale del genere alla luce di quanto espresso in questi ultimi anni da un manipolo di scrittori definiti “una interessante selezione del meglio della science fiction del nostro Paese”.

Quanto al lancio, il conto alla rovescia è partito con larghissimo anticipo, già in questi giorni con un referendum sulle due splendide copertine proposte da Franco Brambilla alla redazione di Urania, che ha raccolto – tra social e blog – la bellezza di 680 preferenze. Per la cronaca, anche per un astronauta/copertinista esperto come Brambilla, questo volume tutto italiano è una sorta di battesimo del volo: a precederlo, nel 1997, fu addirittura l’immenso Karel Thole, e l’anno dopo Maurizio Manzieri.

Come cambiano i tempi. Futuro compreso.

 

Dario Tonani

Posted in Dispacci, Fantascienza, Millemondi, Profili

9 Responses

  1. ophiucus75

    Oltre al Premio Urania non vedrei male un paio di extra annuali uno per i racconti e un altro con un paio di romanzi meritevoli dai premi passati. Non è questione di stupido sciovinismo -per quanto mi riguarda, non vedo l’ora che si riprenda a pubblicare Brussolo ad esempio – ma per permettere agli autori italiani di farsi le ossa e di avere un pubblico adeguato.

  2. TralfaRalfa

    Purtroppo la fantascienza italiana non mi interessa. Il livello è troppo basso

  3. ophiucus75

    Rispetto le opinioni altrui ma diffido della bontà dei giudizi trancianti e legati ad “universali”. Seguo la fantascienza italiana dal primo, mitico, Premio Urania, “Gli universi di Moras” di Catani, e obiettivamente non aveva nulla da invidiare a molti altri autori pubblicati in quell’annata. Posso essere in parte favorevoli che per decenni sia mancato al genere quell’apporto scientifico necessario, troppo spesso sostituito da eccessi di allegorizzazione politica, ma autori quali Evangelisti, Curtoni, Catani, Aresi (evito di citare tutti quelli presenti nell’antologia) e i loro attuali epigoni, meritano attenzione e rispetto, non giudizi tracianti e riduttivi. Ottima iniziativa.

  4. luigi mingione

    Eccellente!Attendiamo con ansia l’uscita. Tuttavia, non potevano differenziare il titolo, già edito, con un numero o altro?

  5. VergaG

    @TralfaRalfa, magari prima di giudicare in modo così reciso bisognerebbe anche leggerla, la fantascienza italiana. E da come parli, mi sembra che tu non lo faccia, dunque vorrei capire a che titolo parli. E comunque, stroncare una cosa che non si conosce per un pregiudizio personale è solo un esercizio di arroganza molto fastidiosa, che preferirei non vedere. Se non ti interessa il libro non comprarlo, stop. Di sicuro il tuo parere non ci interessa.

    @luigi mingione, guarda che non è un titolo già edito. Il precedente si intitolava Strani Giorni, non Strani Mondi.

  6. Jimi Paradise

    Bhe, che dire: complimenti e che la Forza porti un appuntamento annuale!!! 😛

  7. Silver Apple

    “Il livello è troppo basso”
    Non è più così da non sai neanche quanto.
    Negli anni alcuni premi Urania effettivamente sono stati un po’ così (distopie dal fiato corto, cybeprunk che alla fine erano dei polizieschi e alcuni non mi sono neanche dispiaciuti) ma se ti guardi in giro le cose belle le trovi, il gruppo dei connettivisti sta pubblicando cose che non hanno niente da invidiare a nessuno.
    Gli Urania Collezione dedicati ai libri italiani degli anni settanta sono fra i più belli della serie e neanche te ne sei accorto, una volta ho incontrato Giuseppe Lippi ad una conferenza e mi ha risposto che ero il primo a dirgli una cosa simile… era roba fra l’altro anche rara e l’avete completamente rigettata per chiedere il settimo libro della serie del ratto dello spazio (Che forse esiste davvero).
    Non sono molto informato sulle novità… mi sono preso una pausa dalla fantascienza… ma dove l’ho lasciata io era roba industriale fatta con lo stampino… che spingeva al parossismo sulla serialità sgomitando per venire opzionata per un mega film pieno di effetti speciali, infatti se noti c’è sempre un gran lavoro sullo scenario e davvero raramente sulla trama o sui personaggi e raramente dicono qualcosa di rilevante sul presente ovvero non fanno l’unica cosa che rappresenta la ragione d’essere del mio genere letterario e cinematografico preferito. Nel complesso è roba chissà, scritta magari anche bene, di sicuro ben editata e ben tradotta… quando smaltirò la pila di libri ti dirò se in questi anni mi sono tenuto in casa senza saperlo un capolavoro ma i miei sensi di ragno mi dicono che mi sono infilato in casa un sacco di roba che se la leggi bene se no fa lo stesso.
    Mi interessa di più una raccolta di racconti come questa che l’ennesima trilogia.

  8. heropass

    Purtroppo devo dichiararmi d’accordo con TralfaRalfa.

    Oggi la sf in generale è un po’ asmatica e puerile, l’industria editoriale deve puntare su prodotti che si vendono e solo alcuni scrittori sono stimolanti e leggibili allo stesso tempo.

    Opinione mia, naturalmente.

  9. luigi mingione

    VergaG, è vero, mi sono confuso proprio con quello che citi :-)

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