Franco Brambilla: cartoline dal futuro
Franco Brambilla è il copertinista “ufficiale” di “Urania”, sua è la mano che mese dopo mese dà forma ai nostri sogni. I lettori che apprezzano la sua opera ci hanno chiesto di consocerne meglio il lavoro. E allora, sperando di fare cosa gradita, ripubblichiamo questo articolo apparso a suo tempo sulle pagine di Fantascienza.com.
Tutti gli appassionati di fantascienza avranno ormai imparato a familiarizzare con le visioni di Franco Brambilla sulle copertine della storica “Urania“, come pure della sua più recente e altrettanto fortunata sorella dedicata ai classici “Urania Collezione“. Adesso tutti i suoi ammiratori potranno trovare disponibili in rete molti dei lavori con cui hanno imparato (o continuato) a sognare il futuro. E’ infatti on-line da qualche giorno il nuovo sito dell’illustratore milanese, raggiungibile all’indirizzo www.francobrambilla.com.
Classe 1967, diplomato all’Istituto Europeo del Design in 3d Illustration, Brambilla lavora come professionista dal 1992. Nel 1998 ha fondato con Pierluigi Longo e Giacomo Spazio l’Airstudio, presto diventato un punto di riferimento nella progettazione grafica e nell’illustrazione per le maggiori case editrici italiane. Talentuoso creatore di scenari futuristici in computer grafica, le visioni che mensilmente ci accompagnano sulle collane Mondadori testimaniano la sua vecchia passione per la fantascienza. Con l’occasione, abbiamo scambiato quattro chiacchiere sul suo lavoro e le sue passioni.
Franco, da alcuni anni le tue copertine su Urania danno forma al futuro. Per l’appassionato che trova Urania ogni mese in edicola, i tuoi lavori sono l’immagine della fantascienza. Quello che viene da chiedere, considerato anche lo stato del mercato, è: perchè la fantascienza e non il fantasy?
Non lo so, potrebbe derivare dalla marea di sci-fi che ho assorbito fin da piccolo da libri, fumetti, cinema e tv. A quei tempi (io ho 41 anni) abbondava: i Thunderbirds, Il prigioniero, Ufo, Spazio 1999, Star Trek, Battlestar Galactica, Guerre Stellari, ma anche i fumetti di Jeff Hawke, Flash Gordon, Magnus dell’anno 4000 e naturalmente Gundam, Goldrake, Mazinga, Harlock, Daitarn e Geeg. I libri di Asimov e Clarke e ancora prima Verne, che leggevo nelle lunghe estati al mare, quando per farmi fare “il riposino” pomeridiano mi ci dovevano obbligare. E poi in casa mia il fantasy era appannaggio personale di mio fratello più piccolo gran lettore di Tolkien e master di D&D. E quando si è piccoli, spesso si apprezzano poco gli amori e le passioni dei fratelli ancora più giovani…
Se dovessi scegliere, quale sarebbe la tua copertina preferita tra quelle realizzate finora?
Difficile scegliere la copertina preferita… Spesso partorirne una è faticoso, frutto di compromessi con art, editor e curatore della collana (gli scrittori per vari motivi sono esclusi dal processo il 99% delle volte). Per fortuna sono amici e si fidano di me quindi è anche molto divertente creare immagini per Urania e soprattutto Urania Collezione. Di solito presento all’art almeno due proposte e qualche volta quello che viene pubblicato è un mix delle due. Spesso, dopo che l’immagine è stata approvata ed archiviata, la considero una storia chiusa e possono passare anche anni prima che ci torni a dare un’occhiata… Questa che ti mando è una di quelle che ancora mi piace guardare, anche se l’ho creata nel 2004. Si tratta della copertina per l’Urania Collezione n.10 dal titolo Guerra Eterna, scritto da Joe Haldeman. Un libro bellissimo.
Un libro spesso chiamato in causa quando si parla di un altro classico, il controverso Fanteria dello Spazio di Robert A. Heinlein.
Proprio insieme alla copertina di Fanteria dello Spazio di Heinlein (libro che affronta temi simili a quelli trattati da Haldeman ma in modo completamente diverso, bellissimo anche questo) questa immagine vuole essere anche un’omaggio all’artista giapponese Kow Yokoyama, creatore della mia serie preferita di modellini fantascientifici, che colleziono tutt’ora dagli anni ’80. Se qualcuno vuole saperne di più consiglio questo sito: http://maschinenkrueger.com/index.html, per farsi un’idea. Ma esistono anche parecchi libri e fumetti che li celebrano.
Se in libreria sue sono le copertine di pezzi da novanta quali Isaac Asimov, Dan Simmons e Valerio Evangelisti, in edicola Brambilla continua a tenere in vita la consolidata tradizione dell’illustrazione fantastica e fantascientifica, rendendo onore a maestri leggendari come Kurt Caesar e Karel Thole. Ma l’artista milanese ha anche un lato nascosto più orientato al grottesco, come dimostra l’attitudine al paradossale della serie Invading the Vintage: raffinate rielaborazioni di cartoline elvetiche in cui l’intrusione dell’elemento fantascientifico (spesso dai marcati tratti retrofuturistici) rivela un gusto per il surreale che spazia dal divertissement all’inquietudine. A questo proposito, Franco dice: “è una cosa che ho “dovuto fare”. Mi diverte e mette insieme molte cose che mi piacciono: il vintage, il retro futuro, la fantascienza un po’ farlocca dei film di mostri giapponesi e i mercatini dell’usato. Il mio sogno sarebbe stampare le immagini di Invading The Vintage con il sistema lenticolare, che è quell’effetto 3D tipico delle cartoline di una volta, quelle in cui simulavano la profondità o le immagini cambiavano, e che naturalmente ho sempre adorato.”
E insieme ai sogni che ogni mese realizza per tutti noi, gli auguriamo che Franco riesca presto a mettere in atto anche il suo sogno.
Posted in Profili
settembre 24th, 2008 at 11:32
Innanzitutto, bravissimo Franco! Il fatto di “stare sempre in copertina” credo che ti dia una enorme responsabilità nel rendere appetibile un titolo. Parto con le domande, ok? So che lavori su un imput, ma forse nella tua carriera non è sempre stato così: poniamo, per esempio, il caso che tu abbia voglia e tempo di leggere il libro di cui devi creare la copertina. Su che cosa lavoreresti? Una “sintesi visiva” della storia, la location, il personaggio principale o una singola scena che ti ha partcolarmente colpito?
settembre 24th, 2008 at 15:54
Grazie dei complimenti… e della domanda. Non è facile rispondere, dipende… sicuramente eviterei la “sintesi visiva” perchè trovo sia sbagliato oltre che inutile voler inserire tutti gli elementi di un romanzo in
un’immagine… difficilmente ne verrebbe fuori qualche cosa di forte, per non dire di accativante.
La copertina di un libro deve incuriosire, invogliare alla lettura, senza svelare troppo del romanzo. Se si tratta di un libro che ho letto cerco di trasformare in immagini le sensazioni che mi ha comunicato, di rendere l’atmosfera che vi si respira evitando di mostrare una scena particolare perchè trovo sia giusto che ogni lettore se la immagini da se ma mi piace anche pensare che la mia immagine possa essere un veicolo per “entrare” nel testo e un buon punto di inizio da cui far cominciare il film, unico, irripetibile e molto personale che si proietta nella propria mente quando ci immergiamo in un buon libro. Personalmente ritengo che la copertina debba inoltre avere un forte impatto visivo, una sua “drammaticità” ma questi sono ingredienti che cerco di mettere sempre nelle mie illustrazioni a prescindere dal fatto che abbia letto o no il testo.Il massimo è restare soddisfatti dell’immagine che si è creata per un determinato libro che si è letto solo dopo averla consegnata alle stampe (recentemente mi è capitato con “La genesi della specie” di Sawyer) e ancora meglio è quando son contenti (e te lo dicono) anche gli autori del libro che hai illustrato come credo sia capitato con te, Giovanni De Matteo e Paolo Aresi.
settembre 24th, 2008 at 16:13
Immagino, Franco, che tu faccia ampio uso del computer per creare le tue copertine. Mi incuriosisce come si mettono insieme la “mano” dell’artista e la flessibilità di un freddo software. Insomma, tecnicamente, quali sono i passi per arrivare alla consegna del layout in redazione?
settembre 24th, 2008 at 16:29
@Dario Tonani
Usare l’italiano è troppo complicato?
Che cavolo è layout?
settembre 24th, 2008 at 16:57
@ Ernesto
D’accordo: layout = bozzetto, proposta.
settembre 24th, 2008 at 17:05
Nel mio caso la “mano” dell’artista non esiste,volendo si potrebbe parlare di “occhio” dell’artista infatti quello che l’art director vede prima del definitivo sono diverse inquadrature e punti di vista della scena che ho modellato… tra cui può scegliere.
In un certo senso il mio lavoro è più vicino alla fotografia che al disegno. Il software mi permette di costruire gli oggetti, i personaggi e le ambientazioni ma sono io che ho il controllo totale sul punto di vista,la luce, la prospettiva. Proprio come se dovessi scattare una fotografia virtuale posso infatti scegliere che obbiettivo usare(macro, grandangolo, 50)e quindi modificare la prospettiva, aggiungere luci, scegliere o creare i materiali con cui ricoprire gli oggetti della scena a cui sto lavorando.
Sono queste “fotografie virtuali” i bozzetti che mostro per far capire come verrà l’immagine.
Presentare le classiche “matite” non avrebbe senso perchè non renderebbero mai l’effetto definitivo. Qualche volta faccio degli schizzi a matita o con quello che capita per organizzare gli spazi se l’immagine che devo realizzare è particolarmente complessa ma sono poco più che scarabocchi decifrabili solo dal sottoscritto.
settembre 25th, 2008 at 10:09
Ti è capito di leggere il romanzo dopo averne realizzato la copertina e “scoprire” che il testo ti avrebbe portato a illustrare qualcosa di diverso? Se sì, può citare un paio di esempi?
settembre 25th, 2008 at 10:49
No, “qualcosa di diverso” mai…perlomeno non completamente diverso. Considera che l’immagine prima di essere pubblicata viene approvata oltre che dall’art director anche dall’editor e dal curatore che conoscono il testo e l’autore e quindi è impossibile fare una cosa completamente avulsa dal testo. Mi capita più spesso di leggere romanzi illustrati da altri (non solo fantascientifici)e pensare a cosa avrei fatto io…
settembre 25th, 2008 at 11:21
… e poi di alcune mie copertine esistono effetivamente delle versioni alternative che non sono state utilizzate. Spesso si tratta di versioni differenti della stessa immagine ma qualche volta si tratta di un’immagine completamente diversa, alcune le ho pubblicate sul mio sito, altre le tengo in serbo per utilizzarle in futuro e altre ancora sono state utilizzate per illustrare titoli che contenevano più racconti e che quindi non necessitavano di un’immagine specifica.Qualche volta c
settembre 25th, 2008 at 11:22
…capita scusate ma firefox mi si è chiuso in faccia mentre stavo scrivendo!!
settembre 25th, 2008 at 22:14
intanto rinnovo i complimenti, come ad ogni occasione. tutti i mesi aspetto l’uscita dei nuovi numeri anche per poter vedere la copertina, che è parte del valore che do al libro.
poi, se l’interrogatorio è aperto, mi permetto di fare una domanda anch’io.
ti è capitato di dover fare la copertina di un libro che ami molto, e per il quale ritenevi di doverti impegnare particolarmente? se sì, quale? e credi di aver “reso giustizia” a quell’opera a cui tenevi molto?
settembre 25th, 2008 at 23:08
Sì, mi è capitato con “Solaris” di Lem, libro che ho amato molto e che lessi dopo “l’Invincibile” di cui spero prima o poi di illustrare la copertina.Nella copertina che feci per l’Urania collezione ho voluto mostrare una di quelle effimere strutture che il mare intelligente creava sulla sua superficie così come me l’ero immaginata leggendo il libro anni prima… altri libri che ho amato e ho avuto l’onore di illustrare con soddifazione sono i già citati “Guerra eterna” e “Fanteria dello Spazio” a cui aggiungerei “Cronache marziane” e le varie raccolte di racconti di o curate da Asimov che avevo letto da piccolo e che sicuramente sono alla base della mia passione per la fantascienza.
settembre 25th, 2008 at 23:46
Visto che ormai i complimenti te li abbiamo fatti in più di un occasione su questo Blog…..e capito che di interrogatorio si tratta proviamo con qualche domandina un poco cattivella.
In che aspetto secondo te, se c’è, le tue copertine andrebbero migliorate?
In parole povere ci sono margini di miglioramento nel tuo lavoro? o sei già pienamente soddisfatto?
settembre 26th, 2008 at 10:02
“Interrogatorio”, “rendere giustizia”… come mai questi termini da poliziesco? troppo Fox Crime?
Scherzi a parte, ogni copertina nuova è un’occasione per migliorarsi ma soprattutto per sperimentare. Non sempre ci sono i margini per farlo ma quando è possibile mi piace provare nuove soluzioni, di colore, di inquadratura ma anche di modellazione delle forme…insomma per me è interessante spingere la macchina oltre il limite…certe volte riesce altre meno…altre ancora si chiude “inaspettatamente” il programma e se non hai salvato: ciaoooo. Raramente gli illustratori, io incluso, sono pienamente soddisfatti delle immagini che creano… quando le si consegna solitamente ci si è passato sopra così tanto tempo da non poterle più vedere e quando le si ritrova in libreria o in edicola un paio di mesi dopo credo sia normale vederne i difetti (che si spera non vengano percepiti dai lettori) e pensare “ah, se avessi fatto così…se avessi fatto cosà…”.Comunque continuo a cercare di contaminare le mie illustrazioni con le cose che vedo e leggo, che mi incuriosiscono e mi affascinano. Film e telefilm fantascientifici di oggi come di ieri,l’arte contemporanea e di strada, la fotografia soprattutto d’architettura, il retrofuturo degli anni 50-60, i cartoni animati e film di mostri giapponesi… in “parole povere” sì: i margini di “miglioramento” ci sono eccome! Ogni nuova immagine (e non parlo solo di Urania) è una fantastica sfida, una bella sorpresa, un gioco nuovo in cui immergersi.E…no: non sono pienamente soddisfatto, ci sono immagini che ho fatto a cui sono sicuramente legato per i più svariati motivi e che amerò sempre ma la soddifazione è poca cosa rispetto al piacere che si prova ad iniziare una nuova immagine e anche qui non parlo solo di Urania, io “disegno” ogni giorno per lavoro ma soprattutto perchè non posso farne a meno
settembre 26th, 2008 at 11:18
Mi unisco ai complimenti per Franco! Ottime copertine davvero! Volevo farti una domanda… Dato che solo un grande appasionato di Karel Thole: quanto sei stato influenzato, se ovviamente lo sei stato, dal suo grande genio? Ciao!
settembre 26th, 2008 at 12:12
Ciao Franco,
il miglior complimento che posso farti è questo: dopo tanti anni ho comprato un urania proprio perchè attirato dalla copertina (Gli ascoltatori).
Così si è riaccesa la passione per la fantascenza ed ho navigato un pò sulla rete trovando questo blog.
Due domande:
1- riprendendo le osservazioni sul blog degli ascoltatori: ma le etichette con Titolo ed Autore della serie Urania Collezione non si possono ridurre in modo da dar maggior completezza al disegno della copertina?
2- E’ possibile ordinare delle copie delle tue opere ? un bel poster tratto da qualche copertina di urania in camera di mio figlio non ci starebbe male … in camera mia temo che rischierei le lamentele della moglie !!
buon lavoro
massimo
settembre 28th, 2008 at 21:41
Ciao a tutti,
Luca: anche io adoro da sempre Karel THole, dire che mi ha influenzato è dir poco, se faccio questo lavoro è anche grazie a lui e alle sue copertine meravigliose che fin da piccolo mi hanno affascinato. A modo mio vorrei essere capace di mettere nelle mie immagini la quieta magia che ci metteva lui.
Essere semplicemente accostato al suo nome mi onora tantissimo.
Una volta lo incontrai ad una cena organizzata dall’Associazione Illustratori, io ero agli inizi, gli strinsi la mano ma non ebbi il coraggio di dirgli niente… poco tempo dopo purtroppo venni a sapere che era morto… mi dispiacque estremamente, serbo quell’incontro brevissimo e sicuramente per lui insignificante tra i miei ricordi più intensi.
Massimo: grazie per i complimenti che fanno sempre molto piacere, purtroppo (o per fortuna :)) io, come gli altri illustratori, non ho voce in capitolo per quanto riguarda la grafica che caratterizza le collane Mondadori… confesso che qualche volta il rettangolino contenente il titolo e l’autore mi ha fatto impazzire mentre cercavo di impostare una nuova illustazione…ma anche il classico cerchio può creare problemi soprattuto se si vuole rappresentare qualche cosa usando una prospettiva molto slanciata. Molto meglio quando si progetta un’immagine “a piani” come se fossero fondali teatrali o si rappresenta un particolare o un personaggio in primo piano. Poster veri e propri non ne ho mai stampati ma mi è capitato di realizzare delle stampe su tela o carta cotone 100% per gli autori dei libri che ho illustrato e per collezionisti, il termine tecnico è “giclee print” ed è il tipo di stampa che i musei e le gallerie d’arte usano quando stampano immagini digitali. Se vai sul mio sito ne puoi vedere alcuni e puoi contattarmi via mail se interessato.Naturalmente tutte le stampe che produco sono firmate e numerate
gennaio 21st, 2009 at 13:12
[…] di Franco Brambilla che possiamo apprezzare di mese in mese sulle copertine di “Urania” e “Urania […]