Urania Horror 7: Dagon
Ereditare un’antica villa e perdercisi. Andare via da tutto e dimenticare le ossessioni della società invadente, prosaica. Ma anche nelle fughe meglio progettate possono nascondersi pericoli insidiosi, e non si tratta soltanto della solitudine. Il protagonista di questo romanzo è tenuto in cattività da qualcosa che sfugge a ogni definizione, a una mostruosità della notte dei tempi; e la sua disintegrazione, raccontata con perfetta obiettività, è accompagnata dal ritmo di una formula che poche gole umane sono in grado di pronunciare: Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn.
FRED CHAPPELL Maestro della letteratura meridionale americana, Chappell (nato nel 1936) ha pubblicato numerosi libri di poesie, romanzi e racconti. Con Dagon ha scritto uno dei più apprezzati horror moderni, riconosciuto dall’Académie française miglior libro straniero dell’anno.
Completa il volume il romanzo breve IL SENTIERO DEI MILLE SOSPIRI di STEFANO DI MARINO, un horror-action insuperato nel suo genere
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Horror
novembre 27th, 2014 at 10:16
Come esce lo prendo, mi fa sentire molto lovecraftiano.
novembre 27th, 2014 at 19:29
Questa è la sinossi dell’e-book di Di Marino:
“Sinossi
Eccezionale novità per la nostra casa editrice: inauguriamo con questo ebook la collaborazione con il maestro della narrativa action e fantastica Stefano Di Marino. Vampiri mutanti, demoni, donne sexy e guerriere, lame taglienti: un’avventura estrema e visionaria ambientata in un futuro in cui non esiste confine tra bene e male.
“Una volta che si è sbagliato, non c’è redenzione
che rimedi. I morti non tornano in vita. Il dolore
ci seguirà per il resto dei nostri giorni.”
(Ringo Lam, Full Contact)
Un viaggio appassionante nella Hong Kong del 2012, tra una realtà, a tratti possibile, e una visione del futuro fantascientifica, in cui è difficile distinguere la linea di confine fra bene e male.
In questo folle mondo futuro, con lo stile affilato, asciutto e velocissimo che lo ha reso tra i più noti e apprezzati narratori della sua generazione Di Marino fa muovere e combattere personaggi avvincenti e soprannaturali, in bilico tra l’ultramodernità e la sacralità della tradizione orientale.”
Così ognuno puo’ farsi un’idea più precisa di che tipo di testo sia.
novembre 27th, 2014 at 22:50
Idem anch’io, lo aspetto da mesi questo benedetto Urania horror! In pratica, da quando avevo in mano il precedente, dei vermoni… spero di trovarlo in edicola…..
novembre 28th, 2014 at 10:43
slurp, slurp, gnam,gnam…che copertina!
dicembre 1st, 2014 at 07:46
Quando uscirà in edicola?
dicembre 1st, 2014 at 16:27
Il romanzo mi manca quindi lo prenderò al volo, tra l’altro in questo periodo ho molta più fame di horror che di fantascienza…
dicembre 3rd, 2014 at 17:36
ho dato una scorsa veloce…..tanto per farmi un’idea…..e sinceramente mi auguro di sbagliarmi
ben scritto, tempi giusti ma solito brodino riscaldato
in linea coi tempi che corrono, si scrive per pubblicare e si spera di pubblicare per fare soldini
il mondo cambia e di certo non si può pretendere che chi scriva non lo faccia con lo spirito del capitalismo
idee nuove? no grazie, rigiriamo e rimestiamo qualcosa di sicuro, due mani di vernice, un po’ di stucco ed ecco a voi il romanzo pronto per la stampa
del resto il post strutturalismo lo spiega per benino
non può esistere un fenomeno come il plagio, ciò che viene ritenuto tale è solo un ingenuo concetto basato sulla nozione…altrettanto illusoria…di originalità
ma l’originalità è di per sé uno sviluppo piuttosto recente nell’evoluzione storica della professione di scrittore…ed è….come appare evidente…una conseguenza inevitabile del sorgere della cultura commerciale di massa
ogni testo circola all’interno di una matrice testuale già esistente e al di là delle pretese capitalistiche sulla proprietà dei beni intellettuali….non si può affermare che esista qualcosa come il plagio giacché è ovvio che non si può possedere un’idea o essere proprietari di un linguaggio…da qui la creazione di termini come rivisitazione, rielaborazione in termini attuali, nuova angolazione….etc etc…tali da giustificare l’uso suddetto di stucco e vernice
uno scrittore è 99 su 100 un parolaio
il centesimo è l’affabulatore sul quale poi i parolai campano
e questo purtroppo….con le dovute e ovvie distinzioni…è un discorso valido per tutte le arti da un bel po’ di tempo a questa parte
mala tempora currunt…
se non consideriamo quanto detto sopra Dagon potrebbe essere anche un romanzo da 7 e mezzo….se invece lo teniamo presente….diciamo che è un bel compitino eseguito a modo e nulla più
se proseguendo la lettura dovessi cambiare idea farò pubblica ammenda e mi magerò il cappello crudo condito con il sale
amen
dicembre 3rd, 2014 at 23:59
La copertina però non mi convince tantissimo (se posso permettermi, se fossero usciti dalla melma solo la fronte e gli occhi tipo Martin Sheen in “Apocalypse now” magari… oppure avrei valorizzato la bella villa nella nebbia rossa purple haze all in my brain)
Mi convince l’ambientazione sudista, un bel gotico paludoso…
Anch’io ultimamente ho voglia di horror ma di archetipi pre-post-moderni tipo raccolte di racconti di vampiri prestokeriani dove i vampiri non simboleggiano fotomodelli sensibili incompresi, né l’aids né i rocchettari e sono solo morti viventi schifosi che sanno di sangue rancido che ti entrano in casa di notte.
dicembre 5th, 2014 at 19:21
Ottimo. Da prendere. Io ce l’ho già nell’edizione millemondi horror 1991
dicembre 6th, 2014 at 17:59
Opera visionaria e tagliente, divorata in una sola notte. Svariati richiami a Lovecraft e atmosfere davvero inquietanti. Voto 7,5/10
dicembre 7th, 2014 at 10:39
Bello. Per nulla banale come tanti apocrifi lovecraftiani, si vede qui la stoffa dello scrittore di razza, e del poeta, che tuttavia tiene benissimo le redini di un narratore come si dice in gergo “inaffidabile”. Infatti a mio avviso il meglio si legge proprio nelle descrizioni della psiche disturbata del personaggio, piú che nelle componenti prettamente lovecreftiane. Disturbante e anche un horror per palati fini. Inutile dire che avrebbe meritato proprio un’altra copertina… Sono contento di ritrovare qui il bravissimo Di Marino (vi invito a scoprire il suo Professionista, su Segretissimo) ma non sarebbe stata un’idea malvagia recuperare in appendice anche le parti “perdute” de I miti di Lovecraft pubblicata su Epix. Comunque, grande trip di romanzo.
dicembre 9th, 2014 at 23:06
Preso oggi
Tra l’altro, per la prima volta ho notato che ne sono arrivate due copie di Urania Horror, solitamente c’è una copia per collana, meglio così, sarà un buon segno?!
ciao,
dicembre 10th, 2014 at 00:40
@ Picchio
Credo che in questo la cosa la cosa sia talmente voluta che il problema neanche si pone.
Ti piace talmente tanto qualcosa che lo riproduci tale e quale. Non è facile e a suo modo è una forma d’arte, Simon Reynolds l’ha chiamata retromania, nella musica e nel cinema è evidentissima.
Forse è un effetto collaterale della fine della storia. Il capitalismo forse non c’entra, o comunque non più che in altri casi.
dicembre 10th, 2014 at 18:11
certo Silver
la teoria del Post Strutturalismo è in effetti una provocazione che portata agli eccessi conclude affermando….tutto ciò che non è nei libri non è reale…
io non posto per criticare, polemizzare o in generale per andare contro ma solo per cercare un angolo….una prospettiva….un punto di vista ” meno usuale ” per stimolare riflessioni, tutto qui
a volte sostengo anche tesi in cui personalmente non credo..proprio perché il confronto può magari dare adito a stimoli e/o sviluppi interessanti
che Urania sia una collana meritevolissima è un dato di fatto, non l’avrei tutta se non fossi di questa opinione
con i suoi alti e bassi come tutto, ovvio
mi consola il fatto di ritrovarmi spesso coerente, avevo dimenticato Dagon nella edizione Millemondi Inverno 1991….proprio perché non mi aveva suscitato particolari entusiasmi, all’epoca così come oggi ma
ciò non toglie che sia cmq superiore a tanti altri testi similari ispirati o derivati da Cthulhu….i romanzi su Sandokan di Luigi Motta non sono affatto da buttare pe esempio….ma Salgari è altro…o i vari Bond di autori vari
tutti godibilissimi, ben fatti etc etc…ma non sono Fleming
del resto si legge per il piacere della lettura e quindi non è certamente da condannare chi lo considera un buon romanzo, ci mancherebbe….di ” postatori snob ” sono pieni i blog ( vale anche per cinema, fumetti e musica…se non per tutti i blog in assoluto )
un saluto Silver
dicembre 16th, 2014 at 19:44
Sto leggendo il libro in queste ore e mi sono chiesto, a un certo punto, cosa fosse il “palo di maio”.
A meno che non venga data una spiegazione nelle pagine seguenti, mi domandavo se qualcuno per caso avesse intuito di cosa si tratti.
Mi auguro soltanto che non sia un errore di traduzione…
dicembre 18th, 2014 at 21:42
Sono annunciati degli altri horro nei prossimi mesi?
dicembre 23rd, 2014 at 19:51
Per Lippi: c’è speranza di vedere qualcosa anche di Peter Straub? Magari Patto di sangue o Julia che sono brevi…
L’inedito shadowland ha troppe pagine?
E i romanzi di Peter McAuley? C’era una sua grande raccolta (almeno dai nomi) che si chiamava Dark Forces che non è stata mai tradotta.
Auguri!
dicembre 24th, 2014 at 11:04
Mi ci ero accostato scettico, e invece è stata una bellissima sorpresa.
dicembre 26th, 2014 at 07:27
Palo di maio = palo di maggio, traduzione in italiano arcaico per ricalcare l’analoga soluzione del testo inglese. Il palo di maggio o Albero dell cuccagna è un gioco popolare i cui partecipanti devono cercare di prendere dei premi posti in cima ad un palo (in genere i premi sono prosciutti o altri generi alimentari). Nel “Ramo d’oro” James Frazer fa un’ipotesi antropologica che ne colloca l’origine assai indietro nel tempo, nei culti arborei diffusi in tutta Europa a partire dall’area celtica: le feste del Maggio (tra cui spicca il Maggio di Accettura) sarebbero una persistenza degli antichi culti della fertilità, centrali presso le popolazioni agricole.
dicembre 27th, 2014 at 02:59
Me lo sono procurato la vigilia di Natale (bel regalo!)! 😀 Pure da me ne sono comparse due copie per la prima volta! Non vedo l’ora di iniziarlo! Anche il racconto in appendice mi incuriosisce (forse per l’amore verso i film di Hong Kong e per Ringo Lam 😉 ).
Buone feste alla redazione.
gennaio 12th, 2015 at 18:01
Finito ieri di leggerlo…io non ho trovato nulla di horror in questo romanzo breve tanto da non capirne la pubblicazione nella collana..una storia non certo memorabile..sopravvalutato..
gennaio 21st, 2015 at 11:59
Come diceva un comico dei miei tempi: Lovecraft si “ribalta” nella tomba… veramente brutto
gennaio 24th, 2015 at 21:17
sono d’accordo con eric76 .
non c’e’ nulla di horror e le ultime 2 pagine non riscattano certo un romanzetto noioso e irritante .
i miti di cthulu dov’erano ?
ci sono centinaia di romanzi e antologie pregevoli degli anni 80 e 90 . la mondadori fallisce se ne pubblica una decina in tempi brevi ?