PREMIO URANIA 2012-2013

luglio 16th, 2013 by Moderatore

Sugli oltre sessantacinque romanzi pervenuti all’edizione 2012 del Premio Urania (con pubblicazione in novembre 2013), la pre-giuria composta da Silvia Castoldi, Mauro Gaffo, Marco Passarello, Cecilia Scerbanenco, Carmine Treanni e Sebastiana Vilia ha stabilito gli otto finalisti, che sono:

 

  • La terza chimera di Alberto Bertoni

  • Direttiva Schäfer di Luca Di Gialleonardo

  • L’uovo della Fenice di Antonino Fazio

  • Il selciato dell’inferno di Paolo Lanzotti

  • Hodoepericon di Andrea Micalone

  • L’uomo a un grado kelvin di Piero Schiavo Campo

  • Lucifero di Claudio Vastano

  • Link di Matteo Villa

 

La direzione di Urania, esaminati attentamente gli otto romanzi, ha deciso di assegnare il primo premio a

L’uomo a un grado kelvin di Piero Schiavo Campo

un romanzo di solido intreccio, ottime e verosimili premesse scientifiche, oltre che uno spiccato gusto per l’ambientazione e i dialoghi. Il romanzo uscirà con il numero 1600..

La direzione di Urania tiene altresì a sottolineare la bontà e il professionismo di tutti i finalisti, in particolare dei romanzi

L’uovo della Fenice di Antonino Fazio e Lucifero di Claudio Vastano, meritevoli di segnalazione.

Nel ringraziare tutti i partecipanti al Premio, i finalisti e i giurati, Urania vi dà appuntamento in novembre con

L’uomo a un grado kelvin di Piero Schiavo Campo

Posted in Premi e concorsi

66 Responses

  1. luigimingione nottolone

    Il romanzo uscirà il prossimo mese o a novembre?

  2. Antonino Fazio

    A novembre, in un numero speciale. Complimenti al vincitore! :-)

  3. mario sandri

    Congratulazioni a Piero Schiavo Campo. Bel successo. Attendo la pubblicazione

    Ho partecipato anch’io, e purtroppo non sono tra i finalisti. Qualcuno sa dirmi se e come si può avere la scheda tecnica (o un commento) della giuria sul mio romanzo? Mi sarebbe moloto utile per capire cosa non andava e dove migliorare.
    Grazie

  4. Giuseppe Lippi

    C’è stata una svista, che verrà corretta. Il romanzo uscirà a novembre, come sempre.

  5. Giuseppe Lippi

    @mario sandri: non sempre viene redatta una scheda completa per chi non arriva in finale. Qual era il titolo del suo romanzo?

  6. Andrea Contato

    @Giuseppe Lippi: ancheio ho partecipato e non risulto nei finalisti. Non mi dispiacerebbero due righe di commento ( anche privatamente 😛 ) per capire cosa non va. Mi aiuterebbe a capire come migliorarmi.

  7. Andrea Contato

    ps: il mio romanzo era Palomar 12

  8. Andrea aka tortellino

    Complimenti al vincitore e ai partecipanti

  9. Massimo Luciani

    Congratulazioni! :-)

  10. Diego

    Congratulazioni al vincitore e a tutti i finalisti! ^_^

  11. attilio funel

    Scusate, vorrei far notare che il termine “Grado Kelvin” è un grave errore dal punto di vista della terminologia scientifica. Si chiamano “Kelvin” e basta. Per favore non pubblicate il romanzo con questo titolo, sarebbe un po’ una figuraccia.

  12. mario sandri

    @ Giuseppe Lippi

    Il titolo del mio romanzo è “Giovani alieni crescono”. La ringrazio anticipatamente se riuscisse a farmi sapere qualcosa.

  13. Dario Tonani

    Complimenti a tutti gli 8 finalisti, vincitore compreso. Ancora una volta nessun nome femminile… Che la fantascienza non sia un Paese per donne? (personalmente mi dispiace molto).

  14. Alessandro Forlani

    “un romanzo di solido intreccio, ottime e verosimili premesse scientifiche, oltre che uno spiccato gusto per l’ambientazione e i dialoghi.”

    Curiosissimo di leggerlo!

    Complimenti al vincitore e a tutti i finalisti; soprattutto felice che ben otto siano stati in lizza e oltre sessantacinque abbiano partecipato! C’è vita su Marte-Italia!

  15. Luca Di Gialleonardo

    Be’, anche arrivare tra i finalisti è un bel riconoscimento :-)
    Complimenti agli altri finalisti e soprattutto al vincitore. Curioso di leggere il romanzo!

  16. Alessandro P.

    @ attilio funel

    forse bisognerà chiudere un occhio sull’inesattezza del “grado Kelvin”, altrimenti con il titolo “L’uomo ad un Kelvin” il riferimento alla temperatura assoluta non verrebbe compreso dalle molte persone che non hanno studiato fisica…confidiamo comunque che l’autore e la redazione riescano a definire il titolo più adatto per questo romanzo che sono molto curioso di leggere

  17. Piero Schiavo Campo

    Vorrei ringraziare tutti per i complimenti che mi stanno arrivando; spero ovviamente che mi vengano confermati a novembre, quando avrete modo di leggere il romanzo!
    Per quanto riguarda il titolo: si tratta di una scelta che non è mai facile, visto che deve catturare l’attenzione senza tradire lo spirito dell’opera. Non condivido però la critica di Attilio Funel. La frase: “oggi la temperatura è di 20 gradi celsius” non è più scorretta di “oggi la temperatura è di 20 celsius”, né dal punto di vista colloquiale né da quello scientifico. I gradi kelvin sono…gradi, appunto, non diversi dai celsius, dai reaumur o dai fahrenheit. L’iniziale però è minuscola, come per tutte le unità di misura fisiche.
    Vorrei ricambiare i complimenti a Alessandro Forlani per il premio Stella Doppia, e anche a tutti i finalisti del premio Urania 2012, di cui mi auguro di poter leggere comunque i romanzi.
    Buona estate a tutti

  18. arrabbiato

    Sottoscrivo il messaggio di attilio funel. Kelvin (simbolo K, a volte erroneamente indicato con °K). Però il titolo lo lascerei così…ormai….anzi diverrebbe proprio la caratteristica del 1600.

    Ma perchè, poi nel tempo, non li pubblicate tutti quanti questi romanzi decenti che vi sono arrivati? Magari al posto della solita antipatica ristampa?

  19. arrabbiato

    L’iniziale K è maiuscola come per tutte le unità di misura fisiche prese da un nome proprio di persona: Joule, Newton, Watt, ecc. Tutte maiuscole.

  20. Davide C.

    Congratulazioni al vincitore ed hai finalisti. Come altri anch’io ho partecipato e avrei piacere se non è troppo disturbo due righe privatamente sul racconto che ho spedito. Ringrazio anticipatamente. Il titolo era ‘Il pianeta delle cloni’
    Non è male l’idea di pubblicare anche insieme magari gli altri finalisti. C’è sempre da imparare!

  21. Maico Morellini

    E mi unisco anche io al coro di complimenti aggiungendo anche un pizzico di emozione: l’arrivo di un nuovo ‘collega uranico’ è un evento speciale.
    Complimenti Piero!

  22. Stefano

    Non sarebbe una brutta idea veder pubblicati prima o poi anche i due romanzi “meritevoli di segnalazione”; in passato è già stato fatto con Millemondi n.50 nel 2010…

  23. attilio funel

    Scusate se sembro capzioso, ma le definizioni esatte approvate dai comitati scientifici sono “grado Celsius” e “kelvin” (con la minuscola, come giustamente dici tu). Il motivo per cui usare “grado” è errato è spiegato, ad esempio, su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Kelvin). La dicitura “grado Kelvin” può giustamente scappare ogni tanto, ma in un documento ufficiale andrebbe evitata. Poi in un romanzo che esce su Urania non lo so, ma il consiglio è quello di scegliere sempre la dicitura che non espone a figuracce o critiche dei criticoni tipo me :D. Non è che sia poi così importante in fin dei conti… l’importante è che il romanzo sia bello, cosa in cui confido. A presto!

  24. Mirko

    A me non dispiacerebbe leggere Milano Anno Zero di Samuel Marolla che era tra i meritevoli dell’anno scorso, ma capisco che ormai è troppo tardi. Peccato perdere così uno scrittore di razza 😉

  25. Piero Schiavo Campo

    Una modesta proposta:
    Come tutti sappiamo, sta (lentamente) crescendo il mercato dell’e-book. Personalmente sono un fanatico del libro di carta, ma mi rendo conto che l’e-book ha solo vantaggi (tranne che per i librai). La proposta è la seguente: se Urania sponsorizzasse la pubblicazione in e-book dei romanzi/racconti giudicati interessanti? Questo permetterebbe a noi di leggerli, agli autori di sottoporsi all’unico giudizio veramente importante (che è quello dei lettori). La produzione degli e-book potrebbe avvenire a carico degli autori (una sorta di self-publishing, con la fondamentale differenza della sponsorship di Urania). Vorrei notare che: 1) la produzione di un libro in formato e-pub è complessa solo nel caso in cui la parte grafica è molto ricca; per un romanzo di fantascienza l’impaginazione è alla portata di chiunque, con strumenti che si scaricano gratis dalla rete. 2) La distribuzione di e-book non presenta praticamente rischi per l’editore (parlo di rischi economici). Chi sa? potrebbe emergere qualche talento del tutto inaspettato…

  26. Massimiliano P.

    @Giuseppe Lippi

    Anch’io sono uno delgi esclusi, e anch’io come altri desidererei ricevere (se esistente) la scheda di valutazione. Il romanzo è intitolato “Arborea”. Grazie.

    Ne approfitto per fare i complimenti al vincitore.

  27. arrabbiato

    Capziosità per capziosità, “kelvin”, se non è Lord Kelvin, va con l’iniziale minuscola (ma non perchè sia così per tutte le misure fisiche anzi…). Se ci riferiamo al simbolo, °C, K, J, °N, esso è maiuscolo come sempre quando deriva da un nome proprio di persona.

    Invece mi sembra più significativo e costruttivo, puntare l’attenzione sull’interesse del pubblico nelle produzioni nostrane, sul desiderio di vedere pubblicati tutti (tutti forse è troppo) i romanzi decenti che vi pervengono. Potrebbe essere una soluzione al dover far economia coi diritti: così, anzicchè riproporre un libro già proposto (ristampa), offrire un bell’inedito a costi contenuti.
    Che dire, ad esempio, di una serie interna ad urania che si sostituisca a “i capolavori”?; “gli italiani”? Personalmente lo riterrei migliore. E non per motivi nazionalistici: anche “gli svizzeri” sarebbero meglio delle “ristampe”).

    La soluzione in e-book, dal mio singolo punto di vista, non risolve, fondamentalmente perchè non li uso. Ma ritengo che gli editori debbano fare scelte meno comode, meno denarodirette, specialmente chi può permetterselo, ritengo che negli e-book ci debbano finire tutti quei libri che, ristampati più e più volte, la gente (quella sbadata davvero o solo relativamente interessata (la domenica soltanto magari)) continua a chiedere, e non le novità mai pubblicate prima. Insomma tutto il contrario.

  28. Giuseppe Lippi

    @arrabbiato: premettendo che vorrei sapere il suo nome e cognome, ma di questo giudichi lei, devo farle notare che Piero Schiavo Campo è un esperto di fisica e del titolo abbiamo già discusso con lui: il Kelvin maiuscolo non ci piace. Come non ci piace il sibillino “Uomo a un K”, di cui ben pochi coglierebbero il riferimento. Quanto a pubblicare gli altri finalisti del premio, potremmo farlo solo se avessimo una collana di e-book inediti. Che per ora non abbiamo.

  29. piero41

    Propio non capisco, la redazione ignora queste possibili risorse italiane o non ne usa che una piccolissima frazione.. Già varie altre volte avevo richiesto la pubblicazione “elettronica” non solo dei migliori ma anche dei tanti degli anni passati magari a prezzi leggeri!! Non dovrebbero esserci problemi di autorizzazioni fra l’altro. Spero che una volta superati gli attuali problemi degli e-book normali inizierete a prendere in considerazione anche questi “lavori”, Penso che Amazon e gli altri potrebbero esser disponibili a pubblicarne qualcuno mensilmente!! Su Amazon in inglese vi è un’enorme disponibilità di tanti famosi romanzi di sci fi …… Amici mi hanno detto che ormai stanno studiando delle App per la traduzione automatica anche dei romanzi come su Google… Fra non molto forse avranno qualche prodotto abbastanza professionale, all’altezza ed allora tanti di quei romanzi in lingua, e ve ne sono anche free mai tradotti , saranno allora disponibili anche qua!! Vediamo allora se è possibile intanto di iniziare con gli italiani ehh!!

  30. Giuseppe Lippi

    La media dei nostri lettori non sembra così ansiosa di leggere una nuova “proposta italiana” ogni mese o due. Per triste che sia dirlo, al momento non c’è abbastanza seguito…

  31. xantio Franz

    Non voglio creare polemiche, ma se in futuro ci fosse la possibilità (magari in un millemondi essendo ancora io così legato ai libri cartacei) di pubblicare anche gli altri due gradini del podio, secondo me sarebbe un ottimo spunto per rinverdire sempre più la collana. Son sempre stato contro gli autori italiani (la mia esperienza è stata Epix) ma poi sono rimasto letteralmente sbalordito da alcuni autori compatrioti (tutti i libri di Tonani, anche se Mondo9 è il must, uno dei miei romanzi in assoluto favoriti!insieme a il quinto principio di Vittorio Catani) che è un delitto non dar loro la visibilità che meritano. Temevo il contrario, ma invece anche noi italiani abbiamo qualcosa da dire nel campo della fantascienza!

  32. arrabbiato

    A Giuseppe Lippi: Sinceramente non ho ancora capito la Sua\Vostra posizione nei miei confronti, vorrei così chiederLe: ma Lei, personalmente, che ne pensa di tutti i doppioni in urania? Inoltre, cosa ne pensa, della mia opinabilissima critica. Le chiedo di dirmelo chiaramente se può, senza troppi giri poichè, se teme che la mia presenza qui sia solo di disturbo, condividiamo lo stesso timore.
    Poi, che sia proposta dai nomignoli piuttosto che dai Nomi e Cognomi, la sostanza non dovrebbe cambiare.

  33. Catia Alghisi

    Ciao,anch’io ho partecipato in extremis.Sono una Donna!!! Quando ho letto per il concorso era ottobre,in 20 giorni ho scritto il libro. Mi sentivo eccitata,scrivevo in treno su un taccuino e la sera consegnavo il tutto ad una segretaria. Ho spedito il manoscritto l’ultimo giorno e non ho controllato gli errori ortografici(quanti!). Complimenti per il vincitore ! Mi piacerebbe ricevere la scheda di valutazione del mio romanzo. Il titolo non l’ho messo,che sbadata! Grazie Catia

  34. MauroM

    @ Catia Alghisi

    😀

    Ma è uno scherzo?

  35. Dario Tonani

    @Xantio Franz: grazie di cuore. Non capita tutti i giorni che un lettore si ricreda su certe personali idiosincrasie (autori italiani). Quindi il piacere è doppio e il grazie triplo! :-)

  36. Maria Mezzatesta

    Mi piacerebbe partecipare all’edizione del 2013, quando uscirà il bando? Grazie

  37. Alberto Moglie

    Scusate, ma la scadenza per l’invio dei testi non era il 30 Novembre?
    Evidentemente ricordo male oppure faccio confusione con un altro.
    Se ne potrebbe avere il link?

    Saluti e complimenti al vincitore.

  38. Silver Apple

    Anche a me piacerebbe che venissero valorizzati gli scrittori italiani, altre editrici lo fanno con risultati buoni e talvolta ottimi, anche nel rischioso mondo dei libri di carta e non limitandosi ai più agevoli ebook, ma se ogni volta che viene pubblicato un italiano sul blog è un diluvio di “Non lo compro” e “Che schifo” e così via (le vendite evidentemente saranno in linea coi commenti) chi glielo fa fare?
    Ed è un peccato perché c’è un bel potenziale che così va sprecato ed è un’occasione persa per pubblicare qualcosa di diverso dalla solita pappa omogeneizzata (E la fantascienza americana è così professionale, così media, così ben editata, così tutta uguale a parte un pugno di fuoriclasse, i nomi li sapete)
    @ Arrabbiato: Guarda che è vero che la provenienza di un autore in certi casi è un ostacolo. Ci sono interi continenti che da questo punto di vista sono un’immensa zona grigia e ti perdi un grande autore solo perché magari è uruguayano (O svizzero) E non è giusto.

  39. Giuseppe Lippi

    Purtroppo non abbiamo la possibilità di inviare schede di valutazione “in privato” ai non finalisti perché, in molti casi, non esistono. Un romanzo può essere scartato per debolezze radicali nel tema, nella lingua,ecc. e in tal caso non viene preparata una lettura completa. Raccomandiamo ai partecipanti e agli aspiranti di leggere il breve corso in cinque puntate “Il premio Urania: Istruzioni per l’uso” che abbiamo pubblicato sulla rivista da aprile in poi.

  40. Giuseppe Lippi

    All’Arrabbiato: il nome conta tutto, per me. Al momento, io non la conosco ma le dico soltanto che ho già risposto ai suoi quesiti. I lettori non acquistano i titoli italiani nella stessa quantità con cui comprano quelli tradotti (salvo eccezioni). Ecco perché, per il momento, non insistiamo con le proposte di questo tipo. Se e quando potremo pubblicare romanzi e racconti di casa nostra direttamente in e-book (avevo detto anche questo) amplieremo il discorso.

  41. Giuseppe Lippi

    Bando, regolamento e scadenze appauiono su Urania. Compratela!

  42. Alberto Moglie

    Bando regolamento e scadenze compaiono anche sul sito, dal momento che ne ho presa visione proprio qua.
    Detto questo, posso vedere risolto il mio dubbio?

  43. xantio Franz

    @ silver apple: il problema è che diversi autori italiani che sono stati pubblicati (non solo da urania) hanno prodotto delle solenni scemate, per non parlare degli ormai triti e ritriti hard-boiled futuristici. Ora, autori italiani fuoriclasse ed originali ci sono, ma troppo spesso sono stati inframezzati con scrittori compatrioti non alla stessa altezza, per questo il pubblico italiano ha perso fiducia. Per riconquistarlo penso sia necessario pubblicare davvero solo il top italico, senza sbagliare un colpo, così da “educare” e convincere il lettore nostrano che un nome straniero non è sinonimo di garanzia (come effettivamente la realtà dimostra, ma non purtroppo la psicologia del lettore ne prende coscienza).
    @ Dario Tonani: Guarda, sono stato più che sincero, ho letto anche i 2 romanzi sui toon, eccezionali ed originalissimi. Spero vivamente che la tua carriera di scrittore possa andare avanti a lungo, perchè non vedo l’ora di leggere tue nuove opere!

  44. Silver Apple

    @ xantio Franz: Non credo che questo sia ancora così vero, si sono prodotti quintali di distopie stucchevoli e polizieschi cybertrucidi degni di Thomas Prostata ma negli ultimi anni c’è stato un po’ di rinnovamento (Sono un grande tifoso dei connettivisti e del giro della Kipple, le uscite della Delos sono sinonimo di qualità) di robaccia ce n’è ancora e ce ne sarà sempre ma si sta recuperando terreno, sia sul piano delle tematiche sia su quello della forma.

  45. Italo Bonera

    Mi inserisco nella discussione sulla pubblicazione dei finalisti al Premio Urania, che mi interessa direttamente, chiedendo gentilmente ospitalità a Mondadori.
    Sono stato finalista lo scorso anno con un romanzo il cui titolo *era* “Demone”. Oggi, con il titolo “Io non sono come voi”, lo si trova in libreria: per chi fosse curioso di valutare un altro italiano. Non è un romanzo di fs classica, per cui, magari per evitare sorprese, potrete trovare in rete alcune recensioni che possono darvi un’idea.
    Riguardo alla pubblicazione in e-book su Amazon (o su altra piattaforma), rilevo che è possibile da subito, a cura dello stesso autore – cosa che avrei fatto anch’io se non avessi trovato in breve un editore interessato.

  46. Sigfrido Lembo

    Egregio Signor Lippi,
    sono un vecchio lettore di fantascienza ed anche un collezionista di Urania. Seguo da diverso tempo il vostro blog e mi trovo abbastanza in sintonia con l’anonimo arrabbiato, per ciò che riguarda le ristampe.
    Il problema è che noi collezionisti siamo parecchio coatti, nel senso che non possiamo far mancare un numero alla nostra collezione, però è veramente seccante avere due o tre doppioni nella raccolta. Comprendo i motivi commerciali che vi fanno ristampare degli autori famosi, ma si potrebbe risolvere la cosa ripubblicandoli in una collana esterna ad Urania, dimodochè il collezionista non abbia doppioni ed i lettori casuali possano acquistare i loro autori preferiti.
    Spero di non averla annoiata e la saluto cordialmente.

  47. Silver Apple

    @ Italo Bonera: Guardi che il suo libro è stato un’ occasione persa per Urania. Capisco le logiche che stanno dietro alla pubblicazione di certi autori più “di fantascienza” e più consoni alla collana ma che non hanno niente da dire a parte intrattenimento più o meno ben fatto. I lettori chiedono astronavi e alieni e le scelte vanno calcolate col bilancino e la gestione Lippi è alle prese con un periodo fra i più difficili e pieni di incognite mai attraversati dalla fantascienza e dal mercato librario (E dalla società). Tuttavia non ne faccio una questione di campanile ma di pura qualità, anche se leggere belle cose scritte da italiani fa piacere e un po’ spiace pensare a che fatica fanno a vedere la luce anche se sono così sentite e urgenti e sctitte meglio di libri qualsiasi con un nome americano in copertina. Non sono del tutto sicuro che il self publishing sia la soluzione. Sì è orizzontale e democratico, hai la stessa visibilità della Einaudi ma anche di un milione di schifezze buttate in rete, il tuo scritto si perde nel numero, che sia bello o brutto non fa nessuna differenza. Direi quasi che non cambia niente neppure se è stato pubblicato o no perché si confonde col rumore bianco alla De Lillo di blog e siti specializzati. La musica è stata letteralmente uccisa da logiche come questa: promesse non mantenute e un vertiginoso appiattimento verso il basso delle proposte.
    Il vero problema non è che stanno scomparendo i libri di carta è che sta scomparendo la letteratura.

  48. Maria

    Salve. Sono nuova del blog, ma vorrei spendere una parola a favore di quanti sostengono che le ristampe siano riproposte in maniera eccessiva. Non sono una collezionista, anche se mi piacerebbe diventarlo, ed ho cominciato a leggere Urania da non troppo tempo, ma mettendomi nei panni del vero collezionista, che acquista Urania da sempre e per il quale sarebbe un delitto far mancare un numero alla propria collezione, mi rendo conto che dev’essere veramente fastidioso ritrovarsi spesso dei doppioni. E’ comprensibile che le scelte editoriali seguano le leggi di mercato, ma è altrettanto vero, a mio modesto avviso, che si potrebbe accontentare tutti proponendo le numerose ristampe in un’altra collana di fantascienza, come altri hanno già fatto notare, e pubblicare per i fedeli lettori di Urania delle novità, magari anche di autori poco noti, ma almeno rendendo la collana sempre fresca e vitale, cosicchè i collezionisti di vecchia data non abbiano più a lamentarsi delle frequenti ristampe, e i nuovi appassionati o i lettori occasionali possano fruire sia di un’Urania non fossilizzata, sia delle pubblicazioni più famose, in un’altra collana, appunto.

  49. salvatore d

    Anch’io ho partecipato con un racconto che non è giunto tra i finalisti.
    Faccio i miei più sentiti auguri a tutti i finalisti e soprattutto al vincitore.
    da fisico non sono daccordo con il titolo scelto per il romanzo, perchè oltre a creare confusione a chi ha nozioni di fisica avvalla la classica ipotesi che la scieza è materia per pochi.
    Il titolo potrebbe essere modificato con qualcosa di diverso, ma se è necessario il riferimento alla scala assoluta di temperatura si potre in qualche maniera richiamare con qualche proprietà sisica di alcuni elementi come elio e idrogeno che a circa 1 K modificano le loro caratteristiche.

    Aspetto con ansia che esdca il volume.

  50. Antonino Fazio

    Mi pare che nessuno abbia ancora spiegato perché non si dovrebbe parlare di grado kelvin (il condizionale è voluto). Il motivo è che dal 1954 la temperatura viene considerata una grandezza fisica fondamentale misurata dal kelvin, che dunque è diventato una unità di misura, non più il grado di una scala metrica.
    Tuttavia, al di fuori della fisica come scienza, non fa alcuna differenza. Il fatto che l’autore sia un fisico (o che lo sia un lettore) non c’entra. La precisione concettuale e terminologica verrebbe richiesta solo se nel romanzo ci fosse un fisico che parla a un altro fisico (e solo in quel punto del testo). Diversamente, parlare di gradi kelvin non è un problema, dal momento che il kelvin corrisponde comunque al grado Celsius, dunque può essere usato ai fini pratici come se fosse ancora una scala (l’uomo a un kelvin avrebbe una temperatura di meno 272,15 gradi Celsius).
    Le osservazioni dei lettori che sono anche fisici sono pertanto giuste a livello concettuale, ma ininfluenti sul piano narrativo. :-)

  51. carlo barlassina

    ho perso il numero di aprile, è possibile vedere pubblicato su questo blog un link delle istruzioni per l’uso, sto scrivendo qualcosa che forse potrebbe andare bene o forse no, se posso leggere le istruzioni capisco meglio, grazie…

  52. salvatore d

    Il discorso del sig. Antonio avrebbe senso (anche se non lo condivido) se l’Italia non fosse un paese con una cultura prevalentemente umanistica. Vorrei sapere cosa ne pensa se dicessi che la Divina Commedia l’ho scritta io (palesemente errato) ma ininfluente sul piano antropologico.
    Un’opera in qualunque sua forma non deve essere soggetta a credenze popolari o ancor peggio a leggi di mercato (palesemente antisociali).
    Questo non lo dico da fisico, ma da accanito sostenitore dell’idea che la lettura di un libro debba generare una crescita interiore suscitando curiosità e appagamento intellettuale.

  53. Antonino Fazio

    Caro Salvatore, parlavo di piano narrativo. Se un romanzo contiene errori fattuali o concettuali, è bene inserire qualche passaggio in cui si precisa l’errore, proprio per evitare che qualcuno pensi che l’autore sia ignorante.
    Nel caso del Premio Urania di quest’anno sappiamo che l’autore è un fisico, il che ci conforta, ma capisco (e condivido) che un’opera letteraria dovrebbe aggiungere conoscenza e non diffondere idee errate. Pertanto, se il testo ocntiene una scena come quella che ho descritto, in cui parlano due fisici o c’è un fisico che spiega il concetto a un altro personaggio, nel resto del romanzo (e nel titolo) si può mantenere la dizione approssimativa senza problemi. Altrimenti si può aggiungere una nota.
    Più in generale, in un romanzo (come nella vita reale) il livello di precisione terminologica richiesto varia in relazione alle circostanze. Questo era il senso di ciò che dicevo a proposito di due fisici che parlano. Se la disquisizione sul kelvin la facesse un personaggio dotato di una cultura medio-bassa (o semplicemente non ferrato in fisica) il passaggio risulterebbe incongruo sia sul piano narrativo che su quello antropologico, come si evince dalla sua osservazione sulla cultura umanistica degli italiani… :-)

  54. irritato

    Ho partecipato e non sono tra i finalisti. Vedo che non è possibile ottenere una scheda di valutazione perche’ per i non finalisti spesso e volentieri questa non esiste visto che il romanzo non è stato nemmeno letto interamente.
    Non riuscendo a riconoscermi nelle “debolezze radicali nel tema, lingua etc”, sono irritato ( di nick e di fatto ) nei confronti della gestione del concorso. Senza falsa modestia, mi rendo conto che il mio romanzo può piacere o meno, può essere il migliore ( difficilissimo ) o il peggiore tra quelli in concorso, ma certamente so di saper scrivere quel tanto da consentirmi di non essere “radicalmente debole” nella lingua.
    Sfugge poi come sia possibile un giudizio così duro e definitivo su certi aspetti dei lavori pervenuti quali ad esempio trama, intreccio e tema, nei casi in cui non si sia provveduto a disporre di una lettura completa del romanzo.
    Complessivamente ritengo questa un’esperienza da non ripetere finchè non vedrò in atto una cambio di rotta nella “debolezza radicale dell’organizzazione” del concorso.

  55. mario sandri

    L’irritazione di “Irritato” è comprensibile. Per scrivere un romanzo ci vogliono mesi (e molto di più, se si considera il tempo necessario a concepire l’idea e a sviluppare la trama). Ogni partecipante, indipendentemente dalla validità dello scritto, è convinto di aver partorito qualcosa di buono. Un commento, anche se negativo ma comunque specifico (diciamo una paginetta?), è comunque una piccola ricompensa all’impegno profuso. Se non altro si avrebbe la certezza che il romanzo: 1) sia effettivamente pervenuto; 2) sia stato effettivamente letto (almeno in parte sufficiente a esprimere un giudizio).

    Questo, a mio parere, dovrebbe essere un aspetto integrante del concorso.

  56. mario sandri

    @ Giuseppe Lippi

    Desidero farle notare una discrepanza nella pubblicazione delle regole di partecipazione al Premio Urania.

    Su Internet, viene richiesto di allegare il tagliando di acquisto.

    Nei numeri Urania 1579 “Gli ammutinati dell’astronave” (aprile 2012) e Urania 1585 “La criocamera di Vorkosigan” (agosto 2012), il bando pubblicato non fa menzione al tagliando.

    Sarebbe opportuno verificare che le condizioni di partecipazione fossero uniformi su tutte le fonti, tanto più che la giurisprudenza indica la condizione meno restrittiva quale quella che dev’essere applicata.

    Ma poi, non sarebbe meglio saltare a piè pari il tagliando da allegare, che oltre a rovinare la rivista appare un residuo obsoleto di altri tempi?

    Cordiali saluti

  57. Giuseppe Lippi

    All’irritato posso solo dire che il concorso procede in questo modo da ventitre anni, anche se non è detto che non si possa migliorare in futuro. Comunque non potremo mai accettare contestazioni: il giudizio di una commissione letteraria è per forza di cose insindacabile.

  58. irritato

    un giudizio espresso sulla base di una lettura incompleta ( o magari nemmeno iniziata? ) si presta eccome a contestazioni.
    Che le accettiate o meno.

  59. Alberto Bertoni

    Anch’io desidero rivolgere i più sentiti complimenti a Piero Schiavo Campo per il suo romanzo che non vedo l’ora di leggere. Io ho partecipato al premio Urania per la prima volta e sono già contento di essere tra i finalisti. Se possibile, sarei felice di ricevere privatamente un qualsivoglia suggerimento o consiglio da parte della redazione.

  60. Luigi

    Immagino che la lettura incompleta sia riservata solo ai romanzi palesemente pieni di errori fin dalle prime pagine. Non ha senso per una giuria leggere per intero romanzi che già nelle prime dieci pagine sono scritti in modo sgrammaticato, pieni di errori ortografici o anche tecnici (punto di vista e simili). Ottanta romanzi da leggere e valutare in tempi rapidi impongono di mandare avanti solo quelli che superano un certo livello, scartando da subito quelli palesemente fuori gara. Non succede anche nello sport? Spesso ci sono delle fasi di qualifica che scremano i partecipanti prima della gara vera e propria.
    Capisco che l’autore abbia lavorato tanto per scrivere un romanzo, così come chi partecipa a una gara sportiva si è allenato e impegnato. Ma non ci si può lamentare troppo se poi non si superano le prime fasi delle selezioni.
    Anche per la scheda di lettura. Una scheda di una cartella porta via molto lavoro. Lo so per esperienza. Non pensiate che sia facile condensare anche in poche parole perché un libro va avanti o no. Se la giuria dell’Urania dovesse redigere una scheda per ogni partecipante il lavoro di lettura raddoppierebbe. Anche perché un conto è se la scheda deve essere scritta per uso interno (in quel caso si scrive approfondita per i romanzi che vanno avanti, mentre per quelli da scartare basta dire “Non pubblicabile”), ma se deve andare all’autore bisogna impiegare tempo ed energie per spiegare (cercando in tutti i modi di non urtare la sensibilità) cosa non va nel romanzo e spesso si ottengono due risultati: 1) l’autore non accetta il giudizio perché per lui il romanzo è un capolavoro (e potrebbe partire una diatriba che non finisce più) o 2) l’autore non comprende le critiche, perché non conosce le regole della scrittura e/o non vuole studiarle (e anche qui potrebbe partire la diatriba).
    Sarebbe bello se tutti gli autori fossero aperti alle critiche costruttive. Quelli che lo sono davvero si contano sulla punta delle dita.

    Scusate lo sproloquio.

    PS: non faccio parte della redazione di Urania, purtroppo :-), ma ho avuto modo di fare da giurato in altri premi molto meno blasonati di questo e capisco bene le ragioni di Lippi e del resto della redazione.

  61. Clements

    Come mai la versione ebook di Urania non riporta le rubriche presenti nella versione cartacea? Ad esempio il n. 1595 “Nove Inframondi” non ha la terza parte del corso “IL PREMIO URANIA – Istruzioni per l’uso” che mi interessava parecchio.
    Ne sono rimasto deluso.

  62. Giuseppe

    Scusate, ho comprato ‘Creatura del fuoco’, e alla fine del volume leggo, oltre la prossima pubblicazione del vincitore, che c’è il bando per l’edizione 2012 del premio Urania? Perchè ‘2012’? Non dovrebbe essere ‘2013’? Grazie

  63. Jerome

    @Giuseppe: Beh, Urania è (o no) la Macchina del Tempo ?..Puoi provare a vincere il Premio Urania 2012 e cambiare la storia.
    Anzi potresti pure scrivere un romanzo, con questo spunto. 😉

  64. Giuseppe

    Ne ‘Il fantasma di Laika e altri racconti’ e in ‘creatura di fuoco’ stessa cosa: editi nel 2013, alla fine c’è il bando per l’edizione 2012. L’uomo a un grado Kelvin vince l’edizione 2011(invece del 2012). Che succede Urania? E poi si parla di un minimo di 250 cartelle. Non dovrebbe essere 200? In tutta Italia c’è il medesimo errore?

  65. Massimo Baglione

    Perché mi cancellate i commenti?

  66. Moderatore

    Gentile Massimo, se i commenti non risultano conformi alla nostra policy vengono filtrati.

    Buon proseguimento .

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