Urania Collezione 103: Starman Jones
Quando il giovane Max Jones – lo starman del titolo – resta orfano del padre, decide di lasciare i monti Ozark e di studiare il manuale di astrogazione lasciato dallo zio. Poco dopo il volume scompare, elegantemente rubato dal vagabondo Sam Anderson. Ma Jones non è tipo da arrendersi e riuscirà a imbarcarsi comunque su un’astronave interstellare. Dopo aver memorizzato eideticamente le pagine del manuale (ha una prodigiosa memoria fotografica), Jones vivrà una serie di avventure che culmineranno sul pianeta dei centauri senzienti, un evidente omaggio al maestro di Heinlein, John W. Campbell, jr. “È un classico romanzo di formazione, con un fiero simbolismo dal fascino universale.” Jack Williamson
Robert A. Heinlein (1907-1988) è autore di romanzi e racconti che si inquadrano in una complessa storia futura, da Requiem a La luna è una severa maestra, da Universo (1941) ai Figli di Matusalemme (Methuselah’s Children, 1941). Al cinema ha fornito la sceneggiatura di Destinazione Luna (1950) e il soggetto di due adattamenti postumi dei suoi celebri romanzi: Il terrore dalla sesta luna (1994) e Fanteria dello spazio (1997).
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Posted in Urania Collezione
agosto 7th, 2011 at 08:59
sara’ mio!
agosto 7th, 2011 at 20:07
Ancora una volta una bellissima cover!
Ma il rettangolino impedisce la piena visione.
agosto 8th, 2011 at 01:14
molto bene… un heinlein che non mi faccio scappare di sicuro! domani mi metto a caccia ,..
anche se prima era stato annunciato , poi smentito per far posto a tucker.. poi boh non ricordo ma di sicuro non me lo perdo, anche perche ho ancora un ottimo ricordo della fortezza di farnham uscito su UC
agosto 8th, 2011 at 11:37
Ottima scelta, ottimo libro estivo, lo rileggo con piacere!
agosto 8th, 2011 at 11:54
Uno dei migliori romanzi di RAH, una sua tipica storia su un giovane ingenuo che cresce e matura, correndo rischi terribili e vivendo una grandiosa avventura.
La quarta di copertina segue la grande tradizione di Urania, è bello vedere che certe cose non cambiano.
agosto 11th, 2011 at 20:27
uffaaaaaaaaaa come sempre in agosto ci sono dei ritardi nella distribuzione, so che non posso certo incolpare voi ma fremo per averlo tra le mani e mi tocca aspettare cosi mi sfogo qui ecco!
è uscito il millemondi ma questo no cosi io per protesta non prendo il millemondi! finche non esce questo!
scherzo 😛
agosto 14th, 2011 at 16:52
Hehe, il millemondi non è affatto male (ok, la poesia è orrenda, ma sono solo due pagine), degni di nota Sistema operativo Aristotele, Memorare e Partita finale, sotto tono invece la brava Kage Baker.
Certo Starman jones è un piccolo gioiello, curiosamente esce su UC 103, come uscì su Cosmo Oro 103, ci sarà un significato per questo?
Ironico anche far seguire un Heinlen dopo un’opere di Moorcock, che detestava nemmeno tanto cordialmente lo scrittore californiano.
Qualcuno sa di chi è la traduzione?
E’ quella (bella) di Antonio Bellomi o è stata rifatta/rivista?
agosto 16th, 2011 at 00:06
Confermo che la traduzione è di Antonio Bellomi.
agosto 16th, 2011 at 17:49
La traduzione è sempre quella di Bellomi. Particolare curioso, sembra essere la stessa pubblicata su Galassia (prima edizione italiana del romanzo) e non quella pubblicata sul Cosmo oro (che, pur essendo la stessa traduzione era stata lievemente rivista).
Anche la presentazione viene dal Galassia!
agosto 17th, 2011 at 13:48
Un ottimo romanzo, tipico ma anche originale nella bibliografia di Heinlein.
E’ stato uno scrittore davvero particolare, prima considerato un divulgatore di s.f. x ragazzi, poi “destrorso”, poi “sinistrorso”.
Faccio mia l’opinione di Riccardo Valla espressa in un’introduzione a “Cittadino della galassia”:
“questo suo essere profondamente americano costituisce, insieme, il suo limite e la sua grandezza e gli impedisce di essere un grande scrittore in assoluto, come Bradbury o Poe”.
E aggiungo: come Silverberg o Brunner.
Detto questo: un grande dellla s.f., e complimenti x questa pubblicazione.
agosto 18th, 2011 at 15:17
Letto (con fatica, visto che non succede praticamente niente fino a metà libro). E’ un romanzo per ragazzi scritto quasi sessant’anni fa, non dei migliori e credo come tale vada giudicato, cioé accettando aprioristicamente che nel futuro dei viaggi interstellari i rapporti tra i sessi siano ancora a livello ottocentesco, che si beva il caffé e si mangino i panini, che gli ordini vengano scritti a macchina e firmati a mano, che per navigare nello spazio basti conoscere i logaritmi, avere una memoria fotografica e un libro che spiega come diventare astonavigatori…e cosi’ via.
Il romanzo é scritto con mano sicura, d’accordo, ma si tratta sostanzialmente di un western a cui sono state rimescolate le carte: una carovana (astronave) con dei pionieri che si perdono nelle praterie (spazio), fondano una comunità (Charityville) salvo andarsene dopo aver ammazzato un po’ di “sporchi” indiani (i centauri). Del resto lo stesso Sam dice:”Ecco che arriva la cavalleria!” (fine cap. 19) che la dice lunga su cosa passasse per la testa di Heinlein scrivendo “Starman Jones”.
Se proprio Heninlein doveva essere, io avrei preferito di gran lunga qualche racconto (“And He Built a Crooked House” lo leggo sempre volentieri).
agosto 18th, 2011 at 18:35
Avete mai pensato un supplemento annuale. Chessò, un Millemondi Collezione con volumi un po più corposi contenenti la trilogia delle Fondazioni, Hyperion + Caduta, Eclipse o il singolo Dune, Tutti a Zanzibar, Straniero in terra straniera.
Sono opere che conosciamo tutti ma mi sembra un controsenso non vederle in una collana di classici fs.
agosto 19th, 2011 at 12:38
@ John: So di meritarmi tutto il tuo disprezzo ma Heinlein non sono mai riuscito a farmelo piacere fino in fondo, ne riconosco la grandezza ma ho un sacco di riserve, soprattutto sulla costruzione dei personaggi dalla psicologia spesso inesistente, forse ho iniziato dai libri destinati ai ragazzetti d’epoca che erano di bocca buona ma anche i libri che mi sono piaciuti di più penso che in mano ad altri sarebbero diventati ancora più capolavori di quello che sono.
Le sue posizioni politiche controverse non mi fanno né caldo né freddo (Non sono più gli anni settanta dove si facevano i processi politici sulle pagine de “L’unità”!), chi ha analizzato accuratamente quello che era considerato il santone hippy per antonomasia ovvero Philip Dick in realtà ci ha trovato temi cari all’anarco-capitalismo di Ayn Rand e recentemente anche William Vollmann è entrato nel mirino per affermazioni controverse sul possesso di armi (Secondo lui un sintomo di democrazia).
E poi queste cose lasciano il tempo che trovano: “Straniero in terra straniera” diventò un testo fondamentale degli hippy più lerci, così come Tolkien che in Italia è un caposaldo dell’estrema destra.
agosto 20th, 2011 at 13:06
Cercherò anch’io di procurarmelo. Penso che Heinlein dia il meglio di sé nei romanzi per ragazzi, basti pensare a Fanteria dello spazio o a Universo.
agosto 26th, 2011 at 21:21
@ Iasec… mi pare di ricordare che Hyperion fu pubblicato nel n 267 e seguente dei classici urania,, tutti a zanzibar invece nel volume delle grandi saghe ,, Straniero in terra straniera non ho mai avuto il piacere di leggerlo e dev essere proprio un bel tomo! hai ragione sarebbe una bella idea… chissa se ci accontenteranno in un modo o nell altro…
agosto 29th, 2011 at 21:06
Penso si possa dire che ‘nei limiti’ oggettivi della sua scrittura, Heinlein sia stato maestro-
Comunque nella mia lettura attuale, l’opera di Heinlein (ma non ho letto tutto) resta scrittore di seconda fila.
settembre 2nd, 2011 at 13:22
se solo fosse arrivato a Caserta…
settembre 3rd, 2011 at 02:20
@ Rapido: Straniero in terra se non è esaurito dovrebbe essere in catalogo della Fanucci ma io l’ho letto nella versione “Cosmo Oro”. E’ il libro che mi è piaciuto di più di Heinlein, un libro ricco di temi che abbatte un po’ di tabù (la nudità e il sesso- l’avvocato che vive in una villa piena di ragazze come Hugh Hefner, la religione – la figura messianica del protagonista), tuttavia sono ben lontano dal considerarlo un capolavoro. E’ pruriginoso come potrebbe apparire oggi un film degli anni settanta con Edwige Fenech e la religione fondata dal protagonista finisce per assomigliare a quelle sette tipo scentology. Ha lo schematismo di un romanzo a tesi e i consueti personaggi a una dimensione.
Sconsigliarlo mi sembra eccessivo (Ma dipende da quanto chiedono, il mercato dei collezionisti raggiunge livelli di pura follia), ma penso che sia un libro importante più che bello. Ed è lo stesso parere che ho dell’autore.
settembre 3rd, 2011 at 02:41
Mentre il parere che ho sulla Edwige è che è la donna più bella che abbia mai calpestato la superficie di questo pianeta in tutti i tempi e in tutti gli universi paralleli. Sempre lei.
settembre 15th, 2011 at 16:50
nella mia edicola non è arrivatoooooooo uff..nn è giusto! precisamente milano stazione bovisa. Posso farlo ordinare all’edicolante senza pagara il supplemento visto che è saltata la consegna? dopo 4 anni è la prima volta! uffi proprio questo…io adoro heinlein!!!
settembre 22nd, 2011 at 18:09
Mary ma sei una di quelle cose… Come si chiamano?…Donne? Una donna vera?
settembre 29th, 2011 at 14:54
si sono una donna vera, chiedete pure conferma al mio fidanzato 😉 perchè c’è qualche problema? effettivamente siete tutti maschi.. O_O
alla fine il libro l’ho fatto richiedere alla mia edicolante, non essendogli arrivato ha potuto fare l’ordine..ci metetrà un pò…ma almeno sarà miooooooo! Ahahahahah
ottobre 4th, 2011 at 13:03
Ma no, anzi.
Nell’ ambiente nerd se ne vedono pochissime ed avevo pensato che la fantascienza fosse una di quelle cose che le donne per qualche ragione genetica non capiscono e/o amano… Oltre al fatto che se fossi una donna di certo non andrei dove ci sono tutti quei nerd!
Un’altra cosa che generalmente è difficile che piaccia ad una donna è il Jazz. Paolo Conte ci ha scritto anche una canzone… Leddonne oddiavvanoil Jazz, non sennecapiva ilmotivoooo…