Urania 1557: La valle dello zodiaco

marzo 31st, 2010 by Admin Urania

Due romanzi italiani nel segno degli astri, nell’Urania di aprile prossimamente in edicola.

Claudio Asciuti è nato a Genova nel 1956, ha vinto il premio Urania con La notte dei pitagorici (1999) e ha pubblicato i romanzi Il signore della morte (1988) e I semi di Marizai (2006). E’ presente in questo volume con il romanzo: La valle dell’eclissi. Siamo in Val Chiusa per assistere a un’eclissi spettacolare: nulla di strano che ci sia anche un vecchio astronauta, arrivato al seguito di una misteriosa ragazza. Ma la valle, i due protagonisti e il sole stesso nascondono misteri.

Errico Passaro è nato a Roma nel 1966, ha pubblicato i romanzi Le maschere del potere (1999), Inferni (2001, a puntate) e Il regno nascosto (con G. Marconi, 2008), oltre a un centinaio di racconti su vari periodici. In questo volume presenta la sua ultima fatica, Zodiac. Il ritratto della più sconcertante società futura immaginata dalla science fiction recente: un mondo in cui l’astrologia è diventata legge e i cittadini devono vivere seguendo gli oroscopi dettati da un computer preveggente. Florian, però, non accetta il gioco e progetta di dare un diverso tipo di “assalto al cielo”.

[Clicca qui per visualizzare la copertina integrale.]

Posted in Urania Collana

37 Responses

  1. Micronaut

    Un nuovo romanzo di Asciuti, mi sembra una gran bella cosa.

  2. tortellino

    Non conosco gli autori, ma incoraggio gli italiani, quindi lo compro si sicuro!

  3. Palmer

    Copertina. Astronavi. Buco Nero?. Compro.
    Riflesso Pavloviano. :)

  4. Riccardo Falcetta

    Asciuti lo seguo su PUlP, sono curioso, non ho letto le sue cose precedenti.

  5. Salvatore Proietti

    Congratulazioni ai due autori, e buona pasqua & pasquetta a tutti!

  6. Giuseppe P.

    Acquistato oggi, non mi resta che leggerlo!

  7. Diego

    Acquistato oggi. Molto interessante la sinossi del secondo romanzo ;-P

  8. Dario Tonani

    Anch’io ho provveduto stamattina. Si va consolidando, mi sembra, il format della cosiddetta “doppietta”: personalmente l’apprezzo molto. Un saluto a Claudio ed Errico. E compliments!

  9. Riccardo Falcetta

    Che poi cosa impedirebbe di fare la stessa operazione per presentare i romanzi brevi americani?

  10. Diego

    Riccardo, ma perché, non lo si fa mai? Non lo so…Non comrpo tutti gli urania.

  11. Quiller

    Riccardo, la tua idea mi sembra ottima. Di romanzi brevi ce n’e’ a sufficienza da non pestarsi i piedi con altre case editrici. Credo che però i costi dei diritti salirebbero rispeto a un solo romanzo normale, e forse è questo il motivo. Ma forse mi inganno.

  12. Riccardo Falcetta

    Per carità la mia era solo una riflessione. NOn sarebbe male. Però vorrei dire una cosa alla redazione: perchè non lasciare i due titoli originali magari divisi dallo “/” anzichè inventarsi questi stranissimi ibridi?

  13. Quiller

    Però pensandoci bene si può imbastire un giochino inventandosi titoli “mash up” per ipotetici Millemondi:

    – Neuromante genetico
    – Il gioco di Isher
    – I mercanti di Hyperion

    o un azzeccatissimo

    – Le sabbie di Dune

    :-)

  14. Palmer

    Anche io sono in disaccordo con questi titoli ibridi. Come lo sono per le traduzioni che snaturano del tutto i titoli originali. Un caso su tutti: la svastica sul sole/the man in the high castle.

  15. Riccardo Falcetta

    Abbiamo acceso la miccia 😀

  16. Quiller

    Andrò controcorrente, Palmer, ma in quel caso a parer mio la traduzione del titolo originale avrebbe prodotto un titolo peggiore e più fuorviante de “La svastica sul sole”.

  17. castle_rock

    …ma parliamo d’altro!
    ho intravisto nelle pubblicità dell’urania l’autore del prossimo Millemondi: Peter Hamilton, ma non ricordo il titolo. Chi me lo ricorda per favore. thank

  18. Quiller

    “Il sogno del vuoto” (The dreaming void), primo di una trilogia. Il secondo è già uscito, il terzo sta arrivando.
    La trilogia ha qualche debole legame con una “duologia” di qualche anno fa sempre di Peter Hamilton, che è ancora inedita da noi.

  19. Antonino Fazio

    Su The man in the high castle sono d’accordo con Quiller: La svastica sul sole mi sembra una buona traduzione. In ogni caso, l’edizione di Fanucci (L’uomo nell’alto castello) accontenta i puristi… :-)

  20. Palmer

    Secondo me la svastica sul sole è fuorviante perché sposta l’attenzione su un aspetto del libro diverso da quello inteso dall’autore. Ricordo il mio disappunto quando a fine lettura de La svastica sul sole ho letto il titolo originale. Da allora quando inizio un libro leggo per prima cosa il titolo originale. Comunque il mio era solo un esempio. Mi sovviene anche – in questo caso per un film – Se mi lasci ti cancello. Eternal sunshine of a spotless mind è cosa ben diversa!
    A mio avviso la scelta di un titolo, e parlo anche da copywriter free lance – è fondamentale per la percezione iniziale e complessiva.
    Tornando in-topic, le ibridazioni di questo urania e del millemondi n. 50 non mi sono piaciute, anche se poi i titoli estesi sono all’interno.
    Vabé, se mi date del precisino non mi offendo :)

  21. Nick.

    Letti tutti e due.Personalmente mi è piaciuto di più LA VALLE DELL’ECLISSE per la storia e per le atmosfere contenute.Su ZODIAC(non me ne voglia il buon Passaro)mi è sembrato un pò troppo scontato e compresso in alcuni passaggi.Incoraggio senza dubbio la Mondadori a continuare con gli Autori Italiani,magari con altre di queste doppiette.

  22. Andrea Franco

    Finalmente l’ho preso!! ^_^

  23. Vanni

    scusate se posto qui, non ho trovato sezioni più appropriate; qualcuno sa darmi indicazioni per il reperimento di vecchi numeri di Urania (bancarelle o negozi di libri usati particolarmente forniti) a Roma, in zona centro-nord? Grazie

  24. Giovanni De Matteo

    @ Vanni: in zona Ottaviano, poco lontano dalla fermata della metropolitana, c’è una libreria dell’usato/fumetteria molto ben fornita. Idem nei paraggi di Piazza San Giovanni (non riporto il nome per evitare la pubblicità, ma su richiesta te ne fornisco privatamente le debite indicazioni necessarie alla localizzazione). Anche le bancarelle intorno a Piazza della Repubblica sono solitamente molto ben fornite. Buona caccia!

  25. tortellino

    Il buon Giovanni De Matteo mi scuserà, ma visto che è stato cosi’ cortese con Vanni gli chiederei se conosce analoghi negozi/bancarelle, sempre a Roma, zona Piramide-San Paolo e/o Ostia.
    Grazie mille!!

  26. Andrea Franco

    Be’, a Ostia c’è una libreria dell’usato in Corso Duca di Genova… adesso però mi sfugge il nome!

  27. tortellino

    Grazie Andrea, alla prima passeggiata ad Ostia farò un salto…mi aggiungo al commento che ha postato Nick, la valle mi è piaciuta menre Zodiac in tutta onestà mi è sembrato come se fosse il primo lavoro di uno scrittore… l’idea è sicuramente molto valida, ma forse io mi ero fatto un mio film di come l’avrei scritta (o come l’avrei voluta leggere)… non si arrabbi Passaro… comunque eventuali altre doppie saranno lette anche in futuro.
    Ciao

  28. Ferdinando

    Una grande delusione.Asciuti ancora passabile anche se il finale fantascientifico è riservato alle ultime 5 pagine e non vengono chiariti
    alcuni punti importanti della vicenda più prettamente fantasy.Passaro invece un disastro. Non sa scrivere neppure in italiano corretto. La vicenda e vecchia e puzza di muffa. Incomprensibele come dei libri vecchi di secoli siano inutilizzabili mentre
    i videoregistratori no. Una fantascienza(?) da anni 50 con computer della stessa epoca.

  29. Ferdinando

    Neanche io so scrivere in italiano…in 5 righe ho fatto 2 errori gravi e uno di battitura :-)

  30. Birimbo66

    Forse, Ferdinando, il romanzo di Passaro ti avrà fatto questa impressione di “vecchio” e di “muffa” perché in effetti si tratta della versione “ridotta” di un romanzo più lungo, dal titolo “Un giorno, le stelle”, giunto secondo alla prima edizione del “Premio Urania”, cioè più di vent’anni fa!

  31. iguana jo

    il romanzo di Passaro ti avrà fatto questa impressione di “vecchio” e di “muffa” perché in effetti si tratta della versione “ridotta” di un romanzo più lungo, dal titolo “Un giorno, le stelle”, giunto secondo alla prima edizione del “Premio Urania”

    Io non ho letto questo Urania, ma se le cose stanno davvero come le descrive Birimbo66, mi spiegate qual è il senso di un’operazione editoriale di questo tipo?

    Sappiamo tutti che la fantascienza
    in genere invecchia più rapidamente di qualsiasi altro genere letterario, sappiamo pure quanti sono i (pre)giudizi sulla scena italiana: è possibile che non si riesca a trovare un romanzo decente scritto almeno in questo millennio?

  32. GianniT

    In effetti sarebbe meglio chiarire cosa significa “versione ridotta”. Si tratta di tagli fatti dall’autore stesso, dalla Mondadori o semplicemente è un racconto autonomo la cui ambientazione è simile al romanzo ?

  33. Attilio Funel

    Mitico “Universi di Moras”!!! Grazie Catani per aver partecipato con la tua ottima opera (e averci salvato da questo “ottimo” secondo)… 1990, o sbaglio?

  34. Birimbo66

    In effetti sarebbe meglio chiarire cosa significa “versione ridotta”. Si tratta di tagli fatti dall’autore stesso, dalla Mondadori o semplicemente è un racconto autonomo la cui ambientazione è simile al romanzo ?

    Beh, questo dovresti chiederlo all’autore e/o alla casa editrice…

  35. Nick

    Non capisco.
    Perchè non dirlo subito che si trattava di una versione ridotta?please…

  36. Ferdinando

    “il romanzo di Passaro ti avrà fatto questa impressione di “vecchio” e di “muffa” perché in effetti si tratta della versione “ridotta” di un romanzo più lungo, dal titolo “Un giorno, le stelle”, giunto secondo alla prima edizione del “Premio Urania”

    Ma allora perché non dirlo con una breve introduzione per collocarlo più correttamente nel periodo della sua gestazione.
    L’alternativa sarebbe stata una revisione più profonda con opportuni adeguamenti tecnologici, almeno compatibili con il presente.

  37. Danilo Arrigoni

    A me, sinceramente, son piaciuti entrambi i romanzi: più “lirico” e letterario il testo di Asciuti, più sbrigativo (ma sorretto da una notevole idea di base) il testo di Passaro. Non ci trovo comunque niente di male nel pubblicare versioni ridotte di romanzi inediti anche di un ventennio fa se la scelta fosse basata rigorosamente sulla bontà del prodotto e, nonostante alcune(forse dovute al limite delle pagine)eccessive semplificazioni in alcuni punti della trama, ZODIAC è un lavoro interessante e una piacevole lettura.

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