Urania Collezione 76: Missione eterna
Nuovo appuntamento con Joe Haldeman. “Urania Collezione” ripropone il romanzo del 1999 Forever Free, in cui tornano i personaggi del capolavoro Guerra eterna.
Il tempo: vent’anni dopo gli avvenimenti descritti in Guerra eterna (1974), il classico che ha reso celebre Joe Haldeman. Il luogo: un pianeta desolato di nome Dito Medio, Middle Finger in antico inglese, poco più che un laboratorio biologico abitato da una razza di cloni noti come Uomini, ma che in realtà sono “gli inumani successori dell’umanità”. Gli eroi… be’, forse non è più tempo di eroi. William Mandella, il soldato di Guerra eterna, ha sposato la sua Marygay e adesso fanno vita di famiglia, con due adolescenti a carico. Ma una situazione come questa non può durare. Così un’astronave modificata parte dal pianeta Dito Medio per fare un giro di quarantamila anni luce e tornarvi molte generazini dopo. Nella nave, fra gli altri, Mandella e Marygay, pronti a tutto pur di cambiare le sorti stagnanti della razza umana. Persino a violare le leggi della fisica e dello spazio-tempo…
Joe Haldeman, nato nel 1943 a Oklahoma City, laureato in astronomia, ha prestato servizio in Vietnam e dopo quell’esperienza ha scritto il romanzo Guerra eterna (1974, “Urania Collezione” n. 10), con cui l’anno successivo ha vinto i premi Hugo e Nebula. Il ciclo della guerra è continuato con Missione eterna (Forever Free, 1999), che qui ripresentiamo, e con il racconto Una guerra personale (1999, in “Urania” n. 1543). Ai temi dei due romanzi principali è legato un terzo volume, Pace eterna (1997), che sarà da noi integralmente ritradotto e pubblicato in questa collana. Nel 2004 Joe Haldeman ha vinto il premio Nebula con I protomorfi (“Urania” n. 1530).
[Visualizza la quarta di copertina.]
Posted in Urania Collezione
maggio 4th, 2009 at 17:59
…ecco cosa mi ricordava…
http://www.antoniogenna.net/simpson/futurama/sfondi/800x600Astronave.jpg
maggio 4th, 2009 at 19:43
Dopo l’aumento di prezzo per Urania abbiamo un altro aumento per UC e così sarà anche per i Millemondi.
Conclusione:per quei lettori di Urania che comprano tutto gli aumenti sono 3!
Forse 4 con Epyx.
Qualcuno potrà dire che non si è costretti a comprare tutto.
Ma per un appassionato lettore di Sf la cosa non è semplice.
maggio 4th, 2009 at 20:04
@Giuseppe P.
Epyx naturalmente non aumenterà il prezzo.
Mi sembra strano che nessuno si sia accorto che da gennaio i prezzi di libri e giornali sono aumentati fra il 5 e il 20%.
Qualche editore per non aumentare i prezzi delle collane supereconomiche le ha semplicemente sostituite con collane più care. Molti editori stanno facendo degli sforzi per stare sotto il limite dei 20 Eu (considerato come caro) e i 19,90 si sprecano.
Urania è sempre costato 4,2 volte il prezzo del tram a Milano. Si è riallineato con qualche anno di ritardo.
maggio 4th, 2009 at 20:09
Che bella copertina!!! :O
maggio 4th, 2009 at 20:11
Trovo questa copertina una delle migliori di tutta la produzione Brambilla. Mi dispiace solamente dell’aumento di prezzo (che in percentuale alla collana Urania è anche maggiore). L’avrei digerito meglio se fosse stato introdotto da un commento del curatore.
…vabbè.
maggio 4th, 2009 at 20:50
Grazie! Sul mio sito ho pubblicato la prima versione di questa immagine:
http://francobrambilla.com/zoom/1400×720/689941.html
maggio 4th, 2009 at 20:51
Ed ora ci si annuncia una versione riveduta e corretta di “Pace eterna”che è sì del
1997, ma è stata pubblicata su URANIA il 24 maggio 1998 al N° 1336 con una bruttissima copertina ( qualcuno sa di chi ? ) alla “Terminator”. Meno male che ora c’è Franco Brambilla che negli ultimi suoi lavori è apparso molto ispirato ed originale !
Va benissimo quindi Haldeman dopo ben 11 anni, ma il Curatore Maximo non potrebbe proporci il tema del militarismo con un ampliamento di orizzonte al suo opposto. E cioè
il pacifismo, in particolare proporci quello dello scrittore irlandese James White ?
Per chi fra i giovani lettori fosse interessato dia uno sguardo a
Wikipedia Italia
Chissà forse si convince.
maggio 4th, 2009 at 21:16
Oltre a White, sarebbe bello avere quel gioiellino che è Bill, eroe galattico del neo Gran Maestro Harry Harrison. Vedo dal catalogo che manca all’appello da 32 anni.
V.
maggio 4th, 2009 at 21:49
Io son molto contento per la riedizione di Pace Eterna in edizione integrale e fedele. La precedente mi ha lasciato molti dubbi, e la ritraduzione è una cosa che gradisco veramente molto. Speriamo che esca relativamente presto. Saluti
maggio 5th, 2009 at 07:14
A WuMing: il commento lo trovi proprio oggi nella pagina dedicata a Urania. Ma te lo riporto qui volentieri:
“…Infine il prezzo: ohè, scherziamo? Abbiamo il prezzo di copertina più basso di qualunque collana libraria in Italia e vi lamentate? Quanto alla minaccia di essere più selettivi (fra i lettori) se aumentiamo di trenta centesimi, credo che lo faranno solo i più biliosi, non i più bisognosi. Se Urania volesse davvero risolvere una parte dei suoi problemi di costi e foliazione, oggi dovrebbe costare dai 5 euro in su, che sono pari a cinquemila delle vecchie lire. Non fate gli ingenui, è da tempo che l’equiparazione 1 euro = 1000 lire è in atto, alla faccia del cambio del 2002. Ergo, Urania è diminuita di prezzo, non aumentata! Da sette anni…”
Il commento in grande stile lo farò, prima o poi. Ma sarà per dire che oggi Urania la stiamo regalando, praticamente. Perché non guardate i prezzi della concoorrenza e verificate cosa vi offrono, DA DIECI EURO in su???
maggio 5th, 2009 at 09:27
A Giuseppe Lippi: niente da dire sul prezzo, il paperback in lingua originale parte da $6.99, e ci sono certe pubblicazioni italiane che costano minimo Euro 9.10 (perchè ti fanno lo sconto del 10%), delle altre non ne parliamo in quanto partono da Euro 13.00-14.00.
Sono solo certe opere (opere?) pubblicate che fanno venire l’orticaria e che (almeno da parte mia) vengono riposte nella biblioteca dopo avere letto le prime pagine. Per quelli che richiedono a gran voce le ristampe di questo e di quello: ma perchè non vi comperate le prime edizioni? Bancarelle, fiere del libro ed e-bay ne sono ben fornite, io personalmente preferisco un bel libro mai pubblicato, visto che le novità non mancano, e soprattutto visto che posseggo tutti gli Urania pubblicati 😉
maggio 5th, 2009 at 13:07
@Giuseppe Lippi
mi devi scusare ma non avevo letto il tuo commento di oggi su Urania.
Fosre però più che un commento mi sarei aspettato un editoriale.
In fine… facci almeno lamentare! C’è rimasto solo quello. 90cent di aumento (fra Urania e Urania Collezione) me li posso ancora permettere.
maggio 5th, 2009 at 13:21
@Ferdinando
Concordo con te sulla questione degli inediti, che non sono mai abbastanza.
Tuttavia anche le ristampe sono necessarie, soprattutto per quei giovani lettori come me che non hanno tutta la collezione di Urania e per i quali talvolta diviene economicamente proibitivo recuperare i vecchi volumi.
Urania Collezione, in questo, raggiunge perfettamente il suo scopo!
maggio 5th, 2009 at 14:16
Torno sull’aumento: non vorrei sbagliarmi, ma credo che se facessimo un conto dei centesimi a parola (stile telegramma), scopriremmo che l’aumento è ancora meno vistoso. Credo che pur con la doppia colonna, una volta si pubblicasse molto meno testo di adesso, dove escono quasi sempre volumi da 20 sedicesimi (320 pgg). Ma chi avrà la pazienza di mettersi a calcolare?
maggio 5th, 2009 at 16:22
bene, non vedo l’ora di rileggerlo in questa nuova edizione! Mi ricordo poco del romanzo, e tendo a confonderlo con “L’equazione di Dio” 😛
Ho cominciato a leggere i racconti della raccolta “guerra eterna: ultimo atto” e sono veramente fantastici! il caro Joe non perde un colpo!
una cosa che non c’entra nulla con questo blog: ho da poco terminato di leggere “Fuga dal pianeta degli umani”, e bisognerebbe fare un rimprovero al buon vecchio Robert (od al traduttore) perchè ha scritto che l’autunno comincia il 21 Settembre, ma in realtà l’inizio è il 23!
maggio 5th, 2009 at 18:04
Scusate, ma non doveva uscire Farnham’s Freehold di Heinlein?
maggio 5th, 2009 at 19:15
@ferdinando
“Per quelli che richiedono a gran voce le ristampe di questo e di quello: ma perchè non vi comperate le prime edizioni? Bancarelle, fiere del libro ed e-bay ne sono ben fornite, io personalmente preferisco un bel libro mai pubblicato, visto che le novità non mancano, e soprattutto visto che posseggo tutti gli Urania pubblicati”
UC è una collana di classici, ovvero quasi esclusivamente di ristampe. Serve per le nuove generazioni di lettori, che a volte neppure hanno mai sentito parlare di certi titoli.
A me, che i titoli di UC li avevo già letti in gran parte e già li avevo quasi tutti, serve per nuove e migliori traduzioni.
Per le novità c’è (e deve esserci Urania).
V.
maggio 5th, 2009 at 21:04
Concordo con Vincenzo. Non a caso buona parte delle opere di Asimov sono state ritradotte negli anni Ottanta (e se non sbaglio diverse proprio da Lippi). Scusate se generalizzo, ma le edizioni degli anni 50 e 60 son buone solo per metterle via imbustate. La norma era: romanzi reintitolati in maniera del tutto fantasiosa (con titoli costantemente riduttivi e fuorvianti), tagli di testo abbondanti e arbitrari, censure bacchettone da cinema dell’oratorio di periferia, e infine traduzioni libere (condite da aggiunte barocche inventate di sana pianta). E non si può dire che anche gli anni 70 siano stati esenti da sciocchezze (imperdonabili in editori autoproclamatisi “custodi della verità” e dell’ortodossia SF):
come domenticare il “Clifford Dante Simak” in copertina? Come giustificare un “Flow my tears, the policeman said” reintitolato “Episodio temporale”? Come tollerare le “liberissime” e barocche traduzioni di Malaguti? Come accettare i refusi (nomi degli autori scritti sbagliati, per esempio) negli indici dei volumi delle Grandi Opere della Nord? (con quello che costavano!)
Evviva Urania Collezione quando ci ripropone un romanzo rispettando l’opera orginale.
P.s.: per cortesia, fate sempre come per il romanzo di Gunn (UC 68), rinominando l’opera con un titolo rispettoso dell’originale. Grazie
maggio 5th, 2009 at 21:09
oops, ho scritto “domenticare” e “orginale”: non ho fatto la lettura della bozza 😉
mea culpa :))))
maggio 6th, 2009 at 06:19
“come domenticare il “Clifford Dante Simak” in copertina?”
Ce l’ho!
Con gli scempi del passato, UC ha di che prosperare per decenni.
V.
maggio 6th, 2009 at 13:18
@Stefano
Grandi Opere Nord.
A me risultano:
-un Auson Mc Donald sul n. 5
-una Merrill (con due elle) e un anderson minuscolo sul n. 8
Oggettivamente intollerabile per solo 1035 autori elencati.
maggio 6th, 2009 at 13:30
Per Stefano : lo confesso, sono un Malagutiano, nel senso che ammiro molto l’ uomo, che nel bene ( molto più ) e nel male ( indicatemi dove ), ha attraversato cinquant’ anni di fantascienza Italiana, contribuendo anche a crearla. Ho notato che ultimamente si cita in continuazione ( almeno in alcuni dei siti che frequento ) la sua attitudine ad ” interpretare ” un pò troppo liberamente le traduzioni, a tal riguardo mi è sorta una curiosità: tenuto conto che personalmente non mastico nulla d’ inglese, ti chiedo se sei in grado di paragonare le varie versioni di un qualsiasi romanzo, rimarcando le ” aggiunte Malagutiane “, naturalmente non tutto un romanzo, ma anche solo qualche riga, in modo da farci rendere conto ! Ciao
maggio 7th, 2009 at 08:41
@Capitanklutz
Prova a confrontare la traduzione de “Il figlio della notte” pubblicata su Urania Collezione con quella di Malaguti. E nel volume 6 de “Le grandi storie della fantascienza” i racconti di Simak con i capitoli corrispondenti della traduzione malagutiana di “Anni senza fine”.
maggio 7th, 2009 at 09:31
Ciao Stefano, veramente confrontare due traduzioni in Italiano dal mio punto di vista non è indicativo, per capirci qualcosa penso che bisogni paragonarle col testo in Inglese, tenendo poi conto che è sempre possibile che esistano anche due versioni in inglese, come in pratica è successo per ” L’ uomo disintegrato ” di Alfred Bester. C’è nessuno che è in grado di farlo ?
maggio 7th, 2009 at 12:37
@Capitanklutz
Per risponderti dovrei tirare in ballo un post da me fatto in altro forum. Siccome non è corretto, ti posso dire: riprendiamo il discorso in quel posto lì (che da quanto hai scritto sopra conosci anche tu. Oppure ho capito male?).
maggio 7th, 2009 at 13:33
@Stefano
Se l’imbucatura è tua dove starebbe il problema? Certo non è corretto riportare il commento di altri, anche se il forum sul quale hanno scritto è pubblico. Se così fosse, puoi sempre mettere il collegamento che così ci possiamo edurre.
Vedo che la parolaccia è più leggibile, ora.
maggio 7th, 2009 at 13:50
@Stefano Con questa atmosfera da carbonari non mi ci raccapezzo tanto, identificare tramite accenni di quale Forum stiamo parlando è per lo meno non semplice; io personalmente arrivo qui passando dal link di Uraniamania ( non è corretto scriverlo ? Che male c’è ? ) ed è in quel sito che ho notato i primi accenni alla questione traduzioni, per poi ritrovarla trattata anche qui sul Blog ufficiale di Urania. Quindi : dove ne possiamo parlare ? Ciao
maggio 7th, 2009 at 13:51
Il vecchio formato di Urania era più capiente perché c’erano meno spazi bianchi nella cornice del testo. Almeno mi pare. Un 144 pagine di allora sono circa 250 di oggi: quindi tutta carta sprecata per un formato anche brutto, recuperato solo in parte dalla copertina bianca.
Infine: grande Brambilla!! Mi ero un po’ preoccupato dopo gli ultimi 2 numeri…
maggio 7th, 2009 at 15:50
@Capitanklutz
Sono stato proprio io a tirare in ballo la questione delle traduzioni di Malaguti (sia per Simak che per Williamson) su Uraniamania. Non vedo grandi motivi per ripetere quanto scritto in quella sede (mi pare di essere stato in quel frangente piuttosto esauriente); in ogni modo io penso che l’evidenza dica che la traduzione in UC del libro di Williamson sia affidabile e che quell’altra non lo sia. Comunque, il mio era solo un esempio per sostenere come in linea di massima le edizioni odierne siano decisamente migliori di quelle vecchie.
maggio 7th, 2009 at 16:27
@Attilio
Guarda che è VERO esattamente il contrario di quello che dici. Se non ci credi vai sul Catalogo di Vegetti, e controlla. Per ogni libro è indicato numero di pagine, formato e numero di battute x numero di righe.
Vedrai subito che quasi tutti gli Urania nel formato attuale hanno 55 battute per riga e ogni pagina ha 39 righe. Molto più varia la situazione per gli Urania cerchio rosso, che variano dalle 55 alle 70 battute per riga e in genere hanno tra le 37 e le 40 battute per pagina. E il formato dei cerchio rosso è 190×130, e quello attuale di Urania è 175×110.
Adesso facciamo dei confronti medi considerando anche il numero di pagine. Cerchio rosso: 60x40x160 pagg. = 384.000 battute. Urania formato attuale: 55x39x268 pagg. = 574.860 battute.
maggio 7th, 2009 at 19:11
Su Urania collezione è giusto proporre i classici che non tutti conoscono e magari anche “Le grandi Saghe” eliminate.
maggio 8th, 2009 at 17:20
@Stefano
Ho fatto dei calcoli (scusa ma sono ingegnere… che ce posso fa’?). Sorprendentemente, calcolando che per 384000 battute del formato piccolo occorrono 179 pagine in media (vedi i calcoli che hai proposto tu poc’anzi), risulta che sia nel formato Cerchio Rosso sia in quello nuovo ci sono circa 0.01 battuta per centimetro quadrato.
maggio 10th, 2009 at 07:54
@ redazione: nel numero precedente, la pagina dell’anticipazione proponeva La fortezza di Farhnam di Heinlein, gia’ pubblicato come “storia di Farhnam” su Urania Classici TANTI anni fa.
Come mai questo cambio di titolo?
A quando la pubblicazione di questo romanzo di Heinlein?
Buone letture
Gundam70
maggio 10th, 2009 at 09:27
@stefano
L’evidenza di cui parli non è molto evidente. Confronti (da un’altra parte) due traduzioni italiane, sostenendo che una è migliore dell’altra, che non è esattamente il punto in questione (in UC peraltro la traduzione probabilmente è stata rivista). Come nota kapitanklutz occorrerebbe il confronto con il testo inglese. La tua idea di essere stato esuriente su Uraniamania non è pertinente. Non sei stato esauriente qui, comunque. Poi è chiaro che non sei tenuto a essere più preciso. La scelta è tua. Ma in questo modo, scusami, non hai dimostrato granché. L’unica cosa chiara è la tua opinione, che però era chiara anche prima…
maggio 10th, 2009 at 09:54
@Antonio F
Tanto per chiarire. Su Uraniamania, Caio riporta che Tizio gli ha detto che la traduzione di Malaguti de Il figlio della notte era stata rimpolpata, come Tizio aveva potuto verificare controllando il testo inglese. Sempronio, che potrebbe essere Caio, riporta come Vangelo l’opinione certamente commendevole di Tizio, ma non mi sembra il modo corretto di procedere.
La nostra impressione è che anche su Simak riporti un sentito dire. Certo è che l’edizione in volume dei racconti di City differisce dall’edizione su rivista pubblicata nelle Grandi Storie della Fantascienza. Asimov era e Greenberg è una persona seria e pubblicavano dalle fonti che citavano.
maggio 10th, 2009 at 12:25
Ma scusate, era gia` uscito su UC Guerra eterna?
maggio 10th, 2009 at 12:51
Ma linkare Uranimania? Il link è l’essenza della rete, in fondo
V.
maggio 10th, 2009 at 13:03
@Vincenzo Oliva
Mettere un collegamento, intendi?
Certo, con i siti normali si fa. Ma una volta han chiuso le porte al sito perché non gradivano che gli ospiti vedessero cosa scrivevano.
@G.
>Ma scusate, era gia` uscito su UC
> Guerra eterna?
Cero. N. 010, novembre 2003.
maggio 10th, 2009 at 16:13
Timidi, ho capito.
V.
maggio 12th, 2009 at 20:34
non mi ero neanche accorto dell’aumento del prezzo… un buon motivo per abbonarsi!
è vero, l’astronave in copertina ha un po’ la linea della planet express, però ha un’aria decisamene cupa.
infine, chiedo anch’io: non doveva uscire un Heinlein? non che la cosa mi dispiaccia, ma tanto per sapere se c’è stato qualche problema con l’altro libro (mi pare che anche in passato, forse intorno al numero 40, era stato annunciato un titolo e invece ne era uscito un altro).
maggio 12th, 2009 at 20:40
@Piscu
A quel che ne so è solo rinviato. La revisione ha richiesto più tempo del previsto.
maggio 13th, 2009 at 17:44
Any way, vedere il nome (seppur scritto sbagliato) di Mauro Antonio Miglieruolo e il titolo del suo “Come ladro di notte” è qualcosa che riscalda il cuore. Cesare riceve quel che gli spetta.
V.
maggio 13th, 2009 at 19:43
@Vincenzo Oliva
Scherzi vero? È il suo nome legale…
L’errore è tutto il resto.
maggio 13th, 2009 at 20:31
Non scherzo no, visto che c’è scritto Mauro Antonio MigliAruolo :-).
E vederlo finalmente tra i classici riscalda il cuore.
V.
maggio 13th, 2009 at 20:39
@Vincenzo Oliva
Non voglio toglierti il piacere di scoprire sul n. 077 il perché del presunto errore…
maggio 14th, 2009 at 06:13
Potrei anche intuirlo :-), ma sarebbe come trovare su un’edizione nuova di “Io, Robot”: scritto da Isaak Iudich Ozimov: un po’ fuorviante
V.
maggio 14th, 2009 at 07:18
@Vincenzo Oliva
La Convenzione di Parigi dice che ogni autore ha diritto di essere individuato dal nome di sua scelta.
Per il Catalogo ho ricevuto tre richieste in questo senso. Per due si è ritenuto di indicare comunque il nome reperibile sui testi, ma per un altro si è deciso di non indicare il nome che figura nel testo. Nessuno se ne è accorto.
Ozimov magari non lo metterei in copertina, ma fra parentesi tonde sul frontespizio.
maggio 14th, 2009 at 17:26
Non ne facevo una questione di legalità, ma di riconoscibilità! :-). Un autore è riconosciuto attraverso il suo nome sui libri che pubblica, quale che sia il suo vero nome. E’ chiaro che può cambiarlo in qualunque momento. Ma poi non può lamentarsi se i lettori non lo riconoscono
V.
maggio 14th, 2009 at 17:45
@Vincenzo Oliva
Mi stupisce che solo tu abbia notato l’«errore».
Ma non dovrei stupirmi. La massa non lo conosce ed al massima arriccia il naso per partito preso.
maggio 14th, 2009 at 19:11
Be’, Miglieruolo (mantengo il marchio rispetto al nome ;-)) l’ho conosciuto, letterariamente, un quarto abbondante di secolo fa, leggendo “Circe” sul Robot dove venne pubblicato, acquistato su una bancarella. Un discreto impatto :-). Molti anni dopo, lessi il romanzo ristampando. E fu un NOTEVOLE impatto. Sicuramente è tra i cinque romanzi di fantascienza che amo di più. Insomma, MAM (l’acronimo resta) è un po’ nel mio cuore. Un po’ molto.
V.
maggio 15th, 2009 at 09:10
Già che abbiamo toccato il tema di titoli annunciati e poi rinviati… su UC 42 era annunciato “Gli umanoidi” di Williamson, ma poi non s’è più visto: mi potete dire che ne è stato? Rimandato sine die o accantonato? Grazie
p.s.: una piccola richiesta fuori programma ad Altieri o chi per esso: per favore ristampate i titoli di Gibson e Sterling esauriti negli Oscar. SUPERGRAZIE
maggio 15th, 2009 at 15:57
Mi associo a Zippo per le ristampe delle opere di Gibson e Sterling!
maggio 15th, 2009 at 17:06
E se invece dei due Vati si proponesse qualche altro alfiere del cyb, magari un po’ più interessante di loro? 😉
V.
maggio 18th, 2009 at 20:53
Dopo Aldani, Rambelli e Sandrelli un altro grandissimo autore nostrano arricchisce le preziose pagine di Urania Collezione, a quando la “strana coppia” Curtoni e Malaguti? quanta musicalita’ in questi nomi…miraggio, coraggio…
maggio 20th, 2009 at 12:22
A sto punto sono curioserrimo(!) di leggere questo “Mauro Antonio MigliAruolo”: finora i libri di autori “nostrani” pubblicati su UC mi hanno quasi tutti lasciato più o meno indifferente.
giugno 4th, 2009 at 15:18
Non conoscevo questo autore.
Ho trovato il libro davvero affascinante.Ora vorrei leggere gli altri due episodi di questa fantastica storia.
Purtroppo(o per fortuna) devo dividere questa nascente passione per la fantascienza con altri generi letterari. Quando leggi uno sconosciuto(da me) e provi questo tipo di reazione pensi che ne valga la pena.
E’ quasi un brivido di piacere.
giugno 9th, 2009 at 16:21
Bello. Ora non mi resta che prendere GUERRA ETERNA perchè ho il sentore che sia anche meglio.:-)
giugno 22nd, 2009 at 20:59
Sto leggendo, parecchio dopo la sua uscita, l’ottimo “I Protomorfi” di Haldeman. L’idea di seguire questo bravissimo autore nelle sue ultime uscite mi sembra felicissima. A quando la traduzione di “Old Twentieth”?
giugno 23rd, 2009 at 09:14
…mi rispondo da solo: “Old Twentieth” è già stato tradotto come “L’astronave immortale” in Urania, che sbadato!
Degli ultimi romanzi manca in effetti solo il più recente “The accidental time machine”