Oscar Vault – “Lyonesse” di Jack Vance

ottobre 23rd, 2024 by Redazione

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Oscar Vault

a cura di Beppe Roncari

“Lyonesse” di Jack Vance

 

Jack Vance, “Lyonesse – La Saga complea”

Jack Vance, “Lyonesse – La Saga completa”

Jack Vance è uno degli scrittori più poliedrici del panorama letterario statunitense, in grado di ottenere il successo con opere di generi molto diversi tra loro. Oltre alla fantascienza, si è dedicato anche al poliziesco, firmando tra l’altro tre romanzi apocrifi della serie di Ellery Queen.

I lettori di Urania lo conoscono già per il ciclo di Tshai, per la serie dei Principi Demoni e per la trilogia di Durdane, ma scommetto che saranno curiosi di scoprirlo anche nell’inedita veste di autore epic fantasy nel ciclo di Lyonesse, una trilogia fantasy storica ambientata un paio di generazioni prima della nascita del mitico Re Artù, e ora riunita finalmente in un unico volume da Mondadori.

La serie, amatissima dal pubblico internazionale, comprende i romanzi: “Lyonesse – Il Giardino di Suldrun”, “La Perla Verde” e “Madouc”, tutti pubblicati tra il 1983 e il 1989 e ambientati dall’autore in un arcipelago immaginario.

A sud della Cornovaglia, a nord dell’Iberia e dall’altra parte del Golfo Cantabrico rispetto all’Aquitania sorgevano un tempo le Isole Elder, le cui dimensioni variavano dal Dente di Gwyg, una sporgenza di roccia nera quasi sempre sommersa dai frangenti dell’Atlantico, a Hybras, registrata come “Hy-Brasil” nelle antiche cronache irlandesi, la cui estensione era pari quasi a quella della stessa Irlanda.
Su Hybras sorgevano tre città principali: Avallon, Città di Lyonesse e l’antica Ys, oltre a molti altri centri abitati cinti di mura, ad antichi e grigi villaggi, a castelli dalle molteplici torri e a manieri circondati da gradevoli giardini. (Da “Madouc”.)

Il regno di Lyonesse è governato con pugno di ferro da re Casmir, un sovrano spietato e calcolatore in perenne guerra contro gli arcinemici di Troicinet. La figlia Suldrun è una ragazza testarda e sicura di sé, che rifiuta la mano del pretendente scelto per lei dal padre. Esiliata in un giardino ai margini estremi del castello di Casmir, la principessa assiste a un naufragio destinato a cambiarle la vita.

Le onde ributtano sulla spiaggia un giovane buttato fuori bordo dal fratello invidioso, che si rivela essere il principe Aillas di Troicinet. E come nelle migliori storie, tra i due nasce un amore travolgente e disperato, destinato ad avere enormi ripercussioni sulla sorte di entrambi i reami.

Seguono avventure con maghi, frati, guerrieri, il feroce popolo nordico degli Ska… oltre a fate, folletti, changeling e altre creature legate all’Antico Popolo, esseri di una bellezza ultraterrena e l’umore mutevole che interferiscono con i piani di guerra degli umani.

E non solo. Vance non sarebbe Vance se non ci avesse messo almeno un pizzico di fantascienza, e infatti nel secondo romanzo della trilogia, “La Perla Verde”, il mago Visbhume di Lyonesse rapisce la principessa Glyneth di Troicinet, trasportandola nel mondo alieno di Tanjecterly, tra creature bizzarre e mostri spaventosi.

Il terzo romanzo, che ha vinto il World Fantasy Award nel 1990, è dedicato alle vicende della principessa “Madouc”. Per evitare spoiler, posso solo dirvi che Madouc non è chi tutti credono che lei sia e che il mondo della storia si amplierà ulteriormente, rivelando l’esistenza di una vera e propria guerra interdimensionale, in cui fa la sua comparsa persino il Santo Graal!

Nella trilogia di Lyonesse, come avrete capito, emergono in tutto il loro splendore due dei tratti distintivi della penna affilata di Jack Vance, gli stessi che ne hanno fatto uno dei maestri della space opera: la passione per gli intrighi e una fantasia sfrenata.

Lo scopo di Vance non è tanto la creazione di un’ambientazione credibile dal punto di vista storico, quanto di suscitare la meraviglia nei suoi lettori. Con uno stile picaresco degno dei migliori romanzi sword & sorcery e una pungente ironia riservata ad alcuni aspetti del mondo medievale, tra cui la regalità e la religione, Vance riesce a coniugare i toni dell’epica e della farsa, senza soluzione di continuità.

Il risultato è una fiaba per adulti che mescola folklore celtico, miti medievali e creature leggendarie che vi trasporterà in un mondo degno delle migliori opere di fantascienza. anche se, al posto degli alieni, ci scorrazzano fate, mostri mitologici e folletti.

Posted in Fantascienza, Fantasy, Grandi Saghe, Oscar Vault

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