Urania Collezione 196: James Blish, “Guerra al Grande Nulla”
Che cosa succede quando religione cattolica e fantascienza s’incontrano?
È questo uno dei temi affrontati dallo scrittore statunitense James Blish in “Guerra al Grande Nulla”, in edicola a maggio 2019 su Urania Collezione n. 196.
A Case of Conscience (“Un caso di coscienza”, questo il titolo in lingua originale) è stato pubblicato nel 1958 e l’anno successivo vinse il Premio Hugo per il miglior romanzo.
Insieme al successivo “Doctor Mirabilis” e al romanzo doppio “Pasqua nera” e “L’Apocalisse e dopo” (generalmente considerati un’opera unica) forma la trilogia nota con il nome di After Such Knowledge (“Dopo siffatta conoscenza”).
“Stimolante, audace, originale come certe utopie di Sheckley, questo thriller teologico ha rinnovato il tema tradizionale dei nostri rapporti con gli extraterrestri, ed è ormai considerato a buon diritto un testo fondamentale della sf moderna”
Sostenevano Fruttero e Lucentini.
All’interno del volume, il racconto “Spettro di libertà” di Luca Di Gialleonardo.
“Spettro di libertà” è un racconto di fantascienza avventurosa, che ricorda a tratti le emozioni del film Avatar o lo spirito del Ciclo di Tschai di Jack Vance.
Oblio si trova su un pianeta alieno, come invasore, ma a seguito di un evento traumatico impara a conoscere meglio la popolazione che sta decimando, scoprendo anche risvolti biologici che mai si sarebbe aspettato.
Abbiamo chiesto a Luca di dirci qualcosa su questo racconto:
“Pubblicare su Urania è il sogno di chiunque scriva fantascienza. Ci sono arrivato vicino qualche anno fa, come finalista al Premio Urania con “Direttiva Shäfer”, romanzo molto diverso, come impostazione. Finalmente ho raggiunto questo traguardo e speriamo che il racconto piaccia ai lettori.”
Buona lettura!
Posted in Ebook, Fantascienza, Urania Collezione
aprile 27th, 2019 at 10:36
Imperdibile! Copertina superba!
aprile 29th, 2019 at 20:43
Concordo, è un romanzo imperdibile, che lascia il segno.
Quando la fantascienza e la religione si incontrano di solito nascono capolavori.
maggio 2nd, 2019 at 12:58
Quoto Seby, pazzesca la copertina!
maggio 2nd, 2019 at 19:25
Mi sapete dire di chi è la traduzione? Se non sbaglio, ma potrei sbagliare, ce ne sono più di una. Grazie
maggio 2nd, 2019 at 19:26
Ciao @Filippo, la traduzione è di Giorgio Severi.
maggio 3rd, 2019 at 00:22
Uhm… quella vetusta anni ’60 e non la Cosmo? Siamo sicuri sia integrale?
maggio 14th, 2019 at 19:40
Non è integrale, pare però di capire che sia riadattata da Piergiorgio Nicolazzini e dalla sua agenzia, almeno così c’è scritto sul libro. Ma attendiamo risposta da Redazione
maggio 15th, 2019 at 13:35
Per rispondere alle vostre domande,
“Guerra al grande nulla” esce su Urania Collezione n. 196 nella traduzione di Giorgio Severi, tratta dal numero 56 dei Classici della Fantascienza Mondadori uscito in libreria nel 1981, che era a sua volta una versione sistemata e reintegrata della traduzione originale fatta da Giorgio Monicelli (pseudonimo di Giorgio Severi stesso), fondatore di Urania e uno dei traduttori più importanti di sempre per la fantascienza del nostro paese.
Abbiamo creduto di dover ripresentare questo capolavoro di Blish con la versione di Monicelli, per rendere omaggio a questo grande traduttore e a Urania, preferendo, rispetto ad altre traduzioni, certe scelte stilistiche volute da Monicelli che, all’epoca, ebbe modo di concordare con lo stesso James Blish. Si tratta quindi di qualcosa di più di una semplice ripresa di una vecchia traduzione. 😉
maggio 15th, 2019 at 20:12
Grazie della risposta, Redazione. L’edizione che ho letto io, decenni fa, è quella di Monicelli presentata su Oscar fs 680 del 1976.E’ questa la versione cui fate riferimento concordata con Blish oppure è quella originaria di Severi-Monicelli, quella diciamo meno completa?
Grazie
maggio 15th, 2019 at 20:23
@Grazie Redazione per la precisazione interessantissima sulla traduzione di Giorgio Monicelli, che ho subito riportato, citandoVi, su Wikipedia. Ma non vi nascondo che mi avete fatto sorgere un dubbio: visto che era figlio naturale di Elisa Severi e di Tomaso Monicelli, Giorgio Monicelli era lo pseudonimo ??? Anche sul sito della Fondazione Mondadori che riporta la biografia in data 28 maggio 2013 il dubbio non è chiarito. Grazie se avete notizie in merito.
maggio 16th, 2019 at 11:53
Possiamo solo ribadire la risposta precedente.
Giorgio Monicelli firmava anche con lo pseudonimo “Giorgio Severi”, sfruttando il cognome della madre. L’edizione che riproponiamo è quella già citata, presa dal numero 56 dei Classici della Fantascienza da libreria, che deriva da quella originaria di Severi-Monicelli (cioè “Monicelli-Monicelli”) concordata con Blish, con aggiustamenti e integrazioni redazionali successivi. Si tratta di patrimonio dell’editore e di Urania, e dunque si è preferito utilizzare questa versione, piuttosto che la traduzione di un altro editore. 😉
maggio 21st, 2019 at 13:14
Segnalo anche l’ottimo racconto di Luca Di Gialleonardo. Una storia davvero interessante che meriterebbe, mia umilissima opinione, uno sviluppo più ampio. Tra le altre cose mi ha fatto venire in mente la atmosfere del film Paura e desiderio (Fear and Desire) del grande Kubrick
maggio 26th, 2019 at 14:22
@Redazione
Grazie per la risposta, integro subito Wikipedia.
giugno 10th, 2019 at 16:41
Ringrazio Stanley per le parole di apprezzamento sul mio racconto. Ogni tanto penso anche io che mi piacerebbe trasformarlo in un romanzo, le basi ci sono tutte. Chissà che un giorno non lo faccia davvero.