I capolavori di Urania 1603: Il mestiere dell’avvoltoio
È uno dei grandi romanzi “irregolari” della sf: insieme al suo enigmatico protagonista, Jonathan Hoag, il lettore si trova preso in una ragnatela di terrori che comincia con una visita medica apparentemente banale e continua in un crescendo di colpi di scena fino a svelare il segreto dell’uomo sotto le cui unghie si nasconde una sostanza che non è affatto sangue. Dopo il romanzo, altri cinque capolavori della narrativa heinleiniana: “La casa nuova” con le sue architetture quadrimensionali, “Loro” con le sue creature in agguato, “La nostra bella città” col suo vecchio parcheggiatore che strappa giornali a fumetti, “L’uomo che vendeva elefanti” (e non disdegnava di “viaggiagli”); fino al paradosso di “Tutti voi zombie”, memorabile storia del futuro prossimo che in una precedente e audace versione italiana era stata intitolata “O tempora, o sexus!”.
ROBERT A. HEINLEIN(1907-1988) Notissimo nel campo della fantascienza tecnologica, si è divertito a stupire i lettori con alcuni racconti fuori quadro usciti su “Unknown” e altre riviste degli anni d’oro. Quest’ultimo tipo di produzione è stato raccolto in due antologie, Waldo + Magic, Inc. (1950) e The Unpleasant Profession of Jonathan Hoag (1959), che “Urania” ha tradotto in due volumi: Anonima stregoni (n. 1456) e Il mestiere dell’avvoltoio (n. 1474). Oggi ripresentiamo la serie, in due parti come allora, reimpostando la cronologia delle antologie originali: nel primo volume (uscito su “Urania” n. 1596) abbiamo dato Waldo e Anonima stregoni; nel presente volume concludiamo l’opera con il romanzo Il mestiere dell’avvoltoio e gli altri racconti, in modo da rispecchiare la raccolta originale del 1959 e la volontà degli eredi Heinlein.
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Capolavori
gennaio 30th, 2014 at 18:16
Ecco, bastava avere fantasia e ci si arrivava, semplicemente gli eredi di Heinlein desiderano che le raccolte siano identiche a quelle americane…
Questo Urania lo salto, ho già i due vecchi, ma se qualcuno non ce li ha, non se li deve fare scappare!
gennaio 31st, 2014 at 02:03
Per Heinlein solo rispetto, dal punto di vista del puro piacere della lettura direi che non mi piace quasi per niente, tuttavia in questo caso penso che valga la pena riprovarci. La storia ha un bel potenziale.
gennaio 31st, 2014 at 11:18
Non sono avvezzo a protestare, ma stavolta devo farlo.
Si tratta della copertina, drastica riduzione dell’immagine prodotta da Franco Brambilla per il racconto “La casa nuova”, ovvero “Il tesseratto”, visibile nell’ultima pagina de “i mondi nel cerchio n. 3″ della raccolta dello stesso autore.
A me sembra che la riduzione abbia fatto perdere completamente il significato dell’immagine.
Spero soltanto che l’amico Franco non sia stato remunerato in proporzione…
febbraio 1st, 2014 at 19:20
Vorrei sapere il giorno esatto in cui posso trovarlo in edicola, grazie
febbraio 1st, 2014 at 22:39
Troppe ristampe di cui sono già in possesso.
Forse è chieder troppo ma potevate almeno proporre agli abbonati di lungo corso un’estensione dell’abbonamento tale da “risarcire” dei numeri doppi.
Inoltre c’è anche il problema dello spazio che diminuisce e secca doverlo occupare con doppioni.
Lo dico senza polemica ma non ho rinnovato l’abbonamento anche per questo motivo.
febbraio 4th, 2014 at 12:27
Avvistato in edicola in appendice una corposa posta (leggiucchiata velocemente).
Naturalmente non comprato per mille ragioni(evitare doppioni,problemi di spazio,non finanziare pregiudicati)
Non segnalata uscita di marzo.
Preso Hartwell.
Da notare che in America e’ uscito lo scorso dicembre, bell’ esempio di tempestivita'(anche se il contents era noto da tempo e quindi le traduzioni sono state fatte con comodo)
A marzo il terzo volume di Nocturna.
febbraio 4th, 2014 at 14:00
Uno sguardo sul futuro ….. ovvero ….. “I Capolavori di Urania” in uscita nei prossimi mesi …..
“Ossa della terra” …..
http://www.mondourania.com/urania/u1461-1480/urania1467.htm
“Apocalisse su Argo” …..
http://www.mondourania.com/urania/u1361-1380/urania1369.htm
“Angelo Meccanico” …..
http://www.mondourania.com/urania/u1341-1360/urania1351.htm
“La notte del bombardiere” …..
http://www.mondourania.com/urania/u1101-1120/urania1119.htm
febbraio 4th, 2014 at 17:41
Beh, ma scusa, cosa dovevano fare, controllare se c’erano degli abbonati che partivano da prima dell’ultima edizione del capolavoro? E farlo per tutti i singoli capolavori? C’era da impazzire, anche perchè magari uno la seconda copia la voleva…
febbraio 5th, 2014 at 02:05
@ Armando:
Come hai fatto ad entrare in possesso di queste informazioni segretissime? Una volta insieme a Gianfranco Lucchi (Lucky) ho torchiato il curatore in persona ma i blocchi mentali inseriti dalla Mondadori ci hanno completamente depistato!
febbraio 5th, 2014 at 10:06
@Steve Rizzo:
la mia è a metà tra una richiesta ed una “provocazione”.
Il senso è: un abbonato di vecchia data ha tutti i romanzi ristampati con cadenza un Urania sì, un Urania no circa.
Che senso ha continuare a rimanere abbonati?
Purtroppo l’editore, a quanto dice Lippi, non ha intenzione di operare le proprie scelte editoriali ascoltando, se non in parte, le proposte dei lettori.
A mio avviso ci sarebbe la possibilità di intrattenere un rapporto assai più forte e diretto coi lettori abbonati che potrebbe portare benefici.
Ad esempio: perché non sottoporre agli abbonati un sondaggio dove si verifica la disponibilità ad un aumento di prezzo, a un cambio di periodicità o altro?
Io sarei stato favorevole anche a sottoscrivere un abbonamento PLURIENNALE pagando anticipatamente per 3,4 o anche 5 anni.
Questo perché penso che gli abbonati siano uno zoccolo duro e che il loro rapporto con Urania sia anche di tipo abitudinario/affettivo e che siano disposti a pagare di più per avere soluzioni diverse da quelle “imposte” dall’editore.
Se l’editore potesse contare su introiti anticipati, forse la politica editoriale potrebbe cambiare.
Il senso di tutti questi cambiamenti grafici va in una direzione comprensibile di maggiore visibilità e di tentativo di rinnovamento finalizzato alla vendita di più copie.
A me del cambiamento grafico importa fino ad un certo punto.
Preferirei che Urania potesse pubblicare romanzi senza dover ricorrere ad “asciugamenti” (che peraltro possono starci ma andrebbero comunicati in anticipo al lettore per correttezza) o che fosse fatta una scelta come quella ipotizzata da Lippi di pubblicare edizioni ridotte da rivista e forse più agili di quelle a volte ridondanti o elefantiache da volume di libreria.
febbraio 5th, 2014 at 11:03
Concordo appieno con quanto espresso da heropass.
febbraio 5th, 2014 at 12:00
@ maspe
Uscita di marzo segnalata (leggiucchiatura troppo veloce…)
M. John Harrison: Lo spazio deserto
febbraio 5th, 2014 at 12:19
@ Silver Apple
Stefano, Armando ha semplicemente letto la posta…
febbraio 5th, 2014 at 14:02
Finalmente qualche speranza per il fantasy,come riportato nelle risposte
alle Lettere.
febbraio 5th, 2014 at 15:25
“Lo spazio deserto” di M. John Harrison è un inedito? Qualcuno ha idea di quale sia il titolo originale?
febbraio 5th, 2014 at 15:35
@Lucky
grazie
Sembrerebbe la conclusione della
Kefahuchi Tract Trilogy
dopo Luce dell’universo Uraniaspeciale.26
e Nova Swing ura.1559
febbraio 5th, 2014 at 23:34
Il titolo originale di “Lo spazio deserto” è “Empty Space: A Haunting” ….. ed è effettivamente, come scritto da ‘maspe’, l’ultimo episodio della trilogia “Kefahuchi Tract” …..
http://d202m5krfqbpi5.cloudfront.net/books/1391343158l/15817097.jpg
http://www.newstatesman.com/2013/10/future-without-nostalgia
febbraio 6th, 2014 at 04:24
@ Gianfranco Lucchi (Lucky): Ah. Non sono ancora andato in città e non ho ancora comprato/sbirciato/leggiucchiato niente.
Comunque: mi sembrano proposte piuttosto valide, soprattutto il Sawyer che da tempo cercavo nei mercatini (Mi sembra logico che avendola già in cambusa vogliano valorizzare un’opera di un autore che nel frattempo si è molto affermato).
Richard P.Russo: dubito abbia superato la prova del tempo (Come del resto il cyberpunk nella sua quasi totalità), comunque lo ricordo con la simpatia degli innocui b-movie della seconda serata di Italia uno nei tardi anni novanta.
I tempi sono maturi per vedere se Serge Brussolo faceva schifo a tutti perché era molto in anticipo sui tempi (Guardate che tanto weird di adesso è fatto così: trame sfilacciate, robe non spiegate, scenari surreali etc) o perché faceva schifo e basta. Detto senza preconcetti e senza sarcasmo e premesso che della roba mi piace proprio perché è in grado di fare schifo in modi che nel momento in cui è stata prodotta non erano possibili. Esempio pratico: i Cromagnon nel 1969 facevano già schifo quanto gli Einsturzende Neubauten nel 1981. In “Caledonia”… ehm “cantano” come Burzum in “Filosofem”, siete liberi di credere il contrario quanto volete ma io lo trovo un merito non da poco.
Michael Swanwick: niente in contrario.
febbraio 6th, 2014 at 09:58
Forse si potrebbe fare un abbonamento ex novo ai soli inediti, non una modifica a quello già in corso…
Ovviamente anch’io vorrei che Urania pubblicasse tutto il meglio della sf indipendentemente da costi e numero di pagine…
febbraio 6th, 2014 at 15:28
Grazie a maspe e ad Armando!
febbraio 6th, 2014 at 16:23
La notte del bombardiere è un buon romanzo, a me Brussolo piace e credo sia un peccato che certo sciovinismo anti-francese abbia impedito un approfondimento maggiore di quest’autore (almeno la prima antologia VUE EN COUPE D’UNE VILLE MALADE, o i suoi “horror”). Apocalisse su Argo è molto bello; per fortuna almeno Ossa della terra mi mancava. Niente da dire sui titoli riproposti, peccato li abbia già in libreria. Ottimo l’annuncio di John Harrison, speriamo possa essere recuperata anche la sua produzione science-fantasy.
febbraio 6th, 2014 at 17:55
Silver Apple, mi suona strano il tuo ragionamento, anche se ho capito e sono d’accordo con quello che dici riguardo il fare schifo prima degli altri! Per me è definibile come genio, non userei l’espressione fare schifo…Però grazie mille per i link, è un po’ di tempo che non ascolto cose come i Cromagnon o Moorcock (dei Hawkwind e dei BOC sono quasi-fan), quindi grazie!
febbraio 6th, 2014 at 19:13
@ Silver Apple
Einstürzende, bitte… mit Umlaut!
Visto che a Varese (almeno fino ad Ottobre) non ci si potrebbe vedere più, riusciamo almeno a sentirci?
Mandami un messaggio privato su Uraniamania (non sul forum)
Grazie e scusate l’OT
febbraio 6th, 2014 at 23:42
@ ophiucus75: Quindi pensi che ora che la scacchiera internazionale è mutata e visto il generale clima di revisionismo storico, talvolta francamente eccessivo, si possa se non altro valutare più serenamente Serge Brussolo?
@ Steve Rizzo:
A volte sì (Quando la gente non si rende conto della portata di quello che fai), a volte uno (Quando neanche tu ti rendi conto della portata di quello che fai). I primi vengono rivalutati troppo tardi, i secondi vengono per lo più ignorati da vivi come da morti.
@ Lucky:
Umlaut: non so come si mette ma difficilmente penso che mi ricapiterà di doverla usare (Curioso che mi sia capitato già una prima volta… comè che sono andato a finire a parlare di industrial sul blog di Urania… ah già Serge Brussolo… boh!)
Avevo un account che non ho mai usato: “Argentea testa d’uovo”.
Oggi in edicola ho trovato questo libro (Così dai, tanto per dire qualcosa che c’entra, ogni tanto).
febbraio 6th, 2014 at 23:43
“A volte uno” era ovviamente “A volte no”
febbraio 7th, 2014 at 16:30
Serge Brussolo era presente nell’ottima lista vecchissima di Rama, un grande appassionato di scacchi e SF che aveva un suo sito e la cui lista mi aiutò molto ad orientarmi nella fantascienza e nella fantasy più di 15 anni fa agli albori (miei) di internet…
febbraio 7th, 2014 at 22:53
Spero di sì: secondo me è un autore molto variegato che meriterebbe di essere conosciuto nelle sue varie sfaccettature (il Giallo Mondadori pubblicò un paio di suoi interessanti noir in una collana di una decina d’anni fa).Ho letto a suo tempo Boulevard des banquises, Les immurès e Le nuissable, oltre all’antologia già citata, e mi piacquero molto; spero che la riproposizione del buon fanta-horror La notte del bombardiere possa essere di buon auspicio per future traduzioni. Autori come Jacques Spitz, o, in ambito giallistico Boileau-Narcejac, Magnan meriterebbero maggiore attenzione (da noi sono conosciuti solo grazie alle edizioni mondadoriane da edicola), ma sembra abbiano spesso attirato pregiudizi incomprensibili.
febbraio 8th, 2014 at 12:52
Ho letto la famigerata posta di questo numero….
Ho visto la risposta al punto 4 (o era 5?) che mi riguarda più delle altre.
Apprendo che deve essere “l’editore” il bersaglio del mio malcontento che si ristampa ad ogni ristampa.
Così ho scritto direttamente a mondadori:
redazione . internet @ mondadori . it
…spero che la cosa abbia un seguito e non finisca nell’oblio totale di un feroce buco nero.
febbraio 8th, 2014 at 14:21
Serge Brussolo: ricordo ancora una vecchia rubrica della posta in cui un lettore chiedeva che venissero pubblicati più titoli dell’autore francese. Risposta di Lippi (vado a memoria): “Ci piacerebbe pubblicarne di più, ma ad ogni suo libro si registra una fuga di massa dei lettori…”. Io non l’ho mai letto (a giudicare dal livello medio de “I Capolavori” sarà un ottimo libro) sono curioso d vedere cosa poteva mai causare questo crollo di vendite a parte il nome non anglosassone…
febbraio 9th, 2014 at 13:56
@Arrabbiato: lo spero anch’io.
Il mio mancato rinnovo dell’abbonamento è l’unico segnale che ho potuto dare come segno di malcontento per una serie di cose che non ho ritenuto corrette nei confronti di me come lettore e come abbonato pluriennale.
Ho capito che difficilmente cambieranno le cose, e, pur riconoscendo lo sforzo in atto fatto da Lippi con la pubblicazione di autori interessanti, i “contro”, che ora non sto ad elencare,sono più dei pro.
Per cui, senza alcuna polemica, ho preso la mia decisione.
Spero di poter cambiare idea tra qualche tempo perché rinunciare a trovare Urania nella cassetta della posta non è stata una decisione facile.
febbraio 9th, 2014 at 23:50
1) @ophiucus75:
Non avevo mai notato questa “francofobia”, ma poi fra gli appassionati di gialli? Dai non scherziamo, ne basta uno: Jean Patrick Manchette, ce ne sono altri bravini, bravi, qualcuno anche bravissimo ma davanti a J.P. spariscono tutti come del resto la grandissima parte di ogni altro autore di ogni altro genere di ogni altro posto del mondo…ma quanto glielo invidio.
febbraio 9th, 2014 at 23:55
aspe’ “la grandissima parti degli autori di ogni altro genere etc etc” se no sembrava che a quasi tutti gli scrittori del mondo gli casca qualche pezzo a terra…
febbraio 10th, 2014 at 19:49
Vedo che lo sconforto regna sul blog all’idea di un altro anno di inediti alternati a ristampe (@ heropass e arrabbiato, potete nutrire dubbi che le vostre proposte/proteste non avranno maggior successo delle mie sulla pagina di “Coyote”? Mettiamoci in testa due cose: uno, gli interlocutori a cui ci appelliamo non hanno il potere di venirci incontro e, due, non abbiamo modo di appellarci a chi l’avrebbe).
Mi sembra allora simpatico tirarvi su di morale facendovi notare che anche in un anno che sembra annunciarsi di vacche magre sul fronte FS come questo vivremo come minimo due mesi favolosi: giugno e luglio.
In quei due mesi ci aspettano infatti due grandi (per valore e dimensioni) romanzi di fantascienza.
Ignoro al momento se a luglio leggeremo Scalzi o Reynolds su Jumbo, ma non ho dubbi su quello che leggeremo a giugno: “The windup girl”(o “La ragazza meccanica”). Sì, non stropicciatevi gli occhi, avete letto bene.
Ma quanto è buffo il mondo editoriale italiano? Un mondo in cui ostacoli di fronte ai quali giganti editoriali con cataloghi di decine di migliaia di titoli arretrano atterriti, non spaventano invece un minuscolo editore di novelization videoludiche e romanzi a base di zombi,che entra nel mondo della FS dalla porta principale con entusiasmo – incoscienza? – che mi sembra perlomeno invidiabile.
Comunque sia, buone letture.
febbraio 11th, 2014 at 07:37
Le ripubblicazioni di buoni autori potrebbero anche rientrare in una giusta politica dell’editore di far conoscere queste opere anche fra nuovi o fra giovani lettori per ampliare il numero degli affezionati oltre lo zoccolo duro che lentamente dovrebbe ridursi… specie se poi l’editore può disporre di tali classici anche a buon mercato… Quanto all’abbonamento ancora a me che leggo gli ebook la questione ancora non si pone. Per ora quindi ho le mani libere di scegliere cosa e dove, ultimamente su Amazon si trova robba buona da altri editori e dopo il bel Coyote mi sto leggendo un interessante Reynold.. Certo che se l’editore mi proponesse di pagargli in anticipo una trentina di numeri da scaricare a piacere a € 3,50 ad es. potrei anche pensarci…
Per finire mi domando se qualche lettore potrebbe indicarmi qualche altro blog interessante più generalista.. con commenti anche per altri editori, per serie tv, film tutto di sci-fi naturalmente!
febbraio 11th, 2014 at 15:50
@ Mauro Murgia:
Sai non è mai simpatico fare i conti in tasca a nessuno però la logica con cui deve essere curata Urania immagino non sia così diversa da quella di un piccolo editore specializzato.
E’ pubblicata dal gruppo che fra i dinosauri dell’editoria è stato sempre quello dove la letteratura di genere ha avuto più spazio, ora evidentemente non è più fra le sue priorità, cambiano i tempi, cambiano le cifre.
Le ristampe dal punto di vista degli abbonati non saranno il massimo ma servono a tenere in catalogo degli autori ed è una cosa importante, vista la tendenza generale a snellire i cataloghi o a moltiplicare a dismisura solo l’offerta di prodotti fotocopia di quelli che vendono molto in pochissimo tempo, rischiando sempre meno, in barba all’inestimabile valore culturale che questi gruppi hanno avuto in passato.
(Del meccanismo con cui scadono i diritti e si ristampano i libri so pochissimo e probabilmente è sbagliato, sono conclusioni a cui sono giunto con gli elementi in mio possesso guardando chi aveva in catalogo certi autori tipo negli anni settanta e chi ce li ha adesso)
Urania inoltre ha vita editoriale brevissima e la cosa immagino non aiuti.
Detto questo:
1) Dai non mi sembrano affatto vacche così magre, bisogna arrangiarsi con quello che c’è in giro, a parte qualche eclatante occasione persa per i motivi risaputi non è che ci stiano facendo perdere chissà cosa.
2) C’è anche il nuovo Pynchon nell’aria, è appena uscito in inglese, è la versione alleggerita for dummies dell’autore de “L’arcobaleno della gravità” ma per il momento mi sembra ancora un evento in grado di farmi trascinare in una libreria.
febbraio 13th, 2014 at 01:13
@mauro murgia
il Bacigalupi in che collana?
febbraio 13th, 2014 at 19:06
@ Silver Apple
Sulla storica attenzione di Mondadori per la narrativa di genere non posso che darti ragione. Mi verrebbe da dire: “Le dobbiamo molto” , se non fosse che dagli anni ottanta ad oggi per le sue pubblicazioni ho speso un piccolo capitale. Direi che siamo pari.
Più che per muovere una critica alla grande M (no, non la Marvel, l’altra) il mio messaggio era motivato dalla sorpresa “sloga-mascella” che uno dei libri maggiormente desiderati del genere SF degli ultimi anni (e irraggiungibile per via delle richieste economiche troppo elevate, ricorderai) fosse pubblicato da un editore che, in confronto ai grandi storici, quasi non esiste. Ovviamente perché i grandi non erano sufficientemente interessati, chiaro. Imbattermi per puro caso nell’annuncio della prossima uscita de “La ragazza meccanica” (inutile dire che ci ho messo un po’ a capire di cosa si trattasse e poi mi si è illuminata la giornata…) mi ha spinto a scrivere il messaggio che hai letto. Dovevo pur dirlo a qualcuno
Sulle vacche magre: figurati, per un lettore onnivoro come me le vacche sono sempre gravemente obese; nessuna possibilità che il numero di libri che leggo riesca mai a raggiungere il numero di quelli comprati. Più che altro mi immedesimavo con gli abbonati e con coloro che, leggendo magari soltanto FS o identificando la SF unicamente con Urania e ignorando gli altri editori, si fossero depressi nel vedere per il secondo anno consecutivo passare le uscite inedite da dodici a sei (cinque opere di autori affermati e una del premio Urania: incrociamo le dita).
Su Pynchon: ormai i suoi libri escono anche troppo spesso, è diventato quasi prolifico (preferivo quando a scrivere un libro ci metteva quanto i Tool a incidere un disco :D)
@ maspe
Collana? Non ne ho idea; edizioni Multiplayer.it
febbraio 14th, 2014 at 09:18
Da molto non seguivo il blog…. Dai commenti mi sembra di capire che sotteso a tutto il discorso culturale sulla FS ci sia la dura legge dell’economia…. Per cui torno a richiedere: pubblicate in U.Collezione “Genoa contro Texcoco”, forse aiutera a capire meglio i “nostri tempi”…
febbraio 15th, 2014 at 02:22
@ Mauro Murgia:
Lo scoop: No, hai fatto bene… dal mio punto di vista.
Pynchon: Ma “vizio di forma” secondo me non era così qualunque come ha detto qualche inetto della critica (Non so che libro hanno letto per parlare di “Grande Leboski”, c’era un’atmosfera da funerale di un’epoca alla Richard Brautigan/Hunter Thompson) però avrei preferito se si fosse trattato di un divertissement, una cosa tipo “Vi faccio vedere come detto legge pure nel vostro territorio e nel frattempo riempio il libro di tante di quelle sottotracce che neanche ve lo immaginate e poi torno a fare il mio lavoro”.
@ Il trasfigurato:
1)L’ho trovato ieri in un mercatino
2)Questi tempi non sono certo miei, ci sto da estraneo e non perché ne abbia vissuti di migliori, perché fanno schifo autonomamente anche senza essere paragonati a niente.
Vacche a dieta: Ignoro gli strilli di copertina, disprezzo la critica (soprattutto quella ufficiale, soprattutto italiana), pratico la regola aurea dei Public Enemy e non credo all’hype con poche eccezioni (Spesso me ne pento) mi servo quasi esclusivamente nei mercatini.
Tolta Urania, pochi selezionati autori, rari “colpi di fulmine”, alcune collane di cui fidarsi ciecamente e alcuni piccoli e piccolissimi editori (spesso di genere) è difficilissimo che compro un libro nuovo.
La pila aumenta comunque a dismisura ma non è questo il punto, è decaduto il patto di fiducia con gli editori, basta entrare in uno di quei mercatini e vedere cosa c’era nelle collane economiche della Longanesi o della Garzanti o in un Oscar degli anni settanta.
Anche John Coltrane si preoccupava di quanto vendevano i suoi dischi, è’ giusto occuparsi degli aspetti più prosaici del fare cultura, ma immagino che succedesse anche quando si facevano edizioni economiche del “Placido Don”: non è abbassando ulteriormante la stanghetta che si risolve la crisi del libro.
Ma se gli editori pubblicano robaccia vuol dire che c’è chi la scrive, già miracolati dall’aver pubblicato roba che in altri tempi/in altri universi paralleli non era degna neanche del cestino della carta dell’editore che li ha pubblicati, gli autori nessuno li obbliga a scrivere male storie inutili, a dire sciocchezze in televisione, a dare opinioni bovine sui reality show o sugli omicii insoluti, a reiterare l’insulso circolo di cucito della “pagine culturali” dei giornali e, secondo le previsioni più apocalittiche, a fare il ministro della cultura.
febbraio 15th, 2014 at 16:16
C’è scritto che l’ebook è disponibile ma sul sito inmondadori non c’è ancora…sapete quando lo pubblicheranno?
marzo 16th, 2014 at 11:45
Per quanto riguarda Serge Brussolo non credo ci sia in ballo la francofobia, semplicemente i suoi romanzi non hanno trama.
A me hanno sempre affascinato, sono pieni di idee e scritti benissimo, ma la storia non finisce, e presumo che a molti questo dia fastidio.