Urania Collezione 104: Il lungo silenzio
“Gary scivolava nell’oscurità lungo la riva e aspettava il rumore dell’esplosione, il colpo penetrante di una carabina. Che insensata quella vecchia a pensare di poter sgattaiolare attraverso il ponte, l’altra estremità era sorvegliata dalle truppe con i fari a raggi infrarossi e i cannocchiali montati sulle carabine.” È l’inizio della spaventosa cronaca di guerra futura di cui è protagonista il soldato Russell Gary: un uomo che ha la sola colpa di essersi ubriacato prima che si scatenasse l’inferno. Per di più sulla riva “sbagliata” del fiume. The Long Loud Silence è il romanzo più celebre di Wilson Tucker. Lo presentiamo nella versione appositamente ampliata e aggiornata dall’autore e con la prima stesura inedita della conclusione, mai apparsa nelle edizioni americane.
Wilson Tucker (1914-2006), americano, è l’autore di classici come La città in fondo al mare (1951), Signori del tempo (1953), Tele-Homo Sapiens (1954), L’uomo che veniva dal futuro (1955), Mi chiamo Ben Steward (1957) e L’anno del sole quieto (1970). È Autore emerito della SFWA (1996).
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Posted in Urania Collezione
settembre 7th, 2011 at 12:44
Mamma mia che copertina…
Del romanzo chi mi sa dire qualcosa? Vale la pena?
settembre 7th, 2011 at 15:14
Come al solito cover stupenda.
Non conosco il volume che senza dubbio acquisterò.
settembre 7th, 2011 at 20:57
Approfitto senz’altro per recuperare questo classico che sinora mancava alle mie letture di sf.
settembre 8th, 2011 at 14:11
Ma è già uscito? A Torino non lo trovo.
settembre 8th, 2011 at 15:18
La stesura inedita della conclusione era citata già nell’edizione Fanucci del 1990 e forse era già inclusa nell’edizione precedente, magari nel frattempo è apparsa anche nelle edizioni americane. 😉
settembre 10th, 2011 at 21:49
@nuova traduzione ?</B)
Se non ho letto male in un sito che lo citava, questo romanzo fu edito in Italia per la prima volta nel 1954.
Era una edizione Mondatori ed il traduttore era l’ingegnere Armando Silvestri, nato a Palermo, e tra i “fondatori” della F.S. italica già “dalla fine degli anni Trenta quale , redattore capo de “L’Ala d’Italia”, la rivista del ministero dell’Aeronautica, autore di racconti e fantasie scientifiche .. “ e qui cito Gianfranco de Turris nel suo saggio del 1971 , ormai un classico “Quarantacinque anni di fantascienza in Italia”
SITO CON IL SAGGIO
Palermo sab, 10 set 2011 21:42:02
settembre 12th, 2011 at 21:37
Qualcuno lo ha già letto? Com’è?
settembre 12th, 2011 at 22:41
Sì, anch’io lo comprerò (Dovrebbe mancare poco a questo punto del mese). Mi sono stupidamente perso “L’anno del sole quieto” perché è uscito nel periodo in cui non ero molto assiduo ma questo non me lo faccio sfuggire… c’è anche il director’s cut!!
La copertina è abbastanza eloquente… Però se il teschio e l’elmetto fossero stati un po’ più sparpagliati avrebbero rovinato la composizione ma avrebbero avuto un effetto più drammatico. Se il teschio non fosse stato neanche completo sarebbe stato ancora più orribile.
Ma sono dettagli.
settembre 14th, 2011 at 10:46
Letto in poche ore nella edizione Fanucci (identica alla versione Urania, compreso il “doppio finale”): bello, a tratti MOLTO bello. A parte alcune ingenuità e una evidente “inadeguatezza” al tempo moderno. Comunque altamente consigliabile.
settembre 14th, 2011 at 14:56
Franco, ma come mai c’è questa enorme differenza tre le ottime copertine di UC e quelle di Urania? Perché su quest’ultima disegni solo astronavi e cannoni laser?
settembre 15th, 2011 at 00:52
È finalmente uscito!! Sembra molto bello…
settembre 15th, 2011 at 13:07
Comprato!! Il prossimo mese pubblicano “Titano”, BENE!!!
settembre 15th, 2011 at 23:34
A lettura terminata, mi é venuta subito in mente la contrapposizione tra Rosseau e Hobbes per quanto riguarda il modo con cui l’uomo vive la natura (intesa come assenza di società). Nel primo, l’uomo é un “buon selvaggio”; é la società a corromperlo. Mi sembra che nel tema del dopobomba qualche scrittore la pensi cosi': Kim Stanley Robinson (la trilogia di Orange County), P.K. Dick (Cronache del dopobomba) per quanto riguarda i primi romanzi che mi vengono in mente, Pamela Sargent (L’ultima cerimonia) e Sturgeon (Il tuono e le rose) per i racconti. Qui il dopobomba dona, in un certo senso, una seconda chance all’umanità che invece di passare il tempo a sgozzarsi cerca di costruire le basi di una civiltà degna di questo nome.
Per Hobbes vale invece la regola del “lupo mangia lupo”. L’uomo é nato cattivo, prevaricatore e ci vuole il Leviatano per incanarlo nella società. Qui troneggia Heinlein, ovviamente, ma non solo; anche questo “Il lungo silenzio”. Un po’ noioso all’inizio (e troppo parco di informazioni: che cosa ha causato la guerra? Chi l’ha dichiarata? Com’é possibile che il protagonista sia talmente ubriaco da non accorgersi che mezza America va in fumo?), ma poi acquista una sua visione filosofica hobbesiana incarnata nel protagonista Gary, carogna come pochi, uno che si deve essere divertito un sacco in Vietnam a lanciare napalm sui civili e se la spassa in un mondo in agguati, trappole, strangolamenti; un mondo che un fiume separa dall’altra costa, non toccata dalle bombe (il Leviatano); un fiume che Gary deve attraversare a ogni costo e infatti il prezzo che paga é altissimo.
Il doppio finale da’ in effetti una diversa interpretazione della personalità di Gary (la seconda piu’ in tono con l’atmosfera lugubre di tutto il romanzo).
settembre 16th, 2011 at 08:38
Com’è…. è un romanzo di Tucker, non il suo migliore ma alla pari con L’anno del sole quieto. Amaro e disincantato, non lascia spazio a ideali e buoni sentimenti, e lo dichiara sin dalle prime pagine (se la vecchia avesse avuto qualcosa gliela avrebbe portata via).
Da leggere, come quasi tutte le opere di Tucker.
settembre 17th, 2011 at 11:19
“Vendute” 3 copie…la mia, una a mio cugino (su cui ho fatto opera di persuasione) ed una ad un cliente della mia fumetteria, che ha visto la mia copia appoggiata sul banco e me l’ha…comprata (ovviamente poi me ne sono procurato un’altra, eh).
A tal proposito perché non proporre il materiale Uranico anche nelle Fumetterie/Librerie specializzate, al limite se non per il numero nuovo (credo ci siano vincoli contrattuali con le edicole..?) quantomeno per i volumi arretrati…
Si è svegliata persino la Sergio Bonelli…meglio che tenere le copie invendute a “morire” nei magazzini, no ?
Che ne pensa, Lippi il Sommo ?..
settembre 17th, 2011 at 23:36
Preso oggi, non vedo l’ora di leggerlo.
Copertina splendida, complimenti!
settembre 18th, 2011 at 15:58
@Jerome: Hai parlato da vero saggio, cerchiamo di creare un movimento di opinione per riportare alla vita gli arretrati di Urania più vecchi di 18 mesi.
settembre 18th, 2011 at 16:03
D’accordo con la tua idea,in tal modo potremmo procurarci anche i numeri arretrati e poi Urania e “sorelle” non ritornerebero all’editore dopo un mese.
Sarebbe un’idea formidabile:
è ovvio che dovremmo trovare le copie sia in edicola che in libreria o fumetterie.
Qual’è il problema?
settembre 18th, 2011 at 20:45
Ottima l’idea delle fumetterie, Jerome, e spero di potervi dare presto l’altra grande notizia: gli e-book di Urania, ai quali stiamo già lavorando.
settembre 19th, 2011 at 22:41
Piacere che l’idea (relativa alle Fumetterie) sia stata apprezzata, spero la cosa possa concretizzarsi in tempi non troppo futuri(stici)…la lett(erat)ura e la FantaScienza in specie ha bisogno di ogni sostegno possibile per sopravvivere in tempi come i nostri, in cui si sogna assai poco ed ancor meno lo si fa con lo sguardo rivolto a quel che sarà o potrebbe (essere).
Per cronaca e dato statistico la Bonelli Editore rende disponibile al canale “Librerie di fumetti” tutto il parco arretrati (non esauriti, ovvio…) sino ai 6 mesi precedenti…ad oggi.
Quel che vorrà o potrà fare Mondadori con Urania&sorelle sarà naturalmente questione “interna”, da parte mia spero di poter presto offrire ai miei clienti…un oblò sul Futuro. Per quel che ho visto, nei 15 anni da che sono aperto, i frequentatori delle fumetterie spesso non sono abituali nelle edicole quindi potrebbe davvero aprirsi uno sbocco interessante per i “nostri” bei volumi ! Saluti !!
settembre 20th, 2011 at 08:44
@ Attilio… non lo so, non mi sembra che su urania ci siano poi così tante astronavi:
http://www.mondourania.com/urania/u1561-1580/urania1561-1580.htm
io non riesco ad essere oggettivo, ma non vedo una gran differenza se non nella grafica.Forse il cerchio è un po’ “claustrofobico”?
settembre 20th, 2011 at 13:03
@G. Lippi: bellissima notizia, spero che,diritti d’autore e problemi tecnici permettendo, si possa fare qualcosa anche per gli arretrati!
settembre 20th, 2011 at 13:50
Ma grande notizie Lippi, come a dire che Urania è vivo e ha voglia di farsi conoscere ed apprezzare sempre più, no? Il sistema presentato da Jerome è molto buono, magari si potrebbe anche dare la possibilità alle fumetterie e/o libreire di ordinare gli arretrati a prezzi convenienti che aiuterebbe non poco, penso. Passando di ‘palo in frasca’, invece, come sarà il ‘restyling’ di Urania per l’anno prossimo, si può anticipare qualcosa? Io qualche suggerimento l’avevo dato…
ciao e grazie
Andrea
settembre 21st, 2011 at 13:20
come mai tutti questi romanzi “apocalittici”? volete prepararci al 2012?
settembre 22nd, 2011 at 19:03
@G. Lippi So che andrei fuori tema con questo intervento, ma vorrei ringraziarla particolarmente per la collana Urania Collezione. Ho 23 anni e non sono molti mesi che mi ci sono avvicinato, ma attarverso il mercato dell’usato ho recuperato anche parecchi titoli precedenti e ammetto di aver scoperto degli autori veramente interessanti, quindi grazie! Mi permetto di fare una domanda però: ho trovato su internet una sua vecchia intervista del 2009 al sito di Uraniamania, nella quale indicava alcune uscite future (del 2010), tra le quali spiccava Hyperion di Dan Simmons. Ora siamo quasi alla fine del 2011 e ancora non è arrivata… è ancora nei vostri programmi? Perché non ho mai avuto la fortuna di leggerla, e faccio proprio fatica a recuperare delle vecchie edizioni a causa degli eccesivi prezzi dei collezionisti ^^” ps. in quell’intervista diceva anche di rendere i futuri di UC più recenti, con autori come Hamilton anche… OTTIMA IDEA SAREBBE!
settembre 22nd, 2011 at 22:02
@ Cyberfede: Proprio due o tre giorni fa Fantascienza.com ha annunciato l’imminente ripubblicazione del ciclo dalla Fanucci (Ma che lo ripubblichino effettivamente tutto resta da dimostrare, gli ho voluto molto bene ai tempi della collana Avantpop ma sono tristemente famosi per il disordine e l’incompletezza di molti dei cicli che hanno pubblicato), che capita proprio in un momentaccio, a parte la pila spropositata di libri che ho in attesa e le ristrettezze economiche in cui mi trovo. Conosco solo il Dan Simmons thriller e non quello fantascientifico, di cui parlano tutti benissimo.
settembre 25th, 2011 at 20:04
Tutto il ciclo di Hyperion uscirà per i tipi della Fanucci, con prezzi molto interessanti (4,90 euro il primo volume, 9,90 gli altri).
settembre 27th, 2011 at 22:25
Grazie mille per l’informazione!! In effetti, è una notizia bellissima e spero proprio in una edizione ben fatta!
settembre 28th, 2011 at 13:05
Spesso chi legge SF legge anche comics come Nathan Never e altri personaggi;quì voglio ricordare Sergio Bonelli che come autore ed editore ci ha regalato dei sogni, proiettando la nostra mente in mondi immaginari come d’altronde ha fatto e fa Urania con le sue stupefacienti e sorprendenti avventure.
Narrativa Sf e comics che mi hanno sempre appassionato.
settembre 29th, 2011 at 19:05
Già, è vero. La portata della Bonelli nell’immaginario (Mio personale sicuramente ma anche collettivo) è gigantesca. Dire di non aver mai letto Dylan Dog è come dire di non essersi mai masturbati.
Una menzione speciale al grande TG 5 che con buon gusto che li caratterizza ha ricordato Sergio Bonelli chiedendosi se Tex non fosse gay.
ottobre 6th, 2011 at 19:11
In 104 numeri di Urania Collezione sono pochissime le antologie di racconti, pubblicate; allora perchè non ripresentare quelle che si trovano a centinaia in tutta la storia di Urania e dei Millemondi, dato la difficile ricerca nell’usato.
Potrebbe essere una buona idea!
Cosa ne pensano i curatori?