Urania 1569: Korolev
Questo numero speciale di “Urania” esce esattamente cinquant’anni dopo che il primo uomo si è avventurato oltre la Terra (aprile 1961). Si trattava del cosmonauta sovietico Yuri Gagarin e non è un caso che l’eroe di questo denso, sorprendente romanzo di Paolo Aresi sia sovietico anche lui. Nel continuum che conosciamo, Sergej Pavlovich Korolev è stato il padre dell’astronautica russa, ma nel continuum della fantascienza non poteva finire i suoi giorni nell’ombra, né scomparire modestamente com’è scomparso. Eccolo rispondere allora a una chiamata più grande, più inattesa, e fissare lo sguardo verso un punto del sistema solare che rappresenta la nuova sfida. contiene un dossier di G.Caprara, F.Pagan e P.Aresi
Paolo Aresi nato nel 1958, bergamasco, giornalista, è uno dei migliori narratori di fantascienza tecnologica, ma non solo. Ha già al suo attivo numerosi racconti e i romanzi Oberon, l’avamposto tra i ghiacci (1987), Il giorno della sfida (1998), Oltre il pianeta del vento (Premio Urania 2003, n. 1492) e il recente L’amore al tempo dei treni perduti (2010). Il suo racconto “Labirinto della notte” (2003), ambientato su Marte, è stato premiato dalla rivista “Robot”.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Posted in Urania Collana
aprile 3rd, 2011 at 22:23
Da ieri a Bergamo fino al 20 aprile una mia mostra personale e altre iniziative fantascientifiche. Qui troverete tutto il programma:
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/14994/fantastika-aprile-fantastico-a-bergamo-e-provinc/
saluti
aprile 4th, 2011 at 13:08
preso!!!
aprile 4th, 2011 at 19:52
Complimenti per la scelta azzeccata!
Ho dato un’occhiata su wikipedia sulla vita di Korolev, molto interessante.
Leggerò con estremo interesse questo volume speciale.
Complimenti a tutto il team di Urania.
aprile 5th, 2011 at 13:00
Finalmente un buon urania “vecchi tempi” PAOLO ARESI è un grande non me lo perdo …..
aprile 5th, 2011 at 20:31
Bene, anch io lo leggerò volentieri mi sembra un ottima occasione per approfondire la conoscenza dei “cosmonauti”… preso e sembra molto interessante a una prima occhiata, purtroppo di Aresi non ho mai avuto occasione di leggere nulla quindi prendo la palla al balzo… unica mia piccola nota dolente, (ma si tratta di una questione di gusto personale) in quanto numero SPECIALE mi sarei aspettato un bel tomo di quelli tipo mattonazzo magari numero di pagine doppio… il romanzo è in tutto 206 pag. i tre dossier sono composti in tutto da 16 pag. mi sarei aspettato piu carne al fuoco onestamente… in ogni caso confido che la qualità della lettura mi ripaghi di ciò che la mia fame insaziabile di pagine si sente già nuovamente in caccia… infatti: Sì, che gusto poter dare per primo quest’ anticipazione, magari vi tengo un po sulla corda…ihih … io di solito sbavo letteralmente pur di sapere cosa ci sarà sul prossimo numero di Urania…. figurarsi il titolo che verrà pubblicato nel n,100!!!!!! Diventeri pazzo se non potessi saperlo… quindi, squillino le trombe: il titolo che avremo l onore di leggere sul n 100 di uc del mese di maggio è, udite udite magari l avete sicuramente già letto se siete cultori dell sf…. si tratta di un romanzo di jack williamson, gli umanoidi, almeno a quanto pare dai “titoli di coda” di korolev… inoltre per chi interessa anche la collana “arancio” il num 1570 sarà di uno dei miei autori preferiti!!!! joe haldeman e si intitola dula di marte (penso si tratti del preannunciato marsbound) ANCORA per i golosi insaziabili, il millemondi di primavera di peter hamilton…. il tempo del vuoto sempre da maggio….buone letture a tutti e se volete un consiglio iniziate a minacciare l edicolante di tener da parte TUTTO anche per voi…
aprile 5th, 2011 at 20:56
Preso stamattina. A scatola chiusa. Conosco la narrativa di Aresi sin dai tempi di Oberon, apparso nella rimpianta Cosmo Argento della Nord. Ammetto di non essere un amante della SF cosidetta tecnologica, o hard sf, fatte salve alcune eccezioni. Paolo Aresi è senz’altro una di queste. Perché, nello sviluppare trame di grande fantascienza nel senso più classico del termine, porta sempre anche l’elemento umano come protagonista. Il sense of wonder e i contenuti vanno di pari passo. Sono proprio curioso di leggere questo nuovo lavoro.
aprile 6th, 2011 at 23:08
Aresi è forte, sul serio!
aprile 7th, 2011 at 11:47
Marsbound diventerà Dula di Marte?Onestamente preferirei che alcuni titoli rimanessero in Inglese…
aprile 8th, 2011 at 13:30
Non hai tutti i torti, anch io non ho fatto a meno di pensarlo… ripeto ho solo riportato ciò che leggevo,,,, in effetti non mi è nuova questa considerazione….esempio il num. di james morrow “gli orrori di quetzalia” il titolo originale era the wine of violence, e penso proprio che il vino della violenza sarebbe stato sicuramente più elegante ed accativante per “acquisire nuovi clienti” già è difficile far capire che la fantascienza è una forma di narrativa che nulla ha da invidiare agli altri generi, anzi!ma secondo me molti ci snobbano proprio per via dei titoli oltre che per una visione stereotipata dell immaginario fantascientifico…. altro esempio, proprio di joe haldeman dato che siamo in tema, ricordo i protomorfi (bellissimo tralaltro!) il titolo originale era camouflage… stava così male in originale? non mi sembra..o anche la traduzione mimetizzazione, sarebbe sicurarmente più … vabè è solo un osservazione personale, ovviamente bado più al contenuto, in ogni caso mi risulta difficile pensare che si possa avvicinare lettori non avvezzi alla fantascienza con un titolo come i protomorfi…anche se è stata un ottima lettura! e vale lo stesso per the wine of violence o gli orrori di quetzalia come preferite 😉
aprile 8th, 2011 at 17:37
Per la prima edizione dell’Uraniacon che si terrà durante i Delos Days a Milano all’inizio di giugno sto preparando qualche gadget “a tema”:
http://www.zazzle.com/urania_1569_long_tshirt-235829592590886936
aprile 9th, 2011 at 14:05
Mi interessa tantissimo questo concentrato di cronaca del futuro passato e space fiction. Di Aresi ho molto apprezzato Il Pianeta del Vento (del quale, se non vado errato, fu annunciato tempo fa un sequel poi mai pubblicato…) e di recente ho recuperato il bellissimo Toshi pubblicato anni fa da Granata. Leggerò questo ultimo libro con una certa ingordigia. MI aspetto una grande uscita!
aprile 11th, 2011 at 15:04
Bello, semplicemente bello.
Di questo Urania mi è piaciuto tutto, dalla copertina di Brambilla all’illustrazione interna di Festino.
Dall’ottimo romanzo di Aresi, solare e intenso, a momenti commovente, scelta quanto mai azzeccata per commemorare personaggi che come esprime cosi bene il nostro Lippi, ebbero il caraggio di affacciarsi.
Ai dossier brevi ma esaustivi.
Si prosegue in un annata di Urania, iniziata bene e proseguita meglio.
Da un assiduo lettore, i complimenti a tutti coloro che ci si dedicano col proprio lavoro e con tanta passione.
aprile 11th, 2011 at 22:01
Letto quasi di seguito tra la notte del 9 ed il 10 aprile…
Mi ha fatto ritornare ragazzino !
A tempi in cui sembrava che la conquista dello spazio sarebbe, poi, diventata la conquista del cosmo. Allora sembrava possibile sognare che da adulto sarei potuto diventare un “astronauta-cosmonauta”, o comunque vivere la “nuova frontiera” che il presidente USA J.F: Kennedy sognava per il suo popolo e per tutto il mondo…
<Pa
Al bando la “nostalghia” e posso riconoscere chela trovata di aver dato il nome di tanti scrittori di SF ai personaggi del romanzo è stata una idea veramente spiritosa….
Un piccolo appunto all’ottimo Aresi: perché è stato citato solo Falessi e non anche
Armando Silvestri della gloriosa rivista di astronautica e FS :
“ Oltre il cielo” . E se non ricordo male anch’essa comèpie 50 anni, o no ?
Per chi non la conoscesse suggerisco il sito :
<a href=”http://www.oltre il cielo.it
aprile 11th, 2011 at 23:01
Rapido, hai ragione, molti titoli fanno sembrare i libri di fantascienza più scemi di quello che sono, oltre ad essere spesso immotvati. (Mi viene in mente “All tomorrow’s parties” di William Gibson tradotto curiosamente “American acropolis” che rimane un titolo molto bello ma si perde la citazione dei Velvet Underground) Per lunghi anni anche la grafica ha giocato a nostro sfavore.
Io devo dire che a Varese, edicola più edicola meno, si trova sempre tutto in tempi ragionevoli.
Sì, sì, se fossi ancora un giovinotto direi che Aresi ci sta dentro.
aprile 11th, 2011 at 23:13
Finito ieri. Ha saltato la waiting list perché mi sono accorto che avevo bisogno di una boccata di science fiction pura. Da leggere, sicuramente. Un romanzo che non vive di sorprese, ma di contenuti, immagini, protagonisti. Aresi sposa scienza e poesia. Veramente ottime le pagine centrali, con il passato di Kurolev che fa da perno tra la prima e seconda parte della storia futura.
aprile 12th, 2011 at 16:14
Sale,gradirei sapere quando è uscita
questa ^EDIZIONE SPECIALE ^
perché la ho cercata stamattina
per apporvi il francobollo e il timbro
Primo Giorno emesso dalle Poste Italiane per commemorare il 50 anni del
Primo Uomo nello spazio Y.A.Gagarin..
ma vi assicuro che nelle edicole di Trieste (risulta uscito solo in Edicola) non ve ne è traccia.
Mi potete aiutare ??????
aprile 12th, 2011 at 22:01
Il romanzo mi è piaciuto molto e mi ha fatto assaporare appieno questo cinquantesimo anniversario. Complimenti all’autore e un grazie speciale ai curatori di Urania che ci hanno permesso di festeggiare nel migliore dei modi questo 12 aprile. Grazie!
aprile 13th, 2011 at 10:34
Gustosissima lettura!! finito ieri sera e mi sembrava di leggere un bel racconto della SF vecchio stampo, ho apprezzato ogni singola pagina!
aprile 14th, 2011 at 22:26
Finito questa sera, mi sembra giusto mettere il mio commento anche qui, se lo avete comprato cosa aspettate? andate subito a leggerlo! fidatevi….
anche perchè qui narro un pochino della trama (nessuno spoiler tranquilli eh!)ma insomma,io solitamente preferisco mi sia detto poco o nulla della trama di un romanzo quando mi accingo a leggerlo…. a voi la scelta!
Un tributo al padre dell’astronautica russa e un’ottima lettura di pura fantascienza
Premetto che di Aresi avevo letto precedentemente solo un paio di brevi racconti, Orion (in coda al num 1530) e appunto il racconto korolev (che ha dato lo spunto iniziale a questa storia)
L’ho trovato una lettura davvero niente male, e penso che leggerò altri romanzi dell autore in questione…
Il libro narra della terza spedizione su Marte organizzata da un team europeo-statunitense, in seguito ad un evento che non rivelo per non guastare la lettura anche un unione tra cina e russia darà vita a una missione sul pianeta rosso,fronteggiandosi con gli alleati occidentali..
il romanzo è diviso in tre parti, la prima tratta appunto l esplorazione di marte con una scoperta a dir poco inaspettata, la seconda è un interessante spaccato sulla vita di korolev e il suo lavoro nel campo degli studi astronautici o “balistico/missilistici” (del quale ammetto conoscevo poco o nulla) e della repressione e “inquisizione” nel sistema sovietico la terza parte è quella più propriamente fantascientifica… e nella parte finale addirittura meravigliosa e romantica…. anche se con spunti e interrogativi ai quali non vengono fornite risposte (ma forse è giusto così!)
Molto interessanti le questioni poste dal “professor” Disch
inoltre Heinlein in veste di ministro della difesa usa lo avrei visto molto più belligerante…ma queste sono mie digressioni personali, di sicuro un romanzo valido come questo avrebbe meritato più pagine, e avrei inoltre preferito che il titolo fosse stato più ambiguo anche per tenere “la sorpresa” in alcuni casi…mi piace inoltre perchè affronta la tematica della guerra fredda in chiave futuristica e comunque approvo pienamente che vengano pubblicati romanzi di fantascienza “realistica” nel senso che narrano storie plausibili dal punto di vista teorico o comunque che partano da una base di realtà e da personaggi realmente vissuti e eventi accaduti.
(A tal proposito, non sarebbe male un romanzo che parta dagli eventi di Tunguska)
Sicuramente se l autore avesse tenuto maggiore suspance nel rivelare i fatti e avesse aggiunto al tutto un alone di “cospirazione” avremmo avuto un ottimo romanzo sul genere di
“La verità del ghiaccio” di dan brown.. anche se sto divagando per alcuni versi mi ha vagamente evocato alla mente anche l anello intorno al sole di simak nei suoi risvolti piu fantastici….
insomma la lettura di questo libro è consigliatissima anche perchè molto scorrevole e per nulla impegnativa,il romanzo in sè sono 206 pagg. a seguire interessanti dossier per approfondire la conoscenza dei cosmonauti sovietici
tutto sommato vorrei dire che nonostante ho assegnato il massimo del “voto” anche se, ripeto avrei preferito alcune tematiche venissero approfondite maggiormente e onestamente alcune incongruenze ci sono,e non piccole, anche se non inficiano la lettura, godibilissima.
Ottimo lavoro, cittadino Aresi!
aprile 15th, 2011 at 15:00
@ PAOLO ARESI
Ho trovato un piccolo “bug” : a pagina 51, il giornalista Irving si chiama Henry.
Mentre a pagina 55 è diventato John !
Sto scrivendo la pagina di Wikipedia, quale è il nome giusto ??
Grazie….
aprile 24th, 2011 at 18:44
Si dovrebbe pronunciare “Koryolov”
aprile 28th, 2011 at 19:00
La pronuncia corretta è Karalioff.
Me l’hanno confermato mesi fa scienziati russi a Dubna… 😉
maggio 6th, 2011 at 21:45
@ per tutti ??
Nessuno che mi risponde !!!
Il giornalista come diavolo si chiama, John ovvero Henry ?
Grazie in anticipo….