William Tenn (Philip Klass, 1920-2010)
Ci ha lasciati Philip Klass, divenuto celebre negli anni ’60 con le sue storie di fantascienza satirica scritte sotto lo pseudonimo di William Tenn.
Lo scrittore William Tenn, pseudonimo di Philip Klass, si è spento ieri all’età di 89 anni. Era nato il 9 maggio 1920 a Londra, ma all’età di 2 anni si era trasferito con la famiglia in America. Cresciuto a Brooklyn, aveva prestato servizio in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Curò pubblicazioni tecniche per il laboratorio radio e radar dell’aeronautica USA e fu addetto ai Bell Labs. Il suo racconto d’esordio è “Alexander the Bait” (in italiano “Alexander l’esca”, pubblicato dall’Editrice Libra nel volume I canti della Terra lontana), pubblicato nel 1946 sulle pagine di Astounding SF. Per stessa ammissione dell’autore, si trattava di un racconto “buono abbastanza solo per essere pubblicato”: il confronto con gli altri scrittori gli sarebbe stato da sprone per inseguire un’incessante opera di perfezionamento.
Verso la metà degli anni ’60, Tenn si spostò con sua moglie Fruma Klass (sposata nel 1957) a State College, dove ha insegnato inglese e letteratura comparata alla Pennsylvania State University per 24 anni. Ritiratosi dalla carriera accademica, dal 1988 si erano trasferiti a Mt. Lebanon, un sobborgo di Pittsburgh. Qui era diventato uno degli animatori della locale comunità di appassionati di fantascienza, un gruppo chiamato PARSEC.
Autore dalla spiccata vena satirica, nel corso della sua carriera Philip Klass alias William Tenn ha pubblicato numerosi articoli, una sessantina di racconti e due romanzi. Gli uomini nei muri (Of Men and Monsters, 1968), espansione del racconto “The Men in the Walls” originariamente apparso su Galaxy Science Fiction (1963), era stato pubblicato da “Urania” come n. 521 nel 1969 e ristampato nel ’78 come n. 730 e ancora nel 1985 nei “Classici Urania” (n. 101). L’ultima Medusa (A Lamp for Medusa, 1968) aveva inaugurato nel 1979 la collana Biblioteca di Fantasy & Horror di Mondadori Editore. La sua bibliografia italiana è disponibile sul Catalogo Generale della Fantascienza, Horror e Fantasy, a cura di Ernesto Vegetti. Tenn si era anche distinto nella crime fiction, arrivando a curare nel 1968 un’antologia in collaborazione con Donald E. Westlake (anche noto con lo pseudonimo di Richard Stark, creatore dell’implacabile Parker): Once Against the Law.
Nella Science Fiction Encyclopedia, William Tenn è ricordato come “uno dei rarissimi scrittori genuinamente comici e incisivi di narrativa breve”. Nel 1999 gli era stato conferito il titolo di Autore Emerito dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America (che ieri ha riportato l’annuncio della scomparsa sul proprio blog). Tra le influenze riconosciute che ha esercitato sul mondo della letteratura americana, da annoverare i consigli a Daniel Keyes nella stesura del suo romanzo Fiori per Algernon (vincitore del premio Nebula nel 1966) e gli insegnamenti a David Morrell, autore di First Blood (il romanzo del 1972 che originò il fenomeno massmediatico di John Rambo), che fu suo allievo alla Penn State University.
Posted in Dispacci
febbraio 8th, 2010 at 23:17
Altro grandissimo autore che se ne va. Meriterebbe una bella antologia celebrativa, no, Lippi?
febbraio 8th, 2010 at 23:20
ho letto solo un paio di suoi racconti ma mi hanno affascinato tanto che ho comprato una sua antologia in lingua originale, che giace ancora su qualche scaffale.
febbraio 8th, 2010 at 23:56
Gli uomini nei muri è un romanzo bellissimo
Grazie per averlo scritto e per avermi fatto provare quelle emozioni,r.i.p.
febbraio 9th, 2010 at 11:47
E’ una tristezza infinita quando uno dei grandi della nostra amata SF ci lascia.
Ma per fortuna rimane immortale grazie ai suoi racconti.
R.I.P.
febbraio 9th, 2010 at 13:17
Uno scrittore che apprezzavo molto, mi sono procurato parecchie sue raccolte, sempre ottimamente scritte e “pensate”. Grazie di tutto, Mr. Klass
febbraio 9th, 2010 at 16:46
Tenn è stato una colonna di Galaxy negli anni ’50 e ’60, ed ha contribuito insieme a Pohl e Sheckley a fare la fortuna della SF sociologica, mentre qui in Italia è piuttosto misconosciuto. Molti anni fa Longanesi aveva in animo di pubblicare in 5 o 6 volumetti il meglio della sua produzione breve, ma poi ne uscì solo uno.
Sarebbe opera meritoria da parte di Mondadori recuperare quel progetto e farlo proprio.
Addio, mr. Klass
febbraio 10th, 2010 at 23:24
Ci mancherà parecchio.
Potremmo omaggiare la sua memoria con un bel Millemondi come si deve?
Buon viaggio, Philip.
maggio 24th, 2014 at 15:07
in effetti una bella antologia ci vorrebbe..è tutto troppo “sparso”e difficilmente reperibile..parlo ovviamente del materiale in lingua italiana..