Urania Collezione 78: Il mondo degli showboat

giugno 30th, 2009 by Admin Urania

Seconda tappa estiva sul Pianeta Gigante, per scoprire insieme al grande Jack Vance Il mondo degli showboat.

Jack Vance ci riporta sull’immenso Pianeta Gigante, nella regione del grande fiume Vissel dove prospera l’arte degli showboat: grandi navi che danno spettacolo alle genti feroci e bizzarre della Lunula XXIII . Apollon Zamp e Garth Ashgale sono i più famosi capitani di tutto il Vissel: perciò, quando dalla lontana Mornune arriva la notizia che re Waldemar ha bandito una gara per il miglior spettacolo e il migliore showboat, la lotta tra i due si accende senza quartiere. Ma un giorno a bordo della Miraldra Incantata, il vascello di Zamp, si presenta una bellissima ragazza decisa ad andare a tutti i costi a Mornune. Il suo nome è Damigella Blanche-Aster, e dal suo arrivo le avventure sembrano non avere più fine…

John Holbrook Vance è nato a San Francisco nel 1916. Dopo aver lavorato per un breve periodo come sceneggiatore, ha viaggiato in molte parti del mondo. Tra i suoi capolavori fantastici ricordiamo il ciclo della Terra morente (1950-84) di cui fanno parte Crepuscolo di un mondo, La saga di Cugel e Rhialto il meraviglioso; quindi il ciclo di Lyonesse (1983-90). Tra i più apprezzati romanzi di fantascienza: il ciclo del Pianeta Gigante, che si apre con L’odissea di Glystra (1951, “Urania Collezione” n. 66) e che prosegue con Il mondo degli showboat (1975), i cicli di Durdane, Alastor e dei Principi Demoni.

[Clicca qui per visualizzare la copertina intera.]

Posted in Fantascienza, Urania Collezione

68 Responses

  1. Alessandro P.

    che copertina stupenda!! L’arte di Franco Brambilla non conosce limiti!

  2. franco brambilla

    Esagerato!! Comunque grazie :)

  3. Kronos H

    Concordo per la copertina!

    …e ancora una volta mi lamento di quel rettangolo bianco IN MEZZO che ne toglie un pezzo! (Almeno fosse trasparente, ad es. solo i rilievi e ovviamente titolo e nome).

    Sono felice anche che UC abbia pubblicato il seguito dell’Odissea di Glystra.

    Lancio qui una proposta (pur non essendo un appassionato di fantasy, ma di Vance sì): si pensa di pubblicare il ciclo di Lyonesse? Magari nelle grandi saghe?

  4. Gekas

    Ragazzi, volevo chiedervi una cosa… Qualcuno sa per caso come poter contattare uno scrittore di sf americano, magari scovando il suo indirizzo su internet? Lo scrittore in questione è il mitico Goulart, il più divertente in assoluto! :) Vorrei disperatamente mandargli i miei complimenti e il mio apprezzamento infinito ma non saprei come fare… Vi ringrazio per l’aiuto!

  5. RiccardoF

    Complimentoni Brambì, grandissimo! E vada per i cicli completi! Graziee!

  6. Franco Brambilla

    Ciao ricordo a chi interessato che sul mio sito metto sempre le copertine senza l’impianto grafico e, quando esistono, anche versioni “alternative” delle medesime.

    http://www.francobrambilla.com

  7. Darkyo

    Bellissima copertina! Vagamente steampunk! 😉

  8. bibliotecario

    Sono ormai senza parole davanti alla bravura di Franco
    e più che soddisfatto delle riproposte scelte dalla redazione per U.C.
    ottimo lavoro :-)

  9. Gekas

    @ Franco Brambilla

    Per quanto riguarda le copertine di cui state parlando tutti… Molto belle, bravo! Ma vorrei esprimere un parere personale, se il buon Brambilla me lo concede: preferivo leggermente le coperine di Thole, in cui il disegno a mano è molto netto ed evidente e conferisce alla copertina un tocco di fascino in più… Mi sembra che le tue copertine, Franco, siano troppo influenzate dalla “computer grafica”, che ne pensi? non sarebbe preferibile un po’ più di naturalezza nell’opera di cui credo tu sia perfettamente capace?… ovviamente ti parlo da perfetto profano! :)

  10. Giuseppe P.

    Dire che la copertina è bella, è poco; direi che è piena di fascino sia per il contenuto che per i colori. Sarebbe fantastico avere il ciclo di Lyonesse, ma i diritti li detiene la Nord?

  11. dhr

    Secondo me la copertina di Showboat dimostra che lo stile computergrafica è in grado di ottenere anche effetti “romantici”. Mi piace questo insolito Brambilla meno “plastico” del solito.

  12. AndreaP

    Ottimo, Jack Vance lo (ri)compro sempre con piacere, anche se possiedo il vecchio “Libro di Robot”. Visto che è stata citata nel testo, nessuna possibilità per una ristampa completa del ciclo della Terra Morente, soprattutto Cugel e Rhialto che non riesco a trovare da nessuna parte?

  13. franco Brambilla

    @ Gekas

    anche a me piacciono molto le copertine di Thole, se faccio questo mestiere e se ho iniziato a leggere fantascienza è sicuramente grazie a lui. Per il resto non so che dire, questo è il mio stile a prescindere dall’uso del computer… per me è “naturale” lavorare così…ho sempre creato in digitale e non mi è mai piaciuto simulare il tratto “a mano” o le tecniche pittoriche tradizionali che non mi appartengono anche se con il software giusto si possono ottenere ottimi risultati e non credo che raggiungerei veramente la “naturalezza” di cui tu parli se mi mettessi a scimmiottare con Painter (software molto diffuso che riproduce svariate tecniche di disegno) tecniche classiche come l’acquarello, l’acrilico o il disegno al tratto. E poi
    personalmente ritengo che sia ormai un po’ superato distinguere tra digitale e tecniche tradizionali, se non avessi il computer sicuramente cercherei di ottenere lo stesso tipo di realismo con la fotografia (magari fotografando modellini e diorami fatti dal sottoscritto), il collage o con l’aerografo. Su questo sito che ti allego potrai farti un’idea, se hai voglia e interesse, di quanti modi diversi di disegnare si possono inventare partendo dagli stessi softwares (painter, photoshop, programmi di modellazione 3d).

    Ormai per svariati motivi quasi il 100% degli illustratori lavora in digitale, e anche molte “vecchie glorie” per sopravvivere si sono dovute imparare qualche nozione di questa benedetta, amata, odiata “computer grafica”, con risultati (non faccio nomi :) ) alcune volte tra il comico e il patetico. Io stesso son salito su questo “treno” per un soffio… ho fatto una scuola che non era ancora preparata a formare degli artisti digitali (parliamo dell’inizio degli anni 90) in modo professionale ma per fortuna quando ne sono uscito ero giovane e con l’aiuto dei miei genitori ho potuto comprarmi un computer (al tempo costosissimo) e imparare da solo ad usare alcuni programmi basilari in un mondo del lavoro che era sempre più interessato e richiedeva solamente (anche in modo eccessivo e illogico) lavori realizzati con la “computer grafica”!!!

    http://www.illustrationmundo.com/

    buona visione :)

    sempre a disposizione x parlare di illustrazione! Ciaoo

  14. Quiller

    Al di là dei gusti personali, a me sembra che le vecchie copertine in tecnica pittorica vedessero spesso in primo piano la figura umana, anche in forma parziale (es. volti) o deformata in mille modi surreali.
    Quelle attuali privilegiano invece immagini di grandi strutture, con la figura umana piccola o in silhouette, e questo credo sia un pò dettato dalla tecnica usata.
    Almeno, questa è la mia impressione.

  15. Stefano

    Non credo sia una questione di mezzo. A me sembra che quelle di Thole e di Brambilla siano due “visioni estetiche” molto differenti, rappresentando al contempo due “interpretazioni” della science fiction alquanto diverse. Guardando le copertine di Thole in sequenza – come si può fare su Mondourania – mi sorge spontaneo e immediato in molti caso fare un accostamento al surrealismo, così come mi colpisce immediatamente la dimensione onirica delle sue opere (esemplare la copertina per “L’uomo disintegrato”), e i tantissimi accostamenti all’horrorifico, al weird, e in genere allo “strambo”: non a caso l’era di Thole coincide per buona con l’era Fruttero&Lucentini, che tanto spazio hanno dato durante la loro gestione a questi elementi. Interessante poi, osservare quanto siano poco presenti nelle copertine di Tohle gli elementi classici dell’immaginario tecnologico della fantascienza: astronavi spaziali, robot, distese stellari, e in generale come manchino quasi del tutto delle rappresentazioni realistiche di macchinari tecnologici presenti e futuri(bili). Tutto ciò mi sembra perfettamente in linea con l’idea di sf che propugnavano F&L (che decisamente non è la mia, sia detto per inciso); provate infatti a consultare l’indice del “Quarto libro della fantascienza”: un po’ di horror, un po’ di stramberie, e ZERO hard sf. Un ultimo confronto: provate a confrontare la copertina sopracitata di Thole dell’Uomo disintegrato con quella di Brambilla. Certo, quella di Thole è un capolavoro, però io penso che se guardo quella di Brambilla ho subito l’idea che sto comprando un libro di sf, se guardo quella di Thole, a me vien da pensare a qualunque cosa tranne che alla fantascienza (e potrei dire la stessa cosa per quasi tutte le sue copertine).

  16. Franco Brambilla

    @ Stefano

    Il fatto che le immagini di Thole non rimandino immediatamente e “solo” alla fantascienza secondo me è un fattore molto positivo che indica la grandezza dell’artista. Proprio non aver riempito di dettagli accurati le sue astronavi e i suoi macchinari in un certo senso ha contribuito a non far mai venir meno il fascino che emanano e a mantenerle “fresche”; le sue visioni del futuro non invecchiano!
    Non tutte naturalmente, ma molte sono vere e proprie piccole opere d’arte a cui la definizione “immagine di genere” va decisamente stretta.
    Personalmente ammiro moltissismo il suo lavoro, a modo mio mi piacerebbe saper ricreare le atmosfere surreali, misteriose e intriganti presenti in molte sue immagini.

  17. dhr

    In più ringrazio Brambilla anche per le belle copertine che realizza per “me”… vale a dire i romanzi che traduco, come i Neanderthal di Sawyer (vol. 2 e 3) e molte opere di Haldeman. Mi permetto anch’io di suggerire, ogni tanto, qualche approccio più simbolico/psicologico/letterario, alla Thole appunto. Però, punto uno, un artista deve essere se stesso.

  18. Kronos H

    Da perfetto profano, vorrei ricordare qualche copertina di Brambilla che mi ha colpito alcuni anni fa anche per la sua atmosfera surreale, accostabile a mio parere a Thole:

    Freeware:
    http://www.mondourania.com/urania/u1421-1440/urania1428.htm

    e

    Distress:
    http://www.mondourania.com/urania/u1421-1440/urania1437.htm

  19. luciano / idefix

    Thole era Thole, così come ogni artista bravo è se stesso. E Brambilla è Brambilla.
    Le copertine di Thole mi folgoravano (anche perchè ero adolescente…leggete il bellissimo racconto-saggio di Michele Mari, in TU SANGUINOSA INFANZIA, proprio sul fascino dei disegni di Thole). Però tanto di cappello a Brambilla e altri illustratori.

  20. Gianni Tedeschi

    Ciao a tutti, scrivo per la prima volta su questo blog. Essendo un lettore onnivoro (romanzi, saggi, gialli,fantascienza) non conosco nel dettaglio certi cicli tipici della fantascienza. Volevo chiedervi se questo libro di Vance si può leggere indipendentemente dal precedente (Odissea di Glystra). Per quanto riguarda le copertine ritengo che Brambilla stia dando ad Urania una caratterizzazione così incisiva che l’unico paragone possible è proprio con Thole.

  21. Giovanni De Matteo

    Ciao Gianni, benvenuto su questo blog! Come ci spiega stamattina S*, notoriamente uno dei massimi appassionati ed esperti di Vance, puoi leggere questo libro senza pericoli.

  22. Ernesto

    @Gianni Tedeschi
    Tutti i libri di Vance, con forse l’esclusione del ciclo di Lyonesse, possono essere letti isolatamente senza problemi. Sono tutte storie autoconclusive, come la vita fino a un certo punto. Vance con pochi tocchi ridipinge gli elementi essenziali dell’ambiente e ti trovi subito a tuo agio.
    Perché uno poi debba limitarsi a leggere un libro solo senza procurarsi tutti gli altri mi sfugge.
    :-)

  23. Gianni Tedeschi

    Grazie per le risposte.

    @Ernesto
    Non è detto infatti che non mi procurerò anche gli altri. Comincio da questo visto che ora è in edicola.

  24. Vincenzo Oliva

    Be’, leggere i Principi Demoni dall’ultimo verso il primo non è esattamente la migliore strategia ;-). E anche Durdane non è così slegato, in fondo.

    V.

  25. Ernesto

    @Vincenzo Oliva
    Io ho provato a leggere i Principi Demoni in tutte le combinazioni possibili (120) e sempre con il medesimo divertimento. Mai avuto problemi di comprensione.
    Come strategia non è il massimo, ma se li hai già letti in sequenza diverse volte, che ti resta da fare?

  26. Vincenzo Oliva

    Ma se non li hai mai letti che cosa ti conviene fare? 😉

    V.

  27. Giuseppe P.

    Ho letto con immenso piacere “Naufragio sul pianeta Tschai”. Un autore che entra di diritto nell’Olimpo della SF.

  28. Ernesto

    @Vincenzo Oliva
    Mi appello all’ottavo comandamento…

  29. Vincenzo Oliva

    Troppo facile ;-). Più semplicemente, Vance qualche ciclo vero e proprio lo ha scritto.

    V.

  30. Ernesto

    @Vincenzo Oliva
    Certo, ci sono cicli molto legati (ma questo non è da considerare un ciclo, come quello di Alastor d’altra parte), ma in genere i romanzi stanno in piedi da soli.
    Vance è uno che mantiene a un buon livello tutti i romanzi dei cicli.
    Ed in effetti fa dei cicli brevi, fortunatamente. E non ha bisogno di foliazioni mostruose per dire qualcosa.
    Cuntent sciur?

  31. marco milani

    Concordo. :)
    Ciao ragazzi.

    Ho un po’ di ‘Vance’ collocati da qualche parte nella libreria in salotto…

  32. Vincenzo Oliva

    Abbastanz 😛

    V.

  33. maxpullo

    E vai! Finalmente un “Vance nuovo” (non una ristampa) che mi permette di conciliare la passione per questo grande autore con le esigenze collezionistiche rispetto ad U.C. Riprendendo brevemente la questione dei cicli, confermo che sia Tschai che i Principi Demoni sono costruiti in modo perfetto e si possono leggere i singoli romanzi anche “a salti”; purtroppo tuttavia ciò non è vero sempre e resta l’amarezza per alcune scelte editoriali passate (Chalker & Sheffield in primis) che hanno presentato ai lettori di urania dei cicli “monchi”… ci sono speranze di vederli completati?
    Infine complimenti a Franco Brambilla per la copertina: glieli hanno già fatti in tanti, ma non sono mai abbastanza. Anche io sono un seguace fedele del grande Thole (senza però dimenticare quel Caesar con cui urania divenne subito grande), ma le stupende copertine di Franco, ancorchè “diverse come stile”, sono la logica e naturale prosecuzione di quelle dei grandi che l’hanno preceduto.
    10 e lode a questo volume!

  34. Ernesto

    @maxpullo
    Nuovo nel senso che è la prima edizione Mondadoriana?
    Perché sarebbe la quarta volta che viene proposto…
    Ma manca da oltre 10 anni.
    La traduzione fanucciana non era il massimo, a dire il vero. Ma certamente Lippi avrà optato per quella del 1978 (con le dovute revisioni, come al solito)…
    Mi par di capire che collezioni rigorosamente solo Mondadori…
    Benemerito. Lippi dovrebbe invitarti alla mensa di Segrate…

  35. Vincenzo Oliva

    Uellà, credevo ci fossero solo quella fanucciana nei grandi cicli e quella dei libri di Robot (le ho entrambe).

    V.

  36. maxpullo

    @Ernesto
    Beccato! Non è proprio “rigorosamente” ma quasi: ogni tanto ci scappano qualche cosmo oro/argento e qualche vecchio galassia, ma sono eccezioni, il 99,99% è Urania/Mondadori…
    Eppure ti assicuro che anche collezionando solo Urania e sorelle già lo spazio si fa strettino… se poi dovessi disgraziatamente “debordare” su altri editori/collane sarebbe la fine :-)
    Attendo il Vance in edicola!

  37. Ernesto

    @Vincenzo Oliva
    Provare il Catalogo, per credere.

    Il mondo degli Showboat
    I Libri di Robot n. [10], set. 1978

    Il ciclo del Grande Pianeta
    I Classici della Fantascienza e della Fantasy n. 2, nov. 1990

    Il grande pianeta
    Economica Tascabile n. 60, giu. 1997

  38. Ernesto

    @maxpullo
    Se ti può consolare i problemi nascono quando si supera quota ventimila…

  39. TEHOM

    @ Ernesto
    A proposito di Catalogo, a quando l’aggiornamento?

  40. Vincenzo Oliva

    Non mettevo in dubbio, Ernesto; solo che la terza edizione non mi è mai capitato di vederla né di saperne l’esistenza :-).

    @TEHOM, l’aggiornamento del catalogo è di questi giorni, come campeggia nella hp.

    V.

  41. cartacci

    ciao a tutti,
    per Dune è impossibile vederlo in Urania Collezione, vero?

    Straniero in terra straniera., idem?

  42. Ernesto

    @cartacci
    Niente è impossibile.
    Per Heinlein sono convinto che in UCZ prima o poi si pubblicherà tutto.
    Per Dune inteso come singolo romanzo, spezzo anch’io una lancia a favore.
    Pollice verso per i seguiti, non al livello della collana.

  43. Chiara b

    Ho letto L’odissea di Glystra e l’ho trovato molto noioso, forse non è il mio “tipo” di fantascienza. Ho acquistato anche Il Mondo degli Showboat, ma non muoio dalla voglia di leggerlo, visto che fa parte dello stesso “ciclo” del Grande Pianeta. Comunque tengo molto in considerazione i giudizi di chi scrive in questo blog, quindi sono disponibile a leggere qualcos’altro di Vance per ricredermi. Cosa mi consigliate di leggere, di veramente notevole (di fantascienza, s’intende), per cambiare idea su di lui?

  44. Chiara b

    Scusate… la stanchezza tira brutti scherzi. Il Mondo degli Showboat non l’ho ancora acquistato, infatti non è ancora uscito in edicola, ma lo comprerò sicuramente perché mi piace averli tutti in fila (credo di avere il gene del collezionismo) e poi perché prima di leggere un libro (o vedere un film) non puoi essere sicuro che non ti piacerà.

  45. Ernesto

    @Chiara b
    Checché ne dicano S* e Anacho, non tutte le ciambelle di Vance escono con il buco. Questi due romanzi, sono crostate per rimanere nel paragone gastronomico.
    Ma ad alcuni le crostate piacciono. Io preferisco le ciambelle.
    Sono comunque opere di notevole livello. Ma anche le opere notevoli possono non piacere a qualcuno. Vedi il caso di Miglie(a)ruolo di questo mese che ha dato origini a pareri decisamente contrastanti.

  46. marco innocenti

    Complimenti all’illustratore per la copertina di Urania Collezione 078. Bellissima. Tiratina di orecchie invece per i curatori della collana. Nomi come Dick, Silverberg, Tevis, Disch, Brunner, Ballard, Vonnegut – ovvero quasi tutto il meglio della science fiction – sono assenti. Non è un grande servizio per la diffusione della science fiction di qualità. Meno male che almeno Sturgeon è stato pubblicato.

  47. X

    @ Marco Innocenti: non mi sembra davvero il caso di invocare alcuna tiratina di orecchie. Tutti gli autori che menzioni sono irraggiungibili per questione di diritti [Dick (Fanucci), Silverberg (Fazi), Tevis (Minimum Fax), Ballard (Feltrinelli), Vonnegut (Feltrinelli)] con l’eccezione di Brunner (autore di opere poderose, che infatti è stato necessario collocare nelle Grandi Saghe SF, finché ce n’era la possibilità) e Disch (di cui conto che presto vedremo qualcosa). Anche per chi guida la Macchina del Tempo i miracoli potrebbero riuscire difficili…

  48. Ernesto

    @marco innocenti
    A parte Dick, Ballard e Vonnegut (ma non si sa mai, in fondo è solo una questione di esclusive) l’unica è aspettare…
    La collana è solo al 78° numero.
    Magari Lippi si sbilancia un poco e ci da le anticipazioni dei prossimi 78 numeri (con qualche margine di incertezza è ovvio)… Avremmo sicuramente delle sorprese.

  49. Quiller

    @marco innocenti: se il fine è quello della diffusione della SF, forse è meglio che ci siano edizioni da libreria che siano disponibili per più di un mese…
    Io di UC apprezzo di più i ripescaggi di opere valide ma “dimenticate”…sicuramente perchè i classiconi ce li ho già ^__^

  50. tehom

    @ Chiara b
    Per quanto riguarda Vance potresti approfittare dell’estate per recuperare (e divorare) il ciclo dei Principi Demoni, a parer mio il capolavoro del Nostro, ed uno dei capisaldi della SF in generale. Appena un gradino sotto c’è il ciclo di Tschai, altra opera notevolissima.
    Tra la SF e la Fantasy “Crepuscolo di un mondo” servirà a riconciliarti col lato più immaginifico e colorito del grande Jack che, c’è poco da fare, da il meglio di sè nei cicli.

  51. marco innocenti

    Non facciamo i permalosi. Io tiro le orecchie ma poi gli Urania me li compro tutti (anche per sostenere questo genere letterario a volte sottovalutato). Conosco il problema dei diritti, la questione è ovvia. Però penso si possano fare accordi, se si ritiene ne valga la pena.

  52. X

    @ Marco Innocenti: ovvio che ne varrebbe la pena, mase conosci la questione dei diritti, saprai anche che non tutti gli editori saprebbero dimostrarsi felici di stringere con Urania un accordo che gli porterebbe via in un soffio 5-6.000 lettori.

    Ciao,
    Giovanni De Matteo

  53. Stefano

    Riallacciandomi al discorso di Quiller, il problema è che i titoli e gli autori proposti da Urania e UC hanno un mese di vita, poi spariscono.
    E mica tutti sono dei frequentatori di eBay o delle bancarelle o hanno il loro giro di collezionisti/amatori da cui attingere per ritrovare vecchi pezzi perduti…
    Credo sia necessario, da parte degli appassionati, sollecitare agli editori qualche titolo SF in più in libreria, che il panorama ultimamente è miserello. Se la Mondadori “travasasse” più spesso qualche titolo da Urania negli Oscar… insomma, sarebbe gradito (Sturgeon, per esempio: Venere più X e Qualche del tuo sangue sono opere eccezionali)!
    p.s.: urgesi ristampa dei titoli esauriti di William Gibson. Ripeto: urgesi.
    p.p.s.: per Altieri: ma se nei Classici del Giallo si ristampano Rex Stout e Agatha Christie, perché in Urania Collezione non si ripropongono Asimov e Gibson?

  54. Giuseppe P.

    Ho incominciato a scoprire Ballard, autore davvero interessante (vedi l’Isola di cemento, la Foresta di cristallo e i Segreti di Vermillion Sands).
    Dal momento che sono interessato a leggere altre storie vorrrei sapere dagli “esperti di diritti”” se Urania potrà pubblicare ugualmente, se lo vorrà, magari in UC tutto ciò o no che ha pubblicato di Ballard, a prescindere dai diritti che detiene la Feltrinelli e per i racconti la Fanucci.
    Esempio: nel catalogo Feltrinelli si trova “Condominium” pubblicato anche in Urania n. 707 (che sarei curioso di leggere); ma non ci sono “Il vento dal nulla e Deserto d’acqua” che invece sono stati pubblicati da Urania.
    Allora la Feltrinelli possiede o non possiede i diritti di tutte le opere!
    Alcuni li possiede La Mondadori?
    Qualcuno risponderà: Lippi ? Ernesto?
    X? Grazie.

  55. luciano / idefix

    Scusate ma…dato che DUNE si trova in tutte le salse possibili immaginabili (e comunque basta andare in una libreria o bancarella dell’usato per trovarlo), che senso avrebbe riproporlo per l’ennesima volta su Urania & C?
    Piuttosto, si potrebbero riproporre cose per davvero introvabili. Che so…ne cito due: I fabbricanti di universi (Farmer) e Il ciclo del fiume (sempre Farmer).

  56. cartacci

    @ernesto

    “Ma ad alcuni le crostate piacciono. Io preferisco le ciambelle.”

    ..non sarai mica un poliziotto !

  57. mario

    ma perchè urania collezione esce sempre a metà mese? è così difficile farlo uscire prima?

  58. X

    @ Mario: non è difficile, si tratta di una scelta. “Urania” esce a inizio mese. UC a distanza di 1-2 settimane da “Urania”.

  59. mario

    @X: che vuol dire 1 – 2 settimane dopo? O è una o sono due…quindi ne convieni che c’è sempre incertezza al riguardo e che un po’ più di precisione non guasterebbe…ad esempio, il primo del mese si fanno uscire tutte le testate…facile no? ciao

  60. X

    @ Mario: vuol dire semplicemente che dipende dalla distribuzione. A Bologna trovo “Urania” già dai primissimi giorni del mese, UC sempre prima del 14.

    La scelta di mandare i volumi in edicola a distanza di una decina di giorni rispetta le ragioni storiche della nascita di UC, che in qualche misura andò a supplire alla “perdita della bisettimanalità” da parte di “Urania”, offrendo al contempo la collocazione ideale per il recupero dei Classici.

    Solitamente, in ciascuna zona, i tempi non subiscono gravi alterazioni da un mese all’altro. A meno che uno non si avvicini troppo alla velocità della luce…

  61. Ernesto

    Mi permetto di aggiungere.
    Da me, Urania il primo mercoledì di ogni mese.
    Urania Collezione il mercoledì più prossimo al 15 di ogni mese.
    Cosicché può avvenire che le uscite possano avere un intervallo minimo di 10 giorni anche se di norma sono 14.
    La chiave è semplice: mercoledì o giovedì.

    PS. Per X: crumireggi? :8)

  62. Giovanni De Matteo

    @ Ernesto: Ops! Colto in fragrante… :-)

  63. Giuseppe P.

    Ho acquistato, oggi, UC m.78 “Il mondo degli showboat”.
    Che dire?
    Bella e riposante la copertina.
    Ottimi i caratteri della stampa e la carta.
    Interessante il commento di G.Lippi.
    Esauriente e capillare la bibliografia di Vegetti.
    Non mi resta che leggerlo, ma prima devo terminare “Tschai” che come recita la copertina sul retro è veramente “una continua, interrotta suspense”, dal momento che letta una pagina si corre sulla seguente.

  64. Quiller

    Ai lettori in inglese segnalo questo bel ritratto letterario di Jack Vance apparso ieri sul New York Times

    http://www.nytimes.com/2009/07/19/magazine/19Vance-t.html

  65. Giovanni De Matteo

    Quiller, grazie per la preziosa segnalazione!

  66. Stefano

    Ho letto molte cose di Jack Vance. A mio parere questo è da annoverare tra i suoi romanzi meglio riusciti. Devo fare una considerazione, però: non riesco a trovare il benché minimo appiglio argomentativo che mi consenta di poter classificare quest’opera nella categoria “fantascienza”.

  67. Ernesto

    @Stefano
    Non si può avere tutto!
    :-)
    D’altra parte Vance ha inventato la science fantasy e questo ne è un notevole esempio. AMMP.

  68. Attilio Funel

    C’è un errore nella copertina: gli showboat sono troppo metallici e vanno a vapore; invece nel libro sono tutti in legno e vanno a… buoi, quando non a schiavi!!!!

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